Playstation 5 nel 2020? Ecco cosa ci aspettiamo

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a cura di SnakePleesken07

Partiamo da un presupposto tanto semplice quanto fondamentale: Ps4 è un successo. È un agglomerato di fortunate, scelte di marketing, compromessi intelligenti e investimenti oculati nella cura della line-up. Può non piacere per X ragioni (umorismo obbligatorio ndr) ma, dati alla mano, con Ps4, Sony ha fatto centro; grandi vendite, grande pubblico, grandissime aspettative per il futuro. Si, perché gli analisti iniziano a stimare una contrazione nelle richieste di Ps4 per il 2019 e ipotizzano già un 2020 all’insegna di Ps5. Vediamo dunque cosa possiamo aspettarci dal futuro di Playstation e dalla sua prossima ammiraglia da salotto.

La potenza è nulla senza il controllo per Playstation

In termini meramente estetici non ci aspettiamo altro se non un design minimalista e funzionale, studiato per ottimizzare al meglio fattori come rumorosità e surriscaldamento delle componenti interne. Da quello dell’attuale Ps4 vedremmo bene il mantenimento del led colorato su console e pad, ormai diventato un tratto distintivo per il marchio. L’attuale console ha anche il pregio di avere al suo interno un’architettura semplice, paragonabile a quella di un Pc di fascia media (tendente al basso ndr).

Nel febbraio 2013 Mark Cerny, Lead Architect di Ps4, introdusse la nuova console presentandola come una macchina su cui sarebbe stato facile sviluppare sin dai primi approcci, garantendo buone performance all’inizio del suo ciclo vitale per poi riuscire a sviscerarne il potenziale effettivo solo in un secondo momento. Cinque anni dopo possiamo affermare che è stato di parola: la qualità delle produzioni è stata da subito medio-alta, fino ad arrivare al suo apice con perle dello spessore di Uncharted 4 e Horizon Zero Dawn, visivamente fuori scala per il panorama console al momento della loro release.

Dimenticare i fronzoli e le architetture esotiche che avevano mosso il concept hardware di Playstation 3 è stato positivo e proficuo; per la prossima Ps5 ci auguriamo di vedere un approccio analogo, che proponga un’ambiente di sviluppo facile da padroneggiare e in grado di garantire ottime prestazioni con tempi di produzione relativamente brevi, anche per i team più piccoli dotati di risorse inferiori. Ciò che dovrà integrarsi con questa filosofia sarà anche il tema della retro-compatibilità, aspetto delicato e da non sottovalutare quando si progetta il lancio di una nuova console. Predisporre il nuovo sistema alla fruizione dei vecchi titoli, e magari anche dei vecchi accessori, sarebbe una scelta popolare e assai utile alla causa delle vendite, soprattutto nei primi mesi di vita della nuova nata.

Aggiungere alle spese anche i costi di nuove cuffie, pad o volanti, oltre al caschetto PsVr, potrebbe far rimandare il salto generazionale per una fetta importante dei consumatori. Inutile aggiungere, inoltre, quanto sarebbe piacevole e gratificante – per quanto utopistico – poter far girare i titoli PsOne e Ps2 che gelosamente tanti di noi ancora custodiscono. Per i ritmi con cui si sta costantemente evolvendo la tecnologia che muove il mondo dei videogiochi oggi è difficile pensare a cosa potrà esserci sotto la scocca della nuova Playstation da qui a un paio d’anni. Con pragmatismo e lucidità possiamo senz’altro aspettarci un progresso importante dal punto di vista computazionale, magari pensato per ampliarsi con l’ausilio di un’infrastruttura remota, come ad esempio un cloud dedicato.

Ecosistema

Con l’attuale generazione abbiamo assistito per la prima volta nel mercato console alla creazione di una segmentazione verticale dello stesso prodotto: l’introduzione di Ps4 PRO e Xbox One X ha dato agli utenti la possibilità di scegliere se alzare l’asticella delle caratteristiche hardware della propria macchina in modo del tutto slegato dall’esclusività dei titoli da farvi girare, creando un ecosistema condiviso per giochi e servizi. Il risultato offre all’utenza due hardware differenti, pensati per esigenza diverse: una versione base, leggermente più economica e meno performante, ideale per più giovani e meno pretenziosi Casual Gamers. E una seconda, invece, più brillante dal punto di vista delle performance e studiata per i più appassionati: quei Core Gamers che si aspettano le prestazioni migliori e che sono anche disposti a investire in pannelli tv recenti, e costosi, pur di ottenerle.

Per la prossima generazione di Playstation è lecito aspettarsi uno scenario di questo tipo già dal day one, dove avrebbe senso per Sony cercare di frazionare da subito il mercato per avvolgere un bacino di pubblico ancora più ampio e variegato. Un’unica piattaforma da subito disponibile in due o tre configurazioni, che possa rispecchiare diverse fasce, e tipologie, di acquirenti che possano essere connessi dallo stesso network in cui navigare, con gli stessi servizi a cui accedere e con un’unica softeca condivisa. Il mercato Pc vive questo modello da sempre e declinarlo ora su quello delle console porta con sé il rischio di veder nascere già vecchia la nuova generazione, nonostante la premessa di totale compatibilità.

A quest’ipotesi si legano a cascata tutte le altre specifiche che la nuova console dovrebbe portare. Fra queste spicca senz’altro la volontà di aumentare il focus sulla realtà virtuale: gli investimenti di Sony nello sviluppo di PsVr hanno dato dei frutti interessanti e la casa del Sol Levante non hai mai nascosto la sua volontà di continuare a progredire in tale ambito. Avere a disposizione da subito una versione “PRO” della prossima Ps5, con delle risorse aggiuntive da poter deviare sull’utilizzo del Vr, potrebbe offrire uno sbocco ulteriore alla diffusione della realtà virtuale. Idea che fa il paio con quella di vedere in concomitanza, o quasi, del lancio della nuova console anche quello di un nuovo caschetto, magari in un bundle dedicato.

Visto il successo di Nintendo con Switch non è detto che Sony non possa tentare di percorrere anche lei la strada dell’ibrido, mettendo sul piatto dell’offerta un nuovo dispositivo handheld da integrare con la macchina principale. Un’idea interessante ma assai remota, proprio come quella di rinunciare a una console “fisica” in favore di una piattaforma online di soli servizi. Senza dubbio da qui alla stagione natalizia del 2020 ne scorreranno fiumi di indiscrezioni e speculazioni a riguardo e noi non mancheremo di riportarvele. Se anche voi siete interessati a conoscere come sarà la Playstation di domani restate sintonizzati sulle pagine di SpazioGames, non mancheranno news e approfondimenti!

Non c’è niente da fare. La storia si ripete: la generazione attuale non ha ancora dato il suo meglio e il pubblico è già proiettato a cosa arriverà fra due anni; le fluttuazioni del mercato dicono che il 2020 sarà il momento della nuova Playstation, a sette anni di distanza dall’uscita della Ps4 originale. L’auspicio è che la concorrenza agguerrita di Nintendo e Microsoft sia il più grande degli stimoli per Sony nel plasmare la sua prossima Porta Bandiera, mantenendo integro il filo conduttore che ha portato al successo Ps4: focus sui giochi e semplicità di accesso alla piattaforma, sia per gli utenti che per gli stessi sviluppatori.