Recensione

PlayStation All-Stars Battle Royale

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a cura di jewel

Chiunque abbia seguito l’evoluzione delle console Sony a partire da quella prima scatola grigia datata 1994, avrà certamente sviluppato un certo affetto per i numerosi personaggi che nel tempo si sono avvicendati sulle varie incarnazioni di Playstation. Tra cani in grado di fare rap, cercatori di tesori bravi con le donne e procioni discendenti di una gloriosa dinastia di ladri, possiamo dire di averne viste veramente di tutti i colori. E diciamocela tutta: nell’intimità della propria postazione di gioco alzi la mano chi non ha mai sognato di veder un giorno riuniti tutti i propri eroi virtuali sotto il vessillo di un unico glorioso videogioco. Playstation All-Stars Battle Royale è la risposta di Sony a questa esigenza un po’ fanciullesca, un fighting-game i cui combattenti sono esclusivamente personaggi iconici apparsi sulle console della casa giapponese, che si appresta ora ad approdare su Playstation 3 e sulla più recente Playstaton Vita. Prima del lancio ufficiale abbiamo avuto modo di testare il gioco più che approfonditamente, per cui quella che vi andiamo a proporre è una valutazione complessiva del lavoro svolto da SuperBot Entertainment in congiunzione con Santa Monica Studio. Pronti a darvele di santa ragione?

Sackboy prende a calci Sweet Tooth. Because YOLO!Senza girarci attorno, partiamo subito col sottolineare che sì, lo stile di gioco di Playstation All-Stars Battle-Royale è estremamente simile a quello di Super Smash Bros, l’ormai leggendario picchiaduro di casa Nintendo. Tuttavia, prima di iniziare con la recensione vera e propria, ci teniamo a sottolineare che gli sviluppatori di Battle-Royale si sono riferiti fin dall’inizio a Smash Bros definendolo il pioniere di un genere che vanta già una grande tradizione alle spalle. Con evidente rispetto, i ragazzi di SuperBot hanno voluto quindi interpretare a modo loro questo filone di picchiaduro, tentando di contribuire con idee e meccaniche nuove che, come ci apprestiamo a raccontarvi, per buona parte si sono rivelate oltremodo soddisfacenti.Il vero fulcro del gioco sono senza dubbio i personaggi che lo popolano. Il roster iniziale si compone di venti celebri personaggi apparsi (o in procinto di apparire) sulle console Sony, tutti caratterizzati in modo impeccabile, riprodotti in maniera fedele e credibili tanto nelle mosse quanto nel modo di comportarsi sul campo di battaglia. Per questo vederequalcosa come Kratos impegnato a fronteggiare l’impavido Sir Daniel Fortesque e l’elusivo Sly Cooper risulta un’esperienza estremamente appagante, seppure permane l’amaro in bocca per alcuni grandi assenti che avevano lasciato il segno nel mondo dei platform degli ultimi anni ’90. Gli scontri di Playstation All-Stars coinvolgono da due a quattro personaggi, e possono essere essenzialmente di due tipi: tutti contro tutti o a squadre. L’obiettivo del gioco è in sostanza quello di uccidere l’avversario quante più volte possibile, ma questa volta non avremo barre della vita o percentuali a indicare quanto siamo vicini al nostro obiettivo. Per buttare al tappeto i nemici sarà invece necessario colpirli con una “Super”, ovvero una mossa speciale che si può scatenare solo una volta riempita l’apposita barra con quello che qui viene definito “All-Star Power”. E, indovinate un po’, per raccogliere questa risorsa è indispensabile prima di tutto pestare i nemici facendo affidamento su una combinazione letale di pugni, calci, armi, o qualsiasi altra stramberia abbia in serbo il personaggio selezionato. Sarà poi possibile velocizzare la raccolta di All-Star Power anche in altri modi, raccogliendo ad esempio appositi globi sparsi nell’arena, armi casuali o effettuando attacchi specifici. In tutto ci sono tre livelli della barra Super, che al progressivo riempimento scateneranno altrettante mosse speciali sempre più devastanti. Solitamente la prima Super consiste in un attacco circoscritto a un’area limitata, per cui necessita di maggiore precisione e tempismo affinché vada a segno. Raggiungendo il terzo livello di Super, al contrario, si genererà un attacco assolutamente devastante cui sarà quasi impossibile sopravvivere.Se poi si escludono queste mosse finali, nelle botte pure e semplici il gioco si basa principalmente sul tempismo e sulla capacità di reagire velocemente ai movimenti dell’avversario. Non ci sono combo infinite o sequenze di pulsanti uber-complesse da portare a termine, tutto ciò che è necessario fare è colpire al momento giusto e nella giusta quantità, schivando quando è opportuno, parando i colpi avversari se possibile e, ovviamente, evitando in ogni modo di venire investiti da una Super avversaria. Cuore pulsante dei combattimenti sono poi le arene di gioco, sempre in movimento e sempre interattive, con piattaforme che appaiono e scompaiono, appoggi che si muovono e altri che si trasformano in trappole mortali. Proprio così, i livelli spesso e volentieri vi si ritorceranno contro con pericoli ambientali tratti come tutto il resto da qualche importante produzione videoludica legata al logo Playstation, tra cui segnaliamo Patapon o addirittura il caro e vecchio Buzz. Dalla vostra ci saranno però item in grado di fornire bonus di attacco o abilità utili, che spawneranno casualmente sul campo di battaglia e potranno fare la differenza anche in situazioni critiche. C’è da dire che le meccaniche di gioco si apprendono con grande facilità anche dopo un paio di match, ma per i meno esperti fra voi non mancherà un tutorial più che esaustivo in grado di rendervi competitivi in pochissimo tempo. Unico neo l’assenza di indicatori di punteggio nei versus a tempo, che costringe il giocatore a dover ricordare le kill che ha fatto o, peggio, a scopire se ha vinto o meno solo a fine partita.

Tante botte da dare, poche modalità per farloCome avrete ormai capito, pad alla mano il gioco ci ha intrattenuto parecchio e, nonostante l’apparente carattere “caciarone”, una volta arrivati a un certo livello, Playstation All-Stars Battle Royale propone incontri che richiedono parecchia precisione ma soprattutto attenzione alle mosse dell’avversario. La grande pecca della produzione SuperBot Entertainment risiede altrove, in particolare nella mancanza di un adeguato numero di modalità o, comunque, di modalità che possano essere ritenute originali. In single-player il giocatore ha la possibilità di cimentarsi in Arcade, seguendo la mini-storia di ciascuno dei personaggi fino al boss finale e godendosi quindi la breve cut-scene (o meglio il collage di artwork) presente alla fine. In alternativa sono presenti alcune prove utili ad affinare le proprie tecniche di combattimento generiche o specifiche per ciascun personaggio, prove che in realtà pur essendo utili dal punto di vista istruttivo alla lunga finiscono per risultare ripetitive e quindi sempre meno entusiasmanti. L’elenco di modalità in singolo si chiude con Allenamento e Tutorial, la prima utile ad affinare ancora il proprio gioco su uno stage a piacere con tutto il tempo del mondo, e la seconda indirizzata ai beginner. Online, al contrario, Playstation All-Stars Battle Royale permette di mettersi in gioco con partite veloci, match classificati e tornei, che dopo tutte le ore passate a giocare in solitudine si sono ancora rivelati appaganti nonostante il matchmaking sia parso a volte un po’ più lento del dovuto. Questo inconveniente potrebbe essere però dovuto al periodo pre-lancio caratterizzato da una certa penuria di giocatori disponibili.Ricordiamo poi che il gioco fa parte dell’iniziativa Cross-Play di Sony, per cui i giocatori Playstation 3 e PS Vita possono giocare online insieme in qualsiasi combinazione e senza alcun tipo di limite. Possibilità questa che diventa ancora più interessante visto che affiancata dal fatto che acquistando la versione homeconsole del gioco, si ottiene gratuitamente anche una copia digitale per Playstation Vita.

Caleidoscopio di colori a 60fpsI ragazzi di SuperBot Entertainment hanno fatto un ottimo lavoro nel mixare elementi provenienti da giochi e quindi universi completamente agli antipodi. Alcuni stage, come per esempio quello di LittleBigPlanet o Killzone, diventano cornici assolutamente spettacolari in cui fare a botte, con effetti speciali ed enormi cambiamenti inaspettati utili per aggiungere quel tocco di imprevedibilità che non guasta mai al gameplay. I personaggi possono quindi passare da ambientazioni tetre e seriose a scenari coloratissimi e buffi con una nonchalance davvero disarmante. In più, come se tutto il resto non bastasse, Battle-Royale resta inchiodato sui sessanta frame al secondo anche in fasi che dire concitate è dire poco, fatta eccezione per qualche raro rallentamento in match online. A fare da ciliegina sulla torta segnaliamo infine un numero spropositato di collezionabili, tra cui costumi, provocazioni per i combattenti, mosse di festeggiamento, icone e sfondi da applicare alla propria tag e molto altro. Idea ottima quella di inserirne così tanti perché in modalità come Arcade si ha davvero la sensazione di essere ripagati per ogni singolo match portato a termine.

– Una chicca per gli appassionati delle esclusive Playstation

– Gameplay immediato ma non per questo limitante

– Personaggi e arene caratterizzati alla grande

– Più che buono dal punto di vista tecnico

– Si fa sentire parecchio la mancanza di qualche modalità in più

– Mancano alcuni nomi importanti tra i personaggi

– Quello che fa lo fa bene, ma non inventa niente

8.0

Pur non innovando in alcun modo il filone di cui fa parte, Playstation All-Stars Battle Royale ne interpreta in maniera quasi impeccabile la maggior parte delle caratteristiche presentandosi come un gioco semplicemente divertente, immediato e ricco di carattere. I giocatori avranno finalmente l’occasione di darsele di santa ragione utilizzando alcuni tra i più celebri personaggi mai apparsi su console Sony, sebbene manchino all’appello alcuni nomi ancora imprescindibili. Dal punto di vista stilistico e tecnico il gioco non concede lamentele, mentre una discreta delusione è rappresentata dalla mancanza di modalità veramente originali che avrebbero potuto rendere il gioco una piccola grande perla. Nonostante questi nei consigliamo a tutti i nostri lettori di dare una chance a Battle-Royale prima di bollarlo come copia del leggendario Smash Bros. Sarebbe veramente un peccato.

Voto Recensione di PlayStation All-Stars Battle Royale - Recensione


8