Recensione

Platoon

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a cura di Valerio

Nel panorama storico mondiale, il conflitto in Vietnam ha rappresentato una delle vicende più tristi, cruente e dolorose che si possano ricordare nell’ultimo secolo. Ancora oggi, a distanza di quasi quarant’anni, il ricordo di tante vite spezzate è tutt’altro che sbiadito, costituendo anche un ottimo spunto per produzioni cinematografiche, canzoni e, di recente, videogiochi. Platoon è infatti il primo strategico in tempo reale dedicato alla guerra in Vietnam e trae ispirazione dal celebre omonimo film di Oliver Stone. Evitando volutamente ripetitive e ben conosciute citazioni di carattere storico, addentriamoci subito nel vivo del prodotto.

Il giocoIn Platoon abbiamo la possibilità di comandare un intero plotone in missione nell’ostile territorio vietnamita, conducendolo attraverso le varie missioni che hanno caratterizzato il conflitto, dal 1965 al 1968. Il gioco offre due modalità principali: la Campagna in single player riproduce fedelmente tutta la vicenda, articolata in 12 missioni, ognuna con le proprie difficoltà e peculiarità; la modalità Scenario, che consente di rigiocare singolarmente tutte le missioni già completate nella Campagna; non mancano una modalità multigiocatore e un completo tutorial, molto utile per conoscere le caratteristiche essenziali di gioco e per prendere confidenza con i vari comandi e opzioni disponibili. Gli eventi e le missioni presenti nel gioco sono tratti direttamente dalle documentazioni ufficiali e hanno quindi carattere storico. Il plotone che guideremo è costituito da diversi soldati, alcuni di questi denominati “eroi”; questi ultimi, tra i quali spicca il personaggio principale Martin Lionsdale, presentano caratteristiche superiori rispetto a un normale soldato, nonchè abilità speciali che risulteranno fondamentali nel corso delle missioni. Conoscere le abilità degli eroi è molto importante nella conduzione delle varie operazioni militari: oltre a un’arma in dotazione, essi (in base ovviamente al personaggio) possono infatti scovare trappole e mine, posizionare e detonare claymore, curare gli altri soldati, fungere da cecchino, guidare un carro armato blindato e così via. Tenere in buona salute gli eroi sarà quindi decisamente utile, eccezion fatta per Martin Lionsdale, la cui presenza nel gioco è addirittura necessaria: in caso di morte, infatti, la missione non potrà continuare. Platoon, come detto, è uno strategico in tempo reale: dimenticatevi dunque sparatorie e azioni militari in perfetto stile Soldier of Fortune, in questo caso la musica è decisamente diversa. Infatti il nostro compito sarà quello di coordinare le operazioni, di impostare le varie tattiche di azione per portare a termine la nostra missione. Per impostare le varie strategie dovremo tener conto di numerosi fattori. Oltre ai soldati nemici, che costituiscono una seria minaccia, bisogna prestare attenzione anche alle mine argutamente disseminate nei sentieri e alla conformazione del territorio che renderà più o meno agevole le nostre operazioni. In base alle condizioni generali della situazione potremo decidere se camminare normalmente, affrettare il nostro passo o procedere accosciati. Queste ultime due andature richiedono un maggiore esborso di energie ma riducono sensibilmente i rischi di essere colpiti. Lo stesso livello di energia risulterà molto importante per il nostro plotone: un soldato stanco reagirà di conseguenza a un attacco a sorpresa, mentre un uomo più fresco sarà sicuramente più reattivo in fase di combattimento. Questi ultimi costituiscono una parte decisamente interessante e metteranno a dura prova le nostre capacità tattiche. Infatti non tutti i combattimenti risulteranno pienamente prevedibili: in molti casi verremo colti di sorpresa da soldati ben nascosti o comunque non ancora stati avvistati. E’ bene ricordare che il sistema di telecamere cercherà di riflettere quanto più è possibile il reale punto di vista dei nostri uomini, rendendo appositamente invisibili le unità nemiche che non sono state ancora avvistate. Nei combattimenti i nostri soldati avranno munizioni infinite per quanto riguarda le armi più semplici; gli strumenti più potenti invece avranno un numero limitato di ricariche, cosa che ci obbligherà ad usarli con una certa parsimonia.

Buona realizzazione tecnicaPlatoon è un prodotto graficamente ben realizzato. Ci imbatteremo in ambientazioni verosimili e davvero ben curate; dalla vegetazione alla conformazione del territorio, dalle strutture militari a tutto lo scenario in generale, la cura dei particolari garantisce un impianto grafico complessivo di buona fattura; unica nota poco piacevole riguarda la realizzazione dei soldati, purtroppo non gradevolissima, ma dei quali si apprezzano invece le animazioni. Va detto, ad onor del vero, che la grafica in un titolo strategico non costituisce un elemento determinante, almeno non alla pari della longevità e della giocabilità. Sul sonoro c’è da segnalare la bellissima musica di sottofondo, accompagnata da effetti sonori discreti (principalmente spari o urla). Il parlato, completamente in Inglese, dà l’idea di essere alquanto ripetitivo.

GiocabilitàLa giocabilità, lo abbiamo appena detto, costituisce un elemento fondamentale nella gestione complessiva di un titolo strategico. Il motivo sta nel garantire ai giocatori un controllo agevole, semplice ma nel contempo completo, senza del quale l’applicazione delle nostre tattiche e la stessa comprensione del gioco risulterebbero decisamente meno agevoli. Platoon in tal senso si comporta in modo discreto, offrendo al giocatore una buona giocabilità, con la possibilità di utilizzare la tastiera per eseguire diversi comandi. Qualche piccola perplessità va mossa nei riguardi del sistema di telecamere, non sempre impeccabile e comodo, specie in caso di attacchi a sorpresa.

LongevitàChe la guerra in Vietnam costiuisca un tema accattivante non c’è alcun dubbio; che il comparto tecnico di Platoon non sia affatto male è ugualmente certo; i problemi forse più gravi stanno nell’intelligenza artificiale piuttosto scarsa e nella struttura delle varie missioni. Infatti, alla lunga, Platoon rischia di diventare tremendamente ripetitivo. Certo, 12 missioni non sono poche e alcune di queste non saranno affatto semplici; il problema infatti riguarda gli stimoli che potreste avere (o non avere) immergendovi nel gioco. Sarebbe stato meglio inserire qualche modalità aggiuntiva per allargare un po’ gli orizzonti del titolo e per offrire a noi giocatori una longevità decisamente migliorata.

HARDWARE

Pentium III 600 Mhz – Scheda video 3D (compatibile directX) con 32 Mb Ram – 256 Mb di Ram – DirectX 8.1

MULTIPLAYER

Presente, sia tramite rete locale che internet.

Tema di gioco accattivante, realizzazione tecnica di buon livello.

Longevità da migliorare, intelligenza artificiale non sempre all’altezza.

7

E siamo alla stretta finale. Platoon è un gioco discreto, che magari non spicca tra i titoli del suo genere ma mantiene comunque il suo fascino, accompagnato da una realizzazione tecnica di tutto rispetto. Certo, in un mercato dove gli strategici si moltiplicano a vista d’occhio, imporsi alla grande richiede caratteristiche forse non alla portata di Platoon, ma devo dire che sotto certi aspetti mi è realmente piaciuto, soprattutto per l’atmosfera che si viene a creare durante le operazioni militari. Qualche piccola pecca c’è e, come abbiamo detto, riguarda principalmente l’intelligenza artificiale. La longevità poteva essere decisamente migliore ma, tutto sommato, Platoon è un gioco che merita di essere provato, specie dagli amanti del genere.

Voto Recensione di Platoon - Recensione


7