Recensione

Plants vs. Zombies: Garden Warfare

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a cura di LoreSka

Plants vs. Zombies: Garden Warfare fu una bella sorpresa. Nonostante l’eccessiva presenza degli zombie nel mondo dei videogiochi e il criticato trasferimento nel sacro mondo delle console di marchi solitamente legati al mondo dei cellulari, questo gioco fu apprezzato. I motivi sono tanto semplici quanto validi: Garden Warfare è un gioco curato, divertente e accessibile. Uno shooter che si rivolge al mercato casual, ma che al contempo sa presentare una profondità tattica capace offrire diversi strati di profondità.
Il gioco è rimasto un’esclusiva Xbox 360 e One fino a qualche settimana fa, quando è finalmente arrivato anche su PC. Quello che abbiamo fra le mani, dunque, è un porting di un gioco che ci piacque molto, e di conseguenza non perderemo tempo a decantare nuovamente le lodi del gioco che trovate nella nostra recensione della versione Xbox One. In questa recensione, pertanto, ci interroghiamo sulla qualità di questa versione PC.
Senza macchia
Lo diciamo subito: la versione PC di Plants vs. Zombies: Garden Warfare è un porting di qualità. Non vi è nulla da recriminare a PopCap Games: il passaggio sulla nuova piattaforma sembra essere stato compiuto in maniera pressoché immacolata, con gli stessi contenuti, e possiamo ammettere senza troppi pensieri che la versione PC è pressoché identica alla versione Xbox One, con le dovute differenze grafiche. Da questo punto di vista, non ci troviamo di fronte a un porting che introduce straordinarie migliorie grafiche, ma perlomeno è possibile giocare una risoluzione Full HD (contro i 900p della versione Xbox One), e ad un frame rate stabile persino su di una configurazione i7 di prima generazione con scheda grafica Radeon HD 5870. 
La varietà delle opzioni grafiche disponibili nel menù non lascia certo a bocca aperta, presumibilmente per facilitare la configurazione all’utente-tipo di questo genere di giochi. Inoltre, abbiamo notato che il titolo tende ad essere un po’ troppo pretenzioso a livello hardware, perlomeno se si attivano i settaggi automatici che abbassano la qualità grafica anche in configurazioni hardware decisamente al passo coi tempi. Non è chiaro se ciò sia dovuto a un’eccessiva cautela da parte degli sviluppatori, a una precisa scelta volta a mantenere il frame rate sempre stabile o a un’effettiva richiesta di risorse derivante da una pigrizia nel polishing: in ogni caso, il gioco gira in maniera fluida e con una resa visiva piuttosto appagante, complice anche lo splendido design di personaggi e ambienti e la sgargiante palette di colori che contraddistinguono Garden Warfare.
Meglio con il controller (e senza chat vocale)
Dopo alcune ore di gioco con mouse e tastiera, la natura console di questo gioco emerge a gran forza. In generale, si ha la sensazione che Plants vs. Zombies: Garden Warfare funzioni meglio con un controller. Benché la risposta del mouse sia immediata e precisa, l’uso delle importantissime armi secondarie risulta infinitamente più comodo su di un pad piuttosto che sulla tastiera, dove la pressione dei tasti 1-2-3 mentre si controlla il movimento con WASD può creare qualche grattacapo. In questo caso si potrebbe trarre beneficio da un mouse dotato di pulsanti extra, ma in generale crediamo che la soluzione derivante dall’uso di un controller Xbox 360 sia la migliore.
Un aspetto che, invece, ci ha lasciato qualche perplessità è legato al pubblico del gioco. Garden Warfare è un titolo che ha radunato attorno a sé una folta schiera di giocatori più giovani, e a quanto sembra molti di essi hanno un microfono. Quello che ne risulta è un continuo vociare che, francamente, infastidisce. La cosa è resa particolarmente grave dal fatto che molti dei ragazzini presenti in gioco passano l’intera partita ad insultarsi a vicenda. Un problema – quest’ultimo – comune a molti giochi online, ma che con Garden Warfare prende una piega davvero perversa, data la giovane età di molte delle voci che ascoltiamo. La parte anziana e bacchettona di noi ci ha fatto più volte dire la seguente e banale frase: “Se fossi il papà di quel ragazzino, sai quante mazzate?”. Per nostra fortuna la chat vocale può essere disattivata con un click, ed è un vero peccato che non vi sia un’opzione per disattivarla di default. Sia chiaro: non vi è nulla da recriminare agli sviluppatori in merito a questo aspetto imputabile esclusivamente alla community, e questa nota “di colore” non inficia il giudizio nei confronti del gioco.
Alti e bassi nel matchmaking
Se il matchmaking è risultato rapidissimo, a prescindere dalla modalità di gioco scelta, non possiamo dire lo stesso della sua precisione nel bilanciare i team. Non è raro finire in squadre con la metà o il doppio dei giocatori della squadra avversaria, e in più di un’occasione ci siamo trovati a vincere (o perdere) delle partite a squadre con punteggi di 50 a 15. A quanto sembra, inoltre, l’attesa di un minuto tra una partita e l’altra – da aggiungersi al caricamento di circa 30 secondi – è davvero troppo per molti giocatori, tanto che se si decide di attendere la partita successiva non è raro ritrovarsi con la propria squadra decimata o, addirittura, in un match a squadre con tre giocatori in totale. 
Gli sviluppatori, probabilmente, hanno introdotto un tempo così lungo per permettere ai giocatori di personalizzare i propri personaggi o di acquistare qualche pacchetto di carte (con le monete acquisite in gioco o con le microtrasnazioni), con il risultato di creare dei momenti morti che molti giocatori non sembrano sopportare. In breve, è più semplice e rapido uscire dalla partita e cercarne una nuova che attendere l’esaurimento del countdown nella lobby. Una caratteristica, quest’ultima, che ci auguriamo venga presto riveduta dagli sviluppatori.

– Stessi pregi della versione console

– Finalmente in risoluzione Full HD

– Ricco di contenuti

– Ottimo rapporto qualità/prezzo

– Matchmaking rapido ma sbilanciato

– Troppa attesa nella lobby

7.5

Nonostante qualche problema nel matchmaking e qualche fastidioso “incontro ravvicinato del bimbominkia-tipo” per il quale PopCap Games non ha colpe, la versione PC di Plants vs. Zombies: Garden Warfare riesce a tenere testa alla versione console. Da un punto di vista tecnico non vi sono grosse migliorie, eccezion fatta per la maggiore risoluzione e una fluidità davvero eccellente, due aspetti che contribuiscono alla riuscita del prodotto anche in questa nuova veste. Confermiamo dunque il voto della versione Xbox One: se cercate uno shooter in terza persona divertente, ben realizzato, ricco di contenuti e venduto a un prezzo onestissimo, non c’è davvero alcun motivo per non installare Plants vs. Zombies: Garden Warfare sul vostro PC.

Voto Recensione di Plants vs. Zombies: Garden Warfare - Recensione


7.5