Recensione

Pirates vs Ninjas Dodgeball

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a cura di Shiryo

Il dodgeball è passato da sport sconosciuto, a cult televisivo grazie al divertentissimo film con protagonista Ben Stiller: “Dodgeball, palle al Balzo”. Il nuovo passo evolutivo di questo sport è rappresentato dall’approdo di Pirates vs Ninjas Dodgeball nel mondo videoludico, gioco che strizza l’occhiolino al film, dedicandogli palesi riferimenti in alcuni degli obiettivi sbloccabili. Saprà divertirci?

Nessuno mi fa sanguinare il sangue sanguinante!Prodotto da Gamecock Media Group e sviluppato da Blazing Lizard, Pirates vs Ninjas Dodgeball, più che un titolo puramente sportivo è un Party game arcade in cui il gameplay è solamente ispirato al vero Dodgeball. Il titolo vede protagoniste 4 squadre, composte da 4 personaggi: abbiamo ovviamente i Ninja e i Pirati, a cui si aggiungono Zombie e Robot. La giocabilità è semplice ed efficace: le eliminazioni non avvengono al primo contatto con la palla, come avviene nel dodgball ma quando, continuando a colpire gli avversari, si riesce ad azzerare la loro barre dell’energia. Vince chi elimina prima tutti i membri del team avversario. I controlli sono abbastanza intuitivi: abbiamo un tasto di attacco che ci permette di tirare la palla contro l’avversario agganciato, oppure di sferrare un attacco corpo a corpo se siamo senza palla; un tasto adibito all’intercettazione, da premere con tempismo per afferrare una palla che ci sta per colpire, guadagnando cosi dell’energia; un tasto per l’attacco speciale, che contraddistingue ognuno dei personaggi ed un tasto per saltare, utile a recuperare palle alte o tirare da posizione sopraelevata. Mentre la leva sinistra gestisce i normali movimento, la destra permette di rotolare in una qualsiasi direzione per schivare pallonate, mentre i tasti dorsali danno modo di passare da un giocatore all’altro. Ogni azione di gioco va eseguita con un minimo di tatticismo, dato che la presenza di un piccolo sole luminoso ci indicherà il livello di stanchezza di ogni personaggio, impedendoci di continuare a rotolare e realizzare mosse speciali all’infinito. Solo quando il sole sarà completamente carico, sarà possibile eseguire un tiro speciale, infuocato, che non da modo di essere parato, ma solo – facilmente – schivato. Dopo pochi minuti anche un principiante in campo video ludico potrà padroneggiare decentemente i personaggi e vincere qualche partita mentre, nello stesso periodo di tempo, un giocatore accanito avrà già iniziato a notare che il divertimento va già scemando a causa di una dinamica di gioco fondamentalmente poco interessante.Per quanto riguarda le modalità, abbiamo ilTraditional Dodgeball, l’Enchanced Dodgball ed il Combat Dodgball, molto simili tra loro ma con piccole sostanziali differenze. Nel Dodgball tradizionale, il campo di gioco viene diviso in due da una linea luminosa invalicabile, è la modalità più semplice in quanto lo scopo è solamente quello di colpire gli avversari, intercettare o schivare le palle avversarie e colpire nuovamente sino alla vittoria. Il Combat Dodgball è fondamentalmente identico, ma la linea divisoria può essere temporaneamente superata per qualche secondo. Questo servirà a raccogliere palloni nell’altra metà campo, cosi come a colpire con attacchi fisici gli avversari, in modo da stordirli e renderli vulnerabili. Allo scadere del tempo, il nostro personaggio si vedrà costratto a tornare verso la propria metà, restando scoperto a pallonate durante il tragitto. Il Combat Dodgball appare come la principale attrattiva del titolo. La linea di divisione è assente, il campo è unico e ch si può muovere liberamente. La difficoltà e naturalmente superiore in quanto la possibilità di colpire, e di essere colpiti, è a 360 gradi. Qualunque delle modalità si scelga, abbiamo la possibilità di scegliere la squadra preferita, l’avversario, il numero di giocatori (2vs2, 3vs3 o 4vs4), il numero di palle presenti contemporaneamente, il numero di rounds per raggiungere la vittoria, che il gioco purtroppo traduce troppo letteralmente in “rotondo”, e una delle 4 arene disponibili, ognuna stilisticamente dedicata ad una squadra.

Non centreresti l’oceano neanche se cadessi da una barca…Restando in tema di arene, e quindi analizzando l’aspetto grafico, c’è da dire che proprio i campi da gioco sono il difetto più grande di questa produzione. I 4 campi, ovvero Booty Island, Fuji Forest, The Crypt e Fear Factory, sono tutti ben disegnati e caratterizzati, ma ognuno di loro ha almeno un difetto che lo rende difficilmente giocabile. In Booty Island, ambientata su una spiaggia caraibica con vascelli pirata ancorati vicino alla spiaggia, abbiamo da una parte un bellissima resa della sabbia, che si modifica al nostro passaggio, dall’altra abbiamo una grande palma proprio in mezzo allo schermo che impedisce la visuale quando ci si trova dietro. Fear Factory, l’arena dei Robots, sembra una simulazione virtuale, con effetti fluorescenti molto particolari, ma purtroppo con fin troppi elementi su schermo da una parte possono dare un po’ di varietà alla locazione, dall’altra rendono l’azione confusa e difficile da seguire. The Crypt è l’area meglio bilanciata: ambientata in un cimitero, con delle tombe che non infastidiscono, dando anzi un minimo fattore di imprevisto all’incontro, ed un albero in mezzo al campo, ma piuttosto spostato verso l’alto, cosi da non rendere la visuale difficoltosa. Fuji Forest è invece il peggio disponibile. L’arena dei Ninja si trova su un monte, ai piedi di un tempio sacro. Il terreno è ricoperto di neve alta sino al bacino ed è fantastico vedere come si schiacci e si modifichi quando ci passiamo dentro. Non sono presenti alberi o elementi esageratamente disturbanti.. ma l’inquadratura è differente da quella di tutte le altre ed è praticamente… orizzontale, tanto che diventa quasi impossibile giocarla senza impazzire: i palloni a terra spariscono nella neve, mentre quelli visibili diventano difficili da raccogliere non avendo il senso della profondità a causa della telecamera assurda. E’ davvero un peccato vedere un comparto grafico più che decente, rovinato da scelte insensate.Per quanto riguarda i personaggi, sono tutti differenti tra loro e molto buffi. Le animazioni non sono nulla di particolare, ma sono ben differenziate tra le squadre. Gli Zombie ad esempio, attraverso il comando schivata non rotolano, ma saltano con gambe e braccia aperte, mentre i Ninja, quando corrono, tengono le braccia all’indietro e si inclinano esageratamente in avanti. Sicuramente i characters sono il fattore meglio riuscito del titolo.

Sempre la stessa musicaNon ci riferiamo alla giocabilità, ma letteralmente alla colonna sonora. Ogni arena ha una sua musica di sottofondo che ben accompagna l’atmosfera delle diverse aree. Purtroppo però ogni brano è composto da circa 5/10 secondi di melodia che si ripete continuamente dall’inizio alla fine della gara in “loop”, rendendo alcune di loro piuttosto noiose ed altre inascoltabili. Gli effetti sonori non danno grossi spunti di commento: abbiamo infatti solamente quelli di impatto del pallone e qualche mugugno dei protagonisti quando vengono colpiti.

Dodgbeball, sport mondiale!La modalità storia, giocabile anche in cooperativa, è piuttosto limitata. Inizialmente potremo scegliere solo tra Pirati o Ninja, dopodiché completando le relative sfide sbloccheremo Zombie e Robots. Il tutto non ci toglierà più di un paio di ore, in cui però ci verrà strappato qualche sorriso grazie alle scenette di intermezzo, composte da dialoghi in italiano (solo scritti) molto divertenti, che più che raccontare una trama vera e propria, saranno una demenziale concatenazione di gags utili ad evidenziare la simpatica stupidità dei personaggi.Non è comunque la modalità storia il centro della giocabilità del titolo, ma l’online… o almeno è quello che sperava di essere. La possibilità di giocare in rete sino ad otto giocatori è sicuramente interessante concettualmente; c’è da dire però che, a poche ore dall’uscita del gioco, è difficile riuscire a partecipare ad una gara a squadre complete, evidentemente a causa della scarsa diffusione del titolo. Nelle partite online testate, peraltro, il gioco ha funzionato in maniera approssimativa, con una fluidità generalmente più bassa rispetto ai ritmi in locale e, in alcune occasioni, una sensazione di scarsa solidità dei contatti tra palla-giocatore, il tutto anche con solamente due giocatori connessi.

– Bellissimi personaggi

– Dialoghi spassosi nella storia

– Ci può giocare anche chi è poco esperto nei videogames

-Grafica carina…

– …rovinata da arene ingiocabili

– Musiche ripetitive

– Menù tradotti malamente

-Longevità Single Player inesistente

5.3

Dicevamo: Saprà divertirci? Pirates vs Ninjas Dodgeball sembra puntare ad entrare in quella categoria di giochi che non pretendono di essere eccezionali, ma vogliono comunque divertire se giocati in compagnia. Gli sviluppatori della Blazing Lizard hanno raggiunto solo parzialmente questo obiettivo, riuscendo benissimo nella prima parte, ma non nella seconda. Il gioco, infatti, è limitato a livello di gameplay, povero a livello audio, graficamente carino, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, ma pessimo nel design delle arene. La modalità storia, che sembrava dover essere solo un tutorial per le sfide online, è in realtà la parte più carina grazie ai suoi dialoghi assurdi; mentre l’online, che voleva essere il “TOP” del titolo, è scarsamente frequentato dagli utenti e nelle poche partite che si riescono a giocare, appare poco prestante. Probabilmente, per divertirci veramente con un Dodgeball demenziale, dobbiamo rivedere il film di cui parlavamo, che con una durata di circa 92 minuti, sarà comunque più longevo di questo titolo, buono nelle potenzialità, ma purtroppo poco divertente.

Voto Recensione di Pirates vs Ninjas Dodgeball - Recensione


5.3