Recensione

Pilotwings

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a cura di Mauro.Cat

Pilotwings per Super Nintendo è uno dei prodotti più interessanti pubblicati per il sedici bit firmato Nintendo. Lanciato nel lontano 1990 in Giappone, nel primo mese di vita della console, il titolo firmato Shigeru Miyamoto si andava ad inserire nel contesto dei simulatori di volo tanto in voga in quegli anni. Ovviamente Nintendo interpretò alla propria maniera il volo, gli atterraggi, e la sensazione di librarsi nell’aria creando uno dei suoi titoli più amati ed originali di quegli anni.La natura arcade, combinata ad una ridotta componente simulativa, fa di Pilotwings un videogame complesso nella gestione e semplice nei comandi, oltre che incredibilmente accattivante.Dalla fine di agosto il titolo è presente sulla Virtual Console di Nintendo Wii al costo di 800 Wii Points. Per potersi divertire con questo intramontabile classico è necessario utilizzare il Classic Controller, che emula perfettamente il joypad del SNES, o l’accettabile GameCube Controller, che come sempre soffre una non perfetta implementazione dei comandi. Tutto il testo del gioco, sebbene i dialoghi non siano determinanti, è completamente in inglese.

Libero e leggeroLo scopo di Pilotwings è ottenere alcune licenze di volo o superare particolari stage alla giuda di mezzi di volo più o meno convenzionali. Affrontando alcune prove, le vedremo in seguito nel dettaglio, bisogna ottenere un buon punteggio totale globale per passare alla licenza successiva. La meccanica, molto pulita, ricorda in parte il genere, molto lontano a livello di ambientazione, degli giochi sportivi olimpici. Piccole prove differenti che ci obbligano a risultati minimi per proseguire.Le prime licenze, piuttosto semplici, lasciano subito spazio alla classica impennata di “difficoltà calibrata” di Nintendo. In breve ci si ritrova coinvolti nell’abusata frase “ancora una partita e smetto” e si perde la cognizione del tempo nel perfezionare un atterraggio o nel cercare di sfruttare una corrente calda. Le discipline principali, a cui si aggiunge qualche piccolo segreto, sono cinque.Il light plane, una sorta di biplano, è il primo mezzo con il quale ci si misura, ed anche uno dei più diabolici. Le missioni sono solitamente legate al passaggio aereo entro alcuni anelli volanti ed alla delicata fase di atterraggio. Al termine della missione si raccolgono punti sulla base della qualità del nostro volo. Ovviamente la parte più difficoltosa risulta quella legata all’atterraggio. In non poche occasioni ci si ritrova fuori pista, perché giunti al suolo in posizione non propriamente orizzontale, o accartocciati a causa di una velocità troppo elevata. Il racket belt è la prova più “sperimentale”. A bordo di una sorta di jet pack dovremo attraversare i soliti anelli e poi atterrare in una sorta di bersaglio gigante. Il mantenimento della posizione, il carburante in esaurimento e soprattutto l’incredibile difficoltà nell’atterraggio rappresentano gli elementi di forza di una disciplina piuttosto divertente.Il paracadutismo è molto semplice strutturalmente. Una volta lanciati nel vuoto, oltre ad aver attraversato i soliti cerchi nell’aria, tentiamo di atterrare nell’inevitabile bersaglio. Disciplina solo apparentemente semplice che in breve vi causerà non pochi grattacapi.Il deltaplano richiede di raggiungere determinate altezze sfruttando le correnti calde, mostrate come piccole bolle biancastre, e quindi di cominciare la solita problematica fase di atterraggio.L’elicottero richiede invece abilità un po’ più combattive che non vi sveleremo troppo per non rovinare la sorpresa a chi non conosce il titolo. Ovviamente tutte le missioni di addestramento lasciano poi spazio a vere e proprie “avventure” sul campo.

Il volo del calabroneTecnicamente Pilotwings, pur nella sua semplicità tipica dei primi titoli per SNES, risulta impeccabile. Ogni dettaglio appare convincente e l’ottimo uso del Mode7 rappresenta l’inevitabile valore aggiunto. Il sonoro, forse un po’ troppo gracchiante per i canoni odierni, rappresenta un buon accompagnamento generale.I veri punti a favore sono invece legati a longevità e giocabilità. Nonostante gli anni trascorsi Pilotwings riesce ad essere ancora oggi accattivante grazie alla calibrata struttura a missioni. Una difficoltà generale, ma ben calibrata, finisce con l’invogliare il giocatore a riprovarci ancora una volta. Non mancano poi piccoli segreti, spassosi talvolta, tipici della Grande Enne. Chi ha provato titoli recenti, su tutti Wii Sports Resort, potrebbe inevitabilmente trovare vecchio questo sistema di volo. Chi invece ama le sfide si divertirà veramente molto scoprendo uno dei titoli più curati mai lanciati sul sedici bit Nintendo.

– Meccanica coinvolgente

– Tecnicamente ancora valido

– Buona longevità

– Talvolta difficile

8.2

Pilotwings rappresenta alla perfezione lo stile Nintendo di quegli anni. Ad un impianto grafico pulito e funzionale, si accompagna uno stile di gioco apparentemente semplice. Ben presto però ci si rende conto di come questo simulatore di volo offra veramente qualcosa in più rispetto alla media. Le missioni, brevi ma diaboliche, ci costringono a ritentare ed a migliorarci in maniera sempre più convincente. I cinque mezzi utilizzabili ed alcuni segreti contribuiscono ad alimentare la meritata fama di questo classico.

Pilotwings è uno dei migliori prodotti lanciati nel 2009 su Virtual Console ed uno dei più grandi esempi di giocabilità Nintendo fin dai tempi del SNES. Il titolo, disponibile sul Canale Wii Shop al costo di 800 Wii Points, merita seriamente di essere preso in considerazione sia per il valore storico che per l’ineccepibile giocabilità.

Voto Recensione di Pilotwings - Recensione


8.2