Recensione

Phoenix Wright Ace Attorney - Trials and Tribulations

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a cura di momo

Sono passati tre anni dalla prima apparizione in aula dell’avvocato Phoenix Wright, giovane e talentuoso difensore dalla carriera costellata di successi.In questa ultima apparizione di un altro dei celebri personaggi che la grande Capcom ci ha saputo regalare, avremo modo di approfondire il passato di Phoenix, scoprire i legami profondi che lo legano al suo mentore, Mia Fey, e capire anche qualcosa in più riguardo le vicende di quest’ultima.

Dal Gameboy con furore…Diretta trasposizione della versione per Gameboy Advance, questo terzo capitolo forse difetta di sostanziali innovazioni, a parte qualche doverosa aggiunta nei comandi per permettere l’uso (marginale) del touch scren.Il sistema di gioco, così come tutto il comparto tecnico, rimane quindi praticamente invariato, minando in tal modo l’originalità del titolo. C’è da tenere in conto, peraltro, che prima dell’apparizione sul portatile a due schermi della Nintendo, la serie di Gyakuten Saiban (titolo originale dell’opera in terra natia) non ha mai varcato i confini del paese del Sol Levante, rimanendo quindi inedito, fino ad allora, nel resto del mondo.Forse in Giappone questo nuovo capitolo avrà dunque il sapore di qualcosa di già visto e sentito (non a caso è venduto a prezzo budget), ma per noi occidentali rimane, fortunatamente, una piacevole novità.

La storia si concludeGyakuten Saiban 3 rappresenta il capitolo conclusivo saga di Phoenix, che nel quarto episodio di prossima uscita giocherà un ruolo marginale, facendo da spalla ad un giovane, nuovo avvocato. Questo capitolo chiude dunque il cerchio aperto dai primi due, sciogliendo i nodi che erano rimasti insoluti nei passati episodi.Ben due dei cinque casi presenti nel gioco, infatti, sono ambientati diversi anni prima dell’esordio in tribunale (come legale) di Phoenix ed in entrambi avremo il controllo della giovane Mia agli inizi della sua carriera.Questi dettagliati flashback saranno il preludio alle vicende che andremo ad affrontare nel resto del gioco; finalmente ogni pezzo del puzzle, che dal primo incontro con Mia (in Gyakuten Saiban 1) avevamo cominciato a costruire, andrà al suo posto. Alla fine dell’ultimo caso ogni dubbio verrà risolto e non ci sarà domanda che non avrà ricevuto risposta.

La grafica…Nella meccanica di gioco e nella grafica Gyakuten Saiban 3 ricalca in pieno lo stile dei primi due episodi, portando ai massimi livelli quanto di buono era già stato fatto. Ad ogni personaggio (di cui avremo una visuale sempre, rigorosamente, a mezzobusto) sono riservate decine di animazioni coloratissime e divertenti, rappresentative di ogni stato d’animo. A volte si nota un leggero contrasto tra i nuovi personaggi, leggermente più eccentrici e curati nei dettagli, ed i veterani della serie, per i quali i programmatori Capcom hanno mantenuto sostanzialmente gli stessi sprites dei primi due capitoli.

…ed il gameplayCome in ogni altra avventura del nostro impacciato avvocato in giacca blu, anche questa volta vi saranno due sezioni di gioco ben distinte: nella prima, puramente esplorativa, dovrete raccogliere indizi ed informazioni in base ai quali andranno ricostruiti gli eventi e preparata la difesa; nella seconda, che si svolge in aula durante il processo, dovrete esercitare la vostra professione per scagionare il vostro assistito e far emettere nei suoi confronti un verdetto di non colpevolezza.Durante le vostre investigazioni vi sposterete tramite l’ausilio di un menù presente nello schermo inferiore del ds, nel quale saranno visualizzati i nomi delle varie locazioni da esplorare.Per esaminare gli ambienti di gioco vi basterà toccare con lo stylus gli oggetti o le aree dello schermo che vorrete analizzare e se avrete trovato un indizio con valore probatorio, questo verrà automaticamente aggiunto al registro processuale (Court Record).In questo terzo capitolo è stato prediletto il dialogo all’esplorazione: avremo molti più personaggi da interrogare che luoghi da visitare rispetto a come eravamo stati a abituati.Per evitare un’eccessiva linearità nelle azioni da compiere tornano gli “Psyche Locks”, croce e delizia del secondo capitolo. Grazie al Magatama, amuleto donatovi dalla piccola Pearl Fey, avrete modo di capire se un personaggio vi sta tenendo nascoste delle informazioni. Quando questo accadrà, appariranno delle catene e dei lucchetti, che andranno spezzati, smascherando le menzogne che il vostro interrogato vi sta rifilando, grazie alle prove di cui disponete. Di regola, più un segreto vuole essere celato, più lucchetti appariranno sullo schermo quando andrete a selezionare l’argomento del quale il personaggio non vuole discutere.

Una volta che avrete visitato ogni luogo, raccolta ogni prova e spezzato ogni Psyche Lock, inizierà la parte che ha reso la serie di Gyakuten Saiban unica ed inimitabile: il processo.La sostanza è molto semplice: partendo dall’assunto che il vostro assistito è sempre innocente, dovrete tirare fuori la verità dalle deposizioni dei personaggi che si avvicenderanno al banco dei testimoni. Ogni testimonianza avrà una certa dose di inaccuratezza, parti di dichiarazioni che non collimano, contraddizioni evidenti, che dovrete portare davanti agli occhi della corte mostrando le prove custodite nel registro processuale.Per facilitarvi il compito, la testimonianza apparirà nel contro-interrogatorio suddivisa in più parti, che potrete esaminare singolarmente.Per ottenere informazioni più dettagliate potrete incalzare il testimone tramite il pulsante “Press”, riuscendo magari a metterlo alle strette ed a farlo contraddire; oppure potrete sollevare un’obiezione presentando una prova chiaramente in contrasto con quella parte di testimonianza. Il tutto può essere fatto anche gridando nel microfono del ds “Objection!” oppure “Hold it!”, una piccola chicca che consiglio a tutti di provare almeno una volta.Se vi sembra tutto troppo facile, sappiate che le possibilità che avrete di rivelare le calunnie dei testimoni sono limitate. Se presenterete la prova sbagliata o risponderete in maniera errata alle domande del giudice riceverete un penalità che farà scendere (più o meno vistosamente a seconda dell’importanza del punto in questione) un indicatore verde presente nella parte alta dello schermo. Quando la barra sarà completamente esaurita, l’imputato verrà condannato e sarà Game Over.A peggiorare ancora la situazione ci sarà la pubblica accusa, che farà di tutto per mettervi i bastoni tra le ruote e trarvi in inganno.

Vecchi amici e nuovi nemiciSquadra che vince non si cambia e Capcom sembra aver fatto tesoro di questa massima. Quest’ultimo episodio ci offre la possibilità di ritrovare tutti i personaggi incontrati nei precedenti capitoli e che, insieme alla trama, costituiscono la punta di diamante di questa splendida serie.Gyakuten saiban 3 ci offre un cast ottimamente assortito, con facce conosciute che ci farà sicuramente piacere rivedere ed alcune new entries davvero d’eccezione.Quando siederete per la prima volta al banco della difesa, ad esempio, farete subito la conoscenza del nuovo, misterioso e pericoloso procuratore: Godot. Questo inquietante personaggio, con le sue stravaganti attitudini e la fastidiosa propensione a parlare per mezzo di metafore incomprensibili, non mancherà di palesare il suo inspiegabile rancore nei confronti del nostro povero Phoenix, dandovi del filo da torcere in più di un’occasione. A volte sarà praticamente impossibile evitare le astute trappole che vi tenderà dietro l’angolo.Lo scontro con un personaggio così intrigante, le circostanze che sembrano continuamente volgervi contro ed il bonario giudice che per qualche strano motivo sembra non avere mai in simpatia l’avvocato difensore, faranno schizzare alle stelle la voglia di vincere il processo e di dimostrare la vostra bravura.

Altro da dire?I punti forse più deboli del gioco sono il sonoro e la longevità. Il primo, lungi dal poter essere definito mediocre, perde solo se paragonato a quello del primo capitolo, che offriva motivi con decisamente più mordente, ma si attesta in ogni caso su livelli più che buoni.Il più classico dei difetti che affligge quasi tutte le avventure grafiche è ovviamente la longevità non elevatissima, a causa della quasi inesistente rigiocabilità del titolo. Questo problema si compensa in ogni caso con il fatto che, fino a quando non lo terminerete, il gioco vi terrà letteralmente incollati davanti agli schermi del Ds.

Questa versione giapponese offre una buona (a parte qualche svista grammaticale) localizzazione in inglese per tutti coloro che masticano la lingua e non vogliono aspettare mesi e mesi prima di poter gustare questo capolavoro in un idioma comprensibile a noi occidentali. I nomi sono stati tutti adattati seguendo la linea delle traduzioni ufficiali americane ed europee.

– Trama avvincente ed articolata

– Ottima caratterizzazione dei personaggi

– Esperienza di gioco unica

– Prezzo budget

– Mancano innovazioni di rilievo rispetto alla versione per GBA

8.2

Un “more of the same”, ma di gran classe. Capcom ha saputo concludere in maniera perfetta la stagione di Phoenix offrendoci un capitolo che è un concentrato di tutti i punti di forza della serie. Character design eccezionale, trama intricata ed appassionante ed un sistema di gioco assolutamente unico nel suo genere rendono questo titolo un must have per tutti gli appassionati di avventure grafiche e per chi ama, in generale, le belle storie con personaggi indimenticabili.

Miglior capitolo della serie ai tempi del Gameboy Advance, Gyakuten saiban 3 perde il confronto con il primo episodio per Nintendo Ds solo perché manca di sostanziali innovazioni.

Ad ogni modo, una cosa è certa: il commiato di Phoenix Wright, il suo addio alle corti, non poteva incarnarsi in una forma migliore.

Voto Recensione di Phoenix Wright Ace Attorney - Trials and Tribulations - Recensione


8.2