Recensione

Phantasy Star Online Episode III

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a cura di Fabfab

Pur trattandosi dell’unico gioco con modalità on-line presente su GameCube, Phantasy Star (il cui primo episodio, lo ricordo, uscì sul mitico Dreamcast) è riuscito comunque a ritagliarsi una fetta di appassionati sufficiente ad meritarsi un seguito, questo Episode III; in realtà parlare di seguito non è del tutto esatto visto che il Sonic Team ha stravolto quasi interamente gli elementi del titolo precedente per presentare una meccanica di gioco rivoluzionata!

The Card RevolutionIl gioco è ambientato circa un ventennio dopo le vicende di Episode I&II: il pianeta Ragol non è ancora stato colonizzato e la Pioneer 2 staziona sempre nella sua orbita. Questa volta il problema principale non sono i mostri che infestano il pianeta, quanto un nuovo gruppo dissidente, gli Arkz, che conduce una vera e propria campagna armata contro il governo centrale di Pioneer 2, non condividendone la politica.Quando giocherete per la prima volta vi verrà innanzitutto chiesto di scegliere a quale fazione appartenere (le differenze riguardano sostanzialmente il modo di combattere, come vedremo in seguito), quindi passerete alla creazione del personaggio (ci sono 12 tipologie tra cui scegliere tra umani, newman ed androidi, ma le opzioni di personalizzazione, esclusivamente estetiche, non sono moltissime).Il gameplay, in sé, non è particolarmente complesso o approfondito: il punto focale di tutto il gioco (qualunque fazione scegliate) è la vostra base, dalla quale partirete (teletrasportandovi) per ogni missione ed alla quale farete ritorno dopo aver sconfitto i vostri avversari. Il vostro personaggio può contare su un certo numero di sottoposti e saranno proprio questi ultimi a prendere parte direttamente alle battaglie sotto il nostro comando.Ma la vera novità di questo terzo episodio ruota attorno alle carte, quindi vediamo di approfondire meglio il discorso: i combattimenti di PSO3 si svolgono secondo il consueto schema che ogni giocatore di Magic conosce. I giocatori (fino a 4, divisi in 2 squadre) si affrontano con l’obiettivo di azzerare i life points dell’avversario avvalendosi delle capacità delle proprie carte; il campo da gioco è una vera e propria griglia su cui i combattenti e le creature evocate si scherano e si muovono.A seconda dello schieramento scelto, inoltre, le tattiche di battaglia variano e parecchio: parteggiando per l’Hero Side schiererete in battaglia uno dei vostri sottoposti per poi potenziarlo a dovere con Item Cards (oggetti che rimangono in mano al personaggio) e Action Cards (da utilizzarsi una volta sola per potenziare difesa o attacco); se vi schiererete con il Dark side, invece, non avrete modo di potenziare il vostro combattente, ma potrete evocare in suo supporto svariate creature (Creature Cards) potenziabili con le Assist Cards (simili alle Action) con il compito di proteggerlo e, nel contempo, abbattere il nemico.Il combattimento si svolge a turni, l’ordine è stabilito casualmente all’inizio di ogni scontro: il giocatore ha 5 carte in mano e può giocarne tante quante può permettersene con il suo totale di punti attacco (determinati con un lancio virtuale di dadi). La successione degli eventi è abbastanza canonica, innanzitutto si tirano i dadi per determinare i punti attacco e difesa disponibili, quindi c’è la Set Phase, in cui utilizzare le carte Item o quelle Creature, la Move Phase in cui muovere personaggi e creature sulla scacchiera (sempre che sia possibile), la Action Phase in cui attaccare e la Draw Phase, in cui pescare nuove carte per ricomporre la mano.Per calare oggetti o creature, per attivare poteri o anche semplicemente per muoverci durante la nostra fase si consumano punti attacco, quindi è indispensabile dosarli con attenzione, magari rinunciando ad uno spostamento a favore di un bonus per l’assalto. Quando invece siamo parte passiva della situazione (in pratica quando è il turno dell’avversario e questi ci attacca), potremo usare i punti difesa per attivare carte in grado di aiutarci a limitare le conseguenze dell’offensiva nemica, sempre che carte simili siano presenti nella mano del giocatore.Naturalmente trattandosi di un card game, anche le componenti tattiche e collezionistiche sono estremamente importanti.Dopo ogni combattimento potremo scegliere alcune carte (a caso, purtroppo) dal mazzo dell’avversario ed aggiungerle alla nostra collezione mentre all’interno della base potremo scambiare le nostre carte con quelle degli altri pg.Tramite un menù specifico, situato sempre nel nostro quartiere generale, potremo fin da subito modificare e customizzare il nostro mazzo personale, aggiungendo e togliendo carte a seconda della strategia che si intende adottare: si tratta di una possibilità a dir poco essenziale visto che buona parte delle bellezza di un card game risiede proprio nelle possibilità di costruire e provare il proprio mazzo e le varie combinazioni di carte che sapremo ideare.Dopo qualche partita di prova, metabolizzare il sistema di gioco è molto semplice e gli scontri divertono parecchio anche se l’I.A. degli avversari computerizzati non rappresenta mai una sfida particolarmente complessa: ovvio, dunque, che il massimo del divertimento lo si raggiunga nelle sfide con altri giocatori umani, sia tramite multiplayer off-line (fino a 4 contemporaneamente), sia soprattutto tramite la connettività on-line.

Lo stile e la tecnicaResta da parlare del comparto tecnico che appare sostanzialmente identico al capitolo precedente e quindi abbastanza mediocre: ambienti scarni e poco dettagliati, textures monotone e tagliate con l’accetta, personaggi legnosi e poco definiti caratterizzano anche questo episodio. L’impostazione tipicamente nipponica che fonde assieme uno stile da anime, ambientazioni allo stesso tempo fantascientifiche e fantasy, spesso stilose, situazioni da gdr e combattimenti da card game, comunque, riuscirà a coinvolgere ancora una volta chiunque apprezzi questo genere particolare di prodotti, inducendolo a passare sopra a tutto il resto.Bella la colonna sonora, rivisitata rispetto al precedente episodio, mentre gli efetti audio fanno il loro dovere con efficacia; la longevità aumenta se disponete del modem per Cubo, ma si assesta su buoni livelli anche in modalità off-line.

– Un card game divertente e profondo

– La modalità on-line

– Interamente in inglese

– E’ solo un card game

7.5

PSO3 – C.A.R.D. Revolution più che un vero seguito è una sorta di spin-off della saga principale, incentrata esclusivamente sugli scontri da card game: la meccanica dei duelli è sufficientemente varia ed interessante da piacere anche ai più esperti ed il gioco è, allo stesso tempo, piuttosto immediato e sufficientemente profondo da garantire ore di divertimento, ma solo se passate affrontando avversari umani. Oltre che giocare a carte (e collezionarle) c’è poco altro da fare, quindi il consiglio per chi non apprezza questo genere di prodotti è di rivolgersi tranquillamente altrove…

Voto Recensione di Phantasy Star Online Episode III - Recensione


7.5