Recensione

Peter Jackson’s King Kong

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a cura di Stefy

Sfruttare un brand commerciale, fino a poco tempo fa, era sinonimo di riproduzione della pellicola filmica includendo quanti più elementi tratti dal film, con una qualità del gioco mediocre. Finalmente i rapporti vanno riequilibrandosi e King Kong dimostra che questo delicato binomio cinema-videogiochi può essere equilibrato ponendo grande cura nella definizione del concept ludico, portando ad un prodotto completo e fruibile da ogni giocatore.King Kong, dalla sua comparsa sugli schermi cinematografici del lontano 1933 ed il remake del 1976, torna in un nuova versione ricca d’effetti speciali dei giorni nostri, diretta da Peter Jackson, il regista più pagato e conosciuto del momento, il quale ha bussato alle porte della Ubisoft sommergendo i programmatori di materiale per la trasposizione videoludica del titolo, riuscendo ad ottenere la collaborazione di Michel Ancel. Collaborazione con l’obiettivo primario di catturare tutta la dinamicità del film e creare un’esperienza di gioco unica, con un gameplay interattivo in grado di coinvolgere i giocatori in un’emozionante avventura fatta d’azione e combattimento.

Ciak, si gira!Un gruppo composto da esploratori ed una troupe cinematografica, che hanno in progetto di girare un film, si reca nella Skull Island, attirato dalla credenza che lì vi sia un gigantesco gorilla chiamato Kong. Una volta giunti a destinazione, si rendono conto che non si tratta di una leggenda, il mostro esiste realmente e non è solo, infatti si trova insieme ad altre creature sopravvissute dall’epoca preistorica. Dinanzi ad una così incredibile scoperta, il gruppo decide di catturare Kong e portarlo con sé a New York dove verrà esibito come fenomeno da baraccone. Ma il selvaggio gorilla non ci sta ….

Sopravvivere o morire…La natura del titolo non è solo funzionale alla varietà di situazioni, ma anche al comparto tecnico. Nella visuale in soggettiva il giocatore si troverà ad ammirare i dettagli tecnici che rendono l’ambiente veramente realistico, sempre in movimento ed in continua evoluzione. In un ambiente selvaggio e pericoloso saremo quasi insignificanti, e con la consapevolezza di essere alla base della catena alimentare le cose cambiano, l’istinto di sopravvivenza prevarrà su tutto. Utilizzare qualsiasi cosa possa aiutarci in questa lotta, non porta a nulla se non useremo il cervello pianificando strategie valide, facendoci furbi, osservando l’ambiente che al contempo è minaccia mortale e fonte d’aiuto. Le nostre principali minacce saranno i dinosauri e le altre bestie che popolano l’isola.Con Jack, il primo personaggio che useremo, ci renderemo subito conto che per portare in salvo la troupe, si dovrà usare l’ingegno e coordinare un buon lavoro di squadra. Ogni animale può essere affrontato in modi diversi, evitando gli sconti diretti potremmo aggirare gli animali distraendoli, magari, mentre con Jack attiriamo l’attenzione di uno delle bestiole gli altri possono aprire una via di fuga, usare le carcasse di animali più piccoli per distrarre un affamato dinosauro dal vostro corpo, permettendovi momentaneamente di allontanarvi indisturbati, o usare il tanto temuto fuoco per tenere a debita distanza i famelici bestioni. Se invece optate per uno scontro diretto non potete far a meno di guardarvi intorno e prendere spunto da cosa vi offre l’ambiente, è necessario quindi procedere con cautela, cercare strumenti d’offesa come ossa, lance, torce, bastoni, tutto tornerà utile al fine di sopravvivere. Non mancheranno certo le armi da fuoco, ma a volte non sono le più adatte per affrontare un gigantesco dinosauro affamato e dalla forza brutale, non credo che il nostro fucilino possa fare la differenza…

King Kong in tutta la sua potenzaMeno libere invece sono le sezioni dedicate a Kong, dove l’azione diventa schematica progredendo attraverso iter prestabiliti, gli spazi sono grandi ma lineari lasciando poco posto all’esplorazione. Tale limitazione è compensata dal fatto che Ann dopo un periodo di smarrimento e terrore in seguito al rapimento, comincerà a fidarsi del peloso bestione aiutandolo in quei luoghi per lui inaccessibili. Anche Kong dovrà vedersela con gli stessi dinosauri che prima ci hanno tenuto col fiato sospeso e fatto, in diversi casi, scappare con le gambe in spalla. Kong qui ci mostrerà tutta la sua brutale forza, con colpi, pugni e morsi di violenza inaudita ed in grado inoltre di compiere prese e colpi speciali molto dolorose per il malcapitato di turno, un vero e proprio scontro tra titani enfatizzato dall’uso delle telecamere dinamiche rendendo il combattimento veramente spettacolare. Interessante è la modalità Furia che con la pressione ripetuta di un tasto permette al gorilla di manifestare la propria rabbia colpendo i nemici in modo più efficace grazie anche al rallentamento del tempo di gioco. Non mancano gli enigmi, ci sono molti meccanismi da attivare, e spesso parti di questi sono nascosti o inaccessibili. Il fuoco può spesso venire in nostro aiuto, ma non sempre è semplice portarlo là dove ci occorre, quindi è spesso necessario utilizzare il personaggio femminile per spegnere focolai, che il gorilla non è disposto ad oltrepassare. Immancabili le prove di forza, dove il primate smuove rocce, sradica alberi o si cimenta in salti e scalate introducendo livelli in stile platform.

Uno sparatutto atipico…Fondamentalmente, Peter Jackson’s King Kong, è un FPS con una forte connotazione adventure che, di tanto in tanto si trasforma in una sorta di picchiaduro a scorrimento con alcune sezioni pseudo-platform, in effetti, i generi sono tanti, ma sono così ben amalgamati tra loro da immergerci alla perfezione nel mondo di gioco. Inoltre, noterete subito che è completamente sprovvisto d’indicatori su schermo, quindi via tutto. Ci siamo solo noi e lo scorrere degli avvenimenti dove i filmati in tempo reale e l’azione fanno parte di un’unica sequenza mai interrotta, che contribuisce a rendere il gioco ancora più reale, con un’interattività con lo scenario davvero buona, in grado di offrire al giocatore molteplici possibilità per avanzare nell’esperienza ludica. I controlli di gioco, tanto con Jack quanto con Kong, sono semplici ed intuitivi. Tanto che dopo poche ore di gioco non avrete nessun problema nel destreggiarvi nei diversi capitoli, evitando ogni rischio di frustrazione.Come appena accennato non potremo consultare armi e munizioni, per sapere quanto ci resta non bisogna far altro che premere il tasto apposito per far sì che il personaggio controlli di persona. È possibile portare una sola arma da fuoco, accoppiata al massimo con un’arma da lancio, che dovremo in ogni caso lasciare per impugnare il fucile o altre armi. Per di più non avremo nessun mirino sulle armi, per colpire una preda dovremo fissare bene il centro dello schermo o calcolare la distanza se usiamo un’arma da lancio. Non abbiano paura i meno esperti negli sparatutto, basteranno pochi minuti di pratica per prendere familiarità con il sistema di controllo. Le munizioni e le armi vi saranno fornite tramite un rifornimento aereo, quindi, non sempre le avrete a disposizione nei momenti di più bisogno, dovrete fare economia e imparare ad utilizzare bene ciò che vi offre la giungla. Solitamente le postazioni di rifornimento sono situate in zone facilmente accessibili male che vada dovrete usare qualche piccolo espediente per arrivarci…Anche l’energia vitale non è visibile, lo stato di salute di Jack si riflette sulla sua percezione del mondo esterno se si è feriti le figure non sono più nette i suoni si distorcono ed i colori tendono al rosso, quindi, per capire il nostro stato di salute è sufficiente guardare lo schermo. Il personaggio si rigenera dopo un breve periodo nel quale non è ferito. Per ovviare, magari, di essere feriti per mancanza di un’arma affidatevi sempre agli altri membri del gruppo, semplicemente guardando un personaggio sarà possibile anche scambiare con lui un’arma, ed ognuno ha una particolarità in grado di aiutare il gruppo nel proseguo dell’avventura. Tenete conto che se uno dei vostri compagni d’avventura è in pericolo di vita, è vostro compito aiutarlo nel miglior modo possibile pena il game over! Potrebbe capitare di smarrire la strada in una giungla così fitta e irta di pericoli, basterà cercare con lo sguardo un vostro compagno per capire che direzione prendere o se proprio non sapete cosa fare gli altri vi verranno sempre in aiuto con frasi indicative. I checkpoint sono frequenti, ma non tutti visibili, quindi il gioco vi fa riprendere dall’ultima postazione senza chiedere nessuna conferma. La sceneggiatura credibile e coinvolgente senza tempi morti, con semplici enigmi che spezzano il ritmo della lotta per la sopravvivenza nelle avversità dell’isola, che, però, nota dolente, si presenta un po’ ripetitiva… non solo per quanto riguarda le ambientazioni che si limitano alla giungla, a rovine e grotte tutte molto simili tra loro, ma soprattutto per quanto riguarda gli enigmi, che si riassumono in poche cose da fare come eliminare dei cespugli col fuoco, trovare la leva mancante, distrarre qualche predatore, i modi per farlo magari varieranno, ma in sostanza il gioco si basa su queste semplici soluzioni. Anche le sessioni con Kong risultano un po’ ripetitive, già dopo la seconda volta. In breve, il difetto più grosso del gioco è quello d’essere ripetitivo, tanto che una volta superato metà gioco troverete il resto fin troppo facile, peccato che non c’è la scelta della difficoltà. Il gioco si termina in circa dieci ore, e forse è un tempo giusto, allungare l’esperienza avrebbe significato rovinare l’atmosfera, vera anima del gioco, causa decisiva del successo.

Quando la tecnica aiuta l’atmosferaTecnicamente, il lavoro svolto dagli sviluppatori è lodevole. Sorprendente la capacità del motore grafico di gestire spazi così ampi mantenendo un frame rate costante. La grafica di gioco riesce a ricreare in maniera eccellente gli ambienti, realizzati con una gran quantità di particolari e sono a dir poco enormi. I modelli dei personaggi sono realizzati in modo perfetto, grande è stata la cura nella realizzazione dei particolari dell’equipaggiamento e dei visi, anche le animazioni di Kong non fanno eccezione, dettagliato ed animato come un vero gorilla, energico, capace di scatti d’agilità e con uno sguardo molto espressivo. Anche i dinosauri sono realizzati egregiamente, esprimendo tutta la loro maestosità sia nella grandezza sia nell’essere feroci, averne uno alle calcagna provoca un elevato grado di tensione anche dopo diverse ore di gioco.La colonna sonora è maestosa: nelle situazioni di calma, rimane sommessa, mentre negli attimi di tensione sparisce del tutto, simboleggiando l’imminenza di un attacco, il quale, è accompagnato da un tema che sottolinea il grave pericolo. Anche quando si è feriti lo stato del momento è sottolineato da un tema musicale di grande effetto simboleggiandone la vicinanza con la morte. L’intero gioco è doppiato in italiano ed anche in questo campo il lavoro è risultato abbastanza riuscito.

– Ottima realizzazione tecnica

– Coinvolgente ed appassionante

– Sistema di controllo semplice ed intuitivo

– Poco longevo

– Enigmi ripetitivi

8.0

In definitiva King Kong ha superato l’assunto che i videogiochi su licenza corrispondono ad innovazione zero. Questo tie-in è sicuramente tra i titoli di buon livello, in grado di appassionare e trascinare il giocatore ed è sicuramente un gioco almeno da provare; anche se non siete dei veri esperti in fps vi troverete vostro malgrado coinvolti. Dal lato tecnico il titolo Ubisoft si presenta in modo convincente, con un’ottima grafica e un buon sonoro. Neo principale di questo titolo è il fattore longevità, il gioco si rivela infatti decisamente breve da completare.

Voto Recensione di Peter Jackson’s King Kong - Recensione


8