Anteprima

Persona 4: The Ultimate in Mayonaka Arena

Avatar

a cura di Pregianza

Arc System Works negli anni è riuscita a guadagnarsi di diritto un posto tra i grandi del picchiaduro, grazie a Blazblue e a Guilty Gear. Gli spettacolari ed adrenalinici giochi della casa hanno dimostrato che c’è posto per altri sviluppatori nel genere oltre al solito trittico “Capcom, Namco e Snk“, e che i fighting games 2D possono ancora innovare. Ora questo talentuoso gruppo di sviluppatori ha deciso di seguire una moda molto diffusa in Giappone, quella del gioco sotto licenza. Si tratta a tutti gli effetti di basare il proprio picchiaduro su personaggi appartenenti ad altre saghe, una mossa furba per accaparrarsi i fan di prodotti che spesso con le mazzate hanno poco o nulla a che fare. La scelta è caduta sull’apprezzatissima serie di GDR Shin Megami Tensei – Persona, e il titolo scelto per il nuovo pargolo di Arc System è Persona 4: The Ultimate in Mayonaka Arena. Non è certo la prima occasione in cui un’idea di questo tipo viene messa in pratica, ma è capitato raramente che dalla fusione di combattimenti virtuali e marchi noti spuntasse qualcosa di memorabile. Questa volta tuttavia, considerato il pedigree del team a cui il progetto è affidato e il notevole carisma del marchio su cui si basa, la nostra curiosità è alle stelle. Oggi vi descriveremo quello che abbiamo scoperto sul gioco e cercheremo di capire se ci sia effettivamente il potenziale perchè un Persona raggiunga la vetta dei combattimenti virtuali.

Persona ti invoco! E poi giù botteLa trama di Persona 4: The Ultimate in Mayonaka Arena, si svolge due mesi dopo la conclusione del gioco di ruolo da cui ha origine. Il mitico Teddie ha organizzato uno show dedicato al combattimento chiamato P-1 Grand Prix, e ha invitato tutti i membri dell’Investigation Team a partecipare. Ovviamente, nessuno dei personaggi ha idea del perchè Teddie abbia deciso di appoggiare quest’iniziativa, e dovranno pertanto scoprire i suoi segreti durante il torneo. Il roster di guerrieri confermati per ora è piuttosto scarno, ma presenta già alcune delle personalità più significative di Persona 4. Oltre allo stesso Teddie (anche se non è chiaro se sarà giocabile oppure no) saranno presenti il protagonista Yu, Yosuke, Chie, Yukiko e Kanji. Presente persino un personaggio di Persona 3, Aegis e dubitiamo sarà l’unico proveniente dai capitoli precedenti nella versione finale. Se siete amanti della saga, saprete sicuramente che verte attorno all’evocazione di possenti entità dotate dei più svariati poteri chiamate Persona, che si manifestano dalla psiche degli esseri umani e sono ispirate nella maggior parte dei casi da divinità e leggende multiculturali. Le evocazioni sono rimaste, e possono essere richiamate tramite alcune mosse speciali. Intervengono in modo molto simile agli Stand di Jojo’s Bizzarre Adventure, comparendo parzialmente per poi scomparire subito, o restando sullo schermo per un periodo di tempo limitato. Per chi è pratico di Blazblue, Izanagi, il Persona di Yu, sembra poter essere utilizzato in modo simile al manichino del fastidiosissimo Carl Clover durante certe mosse (confonde il nemico con attacchi provenienti da ogni direzione ma pare molto più mobile) e quasi certamente non sarà l’unico bestione in grado di farlo. Non è l’unica somiglianza che Mayonaka Arena ha con la nota serie. Sembra difatti aver mantenuto anche lo schema a 4 tasti e la complessità delle meccaniche. Uno degli attacchi è chiamato “Persona Rush“, e manda appunto la propria evocazione all’assalto a mò di assist, garantendo un colpo dal raggio notevole. Le mosse speciali sembrano molto fedeli al materiale originario, basandosi tutte su magie già viste e familiari ai fan. I comandi più complessi si basano su pressioni doppie dei tasti: permettono di eseguire un launcher per far partire combo aeree, una tecnica di fuga e persino un reversal, utile per bloccare le combinazioni avversarie. Non finisce qui. Usando tre pulsanti si può eseguire anche l’One More Cancel, praticamente identico ai Roman Cancel di Guilty Gear, che elimina il tempo di recupero delle mosse e consuma 50 soul point (l’equivalente della super bar in Mayonaka Arena). Premendo altri tre tasti si esegue invece una Burst Move, dagli effetti più disparati a seconda del combattente. Complicato eh? Ma conoscendo gli sviluppatori la cosa non ci stupisce affatto, e gli amanti di questo genere di solito adorano i sistemi di combattimento profondi. Amano un po’ meno le comeback mechanic, ma quella di Persona 4: TUMA, chiamata Awakening Mode, sembra piuttosto bilanciata e si limita ad espandere la barra dei soul points permettendo così di eseguire una super mossa aggiuntiva. Gli appassionati ci metteranno mesi ad esplorare ogni sfaccettatura di un gameplay così stratificato.

Quel tizio combatte con una sedia pieghevole? Graficamente i ragazzi di Arc System Works ci hanno abituato bene. I loro picchiaduro 2D sono sempre spettacolari sia per quanto riguarda sprite ed effetti speciali che per le animazioni. Persona 4 non è da meno, anzi, forse è persino un tantino esagerato. Gli effetti sono folli, luminosissimi e spesso occupano gran parte dello schermo. In generale si tratta di un gioco più appariscente di Blazblue (anche se non siamo ancora ai livelli di pazzia dei Marvel vs Capcom). Ottimo anche il restyle dei personaggi e dei Persona, fedeli agli originali ma ritoccati in modo da essere più adatti al nuovo genere. Particolarmente riuscita la trasposizione di Kanji: più muscoloso ed armato con una sedia, ha stile da vendere. Ancora poco o nulla si sa delle modalità disponibili, ma ci aspettiamo contenuti di tutto rispetto. C’è solo un piccolo problema, l’arrivo del picchiaduro in Europa ancora non è stato confermato. Avrà abbastanza successo da giungere anche da noi? Lo speriamo vivamente.

– Sistema di combattimento profondo e complesso

– Arc System Works è alle redini, e i picchiaduro li sanno fare

– Grafica 2D notevole

– Si basa su un marchio dal forte carisma

Persona 4: The Ultimate in Mayonaka Arena ha un titolo lungo quanto il suo potenziale. Arc System Works è una software house in grado di sfornare picchiaduro maestosi e, con in mano una licenza amata quanto quella di Shin Megami Tensei: Persona, può davvero creare un piccolo cult. Speriamo con tutto il cuore che le nostre buone aspettative vengano rispettate, e che il gioco arrivi anche dalle nostre parti. Non importa se la serie da noi non è conosciutissima, vogliamo fare a botte su console usando Teddie!