Recensione

Perfect Dark Zero

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a cura di Yurixxx86-Zico

Innovare o rinnovare un genere senza cadere preda di vistosi cali qualitativi è prerogativa di poche software house; accade raramente di giocare a titoli capaci di cambiare la concezione del gioco così come la si intende trasportandoci a nuove vette emotive.Rare è un nome caro a molti videogiocatori, legati da sempre a produzioni d’indiscussa bontà e di particolare carisma; una timeline videoludica che nacque nell’ormai lontano 1983 su ZX Spectrum, PC programmabile famoso all’epoca, approdando ora sulla piattaforma d’intrattenimento casalingo più recente in commercio: XBox 360.Da Marble Madness (primo progetto in assoluto), passando per celebri serie quali Donkey Kong, Killer Instinct, Banjo, Conker, Goldenye e Perfect Dark, sino a giungere alle più recenti produzioni quali Starfox Adventures e Kameo, la storia della Rare è storicamente legata a doppio nodo a quella di Nintendo, alla quale deve la pubblicazione dei suoi maggiori successi. Nel settembre del 2002 questo sodalizio è però andato perso. Rare fu acquisita da Microsoft, e da allora la qualità intrinseca dei titoli da allora prodotti pare essere leggermente calata, sminuendo in parte quell’aura di “sicurezza” che i fans ricordavano con estremo piacere.Perfect Dark Zero, preso oggi sotto esame, è il prequel di uno sparatutto che cambiò radicalmente la storia di questo genere, riscrivendone i dettami con nuove metodologie di gioco allora semisconosciute.Non più semplice fuoco e sterminio, ma una meccanica ragionata per la quale era indispensabile utilizzare il cervello se si voleva venire a capo delle situazioni più intricate; fu introdotto il concetto ormai quasi inflazionato di azione “stealth”, unitamente ad una tuttora insuperata modalità di gioco in coppia tramite la quale era possibile cooperare con un altro giocatore umano durante la modalità principale, permettendo tattiche di squadra estremamente coinvolgenti e realistiche quali coperture, esplorazioni simultanee d’aree molto vaste, raggiungimento di molteplici obiettivi e quant’altro.Il paragone con l’allora esponente principale del genere, quel Goldeneye che a lungo rappresentò lo stato dell’arte per N64, venne naturale, e la risposta di pubblico e critica fu delle migliori, consacrando Perfect Dark FPS principe per console e non solo.Tuttora c’è chi considera l’allora rivoluzionaria prima avventura di Joanna Dark (eroina e protagonista del titolo) quanto di meglio questo genere ha saputo regalare ai suoi estimatori, superando in immersività ed emozioni anche produzioni assai recenti di qualità indubbiamente elevata quali Halo, Far Cry e DOOM3.

2005-2020Prequel ambientato 3 anni prima delle avventure narrate nel precedente capitolo (nel 2020 quindi), Perfect Dark Zero svela i retroscena di quella lotta segreta fra congregazioni multinazionali, Datadyne in primis, che ci ha visto artefici dei destini del mondo, svelando complotti e cospirazioni atte alla conquista della Terra, passando per storie aliene di alleanza e inimicizie.Il gameplay non si discosta molto dalla canonica concezione di FPS, non innovando quanto il predecessore (ma del resto era impensabile supporre una rivoluzione per il titolo di lancio di una nuova console. Spesso si scelgono inizialmente formule già collaudate per “andare sul sicuro”).L’inventario è suddiviso in 4 slot, i quali sono occupati dalle armi a nostra disposizione; semplici pistole ne occuperanno solamente 1, mentre ordigni più distruttivi ne richiederanno anche 2 o 3; inoltre, a seconda dell’armamentario attuale varieranno le capacità motorie di Joanna, la quale sarà più lenta ed impedita nei movimenti tanto più sarà pesante l’equipaggiamento trasportato. Tutto questo dona un po’ di strategia ad alcune fasi di studio dell’azione: dovremo scegliere con cura la dotazione di armi da portare con sé (inclusi svariati gingilli quali silenziatore, mirino telescopico, torcia e quant’altro, coi quali è possibile dotare diversi aggeggi di funzioni supplementari, tenendo conto inoltre del fuoco primario, secondario e terziario di ciascuna arma), considerando anche che sarà possibile farsi carico di un solo tipo di mitra alla volta, allo scopo di non ritrovarsi inermi sotto il fuoco nemico. Presente anche la possibilità di colpire a corpo a corpo a prescindere dall’arma equipaggiata, ed a tal proposito va segnalato il poter sottrarre agli avversari il loro equipaggiamento: estremamente soddisfacente è l’uccidere il malcapitato di turno dopo avergli strappato dalle mani il suo stesso fucile!La componente tattica è implementata ottimamente, così come nel predecessore: la discrezione e le coperture sono importanti per la salvaguardia della propria missione; agire d’impeto raramente porterà a qualcosa di buono, occorrerà sempre muoversi furtivamente e ricorrere spesso a rapidi spostamenti laterali tramite capriole evasive, durante le quali però il danno sofferto sarà doppio rispetto a quello normale se saremo colpiti. La visuale cambierà momentaneamente in terza persona tramite la semplice pressione di un tasto quando saremo nascosti dietro un angolo od un ostacolo, permettendoci di avere una visione migliore di ciò che ci aspetta dietro quella soglia. Era però forse meglio far sì che ciò avvenisse automaticamente dato che, specialmente nelle missioni più avanzate, questo movimento risulta difficoltoso nel trovare il punto di cambio della visuale, e ciò non giova alla sua componente fondamentale ed al suo necessariamente assiduo utilizzo.In parte lacunosa l’intelligenza artificiale, la quale soffre di comportamenti standard non certo aggressivi e realistici come si potrebbe sperare date le tecnologie ormai messe a disposizione degli sviluppatori. Le tattiche di squadra utilizzate dalle milizie avversarie non risultano complesse, si limiteranno ad inseguirvi e sparare, badandosi occasionalmente di trovare riparo dietro questo o quell’oggetto.Avete presente la cara e vecchia tattica del “spara e fuggi”? Ella consisteva nell’attirare l’attenzione dei nemici con uno sparo, dopodiché nascondersi dietro una porta aperta e freddarli spietatamente uno dopo l’altro… Bene, ciò è tutt’oggi possibile! E sinceramente non c’è da andarne fieri, le forze avversarie dispongono di atteggiamenti stereotipati, più o meno aggressivi, sui quali certamente influisce la difficoltà scelta ad inizio partita (3 sono i livelli selezionabili fin da subito, più un quarto da sbloccare finendo il gioco in modalità Perfect Agent, il terzo grado), seppur alcuni difetti in termini di programmazione dei loro modi di agire persistano. Anche gli obiettivi proposti variano sensibilmente in relazione a questo fattore, richiedendo metodologie diverse di completamento.Altro fattore scomodo all’interno di una campagna in singolo di complessivamente buona qualità ma nulla più, è rappresentato dai tanto amati/odiati (propendo più per quest’ultima terminologia) checkpoint. Non è presente infatti il quicksave tanto acclamato dall’utenza PC, il quale giova all’esperienza impedendo la monotonia per il ripetersi di situazioni già affrontate senza successo svariate volte.Un lato positivo per l’utilizzo di questo tipo di salvataggio ad onor del vero c’è: la longevità ne usufruisce impedendo il procedere troppo rapido nell’avventura, ma certo sarebbe stato preferibile poter mettere al sicuro i proprio progressi ogni qualvolta lo desiderassimo.

Meglio soli che… No, lasciate perdere questo detto!Almeno in Perfect Dark Zero, essere accompagnati (sia bene che male) è certamente preferibile, poiché il divertimento aumenta in maniera esponenziale.Soffermandomi sulla modalità cooperativa non posso far altro che essere soddisfatto del lavoro svolto. Essa, affrontabile sia tramite online che split-screen da un altro giocatore, permette di intraprendere la campagna principale da differenti punti di vista; il secondo player infatti non seguirà rigidamente il copione imposto nell’avventura in singolo, bensì sarà dotato di molteplici differenze quali diversi punti di inizio, diversi compiti ed obiettivi, i quali potranno essere completati grazie all’aiuto del giocatore 1, in un’alternanza di situazioni adrenaliniche dove l’approccio tattico diviene, oltre che fondamentale, emozionante.Nel caso 1 dei 2 dovesse cadere a terra privo di energie, l’altro giocatore ha la possibilità di rianimarlo. Il proprio compagno e gli obiettivi della missione sono mostrati a schermo tramite frecce colorate comunque liberamente disattivabili nel caso si pensi che facilitino troppo il compito.Aspetto principale di Perfect Dark Zero è la modalità multiplayer, la quale comprende una moltitudine di esperienze di gioco: deathmatch, team, cattura la bandiera e sottomodalità quali “infezione”, “sabotaggio” ed altre, unitamente alla sopraccitata modalità cooperativa, conferiscono a questo titolo una rigiocabilità estremamente elevata.Il numero di player contemporanei varia a seconda della modalità scelta, passando da un minimo di 16 ad un massimo di 48 giocatori in contemporanea, bots inclusi (i quali dispongono di un comportamento credibile: selezionando i più alti livelli di difficoltà nel creare la mappa essi centreranno teste come bere un bicchier d’acqua!), presenti in un massimo di 16 nelle arene più ampie, unitamente a 32 player umani (sempre che vi siano 32 persone collegate chiaramente).La presenza di veicoli aumenta lo spessore dell’esperienza ludica: mezzi come l’hovercraft o il jet-pack donano un divertimento maggiore grazie alle possibilità offerteci dalle loro caratteristiche (mai però sbilanciate, assumere il controllo di un mezzo non vi garantirà certo la netta superiorità rispetto ai nemici). Infine, ennesima ottima possibilità offerta è il poter rimpiazzare torrette fisse con postazioni che fungono da lanciamissili o raggi laser, assolutamente letale (anche se si sarà momentaneamente vulnerabili in taluni momenti)!

Xbox passa il testimone…… alla nuova arrivata X360. La next-gen è così iniziata, con il suo carico di aspettative supportate da immagini e filmati spettacolari, nonché da promesse che fanno il paio con tabelle numeriche esplicative eloquenti.Bene, a conti fatti, il salto generazionale è così marcato? No.Il comparto tecnico ci mette di fronte ad un titolo estremamente lodevole, dotato di un impianto visivo di assoluto rispetto, ma che purtroppo non lascia a bocca aperta come promesso.I modelli poligonali risultano dettagliati, composti da un alto numero di poligoni così come le strutture imponenti (sia in single player sia in multy) che andremo ad esplorare, le texture paiono nitide e convincenti, dettagliate e dotate di un’elevata profondità di colore, corredate da un particolare effetto denominato Parallax Mapping, il quale permette di ricreare più dettagli e sfaccettature con le quali rivestire un singolo poligono.Le esplosioni e gli effetti particellari sono assolutamente la cosa più bella (visivamente parlando) di Perfect Dark Zero: spettacolari e sceniche al punto giusto, contribuiscono a donare ulteriore frenesia durante l’azione.Cosa allora non convince del tutto? Un generale senso di “plasticosità” e “lucentezza” che permea lo scenario al quale saremo messi di fronte. Le sorgenti di luce sin troppo appariscenti, un contrasto forse eccessivamente elevato ed alcune discutibili scelte cromatiche in particolari aree sminuiscono in parte l’ottimo lavoro alla base del motore grafico Rare, che dona ad ogni modo a Perfect Dark Zero un aspetto solido, senza però lasciare a bocca aperta. Ma del resto siamo solo agli inizi…Le animazioni risultano fluide e convincenti, i nemici reagiranno diversamente a seconda di dove saranno colpiti, così come gli oggetti si frantumeranno in maniera verosimile sotto i colpi da fuoco incrociati.I filmati traspaiono poca emotività, non riuscendo a donare molta suspence, elemento indispensabile visto le tematiche di spionaggio affrontate nella trama.Sotto il versante audio vanno segnalate le ottime tracce presenti: gradevoli e d’atmosfera (grazie anche all’interattività di quest’ultime, che accompagnano con diversa enfasi e tonalità le nostre azioni), nonché gli effetti sonori assolutamente fantastici che, tramite rimbombi, echi e quant’altro, ci danno l’illusione di essere realmente all’interno di quel campo di battaglia.Leggermente sottotono il parlato italiano, ma questo accade purtroppo in una moltitudine di titoli odierni.

– Modalità cooperativa avvincente

– Multiplayer di altissimo livello

– Arsenale vario e soddisfacente

– Modalità single player afflitta da imperfezioni

– Checkpoint

– Graficamente ulteriormente migliorabile

8.0

Perfect Dark Zero non raggiunge purtroppo i fasti del predecessore, auto-relegandosi ad un ruolo che precedentemente non gli apparteneva: semplice sparatutto in un mare di FPS.

Le premesse per un titolo capace di rapire le attenzioni di pubblico e critica c’erano (ed alcune di esse, come la modalità cooperativa, sono state mantenute), ma si avverte un generale senso di “lacune” per quanto riguarda la campagna principale, rea di alcuni difetti minori che sommati l’uno all’altro inficiano in parte la valutazione finale.

Di assoluto rilievo invece il multiplayer proposto: vario e soddisfacente, senza dubbio il punto focale di questo buon prodotto che ,a conti fatti, vuoi per un impianto tecnico ottimo (seppur non esente da imperfezioni), vuoi per una giocabilità piacevole e versatile, sa regalare ore ed ore di divertimento.

Va detto, non è il must-buy che i fans attendevano come la manna dal cielo, ma si fa apprezzare per le sue qualità all’interno del panorama di un genere ultimamente inflazionato com’è quello degli sparatutto.

E’ un titolo di lancio e come tale va apprezzato, personalmente mi sento di consigliarlo a tutti i costi esclusivamente a chi è già in possesso della console; per tutti gli altri, sinceramente, non vedo in questa produzione elementi così persuasivi da convincervi di valere l’acquisto apposito del nuovo sistema ludico Microsoft.

Voto Recensione di Perfect Dark Zero - Recensione


8