Recensione

Pac-Man

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a cura di Specialized

Iniziare una recensione di Pac-Man senza scivolare nei soliti luoghi comuni triti e ritriti non è facile. Si può infatti dire qualcosa di originale a oltre trent’anni di distanza dall’uscita di uno dei videogiochi più famosi e seminali di sempre? Sinceramente no, anche perchè il classico Namco del 1980 è basato su un’idea talmente geniale e semplice da meritare al massimo una riga di spiegazione. Eppure oggi siamo ancora qui a parlare della faccina gialla, dei fantasmini, dei labirinti e delle pilloline gialle da mangiare, senza che tra l’altro sia uscito sul mercato un nuovo episodio, un remake o uno spin-off. Semplicemente Namco Bandai ha pensato bene di riproporre il gioco nella sua versione originale, aggiungendo una seconda modalità e riempiendo il tutto con statistiche, classifiche online e una buona dose di acquisti in app.
Ma Pac-Man vale davvero 100 dollari?
Pac-Man è infatti approdato pochi giorni fa sul Play Store in versione Android con l’ormai classica formula freemium, offrendo quindi il download gratuito ma disseminando il gioco con IAP fino a 99,99 dollari di spesa, per comprare gettoni ed eliminare i pop-up pubblicitari altrimenti parecchio invasivi. Contando che Pac-Man è disponibile in tutte le salse possibili e immaginabili senza spendere un solo centesimo (anche in maniera opzionale), e che su Play Store ne esistono versioni, remake e omaggi di ogni tipo, proporre un modello freemium con IAP così massicce è una scelta a dir poco discutibile; immaginare poi qualcuno disposto a spendere anche solo 10 o 20 euro per giocare a Pac-Man ha un che di ilare. Scelte commerciali a parte, Namco Bandai ha portato su Android una versione filologicamente corretta di questo classico, offrendo i 256 livelli originali con la stessa identica grafica di allora e riadattandoli naturalmente ai controlli touch. Il risultato, in termini di precisione e reattività, è tutto sommato buono. 
Pillole, fantasmi e tornei
Si può muovere il dito direttamente sulla parte dello schermo con il labirinto oppure sullo spazio inferiore, dove troviamo un’icona a forma di joystick. Nel nostro caso abbiamo preferito la prima soluzione, anche se in qualche passaggio si rischia di coprire una parte dello spazio di gioco; ci è anche capitato che il gioco non riconoscesse un movimento particolarmente rapido nelle svolte più improvvise, ma in generale dopo qualche minuto di pratica il tutto risulta piuttosto preciso e “scattante”, sebbene la comodità di un vero joystick o di uno stick arcade rimanga ancora insuperabile. In aggiunta alla modalità classica riprodotta in ogni minimo particolare troviamo quella Tournament, ovvero una serie di livelli inediti ma sempre proposti con lo stesso stile grafico originale e con nuovi “cibi” da dare in pasto al nostro Pac-Man. In questo caso riconoscere i livelli nuovi da quelli classici non è facile vista la loro estrema somiglianza, ma tutto sommato l’aggiunta del Tournament è azzeccata e lo stesso dicasi per la folta presenza di classifiche, punteggi, statistiche, obiettivi, tornei e amici presenti nella sezione del profilo personale. 
Potevano sforzarsi di più
Il gioco richiede infatti un’iscrizione con username e password che tra l’altro dà accesso a 10 gettoni gratuiti, con i quali continuare le partite una volta scattato il Game Over e partecipare ai vari tornei. L’inghippo sta proprio qui. Senza acquisti in app Pac-Man rischia di diventare prestissimo un gioco sterile e senza molto senso; si può sempre fare senza gettoni nella modalità classica e vedere dove ci si spinge con una sola partita e le 3, 4 o 5 vite a seconda del livello di difficoltà, ma se si vuole partecipare al Tournament o sperare di arrivare alla fine dei 256 livelli l’acquisto dei gettoni è di fatto obbligatorio, anche perchè non esiste nessun altro modo di guadagnarli. Un modello freemium che allontanerà molti appassionati da questa ennesima versione di Pac-Man e che, viste le cifre richieste per i gettoni, avrebbe potuto offrire molto molti più contenuti inediti e magari, come per Alien Breed, una modalità alternativa con grafica rivista e riadattata ai nostri tempi. Se invece vi basta fare una partita ogni tanto, non vi interessano i labirinti inediti e volete vedere dove potete spingervi con un solo gettone (un po’ come ai bei vecchi tempi delle sale giochi), Pac-Man non vi deluderà. D’altronde come potrebbe farlo?   

– Pac-Man è sempre Pac-Man

– Controlli touch ben implementati

– Labirinti inediti e classifiche online

– Modello freemium a dir poco discutibile

– Qualche piccola imprecisione nel touch c’è comunque

– Namco poteva inserire qualche feature in più

6.5

Pac-Man non si può criticare come gioco e accorgersi di come la sua formula sia ancora valida dopo 33 anni ha un che di meraviglioso. Eppure questa ennesima versione del classico Namco è a dir poco discutibile a causa dei soliti acquisti in app, senza i quali il gioco offre davvero poco. Un vero peccato, anche perchè i controlli touch sono piuttosto precisi e reattivi e i livelli inediti aggiungono comunque qualcosa in più alla formula originale.

Voto Recensione di Pac-Man - Recensione


6.5