PC: i giochi più attesi del 2018

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Qualitativamente e quantitativamente, il 2017 è stato un anno con i controfiocchi per l’industria videoludica, ma forse meno felice per le nostre tasche e per la crescita esponenziale del proprio backlog accumulato negli ultimi dodici mesi. Sapete quale è la cosa triste? Che probabilmente il 2018 sarà ancora peggio, quindi iniziate a tenere da parte i vostri risparmi, perché le casse finiranno con il languire già ad inizio primavera, ma allo stesso tempo consolatevi, l’anno appena trascorso non è stato un fuoco di paglia e, che i nostalgici del passato si mettano il cuore in pace, il futuro appare decisamente roseo. Viviamo infatti in un epoca in cui  coesistono fianco a fianco produzioni simil-hollywoodiane e titoli di ultra-nicchia, giochi dove si viene presi per mano in una pura forma di intrattenimento, e altri che richiedono al giocatore un coinvolgimento anche della propria coscienza. Fra tutte le piattaforme, il PC è quella che, senza ombra di dubbio, riesce a cogliere meglio tutte le sfaccettature, motivo per cui è stato difficile stilare una lista dei titoli più attesi del 2018 senza lasciare fuori degli illustri esclusi. Rispetto ai medesimi articoli che toccano le future pubblicazioni per le varie console, ecco quindi che l’elenco comprenderà qualche nome in più, ma fidatevi, la carne al fuoco è davvero molta.
Se siete fra quelli che hanno storto il naso davanti alla piega assunta dalla quarta stagione di Black Mirror, The Red Strings Club è la giusta dose di distopia che vi serve per sentire ben forte sulla faccia gli schiaffoni di un futuro magari poi non tanto roseo. Forse il nome di The Red Strings Club vi dice poco sotto le ingombranti ombre di lavori più altisonanti, ma il titolo sviluppato da Deconstructeam – autori fra l’altro di quel capolavoro di Gods Will Be Watching – e pubblicato da Devolver Digital ha davvero tutto, una pixel art di prima qualità, una storia che si preannuncia accattivante, le tipiche atmosfere cyberpunk ed un barman che, assieme ad un hacker, cerca di fermare i piani della Supercontinent Ltd, la classica super-megacorporazione che vuole sviluppare un programma in grado di eliminare dalla società stati d’animo come l’infelicità e la depressione. The Red Strings Club è senza ombra di dubbio un titolo su cui tenere alta l’attenzione, ma l’attesa non sarà lunghissima, vista la pubblicazione fissata per questo gennaio. 
Il nome di Julian Gollop dovrebbe essere più che sufficiente a giustificare la presenza di Phoenix Point nella lista dei most wanted 2018. Nel caso vi sfugga di chi si stia parlando, oltre a consigliarvi un veloce ripasso delle basi, basti specificare che si tratta di una delle menti dietro all’originale X-COM, una delle pietre miliari della strategia a turni. Phoenix Point è il figlio spirituale del celebre strategico, ha bruciato qualsiasi tappa di crowdfunding su Kickstarter e si preannuncia come una vera goduria per gli amanti del genere, che potranno respirare le atmosfere più cupe e dark del X-COM in versione Microprose. Nonostante non ci sia ancora una data certa di pubblicazione, le informazioni di certo non mancano e sul sito ufficiale di Phoenix Point vengono già sviscerate la storia, le fazioni coinvolte, le origini della minaccia aliena e pure qualche screen impressionante degli esagerati boss che si incontreranno lungo il cammino. Phoenix Point è una delle certezze dell’anno appena iniziato. 
Rispetto all’aria pesante che si respira in Phoenix Point, Ooblets è una vera e propria boccata d’aria fresca, una scampagnata rilassante in una campagna fatta di colorati pixel. Per chi si fosse perso l’annuncio durante la conferenza PC dell’ultimo E3 – assenza che comunque non fatico a giustificare – Ooblets trascende il concetto di videogioco e, se le attese verranno rispettate, il titolo firmato da Glumberland e Double Fine ha tutte le carte in regola per essere etichettato come una droga legalizzata: cosa si può desiderare di più rispetto all’avere un gioco capace di unire sotto un unico tetto le meccaniche di Stardew Valley, Pokémon e Animal Crossing? Il tutto condito da uno stile estetico unico e accattivante: chi non vorrebbe avere una fattoria da portare avanti in cui crescono buffi mostriciattoli?
 
I figli dell’hype non possono che avere occhi solo per Star Citizen, un gioco che forse è sfuggito di mano agli stessi sviluppatori, ma che ha attirato tantissime attenzioni attorno al nome di Chris Roberts, nonché un sacco di fondi raccolti in circa sei anni di sviluppo, per quello che si prefigura come uno fra i progetti più ambiziosi di sempre. Tra cambi di motore grafico, contenuti sempre nuovi e alle volte esagerati, arruolamento di volti noti del cinema, le cose sono andate un po’ per le lunghe e forse non è certo al 100% che Star Citizen riuscirà a raggiungere la versione 1.0 nel 2018, ma le speranze di vedere l’imponente MMO in una veste quasi completa durante i prossimi dodici mesi erano davvero troppe per escludere il titolo da questo articolo.
El Presidente è quel dittatore strampalato che ci fa dimenticare per un attimo la scarsa simpatia dei suoi corrispettivi in carne ed ossa, e Tropico 6 è una delle garanzie per questo 2018, in arrivo non solo su PC, ma anche sulle console casalinghe di Sony e Microsoft. Tropico 6 non ha bisogno di moltissime presentazioni, perché fa parte di una delle saghe più longeve in ambito videoludico e perché il gusto di dirigere un’isola facendo il bello ed il cattivo tempo non passa mai di moda, anzi, in quest’ultima versione l’aspetto gestionale allargherà i suoi confini, e la mano del dittatore si estenderà su interi arcipelaghi. Lunga vita a El Presidente! 
Altro titolo magari non così conosciuto, ma di certo affascinante, Q.U.B.E. 2 è uno di quei puzzle in prima persona che faranno tirare un sospiro di sollievo a tutti i fan degli enigmi scervellanti, rimasti orfani dopo quei due capolavori che rispondono al nome di The Witness e The Talos Principle. Il giocatore vestirà i panni di Amelia Cross, un’archeologa rimasta intrappolata in una strana struttura aliena, accompagnata dalla sola voce di un altro misterioso sopravvissuto che la guiderà nella sua disperata fuga. L’atmosfera sospesa e allo stesso inquietante viene inoltre impreziosita dalle note battute da David Housden, già autore di notevoli colonne sonore, come quelle di Volume e Thomas Was Alone.
Avete sempre desiderato giocare a Zelda su PC, ma la vostra coscienza vi impedisce di ricorrere a mezzi semi-illegali e all’emulazione? Nel 2018 la vostra fame verrà messa a tacere una volta per tutte da Tunic, un action adventure con visuale isometrica, in cui l’assoluto protagonista è una volpe antropomorfa, armata di scudo e spada. Dopo aver cambiato nome, passando da Secret Legend – stiamo parlando di oltre due anni fa – al definitivo Tunic, il colorato progetto firmato da Andrew Shouldice arriverà finalmente nel corso di questo 2018, anche se occorre precisare l’assenza di una precisa finestra di pubblicazione
 
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria rinascita dei giochi di ruolo, in particolar modo di quelli di vecchio stampo, che hanno beneficiato della generosità dei nostalgici giocatori per portare a termine con successo svariate campagne di raccolta fondi. Pillars of Eternity rientra in questa categoria e, dopo il successo del primo capitolo, ecco arrivare in quest’anno Pillars of Eternity II: Deadfire, non una semplice espansione del precedente episodio, ma un’avventura inedita per la saga nata dalle menti di Obsidian Interactive. Pillars of Eternity II: Deadfire è sinonimo di meccaniche di gioco profonde e appaganti, di storia coinvolgente e di lunghissimi testi da leggere. Gioco da iniziare nel 2018 e magari da finire nel 2021.
La scritta “To be announced” posta accanto a Mount & Blade II: Bannerlord mi sconsiglia di inserire il titolo sviluppato da TaleWorlds Entertainment in una lista che comprende le uscite del 2018, ma poi parte il trailer e si vedono catapulte, arieti, arcieri sulla sommità di spesse torri e cavalieri fare a fette degli inermi fanti a suon di colpi da spada: la voglia di metter mano su Mount & Blade II: Bannerlord è troppo forte per non inserirlo nell’elenco, anche perché l’annuncio risale oramai al lontano 2012 ed è giusto pensare ad una data di pubblicazione oramai prossima. Rispetto al suo predecessore, Mount & Blade II: Bannerlord promette inoltre di andare oltre ai semplici combattimenti ambientati in un ipotetico medioevo, ma aggiunge nuove dinamiche, come la diplomazia, l’economia, ma soprattutto gli assalti alla guida di imponenti macchine d’assedio.
Altro annuncio dello scorso E3 passato un po’ in sordina, Griftlands dovrebbe al contrario essere una di quelle produzioni più meritevoli di attenzioni, per tanti motivi. Innanzitutto l’RPG con combattimenti a turni sviluppato da Klei Entertainment – gli stessi sviluppatori di Oxygen not Included – non è il solito gioco di ruolo, ma gli stessi dev lo descrivono come un “pirate/mercenary sandbox” futuristico, impreziosito da una direzione artistica in chiaro stile cartoon dalla spiccata personalità. La storia non si dipanerà inoltre in modo lineare, ma saranno piuttosto le scelte del giocatore a plasmare l’ambiente che lo circonda. Le informazioni riguardanti Griftlands non sono purtroppo ad oggi moltissime, anche se è pressoché certa la pubblicazione nell’anno appena iniziato, ma il solo trailer è più che sufficiente per tenere gli occhi costantemente fissi su questo interessante progetto.   
Abbiamo avuto tre Bioshock, abbiamo avuto varie riproposizioni dell’originale System Shock e il recente Prey ha fatto in qualche modo rivivere le atmosfere dell’originale titolo sviluppato da Looking Glass Studios. Dopo oltre venti anni di attesa e voci di corridoio puntualmente smentite, il 2018 sarà finalmente l’anno del ritorno di System Shock, passato nelle mani di Nightdive Studios e che si propone non come un semplice remake dalla grafica migliorata, ma come un vero e proprio reboot per la serie, della quale promette di mantenere intatto lo spirito, in una nave spaziale infestata e diventata una trappola mortale. System Shock si preannuncia come un FPS diverso da tutti gli altri, anzi, la definizione di FPS non è nemmeno quella più corretta per una delle icone del medium. 
 
Escape from Tarkov è una finta new entry per questo 2018, perché lo sparattutto in prima persona di Battlestate Games si è già mostrato più volte negli ultimi mesi ed è già stato coperto da alcune anteprime e hands-on. Proprio grazie a questi test la curiosità attorno al titolo è cresciuta esponenzialmente, perché Escape from Tarkov non vuole essere il solito FPS online, uno fra i tanti, ma si discosta immediatamente dalla concorrenza per la sua crudezza, un gioco in cui anche il minimo errore viene pagato, dove occorre anche ascoltare i singoli rumori per guadagnare un vantaggio sul team avversario, in cui si perde tutto ciò che si era guadagnato anche per un solo colpo di fucile ricevuto, una vera e propria lotta senza quartieri, in cui solo i più forti sopravvivono. Escape from Tarkov è di certo uno dei most wanted per questo 2018. 
L’elenco si chiude con un titolo dai toni decisamente più leggeri e scanzonati, una strana avventura musicale dove il giocatore si cala nel ruolo di uno strano bardo che, con la propria voce, avrà il compito di certo non facile di salvare il mondo intero. Wandersong cattura subito l’attenzione per la sua direzione artistica ed è un titolo che spinge forte sul pedale della sperimentazione, ogni interazione con l’ambiente è basata sulle diverse tonalità di canto, mezzo tramite il quale risolvere anche i numerosi puzzle e salvare il mondo dalla catastrofe finale. 

Se nel 2018 sarete ancora capaci di dire che i giochi in arrivo sono tutti uguale e che non c’è mai nulla di nuovo, o state scherzando, oppure vivete costantemente con dei paraocchi che vi permettono di osservare solo una minuscola parte del mercato. L’elenco, che potrebbe essere seriamente molto più lungo ed ha escluso nomi già presentati in altri speciali e magari anche più blasonati, è solo un piccolo assaggio di ciò che ci aspetta in questo nuovo anno, che già si preannuncia dello stesso standard qualitativo di quello appena terminato, se non addirittura superiore.