Recensione

Outland

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a cura di drleto

Il mercato Arcade è riuscito finalmente a trovare una sua dimensione, ovvero quella di canale alternativo di distribuzione tramite il quale ottenere, oltre a riproposizione di vecchi classici in alta definizione, anche le produzioni di team di sviluppo minori, che per questioni di budget o semplicemente di sano realismo hanno capito che la distribuzione retail era fuori della loro portata. In questo modo capolavori come Braid, Limbo o The Dishwasher hanno potuto trovare la loro dimensione ideale, capace di farli apprezzare anche al grande pubblico.Al pari di questi titoli, Outland prova ad imporsi grazie al suo stile ricercato ed al suo gameplay originale. Andiamo a vedere se i creatori di Dead Nation e Super Stardust HD sono riusciti nel loro intento.

Luci ed ombreUn uomo ambizioso ma malato incontra uno sciamano che gli promette salute ed un futuro degno delle sue aspettative. Il suo destino affonda le radici in un’epoca lontana, quando due divinità sorelle parteciparono alla creazione del mondo, ma in seguito vollero anche distruggerlo. Un eroe le imprigionò, ma la sua punizione sta per terminare. A distanza di migliaia di anni il mondo ha bisogno di un valoroso che cerchi di impedire nuovamente la capitolazione. Naturalmente il vostro compito sarà quello di impersonare questo prode, che dall’essere un semplice uomo, arriverà persino a padroneggiare i poteri della luce e dell’oscurità.Questa premessa è servita agli sviluppatori per imbastire un action/platform in grado di riportare alla mente grandi classici 2D del passato, da Prince of Persia a Metroid, fino ad arrivare ad Ikaruga. Le prime fasi di gioco si rifaranno infatti alle avventure del Principe di Persia: il protagonista è un giovane molto agile e veloce, capace di compiere balzi impressionanti e di arrampicarsi sui muri. Anche le movenze fluide e realistiche aiutano a evidenziare questo paragone: piattaforma dopo piattaforma verrete condotti da uno sciame di farfalle luminose verso il punto successivo della mappa centrale, una sorta di meta-livello che rivelerà progressivamente, una volta acquisiti i giusti potenziamenti, i diversi percorsi possibili. Inizialmente sarete piuttosto obbligati, per via di mostri che impediscono il passaggio o interruttori impossibili da premere. Già dopo pochi istanti apprenderete le basi del combattimento, incentrato sull’utilizzo di una spada e l’abilità nel saltare e schivare del protagonista. Grazie alla nuova arma potrete abbattere muri piuttosto fragili, oltre che farvi largo tra i vari nemici. In seguito otterrete una potente scivolata, utile per stordire gli avversari o passare indenni sotto degli spuntoni. Avanzare nei livelli si tramuterà presto nella ricerca del potenziamento successivo, grazie al quale aprirsi la strada verso uno dei guardiani che proteggeranno le dee. Da un platform piuttosto semplice, il titolo Housemarque si tramuterà presto in un carnevale di salti e colori, dove alla precisione nei movimenti dovrete unire una discreta dose di tempismo e colpo d’occhio. Una volta acquisiti i poteri della luce e dell’oscurità, rispettivamente blu e rosso, si innesteranno tutta una serie di meccaniche che andranno a complicare decisamente l’avanzamento nei livelli. Similmente a quanto accadeva in Ikaruga, sarete in grado di assorbire i colpi del vostro stesso colore: l’alternanza tra il blu ed il rosso sarà dunque fondamentale per passare indenni attraverso piogge di proiettili colorati. Come se non bastasse alcune piattaforme saranno legate ad un determinata tinta e per attivarle dovrete vestirvi della stessa. Ovviamente, dopo i primi istanti nei quali dovrete semplicemente alternare il colore per far apparire le piattaforme, progressivamente verranno aggiunti nemici, proiettili, bombe ed altre amenità che parteciperanno ad innalzare il livello di difficoltà complessivo. Al termine di ciascuna sessione vi attenderà un boss dalle ingenti dimensioni, che ogni volta darà il via a combattimenti divertenti e spettacolari, graziati da pattern d’attacco intriganti ed in grado di variare durante lo scontro. Il ritmo col quale si procederà sarà piuttosto altalenante, con alcune sequenze impegnative e divertenti ed altre più blande nelle quali seguirete semplicemente la scia di luce verso l’obiettivo seguente. Tranne alcuni tesori nascosti in piccoli anfratti delle mappe, il percorso da seguire sarà sempre piuttosto lineare e la sensazione, dopo alcune ore di gioco, sarà quella di essere sballottati da un posto all’altro del mondo senza sapere bene il perché. Un peccato, perché una miglior cura per la narrazione ed una maggiore varietà nel ritmo di gioco avrebbero reso Outland un gioiello davvero imperdibile.

StileL’aspetto che colpirà il giocatore appena avviato Outland sarà sicuramente l’impatto grafico. La scelta dei cromatismi, i diversi livelli di parallasse, le animazioni fluide del protagonista e le traiettorie disegnate dai vari proiettili colorati partecipano nella creazione di un affresco di sicuro impatto visivo. Il nero delle silhouette in primo piano non si fonderà coi tenui grigi di Limbo, ma entrerà in netto contrasto con i colori vivaci dello sfondo o le screziature sul corpo del protagonista e dei suoi nemici. Gli ambienti caldi della foresta si alterneranno a lande più fredde e rovine abbandonate, e saranno necessari solo pochi dettagli, come le semplici schermate che accompagneranno l’avanzamento della narrazione, o i pochi tratti dedicati ad ogni tipologia di nemici, per dare carattere a tutto il prodotto. Di livello anche il comparto sonoro, caratterizzato da musiche sempre molto adatte ad accompagnare l’azione e da un buon doppiaggio in lingua inglese. Buona la longevità, grazie ad una campagna che vi terrà impegnati per diverse ore, oltre alla possibilità di giocarla interamente in compagnia di un amico (solo online purtroppo) e alle sfide, divertenti stanze monotematiche da risolvere nel più breve tempo possibile. Infine i completisti potranno esplorare ogni anfratto dei livelli per trovare nuovi tesori, in grado di sbloccare bozzetti ed elementi similari. Il tutto a 800 Microsoft Point, meno di 10 euro.

– Ottima grafica

– Gameplay modulare

– Coop online

– Lineare

– Narrazione flebile

8.6

Outland è un action/platform divertente e completo, in grado di regalare diverse ore di intrattenimento e sfida. Un comparto tecnico pregevole e boss divertenti da combattere sono i punti di forza della produzione Ubisoft, che forse pecca un po’ nel ritmo, nell’originalità ed in una certa linearità di fondo che spinge i giocatori a seguire pedissequamente il percorso tracciato. Rimane comunque assolutamente consigliato a chi è alla ricerca di un prodotto dal sapore old style, magari da giocare in compagnia di un amico.

Voto Recensione di Outland - Recensione


8.6