Recensione

One Piece Grand Cruise

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Gli adattamenti videoludici dei più popolari fumetti giapponesi hanno conosciuto alterne fortune, e questa sorte non ha mancato di colpire anche One Piece, la cui storia conta milioni di lettori sparsi in tutto il globo. Nel corso del tempo abbiamo visto affacciarsi sugli scaffali adattamenti più o meno validi delle avventure di Rufy e della sua ciurma. Fino ad ora, però, non avevamo ancora avuto la possibilità di salire a bordo della Thousand Sunny in prima persona grazie alla realtà virtuale, che è proprio quello che ci propone One Piece: Grand Cruise. E, credeteci, forse sarebbe stato meglio lasciare le cose come stavano.
Pirati siamo noi, all’arrembaggio!
Se vi aspettate un adattamento narrativo di uno dei tanti archi che compongono l’intricata storia di Eichiiro Oda, sappiate che i vostri desideri non verranno soddisfatti. Grand Cruise, infatti, non presenta alcun accenno di trama, mettendoci semplicemente nei panni di un nuovo arrivato nella ciurma di Rufy che si ritrova ad affrontare due missioni insieme a Nami, Nico Robin, Zoro e agli altri componenti dell’equipaggio. Avremo la possibilità di visitare diverse location della Thousand Sunny, interagendo attraverso brevi dialoghi con i diversi personaggi che conosciamo ormai da anni. 
Tra i lati positivi di questa parte dell’esperienza ci sono sicuramente l’ottimo doppiaggio giapponese, ad opera degli stessi doppiatori della serie animata, e la discreta realizzazione tecnica, che restituisce fedelmente i modelli dei personaggi. Peccato che ci sia poi il rovescio della medaglia: le ambientazioni risultano spoglie, e l’interazione coi personaggi è ridotta al minimo, al punto che ci troveremo perlopiù di fronte a monologhi di pochi minuti in cui non avremo azioni a disposizione se non quella di rimanere immobili ad ascoltare. A questo dobbiamo aggiungere le diverse situazioni di fan service che riguardano Nami e Nico Robin: le due protagoniste del fumetto vengono spesso messe in posizioni che permettono al giocatore di ammirare i prosperosi seni delle due ragazze. Questo elemento, tenendo a mente ciò che vi diremo dopo sul resto del gioco, contribuisce a dare l’idea di un’esperienza vuota e senz’anima, tesa soltanto a spillare (pochi) soldi ai fan sfegatati della serie. 
Vincerà chi ha più coraggio! Forse…
Veniamo adesso al gioco in sé. Grand Cruise si compone di due modalità, entrambe tanto corte quanto scialbe: scontro navale con la Marina e sconfiggi il kraken. In entrambi i casi, ci ritroveremo a manovrare un cannone nel tentativo di colpire il nostro avversario: nel caso della Marina, dovremo colpire gli oggetti che ci vengono lanciati contro prima che colpiscano la Thousand Sunny; nel caso del kraken, invece, dovremo colpire i numerosi tentacoli del mostro marino, intento ad avviluppare la nave nella sua temibile morsa. Ogni colpo mandato a segno aumenta il nostro punteggio, che comporterà la vittoria o la sconfitta della nostra squadra. Sì, perché non saremo soli a combattere: vicino a noi ci saranno altri membri senza nome della ciurma, rappresentati da sagome colorate di blu o rosso a seconda della squadra di appartenenza. Se il gioco fosse dotato di un comparto multiplayer, questo avrebbe forse reso l’esperienza più godibile; ma così non è, il gioco può essere giocato solamente in singolo. Non solo: la vittoria o la sconfitta della propria squadra non comporta alcuna conseguenza tangibile, si viene semplicemente riportati alla schermata di inizio del gioco. E Grand Cruise è tutto qui: due minigiochi, peraltro scarni, della durata complessiva di una decina di minuti. Si ha quasi l’impressione di trovarsi di fronte ad una pessima demo di un ancor più pessimo gioco: invece questa è l’esperienza completa di Grand Cruise, un titolo che si sarebbe potuto salvare solo se offerto gratuitamente ai giocatori (ed anche in quel caso non sarebbe stato un bel modo di passare il tempo). Venduto a pagamento, anche se ad un prezzo davvero basso, sa di presa in giro per tutti i giocatori, soprattutto per quei fan della serie che si aspettano di trovarsi di fronte ad un’esperienza che renda giustizia all’opera di Oda.

– Realizzazione discreta dei personaggi

– Tutto, ma proprio tutto, il resto

3.0

Giunti al termine di One Piece: Grand Cruise non si può che rimanere basiti. Non si capisce chi e come abbia pensa pensato di vendere due minigiochi, peraltro scialbi e scarni, a pagamento. Certo, il prezzo del titolo è davvero basso, ma questo non basta a giustificare l’esistenza di un gioco che sembra più una demo, peraltro mal concepita e mal realizzata. Statene lontani.

Voto Recensione di One Piece Grand Cruise - Recensione


3