Occhio Critico - Vincitori e vinti

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Luci spente. Bocce ferme. Il momento migliore per analizzare tutto quello che l’E3 2015 ha proposto a noi videogiocatori, ma anche, immancabilmente, tempo di dispute atte a premiare i vincitori della fiera e gettare fango sui (presunti) vinti.Dopo aver giocato decine di giochi, averne visti altrettanti in movimento e aver tastato con mano gli umori della fiera e dell’industria, Occhio Critico vi spiegherà oggi perché gli unici vincitori dell’E3 siamo noi. Sì, noi, inteso come comunità di videogiocatori.Qualcuno ha fatto un po’ meglio (Sony, Microsoft, Bethesda, Ubisoft), qualcun altro ha brillato meno (Nintendo, in parte Square Enix), ma nessuno ha davvero deluso, e il risultato è stato uno dei migliori E3 di sempre per quantità e qualità media.

VincitoriVolendo fare le pulci ad ogni conferenza ed evidenziarne più le mancanze che i meriti, si potrebbe obiettare qualcosa su ognuna di esse: Sony ha toccato le corde della nostalgia e dei sentimenti, con un trittico di annunci imprevedibili e desiderati, come The Last Guardian, Final Fantasy VII Remake e ShenMue III, ma, a voler essere pignoli, sembra tirare un po’ il fiato in quanto ad esclusive di qui a fine anno, lasciando i possessori di PS4 totalmente nella mani delle terze parti.Microsoft, dal canto suo, ha condotto uno show di grande spessore, a mio avviso, concentrandosi finalmente sui giochi e sui giocatori, ma ha presentato quasi solo titoli noti, senza sorprendere la platea con annunci del tutto inaspettati, puntando piuttosto sulla solidità della sua line up e sulla retrocompatibilità.EA, nonostante una presentazione che mancava di ritmo, ha sfornato una line up poderosa, a mio avviso: Mass Effect Andromeda al momento è solo un’idea, ma di quelle che fanno venire l’acquolina in bocca solo a pensarci, per non parlare di Star Wars Battlefront e Mirror’s Edge Catalyst, due pesi massimi dei prossimi mesi.In compenso, molti hanno obiettato che tutta la linea dei giochi sportivi del colosso americano sembra adagiarsi di anno in anno sugli allori, aggiornando rose e statistiche senza arricchire il gameplay.Bethesda (show impeccabile) e Ubisoft (quantità e qualità, anche qui c’è solo da fare i complimenti) sono le uniche che si sono esposte a un numero minore di critiche, e quindi, a posteriori, vengono da molti considerate le vere vincitrici della manifestazione.In realtà, avendo assistito in diretta a tutte le conferenze, farei fatica a sceglierne una, e credo che si sia fatto un ottimo lavoro su tutti i fronti dal punto di vista del marketing, del ritmo e del messaggio da far arrivare ai giocatori, cioè quello che è proprio la loro passione a muovere tutto il carrozzone.Dopo un anno e mezzo di stallo, con due soli titoli che meritavano davvero il passaggio alla next gen (Bloodborne e The Witcher III, NdR), finalmente l’attuale generazione di console sta ingranando come si deve, e sembra riservarci un 2016 davvero scoppiettante, in attesa degli annunci, al momento avvolti nella nebbia, di Nintendo.

…e vinti?A proposito di Nintendo, la casa di Kyoto viene additata, quasi all’unanimità, come quella uscita peggio dalla tre giorni losangelina, a causa principalmente di un Direct deludente e della mancanza di una versione (anche hands off) dell’attesissima avventura open world dedicata a Zelda.Qualcuno, per non lasciare la grande N da sola sul carro degli sconfitti, ha provato a farci salire anche Square Enix, colpevole di una generale lentezza dello show e di un’incapacità di sottolineare a dovere una linea di prodotti di prim’ordine, dal già citato remake di FFVII a Just Cause 3, dall’attesissimo terzo capitolo di Kingdom Hearts a Deus Ex Mankind Divided.Come spesso accade, Occhio Critico, per entrambe le software house nipponiche, non concorda affatto: iniziamo da Nintendo.Se si accusa la società giapponese di aver confezionato un Direct monco, che ha lasciato al buio gli appassionati di Fatal Frame, quelli di Shin Megami Tensei X Fire Emblem e quelli di Devil’s Third, tre titoli mica da poco su cui si è taciuto (o si sono date informazioni rade e insufficienti), allora sono il primo della fila, ma se si accusa la grande N di aver già abbandonato WiiU e 3DS in favore della fantomatica nuova console, allora io mi chiamo fuori.Oltre ai tre giochi già citati, e al netto di uno Star Fox Zero che abbisogna ancora di qualche aggiustamento (ma che non è affatto il disastro dipinto da molti…), la lista dei titoli comprende, tra gli altri, Xenoblade Chronicles X, Mario & Lugi Paper Jam, Mario Tennis Ultra Smash, Yokai Watch, Fire Emblem Fates e un certo Super Mario Maker, in arrivo tra meno di tre mesi: se questa è la line up di una compagnia già focalizzata sul successivo hardware…Purtroppo Nintendo conferma di avere poca dimestichezza con il marketing e di difettare in quanto a strategie comunicative, e questo non può che pesare in un mondo iperconnesso e ipersensazionalistico come quello in cui viviamo, ma, guardando ai giochi (che è poi quello che si dovrebbe fare sempre…), il diavolo è di gran lunga meno brutto di come lo si dipinge.Tale discorso si può allargare anche, seppure in maniera minore, a Square Enix, che, pure a monte di una conferenza lenta e troppo verbosa, ha presentato una serie di giochi su cui non vedo l’ora di mettere le mani, da quelli sopra citati (personalmente attendo Deus Ex più degli altri) a Final Fantasy XV, da Rise of the Tomb Raider a Hitman, senza dimenticare il nuovo capitolo dedicato alla saga di Star Ocean.

Bottom lineIl dato più significativo sulla qualità e la quantità degli annunci fatti all’E3 2015 è che, dopo aver scritto quasi seimila caratteri parlandone, non abbiamo nemmeno nominato titoli del peso di Metal Gear Solid V The Phantom Pain, Horizon Zero Dawn, Dark Souls III, Tom Clancy’s The Division, For Honor, Forza Motorsport 6, Uncharted 4, Halo 5 Guardians e tantissimi altri ancora.Ecco perché, tornando all’introduzione del pezzo, i veri vincitori della fiera californiana siamo noi giocatori, che, dopo un biennio di promesse, remastered e date di uscita TBA, dal prossimo autunno potremo sederci in poltrona, scegliere il nostro gioco preferito tra decine di titoli di grande spessore (indipendentemente dalla console posseduta e dal genere preferito) e goderci la nostra passione fino in fondo.Qualcuno tra i giochi citati potrebbe deluderci, tanto quanto qualcun altro potrebbe invece rivelarsi ancora meglio di quello che sembra al momento, ma, in ogni caso, ne vedremo delle belle.

Decretare vincitori e vinti di una fiera ricca ed emozionante come quella che ci siamo appena lasciati alle spalle è come cercare le somiglianze in un neonato (“è uguale alla nonna”, “ ma se è spiccicato allo zio”): un esercizio umanamente comprensibile, ma, nei fatti, del tutto inutile.

Passando al setaccio le line up per i prossimi mesi, tanto dei produttori quanto delle terze parti, c’è davvero da leccarsi i baffi, e pazienza, allora, se qualcuno ha toppato la conferenza in quanto a ritmo o ad annunci ad effetto: quello che dovrebbe interessarci, ovvero i giochi, era già ottima qualità e per tutti i gusti.

Prepariamoci ad un anno memorabile per il nostro medium preferito.