Occhio Critico - Ode al supporto post - lancio

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Vecchi o giovani che siano, i giocatori sono, da sempre, un popolo di brontoloni: difficilmente ci va bene qualcosa, quando perché l’industria videoludica prova a calarci dall’alto delle pratiche poco limpide, quando perché, nonostante gli sforzi dei vari team di sviluppo, ci si diverte a criticare per il puro gusto di farlo, impugnando forconi e facendo spesso di tutta l’erba un fascio.
Occhio Critico è raramente in prima fila quando c’è da condannare in maniera indiscriminata, e prova sempre ad andare a fondo alle questioni e a guardare il rovescio della medaglia: oggi, sotto la sua lente, c’è il supporto post – lancio, che è, sotto molti aspetti, l’altra faccia dei DLC, additati da molti come il male supremo (prima delle microtransazioni, that is) della nostra beneamata industria.
Il precedente male assoluto
Di microtransazioni abbiamo parlato approfonditamente nelle ultime settimane sulle pagine di Spaziogames, sviscerando la questione e mostrando i punti di vista di molte delle nostre firme più autorevoli: non affronteremo nuovamente qui il problema (quantomeno, non ora), ma va detto che prima che questa pratica e quella di inserire le cosiddette loot box attirassero su di esse tutto l’odio della community, erano i DLC e tutto ciò che gravitava loro attorno ad essere al centro dell’attenzione.
In questa puntata di Occhio Critico non ci concentreremo sui contenuti a pagamento post lancio, però, quanto piuttosto sul fatto che, avendo la possibilità di rimpinguare l’offerta ludica o bilanciare il gameplay dei propri prodotti, moltissimi sviluppatori, negli anni, abbiano reso un servizio non indifferente ai giocatori, dando valore ai soldi spesi da questi ultimi.
In altre parole, come andiamo sostenendo da anni, la possibilità di mettere mano al proprio prodotto anche dopo il debutto sul mercato non è, in sé, una rovina, ma è l’uso che se ne fa a determinare chi merita i soldi (e la stima) dei videogiocatori e chi no: se un titolo arriva sul mercato pieno di bug, con una quantità di contenuti insufficiente e poco rifinito nel suo gameplay, è giusto protestare, e lo è ancora di più ritenere, se al day one è disponibile un season pass con costi aggiuntivi, che qualcuno abbia fatto il furbo per mungere noi videogiocatori. Quando, però, un titolo che pure è giunto sul mercato con una serie di problematiche viene ribilanciato, ampliato e corretto nel corso dei mesi successivi al lancio senza che si chieda un euro ai giocatori, secondo Occhio Critico non c’è bisogno di impugnare torce e forconi. A ben guardare, la lista dei prodotti che si sono giovati enormemente di un supporto post – lancio soddisfacente è lunghissima e copre tutte le piattaforme sul mercato, ma se i forum di tutto il mondo sono pieni di lamentele per i contenuti tagliati e i numerosi DLC a pagamento, è assai più raro imbattersi in post che attestano il buon lavoro di studi di sviluppo volenterosi ed onesti.
Senza alcuna pretesa di esaustività, oggi daremo un po’ di spazio a queste situazioni, così da ricordare ai giocatori che, sebbene ci saranno sempre le software house furbette e i titoli che provano a mettere le mani nelle tasche dei videogiocatori, l’industria è fatta anche di persone oneste, appassionate, che hanno come priorità la miglior riuscita dei loro prodotti e la soddisfazione del loro pubblico.
Per chi ama giocare da solo…
In ordine sparso, passiamo allora ad una veloce rassegna di quei titoli che hanno aggiunto una quantità variabile di contenuti gratuiti, nella forma di nuove modalità di gioco o di aree esplorabili/personaggi aggiuntivi/ missioni secondarie inedite: Firaxis non può non essere citata, perché il lavoro di aggiunta e bilanciamento che ha seguito entrambi gli episodi di XCOM è encomiabile, anche senza tener conto delle eccellenti aggiunte a pagamento, cioè Enemy Within e War of the Chosen.
Tanto recente quanto gradita è l’aggiunta del versus mode in Mario+Rabbids, un titolo che, al di là dell’orgoglio italiano, ha saputo scalzare dei pesi massimi e conquistarsi il titolo di miglior strategico ai Game Awards di inizio mese.
Terraria, uscito addirittura nel 2011, continua a vedere regolari patch e aggiunte contenutistiche, che lo hanno reso uno dei titoli più longevi e presenti negli store digitali delle ultime due generazioni di console, così come Shovel Knight, altro prodotto di per sé già eccellente che ha saputo guadagnare i favori del pubblico anche grazie alla continua aggiunta di contenuti (nella forma di intere campagne!) gratuiti post – lancio. E basta acquistare una copia di una delle versioni di Dying Light sul mercato per accorgersi dell’ottimo lavoro svolto da Techland.
The Witcher 3 e Diablo III meritano probabilmente un discorso a parte: se il primo ha testimoniato, ancora una volta, l’attitudine di CD Projekt Red nei confronti del pubblico, già testimoniata dai primi due episodi e da Gog.com, il secondo, uscito tra mille polemiche, è oggi un gioco decisamente migliore di quanto non fosse al day one, ponendo Blizzard ancora nell’olimpo degli sviluppatori capaci di fare supporto post – lancio nel miglior modo possibile.
Quando si parla di titoli trasformatisi nel corso del tempo, è impossibile non citare No Man’s Sky, su cui sono stati scritti fiumi di parole: ci limiteremo a dire che oggi, diversamente dal giorno del debutto sul mercato, il prodotto Hello Games, pur lontano dalla perfezione, assicura almeno una quarantina di ore di gameplay di qualità, che, soprattutto se rapportate alle cifre irrisorie a cui è possibile reperire tanto la versione fisica quanto quella digitale, rappresentano un ottimo investimento.
Discorso affine per il sottovalutato Driveclub, il quale, nonostante l’agguerrita concorrenza, può offrire un rapporto qualità/prezzo invidiabile all’alba del 2018, tenuto conto del fatto che i suoi diretti concorrenti costano tre o quattro volte tanto.
Menzione finale per Monster Hunter: se Capcom manterrà su PS4 l’eccellente supporto post – lancio che ha sempre caratterizzato gli episodi su 3DS, l’utenza dell’ammiraglia Sony potrà godere di centinaia di missioni aggiunte gratuitamente su base settimanale, con sfide inedite,  costumi cross over con altri franchise, nuove armi e, in qualche caso, anche mostri mai visti prima.
…e chi in rete
Sebbene percepito come dovuto, soprattutto rispetto ai titoli focalizzati sul single player, il supporto post lancio per i titoli incentrati sul multiplayer non è sempre così automatico, e i giocatori lo sanno bene, ma ci sono titoli che hanno saputo conquistarsi il favore del pubblico mantenendolo incollato allo schermo per mesi dopo il lancio, dosando sapientemente contenuti gratuiti e a pagamento: Halo 5, non immune da criticità, è stato uno dei titoli maggiormente supportati da 343 industries nei mesi successivi al debutto sul mercato, e The Division, che a noi era piaciuto sin dal suo arrivo due anni fa, ha visto l’arrivo proprio recentemente dell’enorme patch 1.8, che ha portato grosse migliorie e grosse aggiunte contenutistiche tanto per il PvE quanto per il PvP. C’è chi ancora spende una buona fetta del proprio tempo libero con la modalità online di GTA V, che ha dimostrato che Rockstar non è capace solo di offrire sensazionali esperienze single player, chi riempie i suoi weekend costruendo cose aldilà dell’immaginazione umana con una delle mille versioni di Minecraft disponibili e chi, su Wii U o su Switch, aspetta con ansia la patch successiva di Splatoon (il cui supporto è terminato dopo tantissimi mesi di contenuti gratis) o Splatoon 2. E se quello che 2K fece con Borderlands 2 rappresenta un indizio di quello che potremmo  avere con un ipotetico terzo episodio, siamo sicuri che ne vedremo delle belle.
Piccola chiosa dedicata a due titoli che oltre a vantare un eccellente supporto post – lancio, hanno il merito di essere dei free to play onesti e ricchi di contenuti, capaci di rubarci decine di ore negli ultimi anni: Path of Exile (PC e Xbox One) e Let it Die (PS4).
Se non avete avuto occasione di giocarli, approfittate delle imminenti festività per recuperarli: le vostre tasche ed i vostri polpastrelli vi ringrazieranno.

Se, da un lato, la possibilità di patchare i giochi e aggiungere contenuti dopo il lancio ha causato episodi assai poco felici, con titoli incompleti e buggati che si sono moltiplicati all’arrivo sugli scaffali, dall’altro ha consentito ai team di sviluppo più volenterosi di dare valore ai soldi di noi videogiocatori, aggiungendo nuovi contenuti a cadenza regolare e offrendo la possibilità di giocare per mesi allo stesso prodotto, senza ulteriori esborsi.

Lamentarsi quando si intravedono pratiche al limite della legalità è giusto e sacrosanto, ma fare di tutta l’erba un fascio danneggia gli sviluppatori onesti e prolifici, di cui, fortunatamente, il mercato è ancora abbastanza ricco.

Come sempre, Occhio Critico vi invita a farci sapere il vostro punto di vista sulla questione e, perché no, ad arricchire la lista dei titoli citati con quelli che il cui supporto post – lancio vi ha soddisfatto nel corso dei mesi.

Arrivederci alla prossima puntata e buone feste a tutti!