Anteprima

No More Heroes 2: Desperate Struggle

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a cura di Star Platinum

Chissà cosa penserà chi aveva in un primo momento temuto che anche su No More Heroes 2: Desperate Struggle si sarebbe abbattuta la mannaia della “censura” già vista in occasione della versione Pal del primo capitolo. In quel frangente, abilmente presentata come una scelta stilistica e coerente con l’originale idea degli sviluppatori, tutti quanti sopportammo volenti o nolenti la scelta intrapresa, ma chissà se adesso saranno infastiditi quelli che tale limitazione l’avevano proposta, supportata ed anche condivisa, cercando di incappare nel luogo comune per cui “un videogame senza sangue è meno violento”. Questa breve introduzione idealmente può far già capire come e quanto si parlerà della nuova produzione di Grasshopper Manufacture Inc., che si annuncia più che mai intrigante e violenta, come è giusto che sia, per la gioia di tutti coloro che avevano apprezzato l’esordio su Nintendo Wii. A circa due mesi dalla pubblicazione della versione Pal, che ad oggi non detiene ancora una data confermata se non un generico Maggio 2010, noi di Spaziogames abbiamo avuto modo di provare approfonditamente ciò che si renderà disponibile a breve. Cerchiamo di scoprire cosa è cambiato.

Un nuovo inizioIn questo secondo episodio è evidente fin dall’inizio il forte legame con il predecessore, ciononostante è indubbio che No More Heroes 2 possa comunque essere considerato come un videogame ancor più riuscito e coinvolgente, perfino più appagante se dobbiamo essere sinceri, soprattutto dal punto di vista della storia. Pur facendo riferimento sempre a giustificazioni tutto sommato prive di una vera e propria razionalità per scatenare il “massacro”, questa volta il plot fornirà al giocatore una motivazione forte e momenti davvero da vivere con intensità, tratteggiando per Travis Touchdown, il protagonista della vicenda, non soltanto una figura da assassino ma anche di vendicatore. Non ci addentreremo volutamente nella trama per non rovinare i vari colpi di scena che, fin dalle prime battute, vi cattureranno nell’azione e si susseguiranno a ritmo incessante nel corso del gioco. Sappiate soltanto che la vostra precedente scalata al vertice della U.A.A. (United Assassins Association) non è stata certo accolta con entusiasmo e che, a tre anni di distanza, il ritorno a Santa Destroy sarà l’elemento catalizzatore in grado di far ricominciare tutto dall’inizio, a seguito dell’incontro con la bella Sylvia Christel, che pare abbia ancora qualcosa da “donarvi” per spingervi a partecipare nuovamente al confronto con la morte. Questo, insieme ad un evento che cambierà per sempre il vostro modo di pensare alla morte, rappresenterà l’inizio di una nuova lotta, ma questa volta partirete ben più indietro, ritrovandovi al cinquantunesimo posto nel ranking degli assassini.

Come darsi la caricaTutti coloro che avevano avuto modo di giocare al primo episodio troveranno molto familiare l’impostazione dei comandi adottata in questo sequel. I movimenti di Travis sono sempre affidati allo stick analogico del Nunchuk, il pulsante Z blocca il target su un nemico, mentre C consente il cambio di focus quando ci si trova di fronte a bersagli multipli. Il Wii Remote consente di eseguire le combinazioni di attacco standard con la Katana Beam premendo il pulsante A in abbinamento ad alcuni movimenti o posizioni dello stesso, mentre con B è possibile effettuare azioni alternative quali ad esempio calci o pugni, utili ad esempio quando ci si trova temporaneamente senza energia per la spada e si deve cercare di difendersi da nemici troppo vicini. Il D-Pad, infine, consente le azioni evasive e per il resto il tutto riprende gli elementi già ammirati in precedenza con la consueta modalità di ricarica dell’arma, prese, mosse speciali da imparare, mosse finali da effettuare sugli avversari ormai allo stremo delle forze e così via. La versione preview del codice in nostro possesso presentava alcune occasionali imprecisioni nella rilevazione dell’altezza del Wii Remote ed azioni ad esso collegate, ma si tratta di piccoli difetti che sono già stati corretti nella versione finale del gioco. Peccato che gli sviluppatori non abbiano implementato l’utilizzo del Wii Motion Plus ma d’altra parte vi è anche da considerare che adottando un sistema di controllo fortemente incentrato sul combattimento “reale” e non su una mappatura abbinata a dei pulsanti da premere il tutto sarebbe risultato stancante a livello fisico fin dai primi combattimenti.

Divertimento e violenza per tuttiIn questa nostra analisi non ci dedicheremo però alla descrizione del gameplay per quello che rappresenta ed ha rappresentato nel precedente capitolo, ma ci soffermeremo sulle numerose novità introdotte rispetto agli esordi. Per prima cosa sono cresciute sensibilmente come quantità e qualità le sequenze in cui vengono svelati retroscena importanti sulla storia, consentendo di approfondire meglio il carattere e la personalità di molti personaggi. Il secondo importante cambiamento risiede nel fatto che non sarete più “costretti” ad aggirarvi per le vie di Santa Destroy per raggiungere il luogo di uno scontro, azione che nel primo episodio non aveva suscitato impressioni molto positive a conti fatti. Questa volta sarà sufficiente scegliere il posto in cui dovrete recarvi e sempre dalla mappa potrete inoltre scegliere se tornare alla camera d’albergo in cui Travis alloggia, magari per aiutare il vostro animaletto domestico a perdere peso, salvare i progressi raggiunti o sollazzarvi con qualche attività più o meno educativa. Come sempre sono numerose le aree che è possibile visitare a Santa Destroy, tra cui citiamo l’interessante negozio di abbigliamento in cui, dopo aver racimolato un po’ di denaro, potrete fare shopping acquistando numerosi nuovi capi per il nostro guardaroba. Decisamente più importanti ci sono sembrati invece il negozio di Naomi, per migliorare l’equipaggiamento della Beam katana e la palestra di Ryan che ci ha consentito di migliorare alcune statistiche di Travis.Ancora una volta il divario tra i nemici standard e i cosiddetti boss si è rivelato enorme, cosa che ha reso i nostri scontri sempre avvincenti catapultandoci in situazioni incredibili per varietà, umorismo e pericolosità. Anche i minigame hanno subito un bel cambiamento, essendo diventati ora in stile 8-bit e perfettamente accomunabili a classici senza tempo quali ad esempio Tetris, come per buona parte degli elementi presenti all’interno del gioco, tra menu, indicatori e molto altro ancora. Concludiamo la nostra analisi anticipandovi già che Travis non sarà l’unico personaggio giocabile che si renderà disponibile nel corso dell’avventura, ma per questi ed altri dettagli vi rimandiamo alla recensione completa, tra qualche settimana.

Tecnica rosso sangueA livello tecnico No More Heroes 2: Desperate Struggle è idealmente un mix tra le atmosfere di Tarantino ed un’opera d’animazione giapponese, ma questa definizione risulta comunque riduttiva per rappresentare al meglio lo stile grafico adottato dagli sviluppatori, supportato da un cell shading davvero notevole. Oltre all’elevato numero di dettagli presenti, nonostante la presenza di alcuni cali di frame rate che dovrebbero scomparire con la versione finale del codice, rileviamo la presenza massiccia di sangue e scene cruente, che mai come in questo caso appaiono in grado di sottolineare al meglio lo svolgersi dell’azione.Di buon livello il comparto sonoro, in linea con il precedente capitolo e molto orecchiabile. Nel complesso il lavoro svolto ci è parso valido, anche grazie al doppiaggio in inglese che ben caratterizza i personaggi. La versione Pal avrà tutti i testi a schermo in italiano, fortunatamente non “ripuliti” nelle espressioni forti.

– Stilisticamente impressionante

– Minigiochi molto migliorati

– Trama avvincente

– Sangue a profusione

– Numerosi contenuti extra

L’attesa per No More Heroes 2: Desperate Struggle sembra davvero ben giustificata a fronte di un titolo che si annuncia in grado di migliorare praticamente ogni aspetto del precedente episodio offrendo divertimento, intensità ed una longevità di circa undici ore senza considerare i tantissimi extra presenti.

Suda 51 potrebbe ancora una volta aver lasciato il segno in maniera indelebile ma per conoscere il giudizio definitivo v’invitiamo a restare sintonizzati su Spaziogames per tutti i prossimi aggiornamenti.