Recensione

Ninja Gaiden: Dragon Sword

Avatar

a cura di Jack Right

Quando, nel 2004, il primo Ninja Gaiden fece la sua comparsa su Xbox, ebbe l’indubbio merito di presentare dinamiche ludiche non nuove, ma indubbiamente interessanti e ben costruite. Il concetto di innovazione risiede infatti non tanto nella progettazione di qualcosa che, agli occhi di una attento osservatore, possa dirsi del tutto mai sperimentato, bensì nel saggio ed oculato intreccio di possibilità già esistenti attraverso un processo di rielaborazione e miglioramento. Il successo enorme conseguito dal prodotto in questione portò il Team Ninja alla progettazione di una sorta di remix dello stesso ed alla conseguente uscita sul mercato del famoso Ninja Gaiden Black in cui comparvero fondamentalmente nuove armi, mostri e livelli di difficoltà. A proposito di difficoltà; una delle (poche) critiche che furono mosse a questa release fu proprio l’eccessivo grado di sfida che essa andò a proporre (anche al livello di difficoltà più semplice) e che sembrava derivare direttamente da quegli arcade anni ’80 di cui, tra l’altro, questa serie trae effettiva origine. Qualcuno sostenne che fosse soltanto la curva di apprendimento ad essere particolarmente ripida ma, se anche ciò risultasse vero, bisognerebbe affermare che per una certa fascia di videogiocatori il gioco fu in alcuni punti oggettivamente frustrante. Questa consapevolezza ha portato i sagaci ed esperti programmatori del Team Ninja ad una rivisitazione almeno parziale del loro Ninja Gaiden 2 in cui, almeno sulla carta, la possibilità di recuperare energia tra uno scontro e l’altro (elemento questo preso in prestito, almeno in linea di principio e parzialmente, dai moderni sparatutto da Halo in poi) garantirà un approccio un po’ più facile. Penultima release di questa interessante serie è Ninja Gaiden Sigma per PS3. Indubbiamente un titolo di qualità, ma è da lodare la capacità di Tecmo nel creare release piuttosto facilmente dato che, anche questo titolo, non fu altro che una sorta di remix del primo Ninja Gaiden pompato opportunamente attraverso un motore grafico derivante dal secondo Ninja Gaiden in uscita su Xbox 360. L’idea di trasferire tale gioco sul portatile made in Nintendo sconvolse molte persone. Come mai sarà possibile, pensai più volte, trasferire su una console portatile l’enorme frenesia degli scontri tipica di questa serie, la versatilità di Ryu Hayabusa e l’impianto scenico di cui quello ludico necessariamente necessita? E i controlli? Come risolverà il Team Ninja il problema? E la mancanza dell’analogico e del secondo analogico? Ed il 3D? Risolsi tali dubbi rispondendomi che probabilmente si sarebbe optato per un classico picchiaduro a scorrimento 2D. Poi arrivarono le prime foto del gioco in movimento e mi accorsi davvero di aver interpretato malamente le intenzioni dei programmatori. A questo punto non rimane che da esaminare attentamente il risultato finale e verificarne consistenza, immediatezza e spessore.

Un nuovo modo di intendere Nintendo DS In tempi remoti, gli uomini ed i draghi riuscivano ancora a vivere in pace, ma, all’arrivo del malvagio drago nero, il mondo cadde nelle tenebre. Fu coniata una spada, ultima speranza degli uomini, contenente in essa la vera essenza dei draghi e fu chiamata per questo spada del drago. Tramite la sua forza gli uomini poterono fronteggiare l’immenso e malefico potere del malvagio drago. Ora questa spada è in mano al nostro eroe.La prima cosa che vi colpirà giocando questo titolo è il modo in cui terrete la console. Essa infatti, così come già visto ad esempo in Brain Training sarà da porre orizzontalmente. Non vi sono comandi digitali, il movimento dei personaggi è completamente assegnato al touch screen, eccezion fatta per la possibilità difensiva (da sempre essenziale in questa serie) che potrà essere sfruttata premendo un qualsiasi tasto. La posizione che ho trovato più comoda è tenere Nintendo Ds lasciando il dito indice nella parte alta dello stesso (più o meno parallelo al tasto B) e raggiungere il dorsale destro R con la fine del polpastrello del pollice per attivare la parata. Ognuno comunque troverà la propria posizione e tasto preferita. All’avvio verrà chiesto di toccare lo schermo per iniziare la partita. Da qui potrete scegliere uno dei tre slot di salvataggio disponibili ed iniziare il gioco. All’inizio l’unico livello di difficoltà disponibile sarà il normale. Le opzioni disponibili consentiranno esclusivamente la scelta della mano da adoperare per usare il pennino e, a livello audio, della preferenza tra cuffie esterne o speaker interni.

Controlli di gioco e reattività degli stessi Visto l’imponente uso che questo Ninja Gaiden: Dragon Sword fa del touch screen, sarebbe davvero un disastro se esso risultasse impreciso. Esamineremo attentamente la risposta ai comandi impartiti dello stesso e ne verificheremo così la precisione. Ma prima osserviamo come si gioca. All’inizio del gioco farete la conoscenza di una giovane Ninja amica di Ryu, Momiji, che vi guiderà nel tutorial. Per muovervi basterà toccare l’area dello schermo verso cui vorrete dirigervi. Se essa sarà lontana dal vostro personaggio, esso correrà, in caso contrario si sposterà lentamente. Utile tale possibiltà in certi momenti di gioco. Disegnando sui nemici linee verticali, orizzontali od oblique potremo colpirli con la spada. Esistono ovviamente varie combinazioni che scoprirete andando avanti nella vostra avventura. Attraverso una linea verticale disegnata sopra al nostro personaggio sarà possibile saltare. Toccando semplicemente un avversario senza tracciare linee potremo attaccarlo con le stelle ninja. Da notare che in questa release il loro potere è aumentato di molto rispetto agli altri episodi per esigenze di gameplay. Come accennato sopra la pressione di un qualunque tasto attiverà la parata. Consiglio di allenarvi molto in questa tecnica poiché un buon uso della stessa farà davvero la differenza tra la vita e la morte. Disegnando sui nemici una linea dal basso verso l’alto poi viceversa effettuerete attacchi volanti. Questa tecnica si rivelerà tra le più importanti, quindi sarà necessario padroneggiarla al meglio. Dopo una battaglia parte della vostra energia si rigenererà: una parte della barra indicherà l’energia rimasta, la parte grigia quella che si rigenererà, mentre la parte nera l’energia effettivamente persa. I nemici nelle sezioni di gioco non mancheranno a volte di tornare se rivisiteremo quella sezione e, questo, può essere segnalato come un difetto abbastanza fastidioso. In questo capitolo non mancheranno neanche le sezioni in stile platform dove bisognerà effettuare svariati salti uno sull’altro. Molto più semplicemente che in passato, basterà tracciare delle linee verticali di seguito. Tenendo premuto un qualsiasi pulsante (quindi effettuando la parata) e toccando una direzione, potremo invece effettuare una capriola evasiva utile per schivare colpi avversari o porsi dietro le loro spalle. Come di consueto saranno sparsi nei livelli svariati punti di salvataggio che ripristineranno completamente l’energia persa durante gli scontri. Sempre posizionati strategicamente, desiderete spesso di vederne spuntare uno dopo qualche scontro particolarmente estenuante. Tracciando una linea verticale sopra il nostro eroe e poi una orizzontale effettueremo poi una tecnica davvero spettacolare: un attacco aereo mirato. Da notare che mentre si è in aria si potrà scegliere quale nemico (o gruppo di nemici) colpire. Le sfere di energia lasciate dai nemici avranno l’utilità di poter essere usate come merce di scambio nei negozi se di colore giallo, di ripristinare parzialmente l’energia se blu e di ricaricare il Ki se rosse. Ulteriore devastante tecnica è la Izuna Drop. Tracciando una linea dall’alto in basso e due volte dal basso in alto di seguito si effettuerà una combo di indubbia efficacia. Accanto alla barra che vi terrà informati costantemente delle vostre condizioni fisiche troverete una piccola icona che, se toccata, attiverà il Nimpo selezionato. La prima arte magica che acquisirete sarà la classica arte dell’inferno che consentirà la creazione di una potente palla di fuoco da dirigere successivamente verso i nemici. Da notare che non basterà semplicemente toccare l’icona corrispondente per sfruttarne i vantaggi, ma si dovranno altresì disegnare dei simboli sul touch screen con precisione e rapidità. Dopo poco comunque inizierete a padroneggiare completamente questo campionario di mosse e vi verrà naturale usarle a secondo delle esigenze e, pertanto, il nostro giudizio sulla validità del sistema di controllo può essere snza dubbio positivo. Si accederà al menù attraverso la pressione del tasto Start o Select e, tramite esso, sarà possibile scegliere quale Nimpo equipaggiare, quale arma a distanza usare, tenere d’occhio il livello dell’arma e gli oggetti acquisiti o acquistati. Il primo schermo di Nintendo Ds sarà adibito alla visualizzazione della mappa ed eviterà pertanto il fastidio di dover fermare il gioco ogni volta si abbia necessità di consultarla.

Ninja Gaiden vs Ninja Gaiden: Dragon SwordRispetto ai canoni cui ci ha abituati il fratello maggiore di questo gioco, Dragon Sword offre un gameplay relativamente più semplice. Attenzione però, i titoli si rivelano essere piuttosto diversi in questo senso e non si possono capire a fondo le dinamiche di uno dei due se si usa come punto di riferimento l’altro. Merita un applauso la capacità del buon Itagaky di essere riuscito a reinventarsi un metodo di gioco che, se fosse stato semplicemente trasposto da una console all’altra, avrebbe probabilmente, come scritto sopra, dato vita ad un picchiaduro 2D. La sostanza espressiva insomma della serie non solo riesce a rimanere ed a rivelarsi con forza al giocatore ma, in più, reinventandosi parzialmente attraverso un nuovo e diverso concept, dimostra il coraggio e la maestria di un team che negli ultimi anni non è mai stato capace di produrre qualcosa che possa definirsi in qualche modo mediocre o anche semplicemente discreto.

Comparto tecnicoLe capacità del Nintendo DS sono sfruttate molto bene dal titolo in questione. I modelli di Ryu e nemici sono costituiti da un buon numero di poligoni ed animati ottimamente. Pochi e scarsamente fastidiosi saranno i rallentamenti cui questo gioco andrà incontro nel corso della vostra avventura e, se proprio volessimo trovare un difetto tecnico nel titolo, esso sarebbe costituito dalla scarsissima interattività con i fondali (immobili ed a volte un pò scialbi) prerenderizzati e, pertanto, in 2D Gli effetti di luce riescono perfettamente nel loro intento di far risaltare i colpi che Ryu porterà a segno e chiaroscuri senz’altro convincenti permeranno taluni livelli contribuendo alla creazione di un’atmosfera quantomai intrigante. Le musiche sono spesso prese in prestito dagli altri episodi della serie ma, tutto sommato, non considererei tale scelta inopportuna in quanto, comunque, contribuiscono perfettamente ad una buona immersione nel prodotto. La telecamera sarà ovviamente nella maggiore parte delle situazioni fissa e ciò, visti i solo discreti risultati ottenuti in questo ambito nel primo Ninja Gaiden, renderà il gioco meno frustante dei fratelli maggiori. Le inquadrature scelte di default dal Team Ninja risultano essere strategicamente azzeccate anche se, talvolta, ci si troverà in situazioni tali da non riuscire egualmente a prevedere l’arrivo o la posizione di un certo nemico. Le fasi di passaggio da un ambiente di gioco all’altro saranno sempre molto veloci e difficilmente la frenesia propria del titolo verrà in qualche modo interrotta.

– Tecnicamente molto buono

– Sistema di controllo affidabile

– Ottima variazione sul tema

– Ryu Hayabusa su Nds!

– Buone le musiche e gli effetti

– Longevo, immediato ed intuitivo

– Caratteristiche del Nintendo DS sfruttate adeguatamente

– Telecamere a volte un po’ limitanti

– Qualcuno avrebbe forse preferito un sistema di controllo classico

– Trama non troppo speciale

8.3

Senza dubbio più elementare e dotato di minore libertà ludica rispetto al suo fratello maggiore, Ninja Gaiden: Dragon Sword si rivela espressivo e curato in ogni suo aspetto. Una minore quantità di combo ed elementi di contorno cui ci ha abituato la serie si giustifica perfettamente entro i limiti imposti da un diverso hardware e supporto. Nonostante questo, le caratteristiche del Nintendo DS vengono sfruttate esaurientemente dal titolo che, anche tecnicamente, si impone come uno dei giochi di maggior richiamo per il portatile made in Nintendo. Qualcuno troverà di che lamentarsi per via della scarsa implementazione di una trama (comunque presente) che, come noto, non è mai stato il punto di forza di questa fortunata serie, ma, se amate gli action (e chi non li ama?) consiglierei di comprarlo. Di certo il sistema di controllo atipico spiazzerà più di un giocatore e, forse, qualcuno impiegherà un po’ di tempo per apprendere e controllare appieno le potenzialità di Ryu e compagna ma, esattamente come accadeva nel primo Ninja Gaiden, sarà soltanto attraverso una sana pratica che si potranno godere appieno i frutti di quanto si è via via imparato. Paradossalmente più immediato rispetto al primo episodio, offre un sistema di rilevamento del touch screen tarato piuttosto bene e, vista l’importanza assolutamente centrale che questo fattore ricopre nell’impianto ludico di questa release, non si può assolutamente accusare il Team Ninja di superficialità.

Voto Recensione di Ninja Gaiden: Dragon Sword - Recensione


8.3