Anteprima

Ninja Gaiden 3

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a cura di Pregianza

Tutti nell’industria videoludica conoscono Tomonobu Itagaki. L’eccentrico sviluppatore giapponese è noto per la sua totale mancanza di peli sulla lingua, per il suo genio creativo e, principalmente, per essere l’assoluto e incontrastato re di tutti i tamarri. Quando gli occhiali da sole di Itagaki hanno mollato il Team Ninja, tutti si aspettavano una nuova direzione da parte della software house, magari meno over the top. Dopo aver provato Ninja Gaiden 3, possiamo dirlo con certezza: la previsione era totalmente sbagliata.
La terza avventura di Ryu Hayabusa non è più pacata delle precedenti, anzi, vestire i panni di un ninja non è mai stato così fuori di testa. Abbiamo giocato a malapena due livelli di gioco, eppure durante la nostra breve esperienza ci siamo prodigati in manovre folli quali schivate di missili a bruciapelo, evocazioni di giganteschi draghi infuocati, e addirittura una ninja barrel roll dopo esserci buttati in planata da un palazzo! Il gusto per l’eccesso del team, insomma, non è diminuito affatto, e questo terzo capitolo della spettacolare serie sembra avere le carte in regola per portare avanti degnamente il destino del clan Hayabusa.
Cosa potrà mai fare un uomo con una spada contro un esercito? Tanto, tanto, tanto male
Ninja Gaiden 3 inizia nella casa del buon Ryu, che vive in un villone tradizionale giapponese il più tranquillo e paradisiaco possibile per rilassarsi nei momenti di calma. Suoi ospiti della giornata sono il ministro degli affari esteri giapponese e una agente della difesa, con un’immancabile richiesta di lavoro per il possente assassino. Dei terroristi non identificati hanno infatti attaccato Londra, e quasi obliterato la città. Non bastasse, sembra che i criminali abbiano espressamente richiesto la presenza di Ryu nella capitale inglese. Un vero ninja non fa mai tardi agli appuntamenti, e quindi il nostro eroe procede seduta stante a maciullare qualunque cattivone si pari sulla sua strada. L’ultimo degli avversari però, un tizio con un cappuccio rosso, un forte accento britannico, e la passione per le maschere di porcellana, lancia una strana maledizione sulla spada del protagonista, che provoca una dolorosa e innaturale fusione tra l’arma e il suo braccio destro. Chi sarà il misterioso nemico? E come ha fatto a far diventare il braccio di Hayabusa ancor più venoso e pulsante del solito? Domande ancora senza risposta in una trama che, a dire la verità, non brilla per fantasia. Ma d’altro canto non è per la narrativa che Ninja Gaiden ha conquistato milioni di fan. 
Violenza coreografata
Il sistema di gioco di Ninja Gaiden 3 ha subito vari mutamenti. L’azione ha mantenuto la sua invidiabile fluidità, ma è ora molto più cinematografica grazie all’inserimento dei “colpi di grazia”, brevissimi quick time events che segnano solitamente la morte del poveraccio che il giocatore sta tagliuzzando in quel momento. A causa di questa novità, la telecamera del gioco è nettamente più mobile, e si avvicina costantemente all’eroe durante la battaglia. La velocità del tutto e la gestione ottimale delle locazioni riescono tuttavia a non spezzare l’azione più di tanto, e a non creare confusione anche durante scontri molto concitati. Solo in un paio di occasioni ci è capitato di restare spaesati per i movimenti improvvisi della visuale, per il resto tutto è filato liscio come l’olio. Nella demo non era presente il “menu delle combo” tipico della serie, dunque ci siamo buttati un po’ a casaccio negli scontri. Poco male, ad una prima occhiata il combattimento pare piuttosto semplificato e automatico ma, in verità, basta combinare certi attacchi con il dovuto tempismo per ottenere l’effetto voluto, esattamente come in passato. Peraltro, ci si può prodigare in un devastante assalto con teletrasporto, una volta assorbita energia da un numero sufficiente di nemici con la Katana del Drago. Una delle mosse che userete di più in questo nuovo capitolo è la scivolata rapida, meccanismo principale per le schivate e necessaria per superare gran parte delle cutscene interattive, che spesso vedono Ryu evitare esplosioni, camion volanti e alieni che tentano di rapirlo (l’ultima ce la siamo inventata, ma ormai c’è da aspettarsi di tutto). Sono rimasti gli attacchi speciali “Ninpo”, che ora sfruttano l’energia di una barra caricabile durante le battaglie. Altra meccanica di gioco che abbiamo potuto testare è la scalata. Ora il protagonista può usare i suoi kunai per salire rapidamente sulle pareti, e eliminare eventuali nemici sul ciglio con i coltelli da lancio. Non mancano nemmeno le fasi stealth, Ryu può infatti camminare per annullare il suono dei suoi passi e finire nemici ignari che si aggirano nei paraggi. Queste meccaniche, unite a fasi platform condite da passeggiate sui muri e rimbalzi impossibili per le leggi della fisica, donano una notevole varietà già ai primi livelli di gioco, specialmente al secondo, ove si comincia a usufruire anche di un arco tecnologicamente avanzatissimo che ricerca automaticamente i bersagli.
Quanto alla difficoltà, il titolo si avvicina più all’accessibile Ninja Gaiden Sigma che non ai primi impegnativi capitoli se giocato a normale. Chi vuole una sfida dura dovrà buttarsi subito sull’hard mode.
Già che c’eravamo, abbiamo voluto testare l’implementazione del Playstation Move nello schema di controllo. La periferica Sony dispone di una difficoltà a parte (leggermente meno impegnativa di quella normale) chiamata modalità “Hero”, e si sposa senza problemi con il gameplay. Movimenti orizzontali permettono di eseguire colpi rapidi, mentre per gli attacchi di potenza è necessario sferrare fendenti in verticale. La fluidità è buona, e il sistema funziona piuttosto bene, un’aggiunta interessante per i possessori del motion controller
Faccio il bagno nel sangue perchè il ferro fa bene alla salute. La mia, non la vostra
Ninja Gaiden 3 è tecnicamente notevole. La grafica è piuttosto dettagliata, le ambientazioni sono ben fatte e gli effetti speciali del gioco sono di tutto rispetto. Le molte scene a dir poco stupefacenti a cui abbiamo assistito fin dalle prime missioni non hanno fatto altro che migliorare ulteriormente la nostra già ottima opinione del comparto grafico. Notevole anche il sonoro, con doppiaggi in inglese un po’ anonimi ma musiche che contribuiscono bene all’atmosfera adrenalinica del videogame. Gli amanti dell’ultraviolenza probabilmente rimarranno delusi dalla scomparsa degli smembramenti, ma gli ettolitri di sangue che scorrono durante i colpi di grazia dovrebbero soddisfare la sete di brutalità di chiunque. Il nuovo leader del Team NinjaYosuke Hayashi, ha chiarito più volte in intervista di voler dare un tono molto più dark sia alla serie che al suo protagonista. Alcune scene piuttosto cruente che abbiamo potuto osservare dimostrano chiaramente quest’intenzione. Siamo curiosi di vedere fino a che punto gli sviluppatori si spingeranno con quest’idea nel prodotto finito.

– Tamarrata apocalittica (in senso buono)

– Combattimento fluidissimo e spettacolare

– Tecnicamente lodevole

Il terzo capitolo della serie Ninja Gaiden mantiene tutta la spettacolarità dei predecessori, ma sembra essersi avviato su una via ancor più esagerata e cinematografica del solito. Adrenalina e divertimento sembrano essere ancora le parole d’ordine per i ragazzi del Team Ninja, ma saranno riusciti a creare una degna continuazione delle avventure del super ninja Ryu Hayabusa, ora che non hanno più Itagaki a tormentarli in fase di sviluppo?

Le premesse ci sono tutte, non ci resta che attendere.