Recensione

Ninja Blade

Avatar

a cura di Zephiro

Ninja Blade rappresenta il classico gioco che tenta recepire a piene mani gli elementi caratteristici degli esponenti illustri del genere di appartenenza, in questo caso specifico, l’ action in terza persona, per poi crearne un mix fresco e divertente. Sono però pochi i giochi in grado di fondere sapientemente diversi aspetti di gameplay (potremmo citare Dead Space come titolo d’esempio positivo) perdendosi spesso in un accozzaglia di stilemi diversi ed insipidi. Sarà riuscita From Software a dare alla propria creatura una giocabilità interessante senza scadere nell’anonimato ? Scopriamolo assieme.

Fra film e giocoNei panni di Ken Ogawa membro della fantomatica squadra G.U.I.D.E, sarete chiamati a contenere ed eliminare la devastante infezione protrattasi su Tokyo a causa del misterioso Aplha Worm. Come nel più classico dei titoli horror, tale minaccia vedrà mutare gli essere umani in creature amorfe e assetate di sangue e distruzione, lasciando presagire un’imminente fine per la popolazione. Come se ciò non bastasse a ricreare un clima di tensione e sciagura, il tradimento iniziale del vostro fidato maestro e capo della squadra, vi getterà ancor più nello sconforto, facendovi ritrovare presto soli. Nonostante uno scenario semi-apocalittico già ripreso da dozzine di titoli simili, Ninja Blade riesce ad accantonare gli stereotipi narrativi in favore di una spettacolarità intensa ed inizialmente intrigante. Anziché puntare su una narrazione inframezzata da cut-scene evocative, From Software ha optato su un approccio diverso che risulta tutto sommato azzeccato. Ogni qual volta il titolo vi metterà in situazioni al limite della realtà, non partirà il tradizionale filmato pre-calcolato, ma potrete interagire attraverso il sistema QTE (Quick Time Event). Attraverso questo meccanismo è possibile ricreare momenti emozionanti e visivamente d’impatto dal forte gusto cinematografico, riuscendo al contempo a mantenere il giocatore attivo, indicandogli i tasti da premere a schermo col giusto tempismo. Senza questo espediente, molte delle scene più entusiasmanti non sarebbero state giocabili, relegando in secondo piano il gameplay a favore della narrazione. In questo modo, invece, è possibile vivere attivamente le sequenze più dinamiche che difficilmente sarebbero state tradotte in sezioni di gioco vero e proprio. Correre a bordo di una motocicletta su di un autobus in caduta libera, schivando palazzi che crollano per lanciarsi contro un avversario enorme, non sono cose che si vedono tutti i giorni sui nostri schermi ed il merito degli sviluppatori è proprio quello di inserire quasi alla perfezione tali sequenze nelle varie fasi di gioco. Da questo punto di vista il titolo non lesina affatto in azione e caos, risultando un prodotto in grado di catturare da subito l’attenzione del giocatore in balia degli eventi. Ciò che invece latita, purtroppo, è una struttura ludica adeguata a cui si possano agganciare i QTE che a lungo andare finiscono soltanto con lo spezzare continuamente l’azione di gioco.

Tanta azione ma poca sostanzaCome detto in apertura di articolo, ci sono giochi che tentano di riprendere gli elementi di maggior successo dai capolavori del genere. In questo naturale processo di rivisitazione o ispirazione non esiste nulla di sbagliato, tuttavia è necessario non limitarsi ad un operazione di copia-incolla, quanto ad un lavoro di adattamento. Purtroppo in Ninja Blade, tale riadattamento non c’è stato o almeno non è stato così evidente da integrarsi in una propria essenza ludica. Nonostante l’azione e l’adrenalina scorrano a fiumi, dopo i primi esaltanti minuti il senso di deja-vu diventa imperante e ciò che prima stupiva finisce soltanto con l’annoiare. Il gameplay di Ninja Blade non propone una struttura equilibrata e tutto si può ridurre allo schema: attacca tutti i nemici a schermo -> arrampicati o scappa – > QTE -> scontro col boss di turno. Se i primi istanti saranno galvanizzanti per le sequenze esagerate a cui assisterete, con l’incedere dell’avventura il senso di stupore si attenuerà notevolmente, dando il sentore che il gioco abbia già espresso tutto il suo potenziale, finendo così nell’implodere in sè stesso. Nonostante questo difetto tutt’altro che marginale, il gioco si lascia giocare con estremo piacere (almeno finché avrete stimoli) proponendo un sistema di combattimento non particolarmente originale ma che riesce a regalare qualche soddisfazione. Il fulcro dei combattimenti si rifà ai capisaldi del genere (God of War, Devil May Cry, Ninja Gaiden tra gli altri) non riuscendo però a raggiungerne la grandezza o l’equilibrio in nessun caso. Gli attacchi a disposizione di Ken saranno piuttosto classici: uno normale, uno più forte, varie combinazioni delle due tipologie e poco altro. La varietà è data (o meglio dovrebbe esserlo) dalle differenti armi a disposizione del protagonista, ovvero una spada katana, due spadini ninja gemelli e uno spadone massiccio e possente. Facile intuire i vantaggi o gli svantaggi di ciascun strumento offensivo, spaziando da un’arma adatta a tutte le situazioni, ad una molto potente ma estremamente lenta, per finire con un’altra che predilige la velocità a sfavore della pura potenza. Uno dei punti deboli di Ninja Blade è la scarsa varietà di nemici, tutti troppo simili e con pochi pattern d’attacco ripetuti fino all’estremo. Oltre i nemici standard abbattibili con qualsiasi mezzo, ci saranno quelli più veloci con i quali dovrete sfruttare le lame gemelle ed infine quelli dotati di uno scudo di pietra da frantumare con lo spadone. In generale questi sono gli schemi in cui si andranno ad inserire tutte le categorie di avversari, senza particolari diversità. Rincresce vedere un buon potenziale finire nel dimenticatoio a causa della superficialità, poiché le possibilità offerte erano piuttosto intriganti. Oltre alle spade, avrete a disposizione il Nunjitsu, una sorta di disco ninja che può essere associato ad un elemento naturale per donargli ulteriori possibilità. Con il Nunjitsu del vento potrete spegnere zone infuocate dei livelli, con quello del fuoco, ovviamente incendiare o fare luce e con quello dell’elettricità fulminare all’istante i nemici su di una pozza d’acqua. Peccato però che tralasciando la necessità, il loro utilizzo si riveli scomodo a causa di una telecamera piuttosto lenta ed imprecisa. Non di rado capiterà, infatti, di trovare un fuoco da spegnere che il sistema non riuscirà a puntare in tempo, costringendovi a calibrazioni manuali che vi renderanno facili prede dei nemici. Le armi, infine, possono essere anche adottate per interagire con l’ambiente di gioco; le lame gemelle faranno da rampino, lo spadone distruggerà invece particolari sezioni dei muri. Anche in questo caso tutto si baserà sulla necessità e mai sulla libertà data al giocatore. In particolare gli scenari estremamente lineari e ripetitivi, non daranno mai la sensazione di poter interagire in modo diretto, ma soltanto tramite meccanismi pre-calcolati. Nonostante la possibilità di potenziare le armi tramite gli stra-abusati globi rossi rilasciati dai nemici, la carne al fuoco di Ninja Blade (forse troppa) finisce con lo stancare presto il giocatore a causa di una eccessiva ripetitività globale, dai livelli, ai nemici alle mosse a disposizione. Da tutto questo si salvano parzialmente gli scontri con i boss, davvero enormi e realizzati in modo interessante, soprattutto nella fase del “Todome”, ovvero il colpo finale da infliggere tramite QTE, davvero estremi ed evocativi. In definitiva la giocabilità di Ninja Blade si perde miseramente nel mare dell’anonimato, a riprova che non basta una semplice operazione di ispirazione (potremmo dire anche scopiazzatura) per far sì che il titolo emerga, quanto un certosino studio delle varie componenti chiamati in causa.

Comparto tecnicoCome altri suoi aspetti, anche il lato tecnico di Ninja Blade riesce a stupire sulle prime battute, per poi sconfinare nell’indifferenza. A scapito di ottime animazioni, si assiste anche dal punto di vista stilistico una certa monotonia negli scenari, con scorci della città e poco altro da vedere. Il level design si attesta sulla sufficienza stentata, proponendo sezioni di platforming estremamente lineari e rigide, unite a fondali piatti e scialbi. Il look dei nemici tradizionali non fa gridare al miracolo per originalità, riuscendo addirittura a far rimpiangere gli zombies (tutti uguali) del primo Resident Evil. Non si salva nemmeno l’ IA degli avversari sconfinando del tristemente classico “tutti all’attacco” senza una particolare strategia. Con la configurazione in appendice, il motore di gioco ha retto bene e senza sforzi eccessivi ogni fase, sia durante i QTE che nelle fasi di giocato vero e proprio, lasciandoci piacevolmente impressionati per il buon uso di effetti particellari inseriti durante le combo. Il sonoro risulta piuttosto anonimo, senza essere né fastidioso né degno di nota.

In definitiva alla domanda posta durante la prefazione non è purtroppo possibile dare una risposta positiva, o perlomeno non completamente positiva. Sicuramente il titolo diverte per un po’ di tempo, ma è altrettanto vero che non riesce a distinguersi per nessun merito. Troppi i QTE che spezzano l’azione di gioco continuamente, costringendo inoltre ad un antipatico rewind il giocatore che dovesse fallirli, una ripetitività estrema e nemici molto poco vari, decretano il verdetto per Ninja Blade, ovvero una semi-bocciatura.

HARDWARE

Minimi Processore : Intel Pentium 4 a 3.2 GHz / Athlon XP 2500+VGA : 256 MB DirectX 9.0c con supporto Shader Model 3.0 (Nvidia Geforce 7300 o migliore / ATI Radeon 9250 o migliore)Memoria RAM : 1 GBHard Disk : 5 GB di spazio libero su Hard DiskSO : Microsoft Windows XP / Windows VistaSound Card : DirectX 9.0 CompatibileDirect X : 9.0cSupporto : DVD-ROM Drive

Sistema di Test Processore : Intel Core 2 Duo E8400 a 3 GHzVGA : ATI Radeon HD 4870X2Memoria RAM : 4 GBSO: Windows Vista x64 Ultimate Edition

– Spettacolari sequenze QTE

– Graficamente curato…

– Molta azione…

– Non apporta nulla di nuovo al genere

– … ma stilisticamente ripetitivo

– … ma poca varietà

6.8

Ninja Blade rappresenta un esperimento riuscito a metà. Se da un lato le incredibili sequenze QTE dal sapore e dal taglio fortemente cinematografico riescono a strappare applausi per la loro irresistibile spettacolarità, dall’altro il gameplay nudo e crudo trasuda ripetitività fino alla fine dell’avventura. Prendere gli elementi caratteristici dei più grandi action in circolazione non è bastato per creare un’amalgama convincente sulla lunga distanza; dopo le prime entusiasmanti missioni, infatti, il gioco non offre poi molto altro in termini di varietà di situazioni e divertimento e sembra affidarsi troppo ai QTE disseminati con estrema frequenza spezzandone il ritmo. Ciò che in realtà manca a Ninja Blade è il carisma, il titolo non riesce a distinguersi dalla massa per un aspetto particolare, non che sia obbligatorio, ma perlomeno sarebbe stato lecito aspettarsi una giocabilità maggiormente variegata sul lungo termine. In definitiva l’acquisto è consigliato agli amanti sfegatati degli action e a chi vuole trascorrere una decina di ore tuffandosi a capofitto da grattacieli, volteggiando in aria e sconfiggendo boss dalle dimensioni epiche, gli altri possono tranquillamente posare lo sguardo altrove.

Voto Recensione di Ninja Blade - Recensione


6.8