Anteprima

Neverdead

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a cura di andymonza

Los Angeles – Fino all’avvento dell’E3 2011 non si era parlato molto di Neverdead, curioso action in sviluppo presso gli studi di Rebellion. Scarse erano dunque le aspettative con le quali abbiamo approcciato il titolo, scoprendo invece un progetto graziato da un concept curioso ed in parte originale. Si da infatti il caso che il “mai morto” cui il titolo ammicca sia proprio il protagonista, un cacciatore di demoni colpito da una maledizione oltre 500 anni or sono, oggi costretto a vivere un’innaturale lunga vita, ancora dedicata alla caccia alle aberrazioni provenienti dall’Inferno. Ai giorni nostri l’esistenza di Belzebù e dei suoi servi è tuttavia oggetto di segreto di stato, motivo per cui Bryce – questo il nome del nostro alter ego – è stato costretto ad unirsi ad una task force segreta e sotto copertura, affiancato da una collega in carne (molta, e nei punti giusti) ed ossa, oltre ad una chioma bionda ed un bel paio di occhi azzurri.

Bionde, demoni e nonsenseNon ci vuole molto per capire che Neverdead non punta a prendersi troppo sul serio. Quando si ha a che fare con un gioco il cui protagonista è in grado di strapparsi la testa e lanciarla come una palla da bowling, la sensazione che gli sviluppatori si siano fatti qualche risata durante il loro lavoro diventa molto netta. Ebbene sì, data la sua natura di Non Morto, Bryce è in grado di disporre del suo corpo come meglio crede, e di conseguenza strapparsi braccia, gambe e persino la testa. Non solo un vezzo per qualche ridicola gag, ma anche un vero e proprio espediente che apre ad inedite possibilità di gameplay: data infatti la capacità del protagonista di impugnare due armi per volta – gestite indipendentemente con i due grilletti del pad – staccare le braccia dal corpo e lanciarle oltre un ostacolo significherà poter mantenere vivo il fuoco delle armi, aprendosi la strada o creando diversivi. Vi saranno inoltre alcuni nemici, demoni quadrupedi che ricordano vagamente figure canine, che potranno essere distratti utilizzando un braccio di Bryce come esca. Possibilità interessanti sulla falsariga di un’idea davvero folle, in grado di creare situazioni paradossali a schermo. A questo proposito, molto curato si rivela il comparto animazioni, che dà il meglio di sé quando Bryce saltella su una sola gamba, oppure trascina il tronco rimasto mutilato con le braccia. La perdita degli arti tuttavia non sarà solo autoinferta, ma come è facile immaginare anche possibile in seguito ad ingenti danni da parte dei nemici: il game over incorrerà solo in caso anche la testa di Bryce venga distrutta o ingoiata da parte di uno dei demoni. In caso contrario sarà sempre possibile ricostruire il proprio corpo, o recuperandone i pezzi direttamente sul campo, oppure rigenerandolo, attingendo ad un’energia accumulata con le uccisioni. Anche nel caso rimaniate al controllo della sola testa, infatti, essa potrà non solo rotolare in tutte le direzioni, ma anche lanciare un piccolo attacco sotto forma di onda d’urto, ottimo per tenere lontani i nemici e tornare in cerca dei restanti pezzi di Bryce.

Non perdiamo la testaLo smembramento di Bryce, vera colonna portante del gameplay di Neverdead, torna utile anche durante le sporadiche sezioni di puzzle solving: durante la demo gli sviluppatori hanno mostrato come per risolvere un particolare enigma il protagonista dovesse separare la propria testa dal resto del corpo e farla rotolare per raggiungere una zona altrimenti inaccessibile, per poi sconfiggere un certo numero di nemici grazie all’onda d’urto fino al raggiungimento dell’energia necessaria per rigenerare i propri arti. Al di là della meccanica legata alla separazione di braccia, tronco e gambe, Neverdead si presenta come un classico shooter in terza persona, che al dual wielding delle armi da fuoco affianca la possibilità di utilizzare una pratica spada a due mani per liberarsi dei nemici anche da distanza ravvicinata. Interessante anche il contributo della compagna di Bryce, Arcadia, la quale darà man forte grazie alle armi da fuoco. Essa rappresenterà tuttavia anche un possibile punto debole, in quanto una sua dipartita porterà al game over: fortunatamente, qualora essa venga incapacitata, si avranno a disposizione diversi secondi per raggiungerla e rimetterla in piedi alla pressione di un tasto. La breve sequenza di gameplay mostrata ci ha permesso di scorgere una buona varietà di nemici demoniaci, tutti caratterizzati da forme d’attacco differenti, mentre è ancora molto presto per pronunciarsi sulla differenziazione degli enigmi e delle fasi puzzle. Di certo, gli sviluppatori puntano a mettere sul piatto una buona offerta ludica: oltre alla campagna singolo giocatore, Neverdead offrirà anche missioni separate dalla storia da giocare in cooperativa fino a quattro giocatori, ed un comparto multiplayer competitivo, sul quale tuttavia non ci sono ancora notizie.Dal punto di vista tecnico l’engine proprietario di Rebellion propone una resa grafica discreta, caratterizzata da una sovrabbondanza di shader che vanno a coprire una mole poligonale non eccezionale, riuscendo nondimeno a mascherare il tutto con un look complessivamente piacevole, seppure lontano dai fasti di altre produzioni.

– Tecnica dello smembramento originale

– Nonsense ed umorismo efficaci

Neverdead gioca tutte le sue carte basandosi sull’originalità di un’idea interessante: la varietà nel level design e nelle possibilità offerte dallo smembramento faranno la differenza tra un prodotto solo mediocre ed un titolo degno di nota, un quesito cui solo il tempo potrà dare risposta. I mesi che lo separano dal rilascio, previsto per la fine del 2011, saranno fondamentali per dare il giusto polish a quello che potrebbe rivelarsi un progetto tutto sommato interessante. Di certo, i ragazzi di Rebellion sanno come prendere e prendersi in giro, e proprio questa verve umoristica potrebbe fare di Neverdead un titolo da tenere d’occhio.