Anteprima

Need for Speed Rivals

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a cura di LoreSka

Londra – Need for Speed è come una corsa automobilistica senza regole: sia che si giochi pulito o sporco, non si può mai sapere chi alla fine avrà la meglio. In effetti, questa serie ha avuto alti e bassi nel corso degli anni, e ogni volta si arriva a ridosso dell’uscita con tante buone speranze e qualche dubbio amletico, per poi restare periodicamente soddisfatti da un lato, delusi da un altro.
Sono ormai passati i tempi in cui NFS era il non plus ultra delle corse arcade, e nonostante Criterion ci abbia messo lo zampino di recente, il gioco non ha certo preso l’auspicata piega di Burnout ed è rimasto ancorato al suo mondo. Con alti e bassi, appunto.
Need for Speed Rivals, che abbiamo provato su Xbox One a Londra in un evento introdotto dal carismatico Craig Sullivan, non cambierà le cose. Anzi, per molti versi sembra aggrapparsi ancora di più al concept che ha dato il via a tutto: quello dell’eterna lotta tra gli appassionati della velocità e i tutori della legge.
Una corsa in compagnia
Per quanto riguarda i contenuti di Need for Speed Rivals, vi rimandiamo alla nostra anteprima realizzata poco più di un mese fa in un evento simile, anch’esso tenutosi a Londra.
Questa volta, però, abbiamo partecipato ad una sessione in rete locale con altri giornalisti provenienti da tutta Europa, scoprendo uno degli aspetti più interessanti del gioco: quello sociale. Sono ormai diversi anni che EA sta affinando il sistema Autolog, il social network dei giocatori di Need for Speed, e anche questa volta il gioco è totalmente pervaso da questa funzionalità. La maggioranza delle azioni compiute in game – dai passaggi agli autovelox fino alle gare contro il tempo, contro gli avversari o nei percorsi cronometrati – viene istantaneamente condivisa online con i propri amici, ed è possibile leggere le classifiche in maniera immediata. Così, il senso di sfida con gli avversari in carne ed ossa viene amplificato, e appare evidente che Rivals dà ragione al proprio nome proponendoci un continuo meccanismo che ci spinge a migliorare noi stessi e a raggiungere la vetta della classifica.
Sfortunatamente, non abbiamo potuto provare le funzionalità delle nuove console che dovrebbero consentire di utilizzare il proprio nome reale in alternativa a un’anonima gamer tag, ma è evidente che questo genere di funzionalità sembra incastrarsi alla perfezione con l’aspetto sociale del gioco.
Non siamo (quasi mai) soli
Un altro aspetto particolarmente interessante di Rivals si identifica nell’intelligenza artificiale degli avversari. Gli sviluppatori avevano promesso che avremmo avuto difficoltà a identificare i giocatori reali da quelli controllati dall’intelligenza artificiale. Sebbene i giocatori in carne ed ossa e i bot siano identificati sulla mini-mappa da due frecce di dimensione differente, dobbiamo ammettere che lo studio Ghost avesse ragione: abbiamo intravisto alcune auto compiere delle azioni illogiche, schiantarsi, tentare la fuga dalla polizia con delle acrobazie senza alcuna possibilità di successo. Quel genere di cose che, in genere, l’intelligenza artificiale evita con attenzione. Siamo rimasti sinceramente colpiti nel constatare che, in realtà, quelle auto erano controllate dall’intelligenza artificiale. Questo, probabilmente, è una delle caratteristiche meglio riuscite di Need for Speed Rivals.
Sfortunatamente, le auto rivali controllate dall’IA sono in numero abbastanza esiguo, così come le auto non rivali. In sostanza, in alcuni frangenti abbiamo avuto la sensazione di trovarci in una città fantasma, e la parola “traffico” ha un significato alquanto diverso in Need for Speed Rivals. Questo non significa che vi siano momenti di totale abbandono, ma certamente avremmo gradito qualche possibilità in più di effettuare 5 o 6 schivate di fila in contromano: nella maggior parte dei casi, infatti, anche imboccando una tangenziale nella corsia sbagliata si ha una seria difficoltà a incontrare più di un’auto ogni dieci o quindici secondi.
La cosa non è certamente giustificabile, specie se si considera la dimensione della mappa. Ci siamo presi la briga di misurarla, attraversandola da nord a sud e poi da est a ovest. Secondo i nostri calcoli, non dovrebbe superare le dieci miglia quadrate. Certamente ci sarà qualche centinaio di chilometri di strada, ma nel complesso abbiamo notato una certa ripetitività negli ambienti e un riciclaggio degli asset in alcune zone. Inoltre, i paesaggi cambiano troppo rapidamente in maniera ben poco credibile: dopo una galleria ci siamo infatti ritrovati a passare dal deserto a una località che sembrava Cortina d’Ampezzo alla vigilia di Natale. Un po’ strano, non credete? (In Tomb Raider nessuno ha battuto ciglio però Nd FireZ)
Xbox One Frame Per Second
Se su PS4 il gioco girava a 30 fotogrammi al secondo stabile, su Xbox One gli sviluppatori hanno optato per una scelta che sarà probabilmente discussa. Ovvero: in alcuni frangenti il gioco gira a 60 fotogrammi al secondo, mentre in altri momenti subisce dei vistosi cali di frame, che collochiamo entro i limiti della sopportazione ma che risultano comunque fastidiosi.
Di conseguenza, in alcune fasi di gioco Need for Speed Rivals sembra girare meglio su Xbox One, con un senso di velocità maggiore e una migliore scorrevolezza dell’asfalto sotto le nostre gomme. In altri momenti, specie in fase di accelerazione turbo, si vorrebbe inveire contro lo schermo a causa di alcuni passaggi che hanno portato il frame rate al di sotto dei 30 fotogrammi al secondo. A “pelle” ci sembra più saggia la soluzione optata per la versione PS4 (meno frame e più stabilità), ma non vi è dubbio che quando il gioco gira a 60 fotogrammi al secondo cambia in maniera sostanziale l’esperienza visiva.

– Immediato e divertente

– Condivisione istantanea di risultati e sfide

– Eccellente intelligenza artificiale

Need for Speed Rivals ha scelto una strada relativamente sicura. Non vi è davvero nulla di sbagliato nel gioco: è divertente, è immediato, è perfetto per giocare con i propri amici. Dall’altro lato, non riteniamo che il gioco sia un titolo “next gen”, ma piuttosto un gioco old gen sotto (quasi) tutti gli aspetti, che beneficerà solo minimamente dalla nuova generazione di hardware. Di conseguenza, siamo cautamente ottimisti per questo ennesimo capitolo che, probabilmente, chiuderà e riaprirà un’era per questa storica serie.