Anteprima

Need for Speed: Most Wanted

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a cura di Pregianza

Los Angeles – Electronic Arts negli ultimi anni è andata incontro a uno sviluppo senza precedenti nel mondo videoludico. La società ha in fatti di punto in bianco avuto un’esplosione neuronale multicolore, e si è messa a puntare su nuovi IP di grande impatto (Dead Space per esempio), e a reinventare vecchi brand ormai impantanati. Tra questi uno di quelli ritoccati più sostanzialmente è stato quello di Need For Speed, affidato a due diversi team di sviluppo, i Blackbox e i Criterion, e sviluppatosi secondo filosofie opposte che hanno ottenuto quale più quale meno il favore della critica. La linea di pensiero di Criterion si dà il caso che di favore ne abbia ottenuto nettamente di più, anche perché ha mescolato la serie Need For Speed alle meccaniche degli apprezzatissimi Burnout, catturando i fan di entrambi i brand con la velocità di una supercar. Dopo aver stupito tutti con Hot Pursuit, titolone che ha ributtato le macchine di EA in cima alle classifiche di vendita, ora questo eccentrico gruppo di sviluppatori british si è gettato nuovamente in corsa con Need For Speed: Most Wanted. Assi nella manica? Una struttura open world ricchissima di modalità, un multiplayer fuori di testa, e la solita immancabile velocità supersonica delle auto, con un contorno di incidenti spettacolari.

L’arte della sportellataLa presentazione di Criterion è stata alquanto particolare, per due motivi: era l’unica durante la quale venivano serviti degli alcolici sotto forma di birra, ed è stata una delle poche a prendere un nutrito gruppo di giornalisti, e a metterli tutti l’uno contro l’altro in una serie di eventi online atti a dimostrare le potenzialità del nuovo sistema. Noi abbiamo recuperato una lattina, e ci siamo messi alla guida di una Mustang bianca per affrontare la sfida. Le partite online permettono a parecchi giocatori di scontrarsi contemporaneamente (in sala i terminali erano dieci), i quali devono riunirsi in speciali punti di ritrovo indicati sulla mappa per partecipare a vari eventi. Il primo affrontato era una semplice gara a checkpoint, ma le cose hanno preso una piega nettamente più originale quasi subito. Dopo la corsa ci siamo trovati a pigiare l’acceleratore come dei pazzi per raggiungere la velocità più elevata del gruppo in rettilineo, e poi a volare da una rampa per superare gli avversari in una sorta di salto in lungo in macchina. Verso la fine abbiamo affrontato anche una brutale sfida takedown, dove a trionfare è solo il pilota più brutale, e una divertentissima gara a squadre, che somma i punti ottenuti con il posizionamento e i takedown per decidere il team vincente. Questi sono solo un pizzico degli eventi disponibili, visto che nella versione completa del gioco ci saranno un quantitativo spaventoso di opzioni in grado di aumentare all’infinito la varietà del titolo in rete, e quella della campagna singleplayer (quest’ultima peraltro ispirata al primo Most Wanted, con tanto di blacklist di 10 corridori da sfidare per arrivare al top della classficia ricercati). La posizione ottenuta nelle varie competizioni permette di guadagnare Speed Points, indicatore di abilità nelle leaderboard mondiali indicate dall’Autolog. La piattaforma sociale di EA stavolta è direttamente integrata nel gioco, al punto da rendere possibile la raccolta di sfide degli altri corridori in qualunque momento girando per la città.Il gameplay è stato modificato per essere leggermente più complesso rispetto a quanto visto nei Burnout e nell’ultimo Need For Speed Criterion, ma l’anima arcade è sempre fortissima e le auto si maneggiano senza problemi anche a velocità assurde. “Abbiamo voluto rendere le auto più veloci anche le più maneggevoli”, ha spiegato uno degli sviluppatori, chiaramente desiderosi di rendere le gare avanzate a bordo dei bolidi più costosi quelle più esaltanti in assoluto. Il sistema di controllo comunque è piuttosto preciso anche a bordo di mezzi meno esagerati, e il senso di velocità rimane tra i più alti visti nel genere, come da tradizione del team britannico. Nitro e incidenti coreografici con rotazione della telecamera non sono spariti dal sistema, ma c’è una novità, il tuning. Le automobili possono venir modificate e potenziate in modo da adattarsi meglio allo stile di guida del giocatore. L’opera di Criterion non è simulativa, quindi non aspettatevi ritocchi millimetrici delle sospensioni o un enorme numero di possibili upgrade, tuttavia gli sviluppatori hanno promesso una certa profondità in questo campo, ed è pertanto lecito aspettarsi una certa differenziazione nei setup dei vari giocatori. Nessuna modifica estetica alla carrozzeria della auto, ma come ci è stato spiegato “quelle macchine sono perfette così, e non necessitano di cambiamenti”. Dopo aver visto in azione una splendida Lamborghini Aventador possiamo dire con certezza di essere d’accordo con i programmatori.Tecnicamente il gioco impressiona, anche se la fisica degli incidenti ci è parsa inferiore rispetto a quanto visto nella serie Burnout, se non altro per la gran resistenza dei mezzi, che riescono ad accartocciare senza problema qualunque auto appartenente al traffico cittadino, e risultano vulnerabili solo a frontali a velocità assurde o alla volontà del pilota di imitare una freccetta contro un muro di cemento armato. Ignota la longevità complessiva, ma gli sviluppatori di Criterion hanno giurato che il mondo di gioco sarà enorme, e la nostra breve esperienza online ci ha letteralmente incollato allo schermo.

– Senso di velocità altissimo e gameplay estremamente esaltante

– Mondo di gioco enorme

– Multiplayer brillante

– C’è il tuning, anche se non è nulla di spaventosamente complesso

Ormai è abbastanza chiaro che Criterion è diventata la software house di punta di Electronic Arts quando si tratta di titoli automobilistici. Ovvio, visto che la formula incentrata sulla velocità e sulla spettacolarità utilizzata dalla casa rende sempre alla grande, e riesce a migliorarsi ad ogni titolo. Questo Most Wanted dà l’impressione di poter ulteriormente perfezionare il sistema, aggiungendo un apprezzabile strato di complessità alle meccaniche con il tuning, e migliorando in modo notevole il comparto online. Fan delle corse virtuali, siete avvertiti.