Anteprima

Need For Speed: Most Wanted

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a cura di Mugo

Stoccolma – Non fa poi così freddo in Svezia, certo, non ci sono le temperature milanesi, ma un piacevole ed inaspettato sole autunnale rallegra la nostra visita agli uffici svedesi di Electronic Arts. Anzi, dentro alla saletta dove sono sistemate le postazioni per permettere alla stampa di provare Need For Speed: Most Wanted fa quasi caldo, visto il numero di console e monitor attivi per una giornata intera. Fuori fresco, dentro caldo, ma Spaziogames sfida le intemperie e si siede per un paio d’ore con il pad in mano per una prova approfondita sia del singleplayer che del multiplayer del titolo Criterion

Qualcuno ha detto Paradise 2? 
Gli appassionati non avranno mancato di notare la scritta che fa capolino sotto al nome del titolo: “A Criterion game”, un gioco Criterion. Gli sviluppatori, infatti, sono proprio quei Criterion diventati famosi per un’altra serie dedicata alle corse arcade, quella di Burnout, da tempo sotto l’ala protettiva di Electronic Arts ed ora passati a rinverdire una serie che ultimamente pareva non avere più il piglio di un tempo. 
“Ci piaceva la premessa del primo Most Wanted, ma noi non sviluppiamo sequel ai giochi degli altri e il 2007 è ormai lontano, di quel titolo abbiamo mantenuto solo il feeling”, così ci ha detto Matt Webster, storica firma in forze ai Criterion. L’idea è dunque chiara, il nome Need For Speed c’è, il gioco si chiama Most Wanted, ma la cifra stilistica degli sviluppatori è evidente in moltissimi aspetti ludici, tanto che non mancano le somiglianze con il loro, apprezzato, Burnout Paradise.
Anche qui la socialità sarà al centro dell’esperienza, si potrà esplorare liberamente un mondo aperto nel quale avere in continuazione la presenza indiretta dei propri contatti, vedendo i loro record ed i loro risultati così da spronarci a batterli.Come si può resistere, del resto, alla voglia di sfondare un cartellone con su la faccia scherzante di un nostro amico che ci ricorda quanto lui sia stato più bravo in quel particolare salto? 
Questa o quella, per me pari sono 
Sappiamo che, tranne le dieci vetture presenti nella Most Wanted list, tutte le altre macchine saranno disponibili fin dal primo ingresso nel mondo di gioco, una scelta che potrebbe spiazzare gli utenti abituati a sbloccare via via auto più performanti. Secondo gli sviluppatori si tratta di una convenzione che può essere superata facilmente cambiando il sistema di progressione del giocatore e permettendo così di scegliere la macchina preferita in ogni momento, semplicemente ci si guida vicino, si preme un tasto, e si salta da un sedile all’altro.Questo non vuol dire che l’Aston Martin che troviamo parcheggiata incustodita sia già settata al meglio per le gare, anzi, starà a noi sbloccare i componenti per il suo potenziamento utilizzandola in eventi sempre più complessi. 
Oltre all’evoluzione delle singole vetture, però, non può certo mancare quella personale del giocatore, rappresentata dall’aumentare degli Speed Points, fondamentalmente dei punti esperienza ottenibili tramite una grande varietà di azioni: certo vincere le gare ne garantisce parecchi, ma anche fare una lunga sgommata, schivare le macchine “civili”, saltare, fuggire dalla polizia, cappottarsi… L’idea è che non si debba vincolare il giocatore alle sole corse, lasciandogli anzi molta libertà di esplorare e sperimentare per il puro gusto di farlo, permettendo così anche a chi non fosse proprio un asso del volante di divertirsi e riuscire a competere, almeno a qualche livello, con i suoi amici. 
Chi non guida in compagnia… 
L’esperienza multiplayer vera e propria non fa che ampliare l’aspetto più divertente e caciarone del titolo, lasciando liberi i giocatori di scorrazzare per la mappa e riunendoli per determinati eventi: dalle gare di velocità, alle sfide a chi salta più lontano, a delle gare che dividono i giocatori in due squadre che devono eliminarsi a vicenda. Abbiamo visto un interessante numero di eventi diversi, alcuni vincolati ad una determinata serie di vetture, altri liberi, ma tutti particolarmente divertenti e, soprattutto, velocissimi. La sensazione di velocità di Need For Speed: Most Wanted è veramente ottima, e fa passare sopra a qualche incertezza tecnica quali la povertà delle texture che ricoprono gli edifici ed una rappresentazione dei danni non pienamente convincente. 
Il sistema di guida è ben diversificato a seconda del veicolo che si controlla (e certo non potrebbe essere altrimenti, del resto una monoposto avrà caratteristiche ben diverse da una Range Rover) e le modifiche alle parti che sbloccheremo col procedere nelle competizioni si fanno sentire, influenzando debitamente tutti i parametri delle nostre macchine. 
Intervista a Matt Webster 
Spaziogames: Perché l’aspetto sociale è così importante per voi? 
Matt Webster: Tutto è meglio con gli amici, no? Che tu esca a cena, vada al cinema o al pub, in ogni caso è più divertente se ci sono i tuoi amici di fianco. I videogiochi non stanno facendo un ottimo lavoro nel connetterci, le console hanno un network ormai consolidato, ma non ancora maturo al punto giusto. Se devo dirla tutta, i cosiddetti social games, quelli di Zynga per intenderci, non sono veramente social, a meno che lo spam su Facebook possa essere considerato tale. E’ per questo che ogni aspetto del gioco è creato con in mente la socialità, credo che il futuro vada in questa direzione, del resto il mio punteggio può anche essere altissimo, ma battere un amico non ha prezzo. 
SG: La scelta di offrire da subito quasi tutte le vetture potrebbe essere vista come troppo generosa, com’è nata? 
MW: Guarda, non è stato difficile, ci siamo chiesti: “sarebbe più divertente poter passare da una macchina all’altra con facilità fin da subito?” e la risposta è stata decisamente affermativa. In altri titoli i giocatori sono portati a scegliere una sola vettura, quella ritenuta più veloce, e a non lasciarla per tutto il gioco. Con noi questo non succede perché non si tratta tanto di chi è il più rapido, ma di quanto ti stai divertendo giocando. Certo, gli hardcore che hanno finito Burnout Paradise al cento percento troveranno sempre pane per i loro denti, ma vogliamo che tutti possano divertirsi. 
SG: Le sfide nel multiplayer ci sono sembrate molto interessanti, come sono nate? 
MW: La struttura di base è sempre quella: hai novanta secondi per fare più salti, più sgommate, andare più veloce degli altri, sono delle sfide pratiche, veloci ed immediate. Poi ne abbiamo altre che chiamiamo “coompetitive”, nel senso che tutto il gruppo è chiamato ad un obiettivo comune (tutti devono saltare sul tetto di un edificio per esempio), ma premiamo comunque i migliori. E poi non dimentichiamo che c’è la possibilità di creare le sfide secondo i propri criteri, le possibilità sono veramente tante. 
SG: Ora parliamo di numeri, quante vetture ci saranno? 
MW: Prima o poi tutti voglio saperlo! Il numero preciso non lo so sinceramente, penso che avremo circa cinquanta vetture, quasi tutte disponibili dall’inizio tranne le dieci Most Wanted. Di italiane abbiamo Alfa Romeo, Lamborghini e Pagani, le Ferrari no perché i diritti li ha qualcun’altro… in compenso loro non hanno le Porsche! 
SG: Far ripartire una serie dando una nuova impronta non è facile, qual’è il vostro marchio di fabbrica? 
MW: Noi abbiamo un open world come nessun altro, è un’esperienza moderna, qualcosa che piacerà ad ogni tipo di giocatore, sia agli amanti del mondo automobilistico che a chi non è particolarmente appassioanto. Del resto se parcheggi una Lamborghini in strada tutti si fermano a guardarla, se senti il rombo del motore ti giri, sono delle bellezze universali. Fino ad oggi i giochi di corse non hanno fatto un ottimo lavoro nel dare queste sensazioni anche ai giocatori meno appassionati, noi pensiamo di riuscirci grazie ad un gameplay divertente. 
SG: Criterion è storicamente simbolo di un’altra serie di videogiochi, come ci si sente ad essere passati a quella di Need For Speed? 
MW: E’ fantastico, è un grande onore lavorare su una delle serie più importanti di sempre, e soprattutto farlo nei termini in cui lo facciamo noi. Electronic Arts ci ha dato molta ibertà, ci hanno detto di fare quello che vogliamo per rinnovare la serie e renderla fresca. E’ chiaro che siamo consapevoli della storia di Need For Speed, ma ora stiamo tracciando una nuova direzione con tante nuove idee.

– Ottima sensazione di velocità

– Molta attenzione alla comunità

– Sfide varie e interessanti

Need For Speed: Most Wanted è un gioco Criterion a tutti gli effetti, tanto che i punti in comune con Burnout Paradise sono quasi di più di quelli che lo legano alla serie di Need For Speed. Questo non è ovviamente un male, anzi, visto che stiamo parlando di un ottimo titolo che, ai tempi, era stato in grado di convincere un po’ tutti nel settore. Alcuni aspetti ci sono piaciuti molto, su tutti l’attenzione alla socialità, e per scoprirne l’effettivo funzionamento non ci resta che aspettare la versione finale.