Recensione

Necrovision

Avatar

a cura di Francesco Ursino

Gli FPS costituiscono un genere tra i più diffusi ed apprezzati di tutto il panorama videoludico: questi prodotti sanno unire spesso infatti una realizzazione tecnica eccellente ad una giocabilità ottima e riescono come pochi altri generi a fornire un vero momento di svago, capaci di trasportare i giocatori in una dimensione di “truculenta” spensieratezza per almeno qualche ora.Essendo un genere tanto diffuso è normale trovarsi di fronte ad alternative stilistiche e tematiche fortemente differenti: chi vuole immergersi nelle vicende della Seconda Guerra Mondiale potrà scegliere le serie Call of Duty o Medal of Honor; chi ha voglia di spaccare tutto (ma con un ironico stile da “professionista”) può optare per Serious Sam; chi vuole godere di un’esperienza cinematografica potrà provare il pluripremiato Bioshock, mentre chi vuole tenere a bada bambine pestifere e mostri assortiti potrà apprezzare F.E.A.R.Necrovision, prodotto da Farm 51 ed oggetto di questa recensione, propone invece ai giocatori scontri all’ultimo sangue con vampiri, non morti e mostri assortiti all’epoca della Prima Guerra Mondiale.Basterà questo per farne prodotto degno di nota?

Mannaggia al diavoletto che c’ha fatto arrabbiare…Le premesse per fare di Necrovision un ottimo titolo ci sono tutte dato che il gioco è stato sviluppato, fra gli altri, da Wojtek Padzur e Kamil Bilczynski, ovvero le teste pensanti che hanno dato vita all’ottimo Painkiller.La storia comincia fra le trincee di Verdun, in Francia, dove le truppe inglesi di cui il protagonista del gioco Simon Bukner fa parte, stanno per sferrare un pesante attacco contro i tedeschi: la situazione però si rivela ancora più drammatica di quanto potrebbe essere, perché tra mortiferi gas messi in circolazione dai tedeschi e cumuli di cadaveri scopriremo che il vero nemico non saranno i tedeschi, gli austriaci o chi per essi: avremo ben presto a che fare infatti con creature di ogni tipo, dagli zombie in uniforme militare a bestioni dall’aspetto poco rassicurante passando per vampiri e creature vagamente luciferine.Un Painkiller in versione Prima Guerra Mondiale? Non del tutto: fin dalle prime fasi, infatti, si avrà a che fare con un titolo tutt’altro che brillante, con una trama interessante, ma che viene raccontata in modo disordinato e, in generale, con difetti di varia natura.

La Prima Guerra Mondiale si combatte con scarponi , vanga e tanta pazienzaIl gioco è strutturato in modo classico, con 13 livelli abbastanza lineari pieni zeppi di mostri che si concludono con il “boss” finale e relativa barra di energia da prosciugare.In teoria sarebbe anche abbastanza piacevole, ma il design delle ambientazioni è scarsamente ispirato e poco evocativo ed in più avremo a che fare con dei nemici che non impressionano più di tanto.Sia che si tratti di zombie lenti e pesanti, sia che si tratti di vampiri sfuggenti il risultato non va oltre la sufficienza: si notano, inoltre, molti bug tra i quali il più frequente è quello di sorprendere qualche “cattivone” a correre senza sosta verso un muro, incastrato in qualche poligono.Ogni tipologia di nemico, poi, riproporrà sempre gli stessi movimenti ed attacchi mostrando un’intelligenza artificiale perlomeno blanda e poco ispirata, con attacchi che prediligono sostanzialmente la quantità di nemici piuttosto che la qualità.Alcune dinamiche di gioco, poi, contribuiscono a rendere l’esperienza poco stimolante: per esempio avremo a disposizione una bussola che in teoria dovrebbe indicarci la direzione del nostro obiettivo e che in realtà non è di alcuna utilità, cosi come si presenta assai macchinoso il sistema di selezione delle armi.Dal punto di vista delle possibilità di offesa avremo a disposizione attacchi corpo a corpo, incantesimi e gingilli di vario genere.Le armi da fuoco proposte sono abbastanza variegate e, con il passare dei livelli, avremo accesso a strumenti di morte sempre più “esagerati”: nei frangenti in cui si utilizzano queste armi il gioco presenta alcuni difetti, il più evidente riguarda una certa distorsione fra il mirino ed il punto effettivamente centrato dall’arma.Il gioco spesso ci inviterà ad utilizzare gli attacchi corpo a corpo, dove potremo attaccare grazie a strumenti improvvisati come vanghe o addirittura scarponi: realizzando questi attacchi e seguendo particolari combo potremo aumentare la “furia” del protagonista, con vantaggi abbastanza interessanti tra cui la possibilità di usare una sorta di “bullet time”, rallentando cosi il tempo.Potremo inoltre impugnare due armi contemporaneamente: questa possibilità si presenta particolarmente utile quando avremo a che fare con orde di nemici particolarmente numerose (situazione che ricorre molto spesso nel gioco).Quanto detto finora quindi tende a creare un’atmosfera al limite tra il demenziale e l’apocalittico, che gli appassionati di titoli alla Painkiller ed i nostalgici dei titoli lineari con i “mega boss” di fine livello apprezzeranno nonostante tutto.

La longevità del titolo si attesta su livelli discreti, a patto ovviamente di apprezzare il genere e di soprassedere sui difetti presenti; per aumentare il tempo di gioco Necrovision propone inoltre alcuni espedienti, come la ricerca di documenti e stanze segrete sparse per i livelli di gioco e la modalità ”Stanza delle Sfide”, che permetterà di rigiocare i livelli appena superati al fine di guadagnare nuove armi e nuove possibilità di attacco.

Che computer serve per spaccare qualche ossa e salvare il mondo?Il difetto più evidente di Necrovision risiede nel comparto grafico: infatti a fronte di una grafica tutt’altro che “next-gen” il gioco pretende una certa potenza in termini di scheda grafica che sembra quanto meno spropositata; il discorso peggiora lanciando la versione DirectX 10 del gioco, di molto più pesante e con miglioramenti sostanzialmente nulli.La realizzazione di mostri, zombie e quant’altro è solo sufficiente: si nota qualche compenetrazione fra i poligoni ed in generale la situazione non è esaltante.Inoltre la caratterizzazione dell’ambiente è sostanzialmente povera di particolari e, se non ci fossero gli zombie vestiti da militari, ci si potrebbe dimenticare sin dalle prime fasi che il gioco si svolge durante la Prima Guerra Mondiale.Il sonoro merita una menzione se non altro per il doppiaggio integrale del titolo che propone voci il più delle volte adatte alla situazione.La voce del protagonista è azzeccata e arrogante quanto basta, mentre le musiche di sottofondo e i rumori delle armi sono senza infamia né lode.Infine, gli intermezzi filmati sono realizzati in tipico stile da fumetto: svolgono bene il loro lavoro, ma in generale qualche frame animato in più lo si sarebbe apprezzato.

HARDWARE

Requisiti minimiSistema operativo: Microsoft® Windows® XP Service Pack 2, VistaProcessore: Intel Pentium 4 2.4GHz oppure AMD Athlon 64 +2800Memoria: 1 GB RAM (Microsoft® Windows® XP) / 1.5GB (Microsoft® Windows® Vista)Scheda video: 256 MB Video RAM o superiore con supporto DirectX9 Pixel Shader 3.0 (dalla NVIDIA GeForce 6600 /ATI Radeon X1600 o superiore)Spazio sul disco: 8.0 GB di spazio utilizzabile nella memoria del hard diskScheda audio: compatibile con DirectX 9.0c ed amplificatori oppure le cuffieLettore DVD-ROM

Requisiti consigliatiSistema operativo: Microsoft® Windows® XP Service Pack 2, VistaProcessore: Intel Core 2 Duo 1.80 GHz o AMD X2 5000+ o superioreMemoria: 2 GB RAM o superioreScheda video: 512 MB Video RAM o superiore con supporto DirectX9 Pixel Shader 3.0(NVIDIA GeForce 8800/ATI Radeon HD 38xx o superiore)Spazio sul disco: 8.0 GB di spazio utilizzabile nella memoria del hard diskScheda audio: compatibile con DirectX 9.0c ed amplificatori oppure le cuffie

MULTIPLAYER

Necrovision permette di giocare in rete locale LAN e via internet, grazie al supporto di GameSpy, fino a sedici giocatori.Le modalità di gioco sono Deathmatch, Tutti contro tutti, Last Man Standing e Conquista il manufatto

– Numerosi mostri da sforacchiare allegramente senza impegno

– Ai nostalgici potrebbe piacere

– Discreta longevità e situazioni spesso demenziali…

– I requisiti hardware non sono accompagnati da una grafica all’altezza

– Diversi bug e ntelligenza artificiale blanda

– …non si sa quanto effettivamente volute

5.8

Necrovision è un prodotto onesto, uno sparattutto “ignorante” e senza fronzoli: si prende la tastiera, si impugna il mouse e si comincia a sparare contro qualsiasi cosa si muova sullo schermo.

I difetti sono principalmente da ricercare nelle esigenze hardware elevate che non vanno di pari passo con un comparto tecnico di alto livello, in diversi bug sparsi qua e là ed in una IA non proprio competitiva.

Il gioco è caratterizzato da scene con uno stile vagamente demenziale ed esagerato (orde di zombie assassini, vampiri assetati di sangue e simili) che potrebbero attrarre una determinata tipologia di utenti, ma questo non è sufficiente ad elevarlo ad uno status qualitativo convincente.

I giocatori amanti del genere, e soprattutto amanti degli sparatutto “demoniaci” con vampiri e zombie lo troveranno interessante, ma a nostro parere si tratta soltanto di una pallida imitazione del più blasonato Painkiller.

Voto Recensione di Necrovision - Recensione


5.8