Recensione

Namco Museum Battle Collection

Avatar

a cura di distant-AGES

PSP si conferma console ideale per il retro-gaming: infatti dopo le proposte di Capcom, Taito e Midway ecco arrivare sui suoi schermi Namco Museum Battle Collection. E Namco è sicuramente una delle poche software house che, a buon diritto, possono essere considerate “leggendarie” in quanto, grazie a giochi storici quali Pac Man, Galaxian, Galaga e Xevious, ha praticamente contribuito alla fondazione dell’industria dei videogiochi ed al suo sviluppo. E scusate se è poco. Non stupisce dunque che sia proprio Namco stessa a regalarci l’ennesima collezione di vecchie glorie videoludiche su PSP.

Un tuffo nel passatoLa raccolta, composta da 15 titoli di cui 11 classici originali più 4 remake di questi ultimi in chiave moderna, era già uscita in precedenza per altre piattaforme, ma si può tranquillamente dire sin da ora che Battle Collection per PSP è sicuramente una delle versioni migliori sia per il quantitativo lordo di titoli proposti sia per l’adattamento che di questi ultimi è stato fatto.Ma andiamo con ordine. La lista dei giochi disponibili comprende tutti i titoli classici che hanno fatto la storia dei primissimi anni di Namco in particolare e dell’intera industria dei videogiochi in generale, ovvero Pac-Man, Galaxian, King & Balloon, Galaga, Rally-X, New Rally-X, Bosconian, Dig Dug I e II, Mappy, The Tower of Draga, Dragon Buster, Grobda, Motos e Rolling Thunder; inoltre ad arricchire ulteriormente la sua proposta Namco ha aggiunto anche i remake di Pac-Man, Dig Dug, Rally X e Galaga. Per quel che riguarda i titoli classici, data la “potenza” di PSP, si tratta di riproduzioni perfette, sia dal punto di vista grafico-sonoro che da quello della giocabilità in generale, degli arcade usciti oramai più di 20 anni fa. La casa nipponica sembra aver curato attentamente la propria collezione anche introducendo la possibilità di mettere in pausa i giochi, attivando un opportuno menù attraverso il quale è possibile accedere a tutta una serie di opzioni e di impostazioni liberamente modificabili in qualsiasi momento dal giocatore. Da segnalare anche che molti dei titoli di questa raccolta sono stati concepiti e realizzati “by default” per essere fruiti con schermo in posizione verticale, e fortunatamente in Battle Collection questa possibilità è ben supportata e realizzata, in quanto è possibile ruotare la console stessa. Allo stesso tempo, però, se da un lato questo contribuisce a ricreare alla perfezione l’atmosfera dei coin-op originali (che appunto venivano visualizzati su schermi verticali), dall’altro ciò evidenzia anche alcuni spiacevoli effetti di blur abbastanza evidenti degli sprites i quali, subendo semplicemente uno stretching delle dimensioni ma conservando la definizione originaria, perdono di chiarezza e definizione dei contorni quando si passa all’opzione a tutto schermo. Tuttavia al di là di questi minimi difetti grafici, si può tranquillamente dire che la qualità delle conversioni (o sarebbe meglio forse dire dell’emulazione…) si mantiene su standard decisamente buoni.Anche per quel che riguarda la giocabilità i titoli proposti da Namco sono di buona qualità ed in grado di garantire una buona dose di divertimento. Certo, nulla di trascendentale (anche considerando il fatto che trattasi di concept tipicamente retro e pertanto molto, molto dozzinali), ma in ogni caso quasi tutti i titoli proposti presentano quelle caratteristiche fondamentali che possono essere riassunte nella mitica frase “ancora una partita e poi smetto” e pertanto in grado di divertire sia il veterano, il quale apprezzerà senz’altro la possibilità di riassaporare antiche glorie, sia il neofita appassionato di retrogaming che per la prima volta si accinge a provare ciò che fu. Accanto all’emulazione dei coin-op originali, Namco ha deciso, come già detto in precedenza, di proporre anche delle versioni riarrangiate (soprattutto dal punto di vista grafico ovviamente) di alcuni dei suoi titoli più famosi in assoluto. Purtroppo queste versioni non brillano di certo in quanto ad innovazione, trattandosi fondamentalmente degli stessi concept realizzati con grafica migliorata e alcune, davvero minime ed ininfluenti in ogni caso, modifiche al gameplay originale e quindi nulla aggiungono (ma neanche tolgono comunque) alla buona qualità generale della raccolta.

– Sono presenti i più famosi e antologicamente importanti giochi Namco

– Possibilità di ruotare la console in posizione verticale

– Rolling Thunder

– Blur degli sprites abbastanza evidente

– Menu generale eccessivamente scarno

6.5

In definitiva dunque siamo di fronte all’ennesima retrocollection di buona qualità anche se non c’è nulla in grado di farci gridare al miracolo, in particolare in virtù del fatto che i giochi proposti sono in effetti decisamente basilari (forse anche troppo retro nel caso dei due Rally X, Motos o Mappy ad esempio…) anche se realmente di importanza storica. Ultimo appunto da fare è la mancanza di un menù generale più ricco e curato, ma comunque visto il buon numero e, soprattutto la giocabilità dei titoli proposti, questa collezione è sicuramente raccomandata ai fan del retrogaming. Per tutti gli altri invece il consiglio è di essere un pò più cauti e ponderare l’acquisto.

Voto Recensione di Namco Museum Battle Collection - Recensione


6.5