Recensione

NEStalgia

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a cura di ViKtor

C’erano una volta gli anni ’80. C’erano i mangianastri, le manine appiccicose e i gettoni telefonici. E c’era il NES con i suoi mai troppo rimpianti 8-bit. Tre decenni dopo il mondo si è evoluto, le musicassette si sono inchinate agli evanescenti MP3 e milioni di persone in giro per il mondo giocano allo stesso MMORPG.
Silk Games, retriva etichetta indie, nel 2011 si è lanciata in un affascinante esperimento: unire e queste due epoche attraverso uno dei pochi strumenti che permette una tale fusione. Il videogioco.
Ritorno al futuro
Dalla sua prima pubblicazione (sotto forma di free-to-play) ad oggi NEStalgia ha goduto di una community in continua espansione, al punto da meritarsi lo sbarco su Steam (avvenuto pochi giorni fa). Salto di qualità, questo, che significherà grande visibilità e, soprattutto, ossigeno per un efficace supporto futuro.
Ma, per chi non lo sapesse, cos’è esattamente questo NEStalgia? E’ un MMORPG a 8-bit. Sì, avete capito bene, siamo di fronte a ciò che sarebbe stato un gioco di ruolo online più di vent’anni fa.
Quegli spacconi degli sviluppatori lo definiscono come “l’incontro tra Dragon Warrior 3 e World of Warcraft”. Al di là di facili slanci, qualcosa di vero in questa affermazione c’è. Il gameplay proposto, infatti, pesca a piene mani dal capolavoro Enix: dobbiamo creare un personaggio scegliendo tra una delle molte classi proposte e buttarci in un mondo open world fatto di dungeon, città con locande e scontri casuali strutturati a turni.
Ben otto sono le tipologie di eroi disponibili, le cui peculiarità garantiscono un gameplay vario e orientato ai party. Alle classiche Ranger, Soldier (il tank), Cleric (il monaco) e Wizard (il mago), se ne affiancano quattro più originali ed interessanti: il Merchant, abile nel commercio e nella gestione dei tesori, il Conjuer, una sorta di prestigiatore che pesca un po’ dal Wizard e un po’ dal Cleric, Il Warlock, un mago in grado di risucchiare la linfa vitale dei nemici e, concludendo con la classe più interessante, il Ninja, esperto nel corpo a corpo e dotato di folli incantesimi trasmutatori.
Pur essendo possibile completare gran parte della miriade di quest in solitario, l’universo di NEStalgia mostra il suo lato migliore se affrontato insieme ad altri giocatori. Partecipando ad una partita pubblica non è raro incontrare altri viandanti ed unirsi ai rispettivi party, in modo abbastanza simile a ciò che avviene in Diablo III. Così come nel capolavoro Blizzard, in NEStalgia il focus principale dell’esperienza risiede nel PvE: rinunciare alla cooperazione significa non cogliere appieno il modus vivendi della produzione Silk Games. Nonostante ciò gli sviluppatori hanno cercato di andare incontro anche ai più eremiti: alcune tipologie di mostri, una volta sconfitti, si offrono spontaneamente alla cattura e diventano fedeli servitori del giocatore. Una sorta di Pokemon light, insomma, con tanto di accademia dove custodire i propri segugi (chiamata “Minion Stable” ed accessibile fin dai primi minuti di gioco).
Non mancano la casa d’aste, utile a commercializzare gli infiniti oggetti recuperabili nel corso dell’avventura, un abbozzato e poco stimolante PvP e svariate opzioni per la creazione di gilde. I pilastri portanti di un MMORPG, insomma, ci sono tutti.
Quando 8-bit fa rima con anacronismo
Dove NEStalgia tradisce se stesso mostrando evidenti problemi, questi sì anacronistici, è il comparto tecnico. Il metodo di controllo si basa sulla combinazione mouse-tastiera, con quest’ultima che non si comporta sempre bene. Spostare il personaggio nelle quattro direzioni principali si rivela un esercizio impreciso e legnoso. Se a questo aggiungiamo la mancanza di supporto a qualsivoglia pad, carenza grave considerando la natura stessa del titolo, chiudiamo il cerchio intorno ad una giocabilità che urge revisione tramite patch future.
Luci ed ombre anche analizzando grafica e sonoro. Se le ambientazioni sono piacevoli, variegate e studiate con cura, stessa cosa non la si può dire per la fluidità: il motore zoppica e si nota diffuso scrolling a prescindere dalla qualità dell’hardware su cui viene installato il client. A risollevare in parte il tutto ci pensano i midi che compongono la soundtrack; composti di melodie interessanti, faranno la felicità dei più tradizionalisti. 
I server compiono invece il loro dovere, vuoi per un net-code stabile, vuoi per la struttura dei server che difficilmente ospitano più di cinquanta giocatori contemporaneamente. Un numero che a prima vista pare limitato, ma non bisogna lasciarsi ingannare: nelle nostre run abbiamo constatato come la community fosse molto collaborativa e disponibile ad aiutarci, sia nel completare alcune quest sia nel rispondere a richieste su elementi del gameplay. E, a pensarci bene, questa è proprio la linfa vitale di un MMORPG.

HARDWARE

Requisiti minimiOS: Windows XP Memory: 500 MB RAM Graphics: Integrated graphics DirectX: Version 9.0 Hard Drive: 40 MB

Requisiti consigliatiOS: Windows 7 Processor: Intel Core i3/i5Memory: 2 GB RAM

MULTIPLAYER

Online

– Un MORPG a 8-bit!

– Otto classi giocabili

– PvE solido e convincente

– Longevità potenzialmente altissima

– Tecnicamente grossolano

– Client con svariati problemi e glitch

– Estremamente di nicchia

7.5

NEStalgia è un canto a tempi passati, un saggio indie concepito da un gruppetto di sviluppatori legati al mondo degli 8-bit da un filo indissolubile. L’idea di rievocare quegli antichi sapori sotto forma di MORPG è encomiabile e andrebbe premiata, al netto dei problemi tecnici e della grossolanità di cui ancora soffre il client di gioco. Certo, rimane un prodotto di nicchia e per palati davvero fini, forse troppo, tanto che sembra non fare nulla per attirare le nuove leve del videoludo. Ma se qualcuno di voi, tra i più grandicelli, saprà riunire lo stesso gruppetto di eroi che anni fa passava i pomeriggi di fronte a NES e TV a tubo catodico, godrà di decine e decine di ore di puro amarcord pixelloso.

Voto Recensione di NEStalgia - Recensione


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