Recensione

NBA Live 2004

Avatar

a cura di N€uro

Dopo aver scritto la preview di NBA Live 2004, devo dire che l’attesa per provare il gioco si è fatta sempre più spasmodica. Da grande appassionato e soprattutto giocatore di basket quale sono, smaniavo per vedere con i miei occhi se quanto detto di buono si sarebbe poi verificato o se, come purtroppo spesso capita, non tutto è oro quel che luccica. Ovvio quindi che in attesa di poter tastare con mano il prodotto, abbia scandagliato internet alla ricerca di informazioni più precise e di recensioni sui siti stranieri, che ahinoi, hanno quasi sempre l’esclusiva. Fino a che il gioco sbarca in Italia e il collega Matty ha la fortuna di essere il primo a metterci le mani sopra, ovviamente per console, il quale confermava più o meno quanto già letto. Pertanto ero sempre più determinato nel voler avere a tutti i costi il gioco per poter aggiungere il mio parere a tutti quelli già espressi, anche perché, come spesso e volentieri accade, il gioco per PC differisce, quantomeno nell’aspetto grafico, dalle versioni per console. Beh vi giuro che ho tentato di giocare il più approfonditamente possibile tutte le varie opzioni che il gioco offre e credo di essere ora in grado di dare il mio giudizio. YES I’M IN THE GAME!

Vista e udito (grafica e sonoro)Come da tradizione la prima cosa che salta all’occhio è la grafica. Devo dire che in questo senso il gioco non rispecchia i canoni a cui ci aveva abituato la EA sports. A mio modo di vedere la grafica è di un pelo inferiore al prequel, il che non sarebbe male se solo non fosse passato un anno! In un anno di cose ne cambiano parecchie ed era lecito aspettarsi qualcosa di più. Mi riferisco soprattutto ai giocatori, che denotano una pallida somiglianza con la controparte reale e che non raggiungono il livello della versione 2003, dove si riconoscevano senza bisogno di leggerne il nome. Per il resto l’ambiente è realizzato comunque molto bene, soprattutto i riflessi sul parquet sono degni di nota. Rimane invece invariato l’ODIOSO pubblico in 2D, piatto nel vero senso della parola, che stona come non mai su una realizzazione tecnica generale che rimane comunque di buon livello. Stupisce constatare che mancano le celebri scenette che accompagnavano le partite nella versione 2003, molto simpatiche anche se piuttosto ripetitive. Altra pecca abbastanza evidente sono le proporzioni dei giocatori in campo che sembrano essere un po’ tutti dei giganti in confronto al terreno di gioco (dipenderà anche dal tipo di telecamera usata ma l’impressione è quella).Il sonoro invece va a rimarcare quanto di buono era già stato proposto. Nonostante i telecronisti siano cambiati (telecronaca USA), il commento al gioco appare quanto mai fluido, per nulla macchinoso, riuscendo ad quasi ad eguagliare, in alcuni casi, quello che si potrebbe ascoltare dal vivo. Le azioni di gioco sono spesso condite da commenti o informazioni nozionistiche sui giocatori che stanno svolgendo la partita e anche il pubblico “risponde” bene quando si tratta di tifare. Soprattutto nei momenti cruciali, quando magari la squadra di casa sta recuperando lo svantaggio o la partita è punto a punto, il palazzo si trasforma in un’autentica bolgia.

Tatto (giocabilità)Vi avverto, non sarà una cosa breve.Partiamo descrivendo le varie modalità di gioco:– Play now, ovvero la partita secca;– Partita on-line, c’è bisogno di spiegarlo? (vedi sezione multiplayer in fondo);– Season, la stagione pura e semplice;– Dinasty mode, l’aspetto manageriale del gioco, si tratta infatti del già conosciuto Franchise mode rivisto e migliorato (gli dedicherò un discorso a parte più avanti);– Playoffs, se volete saltare direttamente al brivido degli scontri ad eliminazione diretta;– 1 on 1, divertente e utile mezzo per sfidare nell’1 contro 1 chi volete;– Individual Pratice, fondamentale, almeno inizialmente, per comprendere e imparare ad utilizzare tutti i movimenti nel nostro uomo.Immagino che tutti si stiano chiedendo “ma giocato com’è?” Beh devo dire sconvolgente, in tanti sensi. Se avete in mente il 2003, spingete il tasto reset del vostro cervello perché quanto a giocabilità di quel titolo rimane ben poco. In meglio o in peggio? Io propendo sicuramente per il pollice alzato, ovvero THIS IS BASKETTBALL! E’ incredibile, sin dalle prime battute di gioco, come lo sforzo dei programmatori sia volto al ricreare la possibilità di controllare completamente il giocatore. Possiamo veramente emulare in ogni situazione i nostri beniamini con finte, virate, tiri, schiacciate, palle rubate…insomma tutto! E quello che stupisce è come sono realizzati tutti questi aspetti di gioco…DIVINAMENTE! Io penso sinceramente che dopo l’ottimo successo riscontrato con la versione 2003, i programmatori della casa Canadese si siano trovati di fronte ad un bivio: godersi il successo e far uscire un titolo identico con roster aggiornati oppure provare a proporre qualcosa di nuovo, qualcosa di veramente innovativo. Ringraziamoli per quello che hanno scelto (rivoluzione totale), perché veramente, soprattutto per chi gioca a basket, questo NBA Live 2004 è una manna.Non fraintendetemi, le pecche ci sono eccome, alcune gravi e altre meno ma, dal mio punto di vista, i PRO si sbarazzano con facilità dei CONTRO.La prima GENIALE trovata è stata dividere il tasto del tiro in due differenti opzioni: tiro classico o la schiacciata. Questo significa che nelle differenti situazioni dovremo essere bravi noi a capire quale conclusione si addice di più al tipo di azione che stiamo svolgendo. Ma non è tutto così semplice come sembra! Per evitare le stoppate il tiro può essere modificato cadendo all’indietro, pronunciandosi invece in avanti o addirittura sbilanciandosi di lato (avete presente il tiro di Jordan nella finale Bulls Vs. Jazz di qualche anno fa?). Anche il tasto schiacciata permette molte varianti, in questo caso meno dipendenti dalla nostra volontà. Ad esempio se si arriva in corsa e si prova a schiacciare capita che il difensore non sia così propenso subire il canestro e che provi quindi a ostacolare la nostra azione. A quel punto il nostro slam dunk si trasforma in un tiro acrobatico volto ad evitare la stoppata. E qui segnaliamo un paio di difettucci: per prima cosa questi tiri acrobatici entrano con molta difficoltà e spesso non viene nemmeno concesso il fallo, nonostante il contatto piuttosto netto con l’avversario; in secondo luogo diciamo che in questo tipo di azione (leggasi schiacciata) si prendono un po’ troppe stoppate e questo va a minare un po’ il realismo del titolo.Altra autentica genialata è stato l’inserire il tasto dell’ARRESTO. Quindi prendete tutto quanto detto in precedenza, aggiungeteci che si può prima effettuare un arresto e capirete da soli la grande varietà di conclusioni con le quali è possibile arrivare a canestro. E’ doveroso però citare che a seconda della stazza e dell’atleticità del giocatore l’arresto si differenzia in due tipi: classico arresto ad un tempo (tipico di un guardia) o passo di avvicinamento (tipico di un’ala o di un centro). Il primo permette di concludere quasi sempre con una schiacciata, ovviamente se si è piuttosto vicini a canestro, il secondo invece può sfociare o in una schiacciata di potenza oppure in un gancio altrettanto efficace.E arriviamo al freestyle! Il primo consiglio che vi do è, se non lo avete, compratevi un PAD con due leve analogiche. E questo per due motivi: il primo, squisitamente pratico, perché è molto comodo utilizzare la seconda leva analogica per fare finte, virate, cambi di mano ecc, il secondo perché purtroppo non è più possibile combinare l’utilizzo di tastiera e gamepad, quindi dovrete scegliere o l’una o l’altro.Per il resto il freestyle si ripropone come grande possibilità di controllare il giocatore nei minimi dettagli, anche se in alcuni casi risulta un po’ macchinoso a causa di due precise situazioni di gioco: il giocatore tende sempre a proteggere la palla indipendentemente dalla nostra volontà e si schiera spalle a canestro anche se la situazione non sempre lo richiede. In questo caso girarsi non è semplice e quando si prova una finta il giocatore si dirige nella direzione dove è girato, anche se noi volevamo mandarlo da tutt’altra parte. Il secondo caso riguarda invece quando tentiamo l’1 vs. 1, se andiamo ad incocciare contro l’avversario, il nostro player fa un balzo all’indietro abbastanza innaturale, il che spezza maldestramente il ritmo dell’azione.In generale comunque la AI sembra migliorata, le cose che non vanno sono di importanza limitata, di sicuro non scendono nell’assurdo come alcune volte succedeva con il 2003. Forse si poteva dedicare maggior attenzione agli aiuti difensivi che non sempre sono solleciti e anche per quanto riguarda i passaggi non sono il massimo del realismo, sempre piuttosto lenti e alti. A tal proposito è stupendo vedere come il passaggio possa essere “sporcato” senza che necessariamente ne scaturisca una palla rubata, fantastiche anche le acrobazie per recuperare un pallone (ci si può buttare a terra) e i raddoppi di marcatura.In generale la quantità di falli fischiati è piuttosto esigua, forse anche perché si tratta pur sempre di un videogioco e spezzettare continuamente l’azione non gioverebbe allo spettacolo e al divertimento, certo che se di simulazione si vuol parlare allora non ci siamo. Ristabilite invece le corrette proporzioni nelle percentuali al tiro, molto più veritiere, quindi ci sono molti più errori e molti più rimbalzi, giusto così!

Gusto (longevità)Come per ogni gioco sportivo mi sembra inutile dire che se avete la possibilità di giocare in multiplayer, questo gioco vi durerà fino al prossimo capitolo della saga. Anche in single però si difende bene, in quanto si può avvalere della grandiosa modalità Dinasty (pensavate me lo fossi dimenticato!). Dietro ad una squadra vincente ci sono spesso (o meglio sempre) manager vincenti e in questo caso voi starà a voi curare gli aspetti di costruzione della squadra, crescita dei giovani, gestione dello spogliatoio ecc. A dir la verità dai rumours speravo che si trattasse di una vera e propria sezione manageriale, con tanto di merchandising e gestione degli sponsor ma ahimè non è così. Diciamo che è un Franchise mode (visto nel 2003) un po’ più curato e con qualche nuova opzione, un passo in avanti da tenere in considerazione per migliorare ancora nella prossima edizione. Tra le novità più importanti troviamo di sicuro il TRAINING CAMP ad inizio anno e le possibilità, durante la stagione, di “comprare” un allenatore specifico (tiro, rimbalzi, schiacciate ecc.) sia individuale che per tutta la squadra. Ovviamente non è gratis e dovrete pagarlo con i punti Dinasty che accumulerete giocando o simulando le partite. Notevole anche la gestione degli scambi che ora è più equilibrata e ostica, non sarà infatti molto facile portare a casa i campioni. A tal proposito sono state aggiunte due voci particolarmente interessanti ovvero il livello di interesse che una squadra ha nei confronti dei nostri giocatori e la possibilità di includere negli scambi anche le future prime o seconde scelte ai DRAFT. Questi ultimi sono praticamente identici al prequel, anche perché non c’era praticamente nulla da migliorare. Unica vera, grande pecca è il fatto che spesso i FREE AGENT, sezione notoriamente calda nel mondo NBA, sono praticamente abbandonati a se stessi e capita che giocatori parecchio forti rimangano inattivi per uno due anni, fino a che qualcuno possa soddisfare le loro richieste economiche. Un aspetto sicuramente da rivedere perché chiaramente assurdo.Come se non bastasse tutto quello già descritto avrete anche a disposizione l’NBA STORE, dove acquistare, con i punti accumulati, tutte le maglie, anche vecchie, di tutte le quadre NBA, le scarpe (tutte NIKE) e gli accessori tanto in voga tra i giocatori (fasce, calze ecc.).

HARDWARE

Requisiti minimi:
600MHz, 128 Mb RAM, Scheda video 32 MbSistema di prova: P4 2,4Ghz, 512Mb DDR, ATI Radeon 9700Pro

MULTIPLAYER

Da 1 a 4 giocatori sullo stesso PC.Modalità On-line con IP diretto, LAN o appositi internet server.

-Grande sonoro

-Controllo totale del giocatore

-Innovativo, grandi novità

-AI a volte non impeccabile

-Grafica sottotono

8.4

Vi ho dimostrato come questo gioco possa soddisfare quattro sensi su cinque (scusate ma il nesso con l’olfatto proprio non lo trovavo). Scherzi a parte credo che NBA LIVE 2004 vada acquistato ad occhi chiusi a chi piace il BASKET con la B maiuscola. E’ un gioco assolutamente da provare, quantomeno perchè apporta grosse novità che di sicuro non lasciano indifferenti. Il gioco non è perfetto ed è sicuramente ancora lontano dell’essere ricordato come “l’esperienza definitiva del basket”, ma è comunque da apprezzare come alla EA SPORTS si sforzino per innovare e migliorare quanto di buono già fatto in precedenza. Su PC tra l’altro non c’è praticamente concorrenza quindi siete ad un bivio: o aggiornate i roster e continuate la vostra carriera a NBA LIVE 2003 (titolo ancora validissimo) oppure fate come me e GODETEVI questa versione 2004.

Voto Recensione di NBA Live 2004 - Recensione


8.4