Anteprima

NBA 2K14

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a cura di Hybr1d

In questi ultimi anni il fenomeno NBA si sta affermando sempre di più anche in Europa e a beneficiarne, altre alle tv via cavo che trasmettono le partite in esclusiva, sono anche i videogiocatori che ogni anno possono contare sull’ottima trasposizione videoludica targata 2K Sport. Dopo lo scorso E3 ci saremmo aspettati di vedere a Colonia il principale contendente al titolo di cestistico dell’anno, ma a quanto pare NBA 2K14 non dovrà preoccuparsi eccessivamente di una concorrenza al momento non pervenuta. Il titolo arriverà sia sui sistemo current gen sia sulle console di nuova generazione, ma quest’ultima versione non è ancora stata svelata; se ne parlera probabilmente il mese prossimo. Alla GamesCom abbiamo partecipato a un incontro a porte chiuse in cui ci hanno illustrato le novità di quest’anno e successivamente abbiamo saggiato il campo da gioco con una demo confezionata per l’occasione.

L’anno di LeBronNonostante sia una seria annuale, NBA 2K14 riesce a vantare al proprio arco frecce in grado di creare interesse anche in coloro che non sono avvezzi a comprare questo genere giochi. Le novità che 2K Sport ha in serbo per l’edizione 2014 sono molte e tutte interessanti, a partire dall’introduzione delle squadre di Eurolega nel roaster del titolo, scelta dovuta alla sempre maggiore popolarità del brand nel vecchio continente. In tutto sono state aggiunte quattordici squadre, ognuna comprensiva di dieci giocatori, tra cui spiccano le italiane Emporio Armani Milano e Montepaschi Mens Sana Siena. Essendo un titolo che ricerca la simulazione a tutti i costi, l’introduzione delle squadre europee porta con sé anche tutto il set di regole utilizzate in Eurolega, compresa la linea da tre punti più vicina e i tempi di dieci minuti al posto di dodici. La voglia di realismo ha portato gli sviluppatori a un ribilanciamento delle squadre che in questo caso sono più fisiche, difensive e meno avvezze a giocate spettacolari rispetto ai colleghi d’oltreoceano. L’intelligenza artificiale rispecchierà queste caratteristiche offrendo un’esperienza di gioco assai diversa tra i due campionati e nel caso si volesse fare una partita tra una squadra europea e una di NBA verranno scelte le regole di chi gioca in casa.Altra novità riguardante i contenuti in game è la presenza di una nuova modalità incentrata totalmente sulla figura di LeBron James, uomo copertina di NBA 2K14, dal nome LeBron Path to Greatness. Questa modalità si snoda per i sette anni successivi alla stagione che gli ha regalato il secondo anello, e pone come obiettivo l’entrata di King James nella Hall of Fame a suon di vittorie e sfide completate. Non è stato svelato molto in tal senso, certo è che se un giocatore non è un estimatore del prescelto, non troverà particolarmente appetibile un’intera modalità costruita attorno alla sua figura. Graditissimo ritorno invece per la modalità Crew, grazie alla quale è possibile creare una squadra con altri giocatori e sfidarsi online in partite cinque contro cinque, ma solo su console, visto che la versione PC ne sarà sprovvista. Analogo discorso per MyTeam, una sorta di Ultimate Team che ritorna con nuovi contenuti e competizioni, ma solo su console.

Lo spettacolo dell’NBADopo la presentazione a porte chiuse siamo volati alla postazione di prova per farci un paio di partite in compagnia di un collega della stampa italiana. Pad alla mano, la cosa che salta subito all’attenzione è l’utilizzo del Pro Stick che permette di controllare i tutti i movimenti del giocatore in palleggio attraverso un’unico stick analogico. Mentre al sinistro, come da tradizione, toccano i movimenti direzionali, al destro sono adibiti il palleggio, le finte e il tiro, a dir la verità un po’ macchinoso al primo utilizzo. Inclinando la levetta è possibile rilasciare la palla verso il canestro, ma ci è capitato di tirare nel tentativo di fare un dribbling oppure temporeggiare nel palleggio nonostante la via per il canestro fosse libera. Come ogni nuovo sistema di controllo richiederà un po’ di pratica per essere padroneggiato al meglio, ma la maggiore precisione dei movimenti, le tremila animazioni aggiuntive e l’intuitività delle finte fanno già segnare un passo avanti rispetto all’anno precedente. In NBA 2K14 il feeling con il controllo di palla è ottimo, ma abbiamo notato una fase difensiva carente e troppi spazi concessi agli avversari. Al di là di questa novità più incisiva, tutto il lavoro degli sviluppatori è stato incentrato sull’aggiunta di nuove animazioni e Signature Skills, che daranno a ogni giocatore specifiche abilità tra quelle già presenti in NBA 2K13 e altre sei che esordiranno quest’anno. Allo stesso modo è stato arricchito il reparto dei Signature Style, una sorta di player ID volto a rendere i giocatori più importanti simili in tutto e per tutto alle loro controparti reali. Tiro, schiacciata, palleggio, finte ed esultanze riprendono quanto visto sui parquet dell’NBA e il risultato, unito all’incredibile comparto tecnico, è ancora migliore rispetto al passato. Ultima ma non meno importante l’introduzione di Smart Plays, ovvero la possibilità di eseguire schemi e strategie selezionabili con la pressione di un solo tasto sul pad, per variare in maniera semplice e immediata la disposizione in campo dei giocatori senza spezzare il ritmo della partita.

– Solidissima base di partenza

– Feeling più convincente con il Pro Stick

– Animazioni varie e realistiche

– Nuove e vecchie modalità di gioco

Anche quest’anno NBA 2K14 si propone come principale contendente al titolo di gioco cestistico dell’anno, anche perché il principale concorrente presente in grande stile a Los Angeles, alla GamesCom non si è fatto vedere. Questo però non toglie i meriti agli sviluppatori 2K, che anno dopo anno sono riusciti a confezionare un titolo solido, profondo e molto appagante quando padroneggiato a dovere. Dopo aver visto vecchie e inedite modalità di gioco, il Pro Stick e tante nuove animazioni non resta altro che aspettare curiosi la versione next-gen del titolo, che dovrebbe essere presentata nel mese di settembre.