Recensione

Mutant Mudds

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a cura di Darkzibo

A circa un anno dalla sua nascita, l’ e-shop di Nintendo 3DS è riuscito, nonostante prezzi un po’ troppo elevati e la mancanza quasi totale di promozioni in stile PS Store e Marketplace, ad accontentare diversi palati: si va dalla Virtual Console, che consente di ritrovare i vecchi classici portatili, ai vari giochi digital delivery appositamente creati per la console Nintendo, che sfruttano la tridimensionalità della stessa. Mutant Mudds, unisce idealmente queste due categorie, proponendo uno stile retrò, legato, però ad una forte componente che prova ad utilizzare al meglio al stereoscopia.

Arrivano gli alieni !Diciamolo subito: Mutant Mudds propone una trama che definire pretestuosa sarebbe un eufemismo. Tutto parte dall’invasione aliena a seguito dell’impatto di un asteroide sulla Terra. I Mutant Mudds, esseri fangosi decisi a conquistare tutto il pianeta, non hanno però fatto i conti con Max, un ragazzino che, armato di jetpack e pistola ad acqua, nonché di una buona dose di coraggio, parte alla ricerca dei Water Spirits, gemme in grado di allontanare in maniera definitiva la minaccia aliena. Non fermatevi, però, di fronte a questa narrazione, perchè il titolo per Nintendo 3DS ha davvero molto da offrire, soprattutto per gli amanti del genere platform.Infatti, non appena si inizierà a giocare a Mitant Mudds, non dovrete affrontare sezioni di training lunghissime e inutili, ma sarete lanciati subito nell’azione. Questo perché il titolo sviluppato dalla promettente Renegade Kid, ricalca alla perfezione gli stereotipi dei vecchi platform dell’epoca 16-bit, aggiungendo un’interessante variante. Andiamo però con ordine. In primis Max dispone di un’arma dalla gittata piuttosto limitata ma provvista di proiettili liquidi infiniti, in grado di sterminare i nemici con uno o più colpi in base alle resistenza degli stessi. In secondo luogo i balzi che serviranno al protagonista per muoversi da una piattaforma all’altra sono accompagnati dall’ausilio del jetpack, che consentirà di prolungare la durata del salto. In questo caso la precisione ha un ruolo fondamentale, poiché l’utente è chiamato ad affrontare piattaforme di grandezza variabile oppure in grado di comparire e sparire in un istante. Il fatto di non raggiungere una determinata zona comporta la caduta del protagonista, che può avvenire sulle piattaforme più basse (con conseguente perdita di tempo) o, nel peggiore dei casi, su spuntoni che si ergono dal terreno e che fanno perdere immediatamente una vita. A tal proposito, Max gode di tre cuori che fungono da barra energetica e che, una volta esauriti, lo riporteranno ad inizio livello. Durante il suo percorso, poi, il protagonista è chiamato a raccogliere i golden diamond, gemme sparse per i vari mondi. Queste, che sono cento per ogni livello, servono per upgradare alcune caratteristiche, acquistabili presso la nonna di Max, come la durata del salto, oppure la gittata della vostra arma, o ancora la possibilità di distruggere alcuni ostacoli. Se raccolte tutte potranno persino sbloccare quattro mondi extra. La sfida che propone Mutant Mudds è, oltre alla classica contro i nemici, quella contro il tempo, perché, come in ogni platform old style che si rispetti, è presente un tempo limite per il completamento dei livelli. Nel caso non doveste riuscire ad arrivare alla gemma di fine stage, perderete una vita. Questo comporta due cose fondamentali per il gioco: la prima è rappresentata dalla necessaria rapidità di pensiero e azione richiesta nelle diverse situazioni; la seconda dal fatto che tale struttura si adatta alla perfezione con le caratteristiche mordi e fuggi dei giochi portatili. La longevità è poi garantita non tanto dal numero di livelli, che sono comunque quaranta, quanto dalla difficoltà del gioco in generale che propone diversi mondi creati in maniera a volte maniacale che metterebbero in difficoltà anche i più navigati del genere. Il dover recuperare tutti i golden diamond sparsi per i livelli e la mancata presenza di checkpoint, rappresentano elementi validi per tenervi incollati per molto tempo allo schermo di Nintendo 3DS. Sempre che abbiate pazienza.

Diverse dimensioniSe finora Mutant Mudds non sembra avere molto da dire rispetto a produzioni più gloriose della storia videoludica, sappiate che la caratteristica interessante che discosta il titolo dei Renegade Kid dai semplici platform old style, è rappresentata dalla possibilità in dote al protagonista di muoversi lungo tre diversi piani di azione. Se infatti verrà premuto il tasto salto in corrispondenza di determinate caselle, l’eroe sarà proiettato sullo sfondo o in primissimo piano. Aggiungete anche il piano intermedio (che è quello di partenza) ed avrete tre diverse possibilità di interagire con le ambientazioni. Inutile dire come, in questo caso, giochi un ruolo fondamentale la caratteristica principale di Nintendo 3DS, ovvero l’effetto stereoscopico. Una cosa davvero notevole, considerando il fatto che lo sfruttamento del 3D è sempre stato un punto focale sul quale diverse grandi produzioni hanno preferito non mettere mano, relegandola come fattore meramente estetico. Invece ecco un titolo indipendente che lo utilizza come caratteristica pressoché fondamentale della sua opera e, come se non bastasse, lo impiega anche per contestualizzare gli attacchi di alcuni nemici (come i martelli presenti sullo sfondo che si schiantano sul piano dove è presente il protagonista).

Un tuffo nel passatoCome descritto finora, Mutant Mudds strizza l’occhio al genere platform 16-bit vecchia scuola, proponendo un protagonista pixelloso e creato in maniera adorabile, con movenze, però, limitatissime. Infatti i suoi movimenti sono limitati al salto, all’accovacciarsi, allo sparare e al compiere brevi voli con il jetpack. Un po’ poco, potrete pensare, ma in realtà anche questo risulta funzionale al gioco. Il level design, come detto precedentemente, è maniacale e vede l’alternarsi di piattaforme che appaiono e scompaiono in pochi istanti, altre microscopiche, e tante combinazioni che vi occuperanno per molto tempo. Purtroppo l’estetica dei nemici non è molto varia e questo è stato forse uno dei pochi nei che abbiamo riscontrato in nel titolo di Renegade Kid. Il comparto audio ricalca alla perfezione quanto ascoltato negli anni novanta, il periodo d’oro del platform bidimensionale proponendo diverse tracce orecchiabili e adatte al tipo di livello che si sta affrontando.

– Stile retrò

– Divertente

– Difficile quanto basta

– Buon uso della stereoscopia

– Potrebbe essere frustrante

– Assenza di checkpoint

– Nemici anonimi

8.0

Mutant Mudds è il classico gioco che si ama o che si odia. Si propone con uno stile 16-bit, al quale aggiunge la stereoscopia, e se ne fa da subito uno dei maggiori portavoce. Potremmo dirvi che il lavoro di Renegade Kid è una mescolanza temporale che vede la moderna visione 3D unirsi in maniera armoniosa ai platform vecchia scuola. Mutant Mudds è piuttosto brutale: non sono presenti altre modalità oltre alla storia principale e il conto alla rovescia di quattro minuti per ogni livello affinerà il binomio precisione – azione, ma sono proprio questi elementi che lo rendono un prodotto unico. Un titolo divertente e difficile che riuscirà a catalizzare l’attenzione dei giocatori più navigati e ad attirare i neofiti, sempre che quest’ultimi non si fiacchino ai primi momenti ostici del gioco.

Voto Recensione di Mutant Mudds - Recensione


8