Anteprima

Murdered: Soul Suspect

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a cura di jewel

Los Angeles – Tra i giochi più misteriosi e bizzarri annunciati negli ultimi tempi, quello che batte tutti è senz’altro Murdered: Soul Suspect di Airtight Games. Basti pensare che il concept del gioco inizialmente si ispirava alla serie cinematografica di Die Hard ma poi, Yosuke Shiokawa, creative director della produzione, nelle primissime fasi di sviluppo finì per immaginare un prosieguo alternativo in cui il protagonista del film di John McTiernan muore e continua a combattere dopo la morte. Murdered è quella che gli sviluppatori definiscono una “supernatural detective story”, un’avventura in cui l’eroe continua a lottare per la sua causa perfino dopo la sconfitta. Ma vediamo di scendere nei dettagli.
Il caso più difficile
Come si evince dal trailer ormai in giro da qualche settimana, Murdered mette il giocatore nei panni di un poliziotto, un investigatore che risponde al nome di Ronan O’Connor ucciso misteriosamente in uno degli oscuri e sperduti vicoli di Salem, Massachusetts. La sessione di gameplay cui abbiamo avuto la fortuna di assistere comincia immediatamente dopo la morte del nostro eroe, con la polizia già presente sul posto e pronta a investigare per scoprire un po’ di più su questo misterioso omicidio. O’Connor è lì e osserva tutto ciò che sta succedendo, ma ormai non è più vivo e i suoi vecchi colleghi non possono vederlo né sentirlo. Come se non bastasse, il protagonista non riesce più a prendere oggetti perché manca di fisicità, ed infatti è ora in grado di passare attraverso muri, porte e quant’altro come se non fossero neanche lì. Esattamente come un fantasma.
Per chi non avesse visto il trailer, ricordiamo che nelle primissime battute del gioco il protagonista viene scaraventato fuori dalla finestra di una casa dopo aver lottato furiosamente con un losco figuro incappucciato, dotato evidentemente di poteri fuori dall’ordinario. 
Ora che ha una seconda occasione, O’Connor vuole capire cosa è successo a ogni costo e, per farlo, dovrà abituarsi alle sue nuove sembianze fantasmagoriche.
Salem noire
Ora che non è più tra i vivi, Ronan O’Connor non è soltanto in grado di passare attraverso i muri, ma ha acquisito tutta una serie di poteri che con ogni probabilità gli saranno più che utili in qualità di investigatore soprannaturale. Per prima cosa, il protagonista può impossessarsi di qualsiasi uomo o donna del mondo ideale, meccanica che però per quanto visto si limita a permettere di vedere attraverso gli occhi dell’impossessato e sentire attraverso le sue orecchie. Nella demo portata alla fiera losangelina, gli sviluppatori hanno voluto dimostrare come questa meccanica possa essere utile anche per leggere i pensieri di un posseduto, cosa che O’Connor fa immediatamente con una ragazza testimone della caduta del protagonista dalla finestra della casa. Ascoltando poi le chiacchiere dei suoi ex-colleghi su quanto accaduto, l’eroe tatuato del gioco riesce a mettere insieme qualche pezzo del puzzle e decide di rientrare nell’edificio che ha fatto da sfondo alla sua lotta pre-morte. E’ bene sottolineare che il mondo che circonda O’Connor non è più quello di una volta, ora il protagonista riesce a vedere anche il “Crepuscolo”, una sorta di limbo tra la vita e la morte su cui i fantasmi lasciano segni indelebili e che a livello visivo è formato essenzialmente da ombre e segni mistici disegnati in trasparenza su muri e quant’altro. 
Murdered: Soul Suspect è un gioco investigativo, e in quanto tale richiede al giocatore di interagire con molti elementi appartenenti sia al Crepuscolo che al mondo reale, cercando di trovare dettagli che possano aiutare O’Connor a ricostruire quanto accaduto. Abbiamo trovato particolarmente interessante la scelta di inserire piccoli puzzle anche durante queste fasi investigative quando, ad esempio, il protagonista si dirige alla finestra da cui è stato scaraventato e si apre una schermata che vede diverse parole comparire su schermo, parole che definiscono svariati scenari che potrebbero aver portato alla rottura di quella finestra. Il compito del giocatore in questo frangente è semplicemente quello di dover scegliere tre parole esatte, tra cui nella demo descritta figuravano ad esempio “lotta” e “scaraventato”. 
Dopo aver analizzato in maniera simile anche gli altri elementi sospetti diffusi nella stanza, O’Connor è finalmente pronto a ricostruire quanto accaduto e la cosa viene realizzata tramite il pop-up di un’altra schermata simile a quella delle supposizioni, in cui però occorre mettere in ordine cronologico i vari momenti del crimine. Se la soluzione fornita è corretta, il giocatore viene premiato con un rapido video che mostra la realtà dei fatti e, quando questo volge al termine, O’Connor si comporta come se avesse avuto un’improvvisa epifania che lo aiuta a proseguire nelle sue indagini. 
Nonostante le indagini siano la parte più grossa del gameplay di Murdered: Soul Suspect, anche l’azione sembra avere il suo peso. Il Crepuscolo è infatti popolato anche da demoni che girovagano liberamente e dovrebbero essere in grado di ferire il nostro protagonista. Fortunatamente quest’ultimo può difendersi benissimo impossessandosi dei demoni per un secondo e spazzandoli via, ma non può confrontarli direttamente. Ecco perché nel gioco si sbloccheranno progressivamente varie abilità, come la possibilità di teletrasportarsi in punti non troppo lontani dalla attuale posizione di O’ Connor per cogliere di sorpresa i malcapitati. Questa sorta di combat system rimane comunque ancora abbastanza misterioso e da approfondire.

– Atmosfera noire molto evocativa

– Situazioni di gameplay varie e inusuali

– Narrativa apparentemente matura

Il primo incontro con Murdered: Soul Suspect ci ha convinti e incuriositi, dal momento che Airtight Games sembra avere le idee giuste per creare un’esperienza di gioco diversa dal solito e molto evocativa. Il mondo creato dagli sviluppatori è a metà tra quello dei vivi e quello dei morti, un luogo in cui il protagonista, il poliziotto ribelle Ronan O’Connor, si ritrova sperduto con la missione di trovare il responsabile della sua stessa morte. Il gameplay è di base investigativo, ma viene impreziosito da molti piccoli puzzle e da qualche breve scontro tra l’eroe del gioco e i demoni che abitano il limbo in cui egli si trova. Se a tutto questo unite un’atmosfera fortemente noire e un’ambientazione davvero evocativa, possiamo dire di avere tutte gli ingredienti necessari a un mix potenzialmente ottimo. Staremo a vedere.