Recensione

Mount & Blade: Warband

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a cura di FireZdragon

Quello che era partito semplicemente come un progetto per poter far scontrare online gli appassionati di Mount & Blade è andato via via ingrandendosi arrivando alla fine a prendere forma in un gioco a sé stante che unisce sia la campagna singleplayer del primo capitolo sia le inedite battaglie multigiocatore. Così Paradox Interactive dopo due anni di assenza dal mercato si ripresenta con il suo vecchio prodotto di punta rinnovato e carico dello stesso appeal con il quale riuscì a ritagliarsi uno spazio nel cuore degli appassionati del genere.

Una storia, mille raccontiLa campagna singleplayer riprende fedelmente tutte le caratteristiche dell’originale. Come prima cosa avrete la possibilità di scegliere l’aspetto e i tratti somatici del viso del vostro personaggio e in una seconda fase la fazione di appartenenza e quali delle numerosissime capacità disponibili possiederà il vostro alter ego virtuale, a partire da una buona mira, un’innata arte cavallerizza, l’abilità di maneggiare un’arma ad una mano con lo scudo, a due mani o ancora armi ad asta, finendo con doti da comandante come la possibilità di seguire le tracce lasciate dagli altri schieramenti o la quantità di equipaggiamento trasportabile. Ora che il vostro eroe è pronto per scendere sui campi di battaglia quello che diventerà in futuro dipenderà esclusivamente dalle vostre azioni che compirete da qui in avanti. Partirete da soli da una locazione casuale dell’immensa mappa di gioco e dovrete occuparvi come prima cosa di assoldare qualche mercenario per difendervi dalle eventuali aggressioni dei banditi che infestano la regione. Potrete iniziare a reclutare i primi soldati direttamente dai contadini che abitano i numerosi villaggi di Calradia e che si offriranno a voi per poche monete d’oro. Una volta entrati nel vostro esercito diventerà vostro compito equipaggiarli e sfamarli ricevendo come compenso la loro assoluta fedeltà e già da queste prime fasi vi sarà data la possibilità di scegliere quale strada seguire per raccimolare qualcosa. Potrete dunque darvi al brigantaggio razziando i villaggi o andare dai nobili della regione e cercare di guadagnare il loro rispetto svolgendo particolari missioni per loro o ancora diventando voi stessi cacciatori di briganti senza allearvi con nessuno. Mano a mano che sconfiggerete nemici o completerete gli obiettivi, voi ed i vostri soldati passerete di livello aggiungendo preziosi punti alle statistiche, le quali andranno ad influenzare il danno fatto in combattimento oltre che la qualità dell’equipaggiamento che potrete indossare. La cura posta in Mount & Blade: Warband in questo campo ha del maniacale, centinaia di armi e armature riprodotte con grande dedizione saranno a vostra disposizione ed ogni singola fazione sarà caratterizzata da equipaggiamenti e tattiche che si rifanno a reali culture del passato. Troveremo quindi, per esempio, i Khergit Khanate che avranno archi corti e una forte cavalleria leggera a replicare l’esercito mongolo, o gli Swadian che ricalcano alla perfezioni gli europei con fanteria e cavalleria pesantemente corazzate. Scegliere da che parte stare dunque non sarà cosa semplice: innanzitutto quando la mappa verrà generata saranno creati anche in modo del tutto casuale i rapporti fra le varie nazioni e potreste scoprire con il proseguo della campagna che forse il lord di cui eravate diventato vassallo non faccia più al caso vostro e che l’alleanza con fazioni in guerra diventi dunque più remunerativa. Le sfaccettature che riesce a prendere il gioco con questa continua casualità rende indubbiamente ogni partita di Mount & Blade diversa da qualsiasi altra e lascia il giocatore in completa balia degli eventi rendendolo a volte il vero protagonista se riuscirà a svettare nelle battaglie o un reietto ricercato se al contrario cercherà di mettersi contro forze a lui nettamente superiori. Le aggiunte rispetto al primo capitolo purtroppo non sono così rilevanti come avremmo sperato e si riducono alla possibilità di sposarsi per ragioni politiche e far diventare nostri vassalli anche i re nemici se adeguatamente sottomessi.

Uno, dieci, cento soldatiGirare da soli per le terre di Calradia è quasi impossibile, sia ben chiaro però che nulla vi vieta di farlo, rendendo quindi necessario riuscire ad ammassare un buon numero di soldati il più in fretta possibile. Come accennato prima la via più veloce è quella di reclutare i contadini per i vari villaggi, in questo modo, tuttavia, vi verranno forniti sempre soldati di livello basso e mal equipaggiati e, nonostante questo possa andare bene agli inizi, una volta che avrete guerre importanti da combattere sarà necessario trovare reclute già in grado di dare un contributo decisivo negli scontri. Uno dei sistemi migliori e meno dispendiosi è quello di fare prigionieri durante le battaglie e aspettare che si uniscano di loro spontanea volontà al vostro esercito. Una volta uniti entreranno nei ranghi già con il loro equipaggiamento ed il livello di quando li avete catturati. Le battaglie contro l’intelligenza artificiale saranno per la maggior parte schermaglie in campo aperto dove scenderete di persona sul campo, guidando il vostro esercito in prima linea. Potrete dare ordini base ai vostri soldati mandandoli alla carica o assegnandogli altopiani da difendere ma non molto di più visto che avrete il vostro bel da fare nella mischia. La parte delle battaglie è prettamente action e le nuove modifiche apportate al sistema di combattimento per il multiplayer hanno avuto effetto anche nella campagna per giocatore singolo. Cosi’ se in Mount & Blade le battaglie a cavallo la facevano da padrone ora il nuovo bilanciamento ha portato a rendere molto competitivi anche i soldati appiedati dato che con picche e frecce si riescono ad abbattere i cavalieri con molta più facilità rispetto al passato. L’altra occasione che avrete di affrontare l’IA sarà durante gli assedi; sia durante gli assalti che quando sarete di guarnigione le battaglie saranno purtroppo molto più statiche e vedranno arrivare gli attacchi sempre da pochissimi punti riducendo la maggior parte degli scontri a bolge infernali nei pressi dell’uscita delle scale d’assedio. Mantenere un grande numero di soldati ovviamente richiede grandi quantità di denaro e di equipaggiamento, sarà quindi vostro dovere riuscire ad avere una gestione oculata del territorio e un esercito di grandezza adeguata ai vostri possedimenti terrieri onde evitare di trovarvi nuovamente soli ed in balia del nemico a causa di un ammutinamento proprio nel momento meno opportuno.

Trenta nemici tutti per meSe ne avete a sufficienza di re, vassalli e della non proprio brillante intelligenza artificiale potrete decidere di gettarvi in mischia nelle partite online che saranno ospitate sia su server privati sia su quelli ufficiali di Taleworlds. Fino a 64 giocatori avranno l’occasione di scontrarsi in una delle sette modalità molto simili a quelle già viste negli FPS, si spazierà quindi dai deathmatch singoli o a squadre passando dai più classici capture the flag arrivando ad assedi ed alla strategica modalità Battle. La tipologia di gioco che ci aveva maggiormente colpito durante la nostra anteprima è risultata sicuramente quest’ultima confermandosi anche nella prova finale. Con i respawn disabilitati e la vittoria assegnata alla squadra che riesce a far sopravvivere il maggior numero di soldati, anche con giocatori casuali ci è capitato quasi sempre di essere veramente coinvolti nelle azioni, trovandoci a guardare le spalle di un compagno o difenderlo dagli assalti della fanteria mentre lui con il suo arco seminava il panico tra i cavalieri della fazione avversaria. Il sistema di gioco online vi farà scegliere all’inizio dello schieramento se essere un soldato di fanteria, un arciere o far parte della cavalleria e vi darà un quantitativo standard di oro da spendere negli equipaggiamenti. Mano a mano che la partita proseguirà guadagnerete nuove monete da investire in vestiario e armi di livello più alto che vi permetteranno di sopportare un maggior numero di colpi e infliggere ferite più gravi. Avendo uno stile di combattimento basato puramente sull’abilità del giocatore non sarà raro riuscire a vedere trionfare giocatori più esperti ma meno equipaggiati su fortezze ambulanti dotate di scarsa abilità. Le stoccate con le armi e le parate sono tutte legate ai movimenti del vostro mouse e potranno essere portati dai lati, dall’alto o in affondo e richiederanno all’avversario di muovere lo scudo a seconda della direzione del colpo se vorrà ripararsi con successo e intontirvi per qualche secondo. Anche qui, come accade nella campagna singleplayer, trovare l’arma e la fazione che più si addicono al vostro modo di giocare sarà fondamentale per riuscire ad ottenere un controllo ottimale del proprio personaggio dato che le opzioni offerte sono veramente infinite. Ogni combinazione di arma e armatura ha i propri punti di forza e punti deboli e solo con l’esperienza acquisita sul campo riuscirete a sfruttarli al meglio.

Mai mostrare il fiancoLa parte più debole di Mount & Blade: Warband è purtroppo proprio quella tecnica. Nonostante la cura messa nella costruzione dell’oggettistica i modelli rimangono ancora troppo squadrati e legnosi nei movimenti e l’aggiunta dei nuovi effetti di luce e texture non è sufficiente a far fare al titolo il salto di qualità che speravamo. Tuttavia il motore grafico fa il suo dovere e non abbiamo mai registrato lag o rallentamenti anche durante le battaglie più concitate. Le musiche sono state riprese pari pari dal primo capitolo così come gli effetti sonori attestandosi ugualmente su un buon livello ma che sa di già sentito per tutti i fan di lunga data.

HARDWARE

OS: Windows 2000/ME/XP/Vista/7 Processore: 2.1 GHz o superioreMemoria: 1 GB Hard Drive: 900 MB Scheda video 128+ MBSonoro: Scheda Audio DirectX compatibileDirectX®: DirectX 9c

– Intense battaglie multiplayer

– Campagna infinita

– Cura maniacale per gli equipaggiamenti

– Prezzo contenuto

– Comparto tecnico non eccelso

– Missioni alla lunga ripetitive

– Sbilanciamenti in Multiplayer

7.5

Mount & Blade: Warband riesce a miscelare alla perfezione una campagna singleplayer action con elementi tattici e battaglie immense basate soprattutto sull’abilità individuale del giocatore. Un prodotto che poteva sicuramente portare qualche novità di rilievo in più e che sarebbe stato molto più adatto come espansione del gioco originale che come titolo stand alone. Tutte le novità introdotte nella campagna erano già state realizzate dai fan in maniera del tutto gratuita per il capitolo precedente tramite mod, questa cosa potrebbe scoraggiare i vecchi possessori verso un nuovo acquisto nel caso in cui non fossero interessati al multiplayer. Un comparto tecnico non eccelso, qualche problema di bilanciamento nelle mappe capture the flag e la già nota ripetitività nelle quest e nei dialoghi minano quello che avrebbe potuto essere un vero titolo da eccellenza data la sua unicità nel settore.

Voto Recensione di Mount & Blade: Warband - Recensione


7.5