Recensione

Motorsport Manager

Avatar

a cura di Francesco Ursino

I manageriali dedicati al mondo dei motori rappresentano dei titoli dall’equilibrio delicato, che devono saper proporre un’esperienza organica e che non sfiguri in nessuna delle sue dimensioni. Riuscire a rendere in maniera divertente aspetti come la regolazione del setup delle vetture, così come la scelta degli sponsor, è compito spesso arduo. Motorsport Manager, titolo di derivazione mobile sviluppato da Playsport Games e pubblicato da SEGA, riesce però nell’impresa di proporre un’opera vivace e discretamente varia. Vediamo perché.

La scalata al successoGrazie a Motorsport Manager, allora, sarà possibile prendere il controllo di una scuderia impegnata in uno dei tre campionati fittizi inclusi nel gioco: partendo dalla categoria più bassa, trovano posto la European Racing Series, la Asia Pacific Super Cup e la World Motorsport Championship. Questa nomenclatura (che in qualche modo potrebbe corrispondere forse a GP2, alla vecchia GP2 Asia e alla Formula 1) dovrebbe far intuire come il gioco, difatti, sia totalmente sprovvisto di qualsivoglia licenza. Anche le squadre, i piloti, gli ingegneri e i meccanici sono totalmente fittizi, facendo mancare un po’ di quell’appeal che inevitabilmente viene determinato dalla possibilità di poter gestire controparti reali. In ogni caso, una volta scelta la propria squadra, inizierà il proprio viaggio verso il successo. In questo senso, i parametri da tenere sott’occhio saranno veramente molti; oltre a gestire la parte tecnica, relativa allo sviluppo dell’auto nel suo complesso, si dovrà trovare il tempo per l’eventuale miglioramento ed ampliamento delle strutture della propria scuderia, nonché per il reclutamento di piloti e staff di migliore qualità. I propri compiti, poi, continuano con la scelta degli sponsor più remunerativi, con il rapporto con i media e la federazione, così come con la gestione delle proprie finanze. Il proprietario della scuderia, infatti, esprimerà la soddisfazione nei confronti del nostro operato non solo attraverso il pagamento di somme più o meno elevate, ma anche confermando il nostro posto al timone della sua squadra. Nel momento in cui le aspettative di inizio stagione non verranno corrisposte, in altre parole, si potrà rimanere appiedati, e alla ricerca di una nuova squadra. Riservandoci di parlare più diffusamente di alcuni aspetti del gameplay nei successivi parametri, dobbiamo dire fin da subito come Motorsport Manager sia un gioco che prova a fare tante cose contemporaneamente, e che riesce positivamente nell’impresa. Ci ha sorpreso, ad esempio, la differenza di regole presenti nei vari campionati, così come il numero di variabili relative alla scelta di piloti e tecnici, capaci di proporre tratti personali che ne influiscono le prestazioni su pista. Non siamo difronte ai livelli di Football Manager, ma sicuramente la via è quella giusta.

Una feature inaspettata: la varietàIniziamo la nostra disamina del gameplay non dall’analisi della gestione di vetture e piloti – su cui arriveremo tra non molto – ma da un elemento che ci ha sorpreso in positivo: la varietà. È possibile dire che uno dei nemici di tutti i giochi dedicati alla Formula 1 è la ripetitività: a causa di licenze estremamente stringenti, infatti, ogni stagione di una qualsiasi carriera presenta sempre le stesse squadre, gli stessi piloti, le stesse regole e lo stesso calendario. In Motorsport Manager tutto ciò subisce un piccolo scossone: periodicamente, infatti, saremo chiamati in quanto manager di una scuderia a prendere parte alle votazioni della GMA, ovvero l’equivalente della FIA, che disciplina in termini di regolamenti relativamente alle tre categorie coinvolte dal gioco. Durante questi momenti, allora, è possibile scegliere se sostituire un circuito con un altro nel calendario del prossimo anno, oppure se includere nuovi set di gomme, nonché modifiche al sistema di assegnazione di punti e fondi. Alla fine di ogni stagione, inoltre, è previsto un meccanismo di retrocessioni e promozioni che coinvolge le prime e le ultime due scuderie delle varie divisioni, oltre che un vivace mercato di piloti e meccanici.Detto di questa più che ben accetta varietà, allora, è bene concentrarsi sulla gestione della vettura. Anche in questo ambito, Motorsport Manager vuole dare al giocatore un’esperienza abbastanza eterogenea: a seconda della categoria motoristica scelta, infatti, si avranno difronte limitazioni sulla componentistica della propria auto. Nella European Racing Series, almeno inizialmente, gli alettoni posteriori e anteriori sono uguali per tutte le vetture, e dunque non è possibile operare alcuno sviluppo, se non quello relativo all’aumento dell’affidabilità. La gestione delle proprie vetture, in ogni caso, viene declinata in componenti quali i già citati alettoni anteriori e posteriori, il motore, le sospensioni, i freni e il cambio. Per ognuno di questi elementi, è possibile progettare nuove versioni più performanti e potenti (in cambio di parecchia pecunia), oppure concentrarsi sul miglioramento del materiale già a disposizione, che verrà poi montato sulle due monoposto a seconda delle proprie preferenze. Dobbiamo dire che il processo di creazione di nuove componenti non sembra individuare in maniera immediata i miglioramenti legati proprio all’introduzione di quei nuovi elementi, che difatti potevano essere resi meglio attraverso i menu. La qualità delle componenti costruibili, in ogni caso, è dipendente dalla caratura del proprio capo ingegnere, mentre la tipologia di elementi producibili varia a seconda della presenza delle giuste strutture nel proprio quartier generale. Anche in questo ambito, è possibile investire ingenti quantità di denaro per avere una nuova galleria del vento, oppure potenziare le realtà già a propria disposizione.

“Don’t talk to me in the middle of the corner!”Glissiamo su alcune dinamiche di importanza minore o comunque più intuitive, come la negoziazione dei contratti degli sponsor e dei piloti, nonché le interviste e le domande poste dai giornalisti, per concentrarci sulla riproduzione delle gare. In quanto team manager, il nostro compito sarà quello di far sì che tutto prosegua secondo i piani, e che la squadra centri gli obiettivi richiesti. In questo senso, l’esperienza cambia molto sia a seconda della categoria, che della tipologia di sessione in corso. Durante le prove libere, ad esempio, sarà possibile provare assetti e setup sia da qualifica che da gara: giro dopo giro, i nostri piloti affineranno le loro sensazioni relative all’assetto della vettura, e ci consiglieranno dove intervenire. Dobbiamo dire che, in questo ambito, il gioco semplifica forse un po’ troppo la gestione dell’auto, proponendo solo sei parametri su cui intervenire (ovvero l’incidenza degli alettoni, i rapporti delle marce, la campanatura e la pressione degli pneumatici, nonché la durezza delle sospensioni). La cosa si fa più interessante se si considerano due ulteriori variabili fondamentali, ovvero il tempo e le condizioni meteorologiche. Riuscire a far terminare il giro veloce del proprio pilota di punta con gomme morbide e pista gommata appena prima che si metta a piovere, infatti, fornisce non solo un ottimo vantaggio strategico nei confronti degli avversari, ma anche una bella soddisfazione. Il gioco propone alcune finezze che non passano inosservate: in occasione delle qualifiche, ad esempio, bisognerà fare attenzione a scaldare attentamente le gomme durante il giro di lancio, mentre le gare saranno assai condizionate dai pit stop. In questo senso, le strategie sono praticamente infinite, specie se il tempo è variabile. È possibile, infatti, creare tattiche legate all’utilizzo di mescole più o meno dure, e sperare che le previsioni del tempo abbiano ragione. Il frequente ingresso della safety car, poi, così come eventuali problematiche meccaniche, possono rimescolare le carte in un attimo. In questo senso, anzi, il gioco pare essere un po’ troppo severo con il giocatore, proponendo ad ogni gara numerose rogne legate alle componenti delle proprie monoposto, specie se di bassa qualità. In più di un’occasione, continuando con l’analisi di alcuni particolari un po’ fastidiosi, i nostri piloti si sono lamentati delle precarie condizioni di alcuni componenti proprio dopo essere usciti dai box, difatti mandando a monte la nostra tattica. Durante la gara, in ogni caso, possono essere impartite due tipologie di istruzioni ai propri piloti, legate al consumo più o meno intenso del carburante e delle gomme. Ovviamente tutto ciò avrà delle conseguenze in termini di prestazioni e decadimento delle performance, e permetterà di gestire le proprie risorse in maniera razionale.

Realtà in miniaturaIn generale, dunque, la gestione delle gare di Motorsport Manager ci ha quasi sempre convinto, lasciandoci con la sensazione che l’impatto delle nostre decisioni sia stato davvero decisivo. Anche avendo tra le mani l’equivalente delle Mercedes, ad esempio, siamo riusciti a perdere delle gare a causa di scelte sbagliate, dettate dalla poca attenzione e soprattutto dal poco tempismo. In questo senso, dunque, il titolo pare essere valido e divertente. Tecnicamente parlando, invece, il gioco propone soluzioni tutto sommato piacevoli, tenendo anche conto delle già citate licenze fittizie. Parlando dei circuiti, dobbiamo sottolineare anche in questo ambito una discreta variabilità: ai sedici tracciati base, infatti, si affiancano altri layout supplementari, fino ad arrivare a quasi cinquanta percorsi. Dal punto di vista estetico, in effetti, è possibile notare molte somiglianze con alcuni circuiti reali: il circuito delle Ardenne, ad esempio, riprende ovviamente Spa, così come Milano, simile a Monza. Non mancano i percorsi “esotici” come il Mar Nero (che ricorda Sochi), e Singapore. Le auto, d’altro canto, propongono differenze anche abbastanza sostanziali nei modelli, specialmente se si guarda alle bandelle presenti o meno sulle pance, oppure agli alettoni posteriori. Certo è che tali differenze, una volta in gara, sono veramente poco visibili, considerata la lontananza della telecamera. A questo proposito, va detto che il gioco propone fortunatamente anche scontri tra piloti. Sebbene questi frangenti non siano riprodotti graficamente in maniera fedele, è giusto dire che la frequenza con la quale tali episodi si presenteranno ci è sembrata adeguata, anche se non hanno mai riguardato i piloti della nostra squadra. Dal punto di vista del sonoro, il gioco non ha molto da offrire, sia in termini di musiche di accompagnamento che di rumori ambientali veri e propri.Per ultimo, torniamo brevemente sulla questione delle licenze: lo sviluppatore ha confermato che in futuro dovrebbe essere incluso un editor per modificare i dati di gioco, e tutto ciò troverà il supporto dell’infrastruttura di Steam Workshop.

HARDWARE

Requisiti minimi:Sistema operativo: Microsoft Windows 7/8/10 (64-bit). Processore: Intel Core i5-650 @ 3.20GHz, or AMD FX-7500 APU, 2.1Ghz. Memoria: 6 GB di RAM Scheda video: nVIDIA GeForce GT 440, 1GB or AMD Radeon HD 5670, 1GB or Intel HD 5000 series. DirectX: Versione 11 Memoria: 16 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati:Sistema operativo: Microsoft Windows 7/8/10 (64-bit) Processore: Intel Core i5-3470, 3.20GHz or AMD FX-6300, 3.5Ghz Memoria: 8 GB di RAM Scheda video: nVIDIA GeForce GTX 660, 2 GB or AMD Radeon HD 7870, 2GB or Intel HD 500 series. DirectX: Versione 11 Memoria: 16 GB di spazio disponibile

– Esperienza che cerca di variare di stagione in stagione

– Profondità in vari aspetti di gioco

– Gare dipendenti dal tempismo e dalle decisioni del giocatore

– Qualche dettaglio nello sviluppo delle componenti non convince

– Alcune dinamiche delle gare a volte infastidiscono

– La mancanza di licenze fa perdere un po’ di appeal, in attesa di qualche editor

8.0

Come dicevamo in sede di analisi, Motorsport Manager è un gioco che prova a fare tante cose contemporaneamente, e ci riesce quasi sempre bene. Quello che sorprende favorevolmente del titolo è il tentativo degli sviluppatori di variare il più possibile l’esperienza tra una stagione e l’altra, grazie non solo alla presenza di tre differenti campionati, ma anche alla possibilità di cambi di regolamenti e circuiti. Lo sviluppo della propria auto e del proprio quartier generale, allo stesso modo, appare profondo e sufficientemente complesso, sebbene la produzione di nuove componenti forse poteva godere di una maggiore incisività, e di un maggior numero di elementi su cui intervenire. Le gare, invece, sembrano risentire fortemente delle nostre decisioni, e questo è un bene, sebbene alcune dinamiche relative all’usura delle componenti non ci abbiano sempre convinto. Nel complesso, però, il gioco è fortemente consigliato a chi aspettava da tempo un manageriale incentrato sul mondo della velocità.

Voto Recensione di Motorsport Manager - Recensione


8