Recensione

Mortal Kombat Arcade Kollection

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a cura di FireZdragon

Era il 1992 quando il mondo videoludico venne scosso dal fenomeno di Mortal Kombat. Combattenti reali digitalizzati erano pronti a suonarsele di santa ragione sugli schermi dei cabinati di mezzo mondo ed una spruzzata di violenza esagerata, quantomeno per i canoni dell’epoca, fece il resto, dando vita così ad una nuova serie di culto. Vent’anni dopo, l’idea originale di Ed Boon resiste con fierezza. Le ottime vendite del recente reboot, realizzate grazie ad un comparto tecnico di tutto rispetto e ad una quantità di contenuti singolo giocatore inarrivabili dagli altri esponenti del genere, hanno dimostrato come un titolo possa essere rivisto in chiave moderna senza scontentare i fan, regalando inoltre alle nuove leve un gioco attuale, pronto chiaramente a fronteggiare i competitor più recenti. Riscoprire le proprie radici però è ben altra cosa e proprio per venire incontro a tutti quei giocatori nostalgici ancora vogliosi di assaporare la legnosità ed il gore volutamente cartoonesco dei primi capitoli, Other Ocean e NetherRealm hanno portato sulle console HD una raccolta dei primi tre episodi, ne sentivamo veramente la mancanza?

Fatababanimaliship!Al costo di circa dieci Euro, è stata resa disponibile attraverso i servizi di digital delivery delle nostre console la Mortal Kombat Arcade Collection, una raccolta contenente per l’appunto le versioni arcade di Mortal Kombat, Mortal Kombat II e Ultimate Mortal Kombat 3. Dalla schermata iniziale sarà possibile scegliere a quale dei tre titoli giocare selezionando la corrispettiva riproduzione del cabinato originale. L’interfaccia purtroppo, oltre a questa trovata, risulta essere quantomeno spoglia e le opzioni sono ridotte veramente all’osso. Dal menù contestuale potremmo scegliere: la difficoltà di gioco, davvero poco influente in ogni caso sul comportamento dell’IA; la tipologia di display, tra normale o con la classica curvatura da schermo di vetro dei cabinati ed una serie di filtri atti a modificare in maniera superficiale la qualità grafica del titolo. Il lavoro svolto in questo caso non è stato certo dei migliori e la scelta di tenere disattivate tutte queste opzioni ci sembra la più ovvia per tutti coloro che acquisteranno il titolo in cerca di un contatto con la loro infanzia. Senza ombra di dubbio infatti, il più grosso pregio dell’intera collection è la sensazione di deja vù che si prova giocando con il buon Liu Kang, impersonato dal mitico attore Americo-Koreano Ho Sung Pak, o strappare la spina dorsale del nostro nemico grazie alla ormai leggendaria fatality di Sub Zero. La lentezza dei personaggi, le mosse storiche e l’oscurità dei primi capitoli sono qui riportati esattamente come nel lontano ’92, con quasi tutti i loro pregi dunque ma al contempo trascinandosi dietro una valanga di problemi ereditati da una mentalità di gioco atta a spillare continui gettoni dalle tasche dei videogiocatori. L’intelligenza artificiale è infatti al limite del cheat e non spinge in nessun modo a migliorarsi, portando piuttosto il giocatore a sfruttare sempre le stesse mosse per riuscire ad avere la meglio contro le schiere di nemici chiaramente cheap che il computer ci metterà contro. Questa mentalità si è trascina fino ai giorni nostri, arrivando ad essere presente anche in alcuni dei titoli più recenti, solitamente relegata però al solo boss finale. Qui invece avremo un intero roster di guerrieri guidati da un IA decisa a non far respirare il giocatore, flagellandolo con mosse a distanza e capace di sfruttare un timing perfetto leggendo in anticipo gli imput del controller così da controbattere qualsiasi attacco riusciremo a portare. I primi due Mortal Kombat presentano inoltre una gestione dei salti, rigorosamente senza cross over, punitiva al massimo, dove sbagliare equivale a perdere una fetta notevole della propria barra di energia. Un titolo insomma dedicato ai pochi hardcore gamer ancora desiderosi di spaccare i pad nel tentativo strappare una vittoria all’odiato Shang Tsung o al temibile Shao Khan.

Venti guerrieri, posson bastare?Tenendo conto di tutti e tre i capitoli, ci troviamo di fronte ad un roster di oltre venti personaggi, con un Goro animato grazie allo stop motion in grado i riportare alla memoria film del calibro di The Lost World o del primo King Kong tanto le sue movenze paiono scattose. Un fattore amarcord che riuscirà ad essere apprezzato solo da chi è cresciuto con questo titolo e sicuramente non dalle nuove leve, le quali possono trovare allo stesso prezzo titoli assolutamente più rifiniti e di valore. Purtroppo, anche i nostalgici dovranno arrendersi quando alla vetustà tecnica si andranno a sommare controlli inadatti ad essere sfruttati da un pad (specialmente quello per Xbox 360) ed un comparto sonoro poco curato, incapace di riuscire ad omaggiare Dan Forden ed i celebri effetti da lui creati. Sentire Scorpion che a causa di un bug non riesce a terminare la sua frase frase storica, farà scendere una lacrimuccia anche ai giocatori inossidabili. Per aumentare la longevità della trilogia ed adeguarla agli standard moderni è stata aggiunta la modalità multigiocatore, ma anche qui si scade nel pressappochismo più sfrenato. I menù sono basilari, senza alcuna cura o tocchi di classe a rinvigorirne l’aspetto e, cosa ancor peggiore, la stabilità online è al limite del ridicolo. Il sistema richiede urgentemente una patch per poter divenire fruibile, visto che le partite online vengono disputate in un’orgia di lag e rallentamenti continui, tanto da portare i giocatori a combattere nel caos più assoluto.

– La storia di Mortal Kombat in una sola collection

– Dedicato ai vecchi giocatori hardcore

– Movelist completa visionabile dal menù

– Grossi problemi nella modalità online

– Alcuni bug nel sonoro

– Colori virati rispetto alle controparti originali

– Nessun Extra

5.5

Il prezzo relativamente basso di questa collection potrebbe spingere i fan più accaniti all’acquisto, ma il nostro consiglio è quello di resistere alla nostalgia ed attendere quantomeno una patch in grado di risolvere gli enormi problemi riscontrati nella modalità online ed in alcuni frangenti del comparto tecnico. La giocabilità è rimasta intatta negli anni, e non troverete né più né meno quello che i titoli offrivano quasi venti anni fa nelle loro versioni da sala giochi. Ad oggi ci saremmo aspettati una conversione precisa e pulita, con colori fedeli alle versioni originali ed un comparto sonoro di tutto rispetto. Purtroppo la cura profusa da Netherealm e Other Ocean è lontana anni rispetto da quella elargita nel recente reboot della serie, rendendo così Mortal Kombat Arcade Collection un titolo carente di tutte le rifiniture necessarie a renderlo un must per i nostalgici.

Voto Recensione di Mortal Kombat Arcade Kollection - Recensione


5.5