Anteprima

Montas

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Solitamente, prima di scaricare un gioco dalla sezione “Accesso Anticipato” di Steam, gli sviluppatori si premurano di avvertire che il titolo è ancora in pieno sviluppo e che pertanto bisogna approcciarsi con la mentalità aperta di chi sta provando semplicemente un’alpha ancora afflitta da diversi bug. Il patto tra voi e chi sta lavorando al progetto comprende l’accettazione di queste condizioni, ma il vantaggio è ovviamente quello di pagare oggi a poco prezzo quello che un domani, forse, diventerà un gran bel gioco. Nonostante anche per Montas funzioni così, il titolo degli Organic Humans – a quanto pare – potrebbe cambiare radicalmente, fino quasi a far perdere le tracce di ciò che è oggi.

A cosa ho appena giocato?
Il dubbio che vi verrà in mente sin dall’inizio della vostra prova è: “ma siamo sicuri che non si tratti di un accesso fin troppo anticipato?”. E in effetti la domanda è lecita, perché al momento Montas è poco più di una breve demo tecnica con pochissimi tratti distintivi e un’interfaccia a dir poco inesistente. L’ambientazione, allo stato attuale è vaga e confusionaria, e non permette bene di orientarsi all’interno degli scenari, che si configurano come degli incubi dai quali si entra ed esce con sbigottimento e senza capirne la logica. Tutto ciò, a ben vedere, potrebbe essere parte della progettualità del gioco, ma considerando lo stato dei lavori ancora spaventosamente arretrato, l’ipotesi diventa piuttosto remota. Non sapendo però dove andranno a parare gli sviluppatori e come effettivamente si evolverà il titolo, è possibile basarsi solo sugli sparuti elementi sparsi lungo l’arco della breve avventura. 
Vi sveglierete sulla vostra scrivania, nel vostro ufficio aziendale. Dietro la porta, il nome che si legge è Joseph Walker, contabile di una ditta nella città di Montas. È tutto buio, lì dentro, e quando entrerete nell’ascensore avrete una sorta di visione, quasi un malore. La discesa all’interno di quella cabina è lunga, interminabile, e quando le porte si riapriranno e mostreranno i corridoi di una metro, vi sembrerà di essere l’ultimo uomo rimasto sulla terra. Eppure, nonostante non vediate assolutamente nulla durante i primi minuti, la sensazione che ci siano delle presenze annidate da qualche parte e in agguato è molto forte. Probabilmente, però, è solo un incubo o l’immaginazione di chi si trova in uno stato sensoriale molto alterato. In seguito a un forte stress e un’ansietà senza controllo, infatti, Joseph è diventato un alcolizzato cronico. La sua paranoia è arrivata a un livello molto profondo e le allucinazioni si presentano sempre più frequentemente, al punto da non fargli più comprendere quale sia il limite tra finzione e realtà. La situazione peggiora quando la polizia comincia a indagare sui recenti omicidi avvenuti nella zona, ma nessuno sa cosa sta accadendo in città e a Joseph, né se esiste qualche collegamento tra lui e gli ultimi tragici fatti di Montas.

Orrore senza forma
Il progetto è in una fase ancora sin troppo embrionale, e forse non era il caso di metterlo in early access già da ora. Giusto per fare un esempio, di tanto in tanto, una volta aver capito di essere rimasti bloccati, in alcune sezioni sarete costretti a ricaricare la partita; rientrati nella zona, per magia e senza volerlo, vi ritroverete oltre l’ostacolo che non riuscivate a superare. In Montas, queste sono cose che possono accadere, ma non si tratta di certo del maggiore dei problemi, soprattutto perché i bug in un’alpha sono davvero all’ordine del giorno. Il punto è che le meccaniche principali e l’ossatura stessa del titolo sono ancora distanti dall’essere complete, pertanto tutto diventa ben presto incredibilmente macchinoso e frustrante. Afferrare gli oggetti e spostarli non è intuitivo perché non capirete (se non nella frazione di secondo in cui appare un minuscolo puntino su schermo) quando premere il tasto per agire attivamente sulla mobilia. I salti sono imprecisi e muoversi non è esattamente l’azione più semplice da compiere, in particolar modo quando si dovrà passare attraverso stretti cunicoli. Quando capirete poi che i mostri incontrati sono praticamente privi di intelligenza artificiale (sicuramente perché il codice che governa i loro comportamenti non è ancora stato scritto), vi renderete conto di quanto sia fine a se stessa l’atmosfera ricreata. Va detto però che si intravede già qualcosa di assolutamente efficace e che in alcuni momenti il gioco riesce a generare una tensione netta e palpabile, soprattutto grazie ad alcuni effetti sonori da far gelare il sangue nelle vene. La preparazione agli incontri è buona, ma nel momento in cui sarete faccia a faccia con un mostro e questo vi ucciderà col solo sguardo, capirete da soli che c’è ben più di qualcosa che ancora non vada per il verso giusto. Forse gli sviluppatori avrebbero potuto aspettare un po’ di più prima di lanciare il proprio gioco, ma ci rendiamo conto che questa forma di finanziamento fa gola e che molto spesso diventa di fondamentale importanza per raggiungere il compimento di un’opera. Al momento, tutto ciò che potrete giocare è una sorta di demo ambientata in un ufficio, in una metro, e nei bassifondi di una cittadina appena abbozzata. Verrete spinti certamente a esplorare ogni angolo per capirci qualcosa in più, ma non aspettatevi nulla che possa anche solo avvicinarsi al titolo horror dalla buona narrativa ambientale che Montas vorrebbe essere. 

– Buona atmosfera

– Sa bene come mettere in tensione

– Incuriosisce il background del protagonista

Il progetto di Organic Humans presenta diversi aspetti interessanti che si riescono a intravedere già durante questa prima fase di sviluppo. Va detto però che il gioco è davvero troppo acerbo per essere preso in considerazione come si deve. Non abbiamo idea in cosa Montas potrà trasformarsi, ma sappiamo solo che le promesse sono tante e che mantenerle tutte non sarà affatto facile. D’altra parte, è uno dei rischi che si prendono quando si mostra qualcosa di non ancora chiaro nemmeno a chi lo sta realizzando.