Recensione

Monster Hunter 4 Ultimate

Avatar

a cura di FireZdragon

In molti si sono chiesti se il New Nintendo 3DS si dovesse considerare un mero upgrade della vecchia portatile Nintendo o una vera e propria nuova console. Dal punto di vista tecnico la nostra recensione dovrebbe avervi già schiarito le idee, ma è proprio il modo in cui la casa di Mario supporterà la console a togliere ogni dubbio. Oltre a Xenoblade Chronicles, che arriverà in esclusiva ad aprile, ad arricchire una line up di lancio sbalorditiva ci pensa anche l’attesissimo quarto capitolo di Monster Hunter. La versione che arriva in Europa è però quella Ultimate, rimaneggiata e corretta sotto diversi aspetti rispetto al capitolo originario uscito in Giappone qualche anno fa. Il New Nintendo 3DS si trova così ad essere portatore di un’esclusiva di peso, tale da arrivare anche sul mercato occidentale con un bundle dedicato, esaurito in pochissimi giorni dall’apertura delle prenotazioni.Fortunatamente la retro compatibilità con il 3DS classico ci ha permesso negli ultimi mesi di provare in maniera approfondita il gioco e di arrivare a voi oggi, tre giorni prima della release ufficiale con questa recensione.

Tutti a Val HabarPartiamo dalla storia quindi, più profonda rispetto a quella vista negli altri capitoli anche se pur sempre utilizzata come mero pretesto per andare a caccia dei mostri più pericolosi dell’intero globo. Aiutato e soccorso da una banda di mercenari assoldati dalla Gilda, il nostro eroe si troverà così a dover dimostrare ancora una volta il proprio valore, partendo dallo scalino più basso dell’associazione di cacciatori e scalando i ranghi uccisione dopo uccisione, puntando a divenire il guerriero più forte e rispettato di Val Habar.A differenza degli altri episodi, tuttavia, quest’anno Capcom ha voluto dare un senso di evoluzione della storia più curato, permettendo di sfruttare la carovana di mercenari a cui ci uniremo a inizio gioco come HUB itinerante per le varie città. Questo vuol dire semplicemente che le location da visitare e i campi base dai quali potremo partire saranno molto più variegati rispetto a quanto eravamo abituati ma anche che la struttura di gioco rimane pressoché inalterata. Cambiano i vari HUB ma non il modo di accettare ed eseguire le missioni, dal solito tabellone e con la solita struttura divisa tra missioni obbligatorie per proseguire e quelle di contorno, mischiate ovviamente le una alle altre senza distinzione di sorta.La comparsa delle “missioni urgenti” avverrà infatti solo quando si saranno completate solo quest specifiche lasciando il giocatore come al solito in quel limbo di casualità che ormai, nel 2015 potrebbe tranquillamente essere superato in favore di qualcosa di più accessibile e chiaro. Allo stesso modo apprezziamo i passi in avanti fatti dalla narrazione ma uno sforzo maggiore per fare evolvere la serie a questo punto diventa quantomeno necessaria.

Armiamoci e partiamoMonster Hunter 4 Ultimate è il perfetto esempio di come il mercato orientale si ancori a vecchie meccaniche e non impari a crescere in maniera repentina seguendo le esigenze di un mercato globale. Monster Hunter è un brand fedele a sé stesso da ormai troppi anni, e se questo non può che essere un pregio per quanto riguarda il sistema di combattimento e le meccaniche di crafting e raccolta, ci sono tantissimi altri elementi che andrebbero svecchiati.Dal nostro punto di vista, giocatori amanti del brand di vecchia data, prendere in mano un nuovo capitolo vuol dire ricominciare nuovamente tutto da capo, questa volta senza nemmeno la possibilità di importare il proprio personaggio dalla versione precedente come accadeva su PSP. Doversi sorbire le solite missioncine di raccolta delle erbe e dei funghi iniziali, andare a caccia di Velociprey e Kut Ku o fare tutte le missioni low rank, diventa solo un esercizio di forma senza stimolare il giocatore, impegnato meccanicamente a salire di grado il più velocemente possibile per arrivare alle missioni hi rank e sfoderare skill e abilità contro mostri degni di questo nome.Dal punto di vista dei novizi, invece, Monster Hunter 4 Ultimate risulta probabilmente il capitolo più adatto per muovere i primi passi in questo mondo, con una curva di difficoltà studiata in maniera accurata e con un farming ridotto davvero ai minimi termini. Minerali e materiali arrivano in gran quantità, e con l’aiuto dei Felyne la caccia in solitaria risulta essere decisamente più semplice e divertente rispetto agli anni passati. A partire da questo capitolo, e speriamo anche in tutti i prossimi titoli futuri, è possibile arruolare due bei gattoni da portare in battaglia e, un po’ come accade con i Pokémon, sparsi per le varie aree di gioco si potranno raccogliere e trovare centinaia di Felyne differenti, con abilità e statistiche uniche. Non contenta, Capcom ha persino aggiunto la possibilità di equipaggiare con corazza, copricapo e arma ogni singolo Felyne, puntando su una personalizzazione davvero eccellente.Arrivati circa a metà gioco sbloccherete poi l’isola di SunSnug una casupola circondata da sabbia dorata dove i vostri amici felini si ritroveranno e dove potrete effettuare tutta una serie di mini giochi a loro dedicati. Potrete pescare grandissime quantità di pesce (o addirittura interi Plesioth) o ancora mandare i gatti in missioni di combattimento contro i mostri più forti del gioco, indispensabili per l’appunto per recuperare i loro pezzi di equipaggiamento. Il combattimento viene questa volta gestito in maniera semplicistica, abbinando semplicemente le abilità dei Felyne con una specie di sistema carta-sasso-forbice e facendole scontrare con le abilità dei vari mostri che incontreranno sul loro cammino.

Addio pesciAvere due Felyne che vi accompagnano sul campo di battaglia significa principalmente due cose: la prima è che i vari mostri spesso li prenderanno di mira, aprendovi così finestre per la cura, per utilizzare cote ed affilare le vostre lame o semplicemente per prendere fiato ma vi abitueranno al contempo anche ad affrontare i combattimenti con altre persone, elemento chiave di Monster Hunter. Potete tranquillamente decidere di mettere da parte immediatamente la campagna per giocatore singolo e riunirvi con altri tre amici per andare a caccia online, accettando e compiendo missioni multiplayer per la gilda. Le due modalità di gioco corrono su strade parallele, una senza ostacolare l’altra e viceversa. Interessanti le introduzioni e i filtri introdotti per cercare stanze e partite, la possibilità di invitare amici nelle sale di raccolta ma anche di mandarli a caccia utilizzandoli come npc per ottenere materiali aggiuntivi. Un peccato, tuttavia, la totale assenza della chat vocale, tradizione di Nintendo in questo caso che va a penalizzare tuttavia un gioco indirizzato verso la collaborazione come questo. La semplice chat iniziale e le gesture non riescono indubbiamente a sopperire la sua mancanza, soprattutto durante i combattimenti più frenetici.Online i mostri sono ovviamente più forti e la Gilda offre missioni più varie e divertenti ma l’unico modo per imparare davvero a giocare a Monster Hunter, quantomeno all’inizio, è ovviamente quello di fare esperienza in solitaria e imparare i vari schemi di attacco dei mostri. Per chi si avvicinasse solo oggi al brand, magari spinto proprio da questa recensione o dalla nuova console, vi basti sapere che i combattimenti contro le varie creature di Monster Hunter sono veri e propri duelli e la preparazione dell’equipaggiamento prima della battaglia è indispensabile per uscirne vincitori e facilitare le cose. Affrontare un mostro significa conoscere come si muove, le sue zone di caccia e soprattutto sapere dove colpire e conoscere le sue debolezze. Anche quest’anno il titolo si presenta con hitbox molto complesse e molto molto precise, suddividendo i modelli dei mostri in circa dieci zone e dando ad ognuna di queste, per ogni mostro presente, valori di resistenza completamente differenti. Picchiare in testa un Basarios, ad esempio, non sarà efficace come colpirlo direttamente nello stomaco e una volta sdraiato dimenticatevi di poterlo picchiare sulla schiena come fareste con un Rathalos, le sue placche di pietra faranno rimbalzare le vostre lame diminuendo vistosamente l’efficacia dei vostri attacchi e delle vostre combinazioni. È probabilmente uno dei sistemi più complessi di Monster Hunter, da comprendere con ore e ore di gioco o affidandosi ad una delle molteplici guide su internet, non altrettanto divertente ma indubbiamente più pratico. Detto questo, pur apprezzando tantissimo questo gameplay così articolato, maggior accessibilità da questo punto di vista sarebbe gradito e, magari fornendo un compendio delle creature uccise con dettagli specifici , piuttosto che lasciare tutto al caso. I giocatori di Monster Hunter veterani si portano dietro queste nozioni da ormai più di dieci anni ma è indubbio che i più giovani cacciatori con l’ausilio di internet andranno a rovinarsi un’esperienza di gioco unica, tanto varrebbe a questo punto introdurla in maniera intelligente e sensata all’interno del gioco stesso.Lo stesso discorso vale anche per il gameplay e il sistema di combattimento. Abbiamo ormai quattordici tipologie di armi differenti, siano esse spade a due mani, dual wield, asce, fucili, archi e chi più ne ha più ne metta ma alcune di queste iniziano a sentire il peso degli anni, sia per quanto riguarda il comparto delle animazioni sia per la loro effettiva efficacia in combattimento.Con questo quarto capitolo vengono introdotte due nuove tipologie: il Falcione insetto e la spad-ascia caricata (traduzione terribile della Charge Blade). Se per la seconda c’è veramente poco da dire, essendo un mix di spada e scudo e arma a due mani, con la possibilità di ciclarle durante le combo esattamente come avviene per la spad-ascia classica, è il Falcione insetto a fare la differenza e apportare grosse novità. Partiamo allora dall’evoluzione dell’arma, da sviluppare dapprima nutrendo l’insetto con vari nettari, che gli forniranno statistiche differenti in base all’oggetto utilizzato, rendendo l’arma del tutto unica e adattabile al vostro stile di gioco, e successivamente invece applicando le solite parti di mostro raccolte nella caccia e portandola dal fabbro, esattamente come per tutte e tredici le altre tipologie.Il falcione insetto è un’arma da corpo a corpo, estremamente mobile che permette di spruzzare i nemici con i feromoni e di scagliargli addosso una sorta di scarabeo gigante (da far evolvere anche in altre tipologie di insetti) che quest’arma ci consentirà di portare in battaglia con noi. A seconda del punto colpito l’insetto ci caricherà con un buff specifico, trasformando la lotta in un balletto meraviglioso da vedere. L’output di danno e la maneggevolezza dell’arma la rendono una delle nostre armi predilette ma è la possibilità di spiccare salti utilizzandola tipo asta per il salto in alto a renderla davvero unica. Utilizzando questa mossa speciale sarà possibile saltare sulla schiena dei mostri attivando un mini QTE durante il quale dovremo evitare di essere disarcionati. È una delle poche nuove meccaniche inserite, attuabile da qualsiasi classe a patto però di saltare da una zona rialzate e colpire i nemici al volo. In multiplayer sarà anche possibile lanciare i propri compagni colpendoli con le nostre spade a due mani o i nostri martelli per eseguire mosse combinate spettacolari da vedere anche se piuttosto grossolane come animazioni. Una volta aggrappati al mostro non avremo possibilità di spostarci ma rimarremo saldi a cavalcioni, una limitazione che poteva essere aggirata, utilizzando in modo magari più semplicistico quanto visto in Dragon’s Dogma. Inutile dire che con un sistema del genere sarebbe stato tutto decisamente più esaltante. Il rammarico è doppio quando pensiamo che le animazioni per l’arrampicata sono state migliorate, così come la possibilità di colpire i nemici rimanendo aggrappati alle pareti rocciose, allontanandoli ed evitando così di farci cadere in malo modo. Un peccato allora che all’introduzione di queste nuove meccaniche faccia eco l’abbandono completo dei combattimenti subacquei visti in Monster Hunter Ultimate 3 (anche se non apprezzati dalla community) e di conseguenza anche l’addio di mostri iconici come il Lagiacrus. Rammarica insomma avere una novità ma perdere una vecchia feature, averle entrambe sicuramente non avrebbe fatto male.

Le vecchie armature si vedono, eccomeNon ci aspettavamo ovviamente miracoli dal motore di gioco ma dobbiamo ammettere che il titolo si difende più che egregiamente. Tralasciando le animazioni e le movenze dei mostri storici, ormai davvero troppo vecchie, i nuovi nemici introdotti per l’occasione come il Gore Magala, fanno davvero impressione e anche vedere le sole ali che si muovono e gli effetti di luce sprigionati dall’aura di questi nuovi draghi fanno cadere la mascella e fanno salire la voglia di avere tutto questo ben di dio in alta definizione. Anche il design delle armature è migliorato tantissimo, così come le texture che le compongono, con una netta distinzione purtroppo tra i vecchi set e quelli nuovi, una revisione in questo caso sarebbe davvero d’obbligo. Buone le musiche e gli effetti sonori con le piccole casse del Nintendo 3DS che ci graziano con motivetti epici durante gli scontri più impegnativi per tornare a musiche più pacate e tranquille durante l’esplorazione.Purtroppo non possiamo essere così generosi con le texture ambientali, davvero troppo slavate ma è un difetto su cui ci si concentra davvero poco impegnati come si è nel fuggire dai mostri tentando di ruotare freneticamente la telecamera. Rimane valido infatti il discorso che avevamo fatto nella recensione della versione portatile di Monster Hunter 3 Ultimate con la necessità, ridotta fortunatamente solo alle armi da fuoco principalmente, di avere lo stick aggiuntivo agganciato al 3DS visto che la croce touch sullo schermo inferiore è praticamente inutilizzabile per lo scopo. Le armi da corpo a corpo invece, grazie anche al comodo lock on dei mostri più grossi, possono facilmente essere gestite con la semplice rotazione automatica della camera, un problema tuttavia inesistente se puntate a prendere il New 3DS, visto il C stick integrato.

– Tantissime ore di gioco

– Ottimo netcode

– Il Falcione insetto è un’ottima aggiunta

– Nuovi mostri estremamente curati

– Molte meccaniche ancora oscure per i novizi

– Niente chat vocale Online

– Localizzazione non particolarmente curata

– Il comparto tecnico necessita di uno svecchiamento

– Molte meccaniche ancora oscure per i novizi

8.5

Monster Hunter 4 Ultimate è un’esclusiva di spessore enorme per il New Nintendo 3DS. Un gioco gigante, carico di contenuti e arricchito da qualche novità sia nel gameplay sia nella struttura di gioco. Un farming alleggerito e una curva di difficoltà molto più blanda inoltre lo rendono perfetto anche per i novizi della serie, aiutati magari da qualche buona guida su internet e dalla possibilità di cacciare online in completa libertà con giocatori più esperti con un netcode solido. Un titolo, insomma, che ci sentiamo di consigliare vivamente, un’altra freccia nella faretra dei titoli eccellenti targati Nintendo.

Voto Recensione di Monster Hunter 4 Ultimate - Recensione


8.5