Recensione

Mirror's Edge

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a cura di ViKtor

Futuro prossimo. In una città di orwelliana memoria le istituzioni controllano tutto con mano ferrea. I cittadini sono soddisfatti e ignoranti, quindi innocui. Ma c’è ancora qualcuno che si ricorda il significato del concetto di libertà e riesce a portare avanti una protesta nascosta, silenziosa, devastante. Sono i runners, i padroni del cielo. Faith, una di loro, sarà presto invischiata in qualcosa di troppo grande per lei…

Spazzacamin spazzacamin, spazzaaaaaaacaminLa trama, non originalissima, cela in realtà un gameplay fresco e arioso proprio come il contesto in cui è inserito: i tetti dei grattacieli della metropoli. Nei panni di Faith dobbiamo portare a termine diversi compiti di importanza fondamentale per la nostra organizzazione segreta, come il trasporto di documenti privati o indagini su alcuni fatti strani nascosti ai cittadini, procedendo attraverso nove capitoli. Tra un capitolo e l’altro l’attenzione si sposta verso alcuni filmati in due dimensioni davvero ben fatti, che svelano ulteriori dettagli sulla trama e introducono l’obiettivo successivo.Proprio per sfuggire al controllo della polizia (ben presto, nostro malgrado, parte integrante delle missioni), Faith sfrutta le sue grandi doti di runner per saltare da un tetto all’altro attraverso qualsiasi manufatto che reputa utile per ingannare il vuoto sotto di lei, sia esso un’impalcatura, una trave o una gru.Tutto il gioco è chiaramente improntato sulla fuga. La velocità è tutto, così come la precisione nei movimenti e nei salti, in particolare quando si è braccati dagli agenti armati. Proprio per questo i DICE dovevano implementare un sistema di controllo immediato ed efficace allo stesso tempo e ci sono riusciti. Tramite due tasti principali (LB e grilletto sinistro) spicchiamo il volo tra una sporgenza e l’altra e superiamo gli ostacoli più disparati, scivolando oppure scavalcandoli. Il grilletto destro è, invece, dedicato al combattimento (ce ne occuperemo dopo) e gli altri tasti ad una serie di azioni che spaziano dall’interazione con l’ambiente all’utilizzo di oggetti, fino all’attivazione di una sorta di bullet-time della durata di pochi secondi, molto utile nel caso di passaggi particolarmente impegnativi.Fino a qui nulla di nuovo direte voi, e avreste anche ragione. La peculiarità che, però, fa di Mirror’s Edge un titolo atipico è l’introduzione del “Total Body Experience”, una sorta di visuale in prima persona che avvolge il giocatore nei movimenti della protagonista, proprio come se stesse realmente saltando da un tetto all’altro. Questo significa che vedremo le nostre gambe e le nostre braccia muoversi con coordinazione e la testa (di conseguenza anche la vista) seguire il movimento del corpo.Spiegare a parole il peso di tale introduzione in un titolo del genere è difficile, solo una prova sul campo (la versione dimostrativa sul LIVE è li per quello) vi farà capire ciò di cui stiamo parlando e vi permetterà di apprezzare un gameplay davvero coinvolgente e fresco, come non se ne vedevano da tempo.

I runner e la non violenzaCome già accennato in precedenza, Mirror’s Edge richiede al giocatore di fuggire dai pericoli, non di affrontarli. Non per questo, però, era pensabile che gli sviluppatori tagliassero del tutto la fase di combattimento. I poliziotti d’altronde sono da subito ben presenti sulle “strade” di Faith e in rare occasioni le si parano addirittura davanti, obbligandola a superarli nel corpo a corpo.Il sistema di combattimento è abbastanza semplice, ma non per questo poco funzionale: con la combinazione dei grilletti del pad è possibile sferrare calci e pugni in ogni direzione e solitamente bastano un paio di colpi per atterrare l’avversario. L’abilità che utilizzerete di più, però, è il disarmo, tecnica ottimamente padroneggiata dalla protagonista a meno di premere con il giusto tempismo il tasto Y.Se, quasi sempre, scappare attraverso la “via alternativa” permette di evitare anche l’orda più violenta di nemici, a volte colpirli in corsa magari con una combinazione di salti e acrobazie è un metodo veloce ed efficace per non avere troppi problemi.In tutto questo sistema l’aspetto che ci ha fatto storcere un po’ il naso è l’intelligenza artificiale: sui poliziotti si può dire tutto tranne che abbiano una mira efficace e con un minimo di esperienza si fanno disarmare con facilità quasi…disarmante…

Le cose belle sono destinate a finireE, nel caso di Mirror’s Edge, finiscono anche troppo presto. Per portare a termine le avventure di Faith a livello di difficoltà normale (il più alto selezionabile all’inizio) bastano 6/8 ore a seconda della vostra esperienza di videogiocatori. Poco, troppo poco. Tale limite ha già portato diversi giocatori a rimandare l’acquisto del gioco, attendendo che venga venduto a prezzo ridotto.La mancanza di una qualsivoglia modalità multiplayer certo non aiuta la causa, relegando alle corse veloci sbloccabili con il procedere dei vari capitoli l’unico diversivo in grado di tenere viva l’attenzione dopo i titoli di coda.Il consiglio è, comunque, quello di non lasciarsi ingannare. E’ vero che allo stesso prezzo potete portare a casa prodotti dalla longevità ben più corposa, ma qui c’è un qualcosa che vale la pena di essere vissuto, anche se solo per poche ore, perché è impregnato di quel senso di novità e freschezza che è sempre più prezioso e raro nel mondo dei videogiochi.

Il cielo è sempre più bluGraficamente, Mirror’s Edge è in grado di regalare alcuni tra i migliori colpi d’occhio che la next-gen può offrire. Paradossalmente il motore non offre un livello di dettaglio eccezionalmente profondo, ma punta tutto su colori vivi e accesi e su una pulizia generale inappuntabile, che a volte sfiora quasi il minimalismo. Il risultato è un qualcosa di unico, un’essenzialità perfettamente integrata al concetto di “Total Body Experience” analizzato poco più sopra, illuminata da effetti di luce fantastici e credibili.Se proprio vogliamo fare un appunto, forse i modelli dei personaggi amici e dei poliziotti potrebbero avere qualche poligono in più e, ancora forse, c’è un filo di aliasing di troppo, ma sono dettagli futili che in un gioco impostato sulla corsa perenne e sulla rapidità dei movimenti non vengono quasi notati.Alti e bassi invece per quanto riguarda l’audio: ad una buona colonna sonora, azzeccata per l’atmosfera del gioco, si affianca una localizzazione in italiano discutibile; non tanto per il lessico, quanto per la voce di Faith, doppiata da una non certo ispiratissima Asia Argento. Ma, anche qui, si tratta di dettagli.

– Innovativo

– Gameplay unico e godibile

– Ambientazione affascinante

– Troppo corto

– Trama sottotono

8.0

Mirror’s Edge è una ventata di aria nuova, di quelle da prendere in considerazione, fresca come la brezza che vi sembrerà di respirare volando tra i tetti dell’oppressiva metropoli che fa da sfondo al gioco.

E’ un titolo dal gameplay particolare, proprio per questo va provato con calma prima di essere assimilato. Il “Total Body Experience” vi immergerà nelle vicende di Faith e soci come pochi altri giochi riescono a fare, grazie alla particolare visuale e a un senso perenne di adrenalina e timore, tipico di chi deve scappare da un pericolo imminente. Da questo punto di vista, la DICE ha fatto un lavoro quasi perfetto e l’obiettivo è stato raggiunto. Il neo più grande rimane la longevità: solo voi potete decidere se spendere i canonici 60 euro per sette ore di gioco, considerando anche la mancanza di modalità multiplayer. Il nostro consiglio? Provatelo in ogni caso, perché qui il carisma scorre a fiumi.

Voto Recensione di Mirror's Edge - Recensione


8