Anteprima

Might and Magic: Duel of Champions

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a cura di jewel

Quello del genere fantasy e dei giochi di carte, che queste siano virtuali o meno, è un binomio che da sempre funziona particolarmente bene. Il successo di Heroes of Might and Magic IV ad opera di DGA Games lo ha dimostrato a suo tempo, dando a Ubisoft l’idea di provare ad attirare l’attenzione di chi, alla passione per deck e plance da gioco, affianca quella per pad e giochi online che creano dipendenza. Con queste intenzioni nasce Might & Magic: Duel of Champions, titolo che abbiamo avuto modo di provare e analizzare con cura nella fase open beta in corso. Cerchiamo quindi di analizzare insieme le caratteristiche principali di questo ennesimo free-to-play, mettendo in evidenza pregi e difetti saltati fuori in questa fase pre-lancio.

Il cuore delle carteDuel of Champions è un online card game per PC che mira a trasmettere tramite schermo lo stesso feeling che si vive con i giochi da tavolo. Il titolo sarà presto disponibile anche su iPad e, sebbene questa versione vanterà interfacce naturalmente differenti, i possessori del gioco sul tablet della mela morsicata potranno ugualmente sfidare in rete quelli muniti di mouse e tastiera. Questa soluzione cross-platform accontenterà quindi anche gli amanti del gioco on-the-go che, con l’abbondanza di giocatori che si prevede frequenteranno la versione PC, potranno godersi Duel of Champions al pieno delle sue possibilità in qualsiasi posto e qualsiasi momento. Per quanto riguarda le meccaniche di gioco, se non si è mai venuti in contatto col mondo dei trading card game queste potrebbero apparire leggermente complesse al primo impatto. Capita quindi a fagiolo la presenza di un tutorial più che esaustivo, che in pochi passi accompagna il giocatore alla scoperta di tutti i fondamentali del gioco. In sostanza lo stile è paragonabile a quello di Magic the Gathering, sebbene ci siano differenze belle grosse soprattutto nelle fasi di puro e semplice combattimento. L’obiettivo del match è quello di portare a zero i punti vita dell’avversario, sfruttando le caratteristiche e le abilità di creature, incantesimi ongoing e magie di varia natura. Ognuno di questi tipi di carte presenterà un costo espresso in Risorse, punti che sarà possibile accumulare alla fine di ogni turno tramite le abilità del proprio Eroe, una carta quest’ultima raffigurante un personaggio che troveremo in campo fin dall’inizio della partita. Allo stesso modo delle Risorse, incantesimi e unità varie richiederanno un certo quantitativo di Magia, Forza e Destino, tutti punti ottenibili tramite l’Eroe succitato e, in occasioni straordinarie, tramite abilità speciali delle carte in campo. La fase di combattimento rappresenta naturalmente il fulcro della “mano” di gioco, poiché è in questo momento che si ha l’occasione di far calare a picco i punti vita dell’altro duellante. L’azione si basa completamente sulla conformazione del tavolo di gioco, diviso in righe su cui possono essere posizionate due unità per ogni giocatore. Queste carte potranno colpire i punti vita dell’avversario solo dopo aver fatto fuori eventuali carte nemiche posizionate sulla loro stessa riga. Il modo in cui il danno viene inflitto ricorda vagamente quanto accade in Magic the Gathering: un’unità ne attacca un’altra e, se quest’ultima riesce sopravivvere (ovvero se i suoi health point superano l’attacco nemico), l’unità attaccante subisce un danno pari al retaliate value dell’altra carta, un valore riportato naturalmente sulla carta in questione. Fin qui sembra tutto abbastanza lineare, ma la questione diventa molto più complessa vista la possibilità di spostarsi da una riga e l’altra e, soprattutto, viste le millemila abilità differenti che condizionano l’action phase. Basti pensare all’abilità denominata “Immobilize”, in grado di fermare i movimenti delle carte presenti sulla stessa riga, oppure al tipo di unità chiamato Shooter, l’unico in grado di colpire una carta nemica anche se nel mezzo si trova una seconda unità avversaria a ostruire il passaggio. In sostanza, la presenza di molte strategie di gioco differenti e carte che alterano le normali condizioni di gioco, fanno di Might & Magic: Duel of Champions un gioco profondamente strategico. Il giocatore è spinto a riflettere costantemente, qui per svicolare da azioni nemiche altamente minacciose, qui per capire come eludere le difese avversarie e colpire nel segno. Resta da testare in maniera definitiva quanto la possibilità di acquistare carte da aggiungere alla propria collezione andrà a influenzare il matchmaking e l’equilibrio delle partite online. Sfruttare soldi reali per potenziare il proprio deck potrebbe condurre ancora una volta a quel dannatissimo pay to win, ma c’è da sottolineare che ogni carta conquistabile in questo modo potrà essere ottenuta anche giocando partite e pagando con la valuta virtuale di Duel of Champions. Ubisoft sembra quindi intenzionata a fare le cose per bene, costellando l’esperienza di gioco con tornei ed eventi vari tramite i quali mettere in palio ricompense e privilegi connessi. Speriamo solo che l’esperienza e le ore macinate a pescare carte finiscano per pagare almeno tanto quanto il portafoglio.

Fino a sedici opere d’arte in campoSebbene possa sembrare quasi marginale, l’aspetto e l’illustrazione riportata su ciascuna carta appartenente a un trading card game sono elementi essenziali del gioco stesso. Duel of Champions non sottovaluta questo aspetto, con immagini a dir poco evocative stampate su ciascuna unità, magia e così via. Gli elementi raffigurati si rifanno naturalmente alla mitologia di Might & Magic e, nella loro eleganza, rendono indispensabile in più di un’occasione il doversi soffermare per gustarsi ogni dettaglio di turno, che si tratti di un goblin dai denti aguzzi immerso nel fuoco o di un ibrido tra un golem inferocito e una tarantola sotto steroidi. Anche il contorno non è male, con animazioni veloci ma non confusionarie nei movimenti sul tavolo da gioco e un’interfaccia utente piuttosto semplice da leggere e da gestire.

– Meccaniche intelligenti, che danno da pensare

– Possibilità di personalizzare il deck

– Illustrazioni e disegni davvero notevoli

Il titolo sviluppato da Ubisoft Quebec mostra fin dai primi minuti il suo carattere strategico e riflessivo, dando al giocatore l’occasione di usare un po’ il cervello in un panorama videoludico che molto spesso richiede abilità nelle sole falangi. Le meccaniche di gioco richiamano vagamente Magic: The Gathering, da cui comunque il gioco riesce a distinguersi nel modo in cui qui sia molto più importante fare economia delle proprie risorse e prevedere le possibilità d’azione dell’avversario. A fare da ciliegina sulla torta ci sono le varie illustrazioni presenti sulle carte, sempre ispirate e piacevoli da osservare nei brevi momenti di pausa tra un turno e l’altro. Speriamo solo che Ubisoft riesca a gestire al meglio il free-to-play e i soliti pericolo connessi a questa pratica. Noi, dal canto nostro, non mancheremo di indagare a tempo debito.