Recensione

Midway Arcade Treasure 2

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a cura di Chomog

L’entusiasmante gusto del retrogamingCon l’arrivo dei sistemi di intrattenimento videoludico di nuova generazione abbiamo assistito, grazie anche al supporto di programmatori senza fine di lucro (questo anche per la diffusione dei chip di modifica che permettevano di far girare programmi senza il codice di identificazione posto sui titoli stampati), all’arrivo di molteplici emulatori per Playstation 2, Xbox e Dreamcast che hanno riproposto a vecchi e giovani videogiocatori quei titoli che hanno fatto la storia del videogioco stesso.Visto il successo che queste applicazioni hanno avuto, le case che posseggono i diritti di questi titoli non sono rimaste di certo a guardare e stanno attualmente proponendo collection (le prime furono la Sega con la linea Sega Ages per Sega Saturn, la Tamsoft con i Simple Volume e la Namco con i suoi Namco Museum per PsOne) che racchiudono al loro interno non solo questi tanto amati giochi, ma anche tutto il making of e la parte artistica (dagli schizzi preparatori agli artworks) che li circonda.Anche Midway si è data da fare e propone per Playstation 2 questo suo secondo titolo che si avvicina sempre più ai gusti dei videogiocatori di fascia media, anche per l’attualità di alcuni titoli proposti.

Nuovi menù per nuovi giochiI Digital Eclipse, già artefici del primo Midway Arcade Treasure, propongono questa volta un’impostazione meglio organizzata per l’identificazione dei giochi contenuti nella collection; nel primo titolo, infatti, il simpatico ma poco funzionale menù geroglifico non permetteva un’ottimale scelta del gioco da vedere o scoprire per la prima volta.Più facile ed immediata anche la visione del making of e delle interviste ai programmatori, che rendono la collection allettante sia per il collezionista che per chi si avvicina con interesse verso il videoludo del passato.Nel titolo sono presenti titoli sia Williams che Atari (che in quel periodo fu acquistata dalla Williams), prodotti di qualità più elevata rispetto a quelli del primo titolo della serie, tutti completamente emulati (non sono quindi conversioni da sistemi coin-op a Playstation 2). Vedremo in seguito come però questa emulazione sia abbastanza discutibile, specie per i titoli di maggior spessore ed importanza.Simpatico il piccolo videoclip in streaming quando selezioniamo il nome di un gioco, migliore dimostrazione del titolo che andremo a caricare non poteva esserci. Allettante anche la possibilità di salvare i records su memory card in modo da crearci sulla nostra fida console un vero e proprio bar con cabinati dei tempi andati i cui record saranno pronti ad ogni partita ad esser battuti. Segnaliamo, infine, la particolare caratteristica di poter personalizzare i comandi usati in ogni titolo creando una nostra configurazione particolare per adattare il videogioco a noi e non viceversa.

Qualità e quantitàLa lista di giochi presenti è alquanto ricca, si passa però da titoli molto corposi a prodotti meno interessanti che verranno presto scartati; la presenza di questi ultimi non è comunque da denigrare, dopotutto rimangono titoli famosi che possono sempre esser apprezzati in un secondo momento.Hard Drivin. Uno dei primi simulatori di guida in grafica vettoriale, convertito anche per Sega Megadrive ed Atari Lynx, degno ispiratore delle simulazioni di guida su quattro ruote come Virtua Racing di Sega.Pur essendo privo di texture, il titolo lasciava stupito il giocatore che si trovava praticamente proiettato in una realtà virtuale semplificata e si avvicinava a questo prodotto spinto anche dalla curiosità di qualcosa di nuovo ed originale.A.P.B.. All Points Bulletin ci vede alla guida di una macchina della polizia. Il titolo ricorda un po’ Chase H.Q. e presenta una visione delle forze dell’ordine americane in chiave comica, con tanto di presenza di ciambelle bonus sparse per il percorso e di vignette satiriche tra un livello e l’altro.Il gioco presenta la visualizzazione a volo d’uccello, uno scorrimento a verticale e simpatici effetti sonori.Championship Sprint. Prequel di Off-Road dove al posto dei fuoristrada 4×4 troviamo macchine da Formula 1 su circuiti con incroci ad alto rischio di incidente (ricordo ancora i vecchi cabinati a due giocatori con i volantoni a tre raggi inseriti in mascherine blu e rosse). La visuale del gioco è con vista dall’alto e la grafica rigorosamente bidimensionale.Narc. Uno dei più violenti coin-op degli anni passati (ne fu fatta una degna conversione su NES), sparatutto a scorrimento laterale con la possibilità di blastare decine e decine di nemici lasciandoli in pozze di sangue. Alcuni boss erano enormi (siamo nel 1988), a volte con uno stile di deformità davvero da far rabbrividire (il mitico boss testone dal “quadruplo doppio mento” è ancora nei nostri incubi peggiori).Il titolo era una chiara e violenta risposta alla ampia diffusione della droga in quegli anni in America; la punizione dei fuorilegge, proiettata nel futuro e mostrata sotto forma di videogioco, veniva rappresentata con uno dei titoli più violenti di quel tempo, con tanto di opzione a due giocatori.Il cabinato di Narc era spettacolare: stupende e spaziosissime le aree riservate alla collocazioni dei joystick con la parte superiore a sfera; gli altoparlanti poi erano rivolti verso i giocatori ma situati nella parte bassa, sotto la zona del monitor. Assolutamente un grande pezzo di collezione per ogni amante dei coin-op.Cyberball 2072. Un possibile ispiratore per la serie Madden uscita per la prima volta su Sega Megadrive. Il cabinato originale dava la possibilità di partecipare ad entusiasmanti partite fino a ben 4 giocatori, con monitor non affiancati ma posti su due piani ortogonali fra loro; era il 1989.Arch Rivals. Lo zio di NBA Jam, grazie alla sua altissima giocabilità ed immediatezza nei comandi è ancora oggi ricordato come uno dei titoli basati sullo sport del basket meglio riusciti.Xenophobe. Titolo fantascientifico sul genere sparatutto a scorrimento laterale del quale ricordo ancora le inquietanti cover per le varie versioni coin-op e per le console o home computer del tempo.Xybots. Un titolo proposto in sala giochi nel 1987, un Doom in terza persona dai toni futuristici e dal futuristico design del cabinato originale che lo ospitava, inquietante per le ambientazioni chiuse claustrofobiche.Kosmik & Wacho, che presentano lo stesso personaggio ed una tipologia di gioco alla Robotron 2084.Gauntlet 2. Epico action-gdr tipicamente da sala giochi giunto alla sua seconda incarnazione che permetteva di creare in sala giochi veri e propri party con varie razze di personaggi tra i quattro disponibili, anche presenti contemporaneamente su schermo.Il titolo presentava sempre una grafica bidimensionale con visuale a volo d’uccello.Rampage World Tour, copiato poi in seguito da King of Monsters di SNK. Selezionando uno dei famosi mostri del cinema internazionale dovevamo distruggere la città e fare più punti possibili senza farci sconfiggere dalle autorità locali e dalle forze speciali militari. Scorrimento orizzontale per un titolo che continua a vendere per il suo nome (ultimamente ne è uscito uno spin-off per Gameboy Advance).Primal Rage. Uno stupendo, graficamente parlando, picchiaduro con dinosauri renderizzati e poi messi nella meccanica familiare ad ogni amante di Street Fighter II, il titolo stupisce ancora oggi per le splendide animazioni dei mostri e per la loro caratterizzazione; leggermente meno rilevante la giocabilità, anche per piccoli problemi di collisione tra gli sprite.Pit Fighter. Interessante prova pre-Mortal Kombat con i personaggi del gioco digitalizzati, breve filmato introduttivo con immagini in bitmap che scorrevano e grande carisma. Il giocatore veniva praticamente sconvolto dagli sprite enormi e da quella grafica per il tempo impensabile. L’enorme cabinato permetteva poi di giocare fino a ben 3 giocatori nello stesso tempo.Mortal Kombat 2 & 3. Il secondo è considerato da molti come il miglior Mortal Kombat di tutti i tempi, sia come caratterizzazione e carisma che come giocabilità, il terzo presenta una visione più futuristica del titolo, l’aggiunta di nuove features come la corsa e le combo in successione e una grafica più definita ma con sprite leggermente più piccoli, sempre pre-digitalizzati per dare l’impressione di assistere ad un vero e proprio film.

E’ forse una beta?Il titolo giuntoci gold è quello che trovate attualmente nei negozi. Provandolo ci siamo più volte chiesti se i programmatori avevessero per caso sbagliato, fornendoci invece una beta di questa collection; cosa purtroppo non vera.Per quanto riguarda infatti i titoli più vecchi, venendo usata l’emulazione e non il porting di ogni singolo gioco, i titoli girano bene; ma per i giochi più recenti troviamo parecchi e discutibilissimi difetti: Pit Fighter presenta una velocità di gioco pari al doppio di quella originale e le ombre dei personaggi che appaiono e scompaiono a piacere; Mortal Kombat 2 presenta un sonoro ai limiti del gracchiare del Megadrive ed una velocità di gioco pari a 15 frame per secondo; ma la cosa più triste è Mortal Kombat 3: il titolo a volte fa letteralmente bloccare la console e ci costringe a premere il tasto di reset. Tutto davvero molto triste.

– Pit Fighter, Primal Rage e Mortal Kombat (2-3)

– Interviste ai programmatori

– Making of di Mortal Kombat 3

– Emulazione scadente sui titoli più recenti e pesanti

– Alcuni titoli di minor spessore

5.0

Per i suoi contenuti e per i titoli proposti, questa collection (venduta a prezzo budget di 29.90euro) sarebbe potuta essere un regalo interessante per tutti gli amanti del retrogaming “pulito” (senza emulatori fatti da programmatori amatoriali e senza roms illegali) o per chi aveva la curiosità di vedere da cosa derivassero molti giochi e/o idee attualmente proposti per le console ed i Pc di nuova generazione.

Lascia davvero di stucco assistere ai bug improponibili per i titoli sopraccitati, ci chiediamo come una casa del genere possa metter in commercio un prodotto degno del mercato Pc … di almeno 5-6 anni fa.

Voto Recensione di Midway Arcade Treasure 2 - Recensione


5