Anteprima

Metro: Last Light

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a cura di Specialized

Prima le brutte notizie. Metro: Last Light, che ricordiamo sarebbe dovuto uscire l’estate appena trascorsa per poi essere spostato a febbraio, è stato ufficialmente rimandato da THQ al primo quarto del 2013, con una pubblicazione molto probabile entro fine marzo. Evidentemente i bug e la gestione del 4A Engine, che avevano dato non pochi problemi già al precedente Metro 2033, continuano ad essere una brutta gatta da pelare per il team ucraino di 4A Games, ma dietro questo ennesimo slittamento c’è anche altro. Non che Metro 2033 abbia venduto sfracelli di copie (gli ultimi dati disponibili ne riportano circa 700.000 tra PC e Xbox 360), ma il gioco è piaciuto, si è creato un forte seguito di culto e l’hype per questo sequel è decisamente alto, tanto che il primo cortometraggio in live action del gioco (Enter the Metro) ha totalizzato su YouTube oltre tre milioni di visualizzazioni. C’è insomma la sensazione che i già traballanti bilanci di THQ non ne uscirebbero bene se Metro: Last Light venisse pubblicato con bug e problemi vari, senza contare che una sua uscita a fine 2012 si sarebbe scontrata con l’impressionante sequela di FPS tra i vari ritorni di Medal of Honor, Call of Duty, Halo e Far Cry.        
L’orrore scorre nei sotterranei di Mosca
Relegare però Metro: Last Light a semplice sparatutto in prima persona non renderebbe giustizia all’ultima fatica di 4A Games e, a testimoniarlo, sono anche le ultime fasi di gameplay mostrate che hanno riacceso curiosità attorno al gioco dopo un silenzio di vari mesi. Da quanto visto in questi pochi minuti, Metro: Last Light ha sempre più un’atmosfera da survival-horror, location sempre più opprimenti e una cappa di oscurità mista a violenza che pare spingere ancor più sul pedale dell’horror rispetto al predecessore. Nella demo mostrata recentemente da 4A Games il protagonista del gioco (lo stesso Artyom di Metro 2033) si trova nei cunicoli della metropolitana di Mosca, con un buio quasi totale, rumori poco rassicuranti, cadaveri orribilmente macellati e quelle che sembrano essere enormi uova di insetti. Uno scenario alla Alien, ragni enormi e schifosi nient’affatto contenti della nostra intrusione e adrenalina a fiumi, tanto che quando Artyom riesce a riattivare la corrente elettrica e ad accendere le fioche luci del tunnel facendo scappare i ragni, il sollievo è palpabile. Già all’E3 di giugno si era vista una situazione carica di tensione con un assalto in piena regola di enormi topi-lupi, ma queste nuove fasi giocate spingono ancor più sul versante surival, anche perchè scordatevi di trovare quintali di proiettili e preparatevi a tanto buio e e a tanta claustrofobia. 
Niente multiplayer, siamo ucraini
In un’altra sezione del gioco 4A Games ha mostrato un livello con una specie di ospedale-lazzaretto stracolmo di infettati, resi tali da un esperimento biologico della fazione “comunista” che si contende il controllo della metropolitana. Anche qui la parola allegria è totalmente bandita dal vocabolario del team ucraino e aggirarsi tra i malati mette addosso ancor più tristezza e desolazione, due termini che sembrano a tutti gli effetti i caratteri portanti del gioco. Per fortuna non mancheranno gli hub dove mescolarsi con gli altri sopravvissuti, sfuggire per un po’ dall’orrore dei tunnel bui, ascoltare le loro conversazioni e soprattutto commerciare. La modifica delle armi sarà infatti molto più articolata e completa rispetto a quanto visto in Metro 2033, offrendo una vasta scelta di modifiche come mirini di precisione, caricatori più grandi, silenziatori e via dicendo. Gli sviluppatori hanno inoltre confermato la possibilità di portarsi dietro fino a tre armi contemporaneamente, aggiungendo però che trovare le munizioni per tutte sarà una vera impresa e rimarcando così la natura fortemente survival del gameplay. L’altra notizia apparsa in rete nelle ultime settimane riguarda invece la cancellazione del multiplayer, già assente tra l’altro anche in Metro 2033. 4A Games ha così dirottato sul gioco in singolo il team inizialmente al lavoro sulla componente online, facendo quindi sperare in uno sviluppo ancor più concentrato ed efficace dell’aspetto principale del gioco e confermando così la sua unicità, soprattutto in un periodo come questo dove sempre più spesso gli scontri online sembrano ormai aver preso il sopravvento sulla componente in singolo. Il team ucraino non ha comunque escluso che in futuro Metro: Last Light possa contare sul suo bel multiplayer, ma per ora non se ne parla e anche la versione per Wii U è stata spostata a data da definirsi.  

– Atmosfera sempre più cupa e claustrofobica

– Modifica delle armi ricca di opzioni

– La componente survival sarà molto accentuata

Non sono state molte nelle ultime settimane le notizie filtrate dagli studi ucraini di 4A Games su Metro: Last Light, ma più si fa vedere, più questo survival-horror in salsa FPS si preannuncia notevole. Pur mancando ancora quattro mesi alla sua uscita (salvo ulteriori ritardi), il sequel di Metro 2033 promette molto bene sia come atmosfera e comparto grafico, sia come gameplay e dosi horror. Anche la rinuncia al multiplayer è a nostro avviso un sintomo positivo per non distrarre risorse e attenzioni dall’esperienza in singolo, con la speranza che al day one il gioco non soffra di tutti i problemi iniziali patiti invece dal suo ottimo predecessore.