Anteprima

Metro: Last Light

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a cura di ghigghi

Pur non rappresentando uno dei titoli più forti e attesi dell’E3 appena conclusosi (soprattutto per il pubblico delle console), Metro: Last Light è sbarcato alla manifestazione losangelina con una nuova versione demo che ha fatto segnare notevoli passi avanti rispetto alla presentazione dello scorso anno. Se infatti in quell’occasione i fan di Metro 2033 si erano trovati di fronte a uno shooter in prima persona fin troppo centrato sull’action a scapito dell’atmosfera, seppur altamente esaltante e spettacolare, questa volta il team ucraino di 4A Games ha mostrato il lato più survival-horror del suo prossimo FPS, con un video di gameplay di circa 15 minuti che ci fa sperare in un ritorno di enorme spessore.
Orrore rimandato al 2013
Purtroppo la lavorazione di Metro: Last Light (ex Metro 2034) è andata incontro a diversi ritardi, tanto che nemmeno ora THQ ha saputo fornire una precisa data di uscita se non un evasivo “primo quarto del 2013”. Uno spostamento dovuto ai perfezionamenti continui del motore grafico proprietario (l’ottimo 4A Engine), ma forse anche allo sviluppo del gioco per PlayStation 3, piattaforma del tutto nuova per il team ucraino che dopo la mezza delusione per il porting di Metro 2033 su Xbox 360, si è evidentemente preso tutto il tempo possibile per una conversione ottimale. Sempre sul versante console pare che Metro: Last Light non vedrà mai la luce su Wii U come invece si era ipotizzato in un primo tempo; ufficialmente 4A Games non ha annunciato nessuna cancellazione in proposito, ma al momento di scrivere una versione per la prossima console di Nintendo non è in calendario. Piattaforme a parte, Metro: Last Light continuerà a proporre quella miscela di sparatutto in prima persona e survival horror che ha reso il suo predecessore un titolo di tutto rispetto, tanto che le 700.000 copie vendute tra PC e Xbox 360 rappresentano una magra consolazione per un gioco che avrebbe meritato molto di più. Nella nuova demo vista a Los Angeles ritroviamo anche la stessa atmosfera cupa, orrorifica e piena di morte e distruzione che ben si adatta allo sfondo narrativo del gioco, rimasto ancora affidato a una Mosca post-atomica dove si aggirano creature mutate, radiazioni letali e rovine di ogni genere. L’impatto grafico pare ancora una volta eccellente sia nei grandi spazi aperti della città, dove si possono ammirare il dettaglio degli edifici e la notevole distanza di visione, sia nei claustrofobici passaggi interni, dove gli effetti di luce in tempo reale donano al quadro un realismo davvero strepitoso. Su PC, dove Metro 2033 rappresenta ancora oggi uno dei titoli di riferimento per benchmark e prove di schede grafiche di fascia alta, anche questo sequel supporterà sicuramente le DirectX 11, nonostante un semplice video di gameplay sia troppo poco per far capire esattamente quanti e quali siano i miglioramenti grafici rispetto al predecessore.
L’incubo sotterraneo di Artyom 
La dimostrazione all’E3 di Metro: Last Light ha messo in luce un’atmosfera carica di suspense e orrore. Location colme di scheletri e cadaveri, ragni giganti che sbucano da corpi in putrefazione, cani mutati grossi come leoni, una specie di pipistrello dalla forza disumana e altre delizie degne di un parco degli orrori. In questo ambiente così estremo, dove anche respirare con la maschera richiede fatica e ci costringe a cercare continuamente ricariche di ossigeno, si fanno largo anche alcuni elementi soprannaturali. Nel corso dell’esplorazione di un aereo passeggeri schiantatosi al suolo il nostro alter ego rivive all’improvviso gli ultimi istanti di vita dell’equipaggio, con tanto di emozionante e drammatico flashback sull’inizio dell’attacco nucleare che ha raso al suolo Mosca. Non mancano poi ombre, visioni, sussurri inquietanti e la perenne sensazione di essere spiati e circondati da chissà cosa, in uno stile da classico survival-horror che 4A Games pare aver mantenuto identico a quanto visto in Metro 2033. Anche la dinamica degli scontri a fuoco, che non avevano convinto del tutto nel predecessore, sembra migliorata e non mancano alcuni tocchi di classe, come il comando per pulire il visore della maschera quando è troppo bagnato dalla pioggia o sporcato dal sangue giallastro di un ragno mutante che abbiamo spappolato con le nostre mani. A livello narrativo non si sa invece quasi nulla, se non che impersoneremo ancora una volta Artyom e che la trama dovrebbe differire dal romanzo Metro 2034 di Dmitry Glukhovsky. Anche se l’autore russo ha collaborato allo script del gioco, Metro: Last Light non sarà insomma un fedele tie-in del romanzo, ma è ancora troppo presto per ipotizzare se ci sarà comunque qualche punto di contatto con il libro di Glukhovsky. Il gioco offrirà infine anche una componente multiplayer assente nel predecessore, ma nemmeno su questo versante 4A Games ha ancora fornito dettagli.

– Atmosfera di grande fascino

– Graficamente promette faville

– Uno degli FPS horror più attesi del prossimo anno

Le informazioni sono ancora scarse e per ora si sono visti solo pochi minuti di gameplay, ma Metro: Last Light ha già tutte le carte in regola per diventare uno degli FPS a sfondo horror più attesi e importanti del prossimo anno. L’atmosfera è ancora una volta straordinaria, il comparto grafico promette meraviglie (su PC ne vedremo delle belle) e se 4A Games migliorerà i pochi difetti di Metro 2033 (scontri a fuoco, intelligenza nemica, sezioni stealth), il risultato potrebbe davvero attestarsi su livelli di eccellenza. Peccato che per scoprirlo con mano bisognerà aspettare ancora molto.