Recensione

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes

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a cura di Specialized

Sono trascorsi nove mesi dall’uscita di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes su console e l’accoglienza a Naked Snake non è stata delle migliori, o almeno non come è quasi sempre capitato con ogni nuovo capitolo della serie di Hideo Kojima. In effetti la longevità limitata, l’unica location disponibile (una base militare) e l’IA nemica non eccezionale non erano limiti da poco, ma a favore del gioco nella nostra recensione di marzo avevamo segnalato l’indubbio impatto grafico dato dal Fox Engine, la struttura di gioco più+ aperta e libera rispetto al passato e l’eccelsa qualità dei filmati di intermezzo. Troppo poco per un Metal Gear Solid? Difficile a dirsi considerando anche che il gioco rimane comunque un’anteprima di quello che sarà Metal Gear Solid V: Phantom Pain. Ora però vogliamo concentrarci sulla versione del gioco per PC da poco approdata su Steam a un prezzo tra l’altro molto più basso della controparte console, ovvero 19,99 euro (per ora scontati a 16,99 euro) contro i 39,99 euro del day one su Xbox One e PlayStation 4. D’altronde il nostro 7.0 di marzo era dipeso anche dal rapporto prezzo-longevità, mentre su PC questo fattore si fa sentire meno e inoltre si ha la possibilità di ammirare il Fox Engine al massimo della sua resa, sebbene già su console current-gen l’impatto grafico fosse di altissimo livello.
Un Day One incredibilmente fluido
Bisogna subito ammettere che il team di Kojima Productions ha fatto un ottimo lavoro nel portare su PC Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, presentando fin dal day one un gioco ben ottimizzato, non pesante come un macigno e soprattutto privo di bug, glitch o difetti davvero gravi. Un avvenimento quasi insperato di questi tempi che lascia ben sperare per lo stato dei lavori su Phantom Pain e sulla sua piena riuscita in ambito PC, ma che permette soprattutto di godersi il gioco in Full HD con tutti i dettagli al massimo anche senza avere una macchina da gioco corazzata. Nel nostro caso infatti ci siamo tenuti su una media di 50 fps con una GeForce GTX 770, un processore Intel Core i7-960, 6 GB di RAM e un SSD Kingston da 128 GB. A tratti abbiamo toccato anche i 60 fps, mentre in altri momenti siamo scesi di poco sotto i 40. Questo frame-rate così vario è dato soprattutto dall’impostazione della qualità dell’illuminazione, che su Molto Alto (il livello massimo) impatta fortemente sulla fluidità, ma se appena potete tenete questo parametro al massimo visto che i giochi di luce, i riflessi e la gestione della luminosità sono tra gli elementi più belli e spettacolari del Fox Engine. Per il resto non abbiamo riscontrato fenomeni di stuttering, crash o blocchi improvvisi; solo il tearing ci ha dato qualche problema nonostante il VSync attivato, ma forzandolo direttamente dal pannello di controllo di Nvidia siamo riusciti a risolvere. 
Quel gran motore del Fox Engine
Con tutto al massimo, e pur mancando le impostazioni per l’anti-aliasing (pecca piuttosto grave a dire il vero), il gioco è davvero un gran bel vedere. La missione principale ambientata di notte con una pioggia incessante è il banco di prova migliore per saggiare le qualità del Fox Engine. Riflessi, effetti volumetrici, superfici bagnate, il vento che muove le tende e le mantelline dei nemici, il dettaglio dei volti, le straordinarie cut-scene. Solo alcune texture nei pochi interni non sono all’altezza del resto e la resa dei capelli di Snake non è certo quella di Lara nell’ultimo Tomb Raider con il TressFX attivato, ma per il resto nulla da ridire. Il fatto poi che anche a livello Alto il gioco offra un impatto visivo notevole e giri ancora meglio su PC meno potenti del nostro è un ulteriore tassello positivo. Poi è vero che la location scelta tra tende, edifici piuttosto anonimi, baracche e gabbie, non sia il massimo a livello di design e di ambientazione, senza contare che l’interazione con l’ambiente rimane ancora limitata (ottima però la fisica delle esplosioni). Per godere insomma del Fox Engine nel suo vero splendore, non rimane che attendere Phantom Pain e vedere come il motore grafico di Kojima and company se la caverà con ambientazioni (almeno speriamo) molto più ampie, ispirate e varie.      
Intelligenza ballerina
Per conoscere tutti gli altri dettagli del gioco, vi rimandiamo alla già citata recensione di marzo, anche perché bisogna ammettere che dopo nove mesi le sensazioni di fronte a questa mini avventura di Naked Snake non sono per nulla cambiate. Metal Gear Solid V: Ground Zeroes continua infatti a essere una semplice anteprima di quello ci aspetta in Phantom Pain, con una missione principale breve e non troppo ispirata e missioni secondarie piacevoli che aiutano a raggiungere una longevità decente, sempre che vogliate esplorare il più possibile, raccogliere tutte le toppe XOF, scoprire tutti i punti nevralgici della mappa interrogando i nemici e optare per un approccio stealth al 100%, nonostante il tutto si lasci giocare senza problemi anche scegliendo uno stile più action e sbrigativo. L’IA nemica continua invece a soffrire di coerenza e accortezza, con troppi assalti suicidi delle guardie, una prontezza di riflessi non impeccabile e altri problemi che speriamo vengano risolti e superati in Phantom Pain. Il 7,5 di questa recensione, confronto al 7 di marzo, non tiene quindi conto di una rivalutazione più positiva del gameplay o della struttura del gioco, quanto più dell’ottimo lavoro di conversione, dell’impatto grafico ancora più incisivo rispetto a quanto visto su Xbox One e PlayStation 4 e del

– Ottimo porting su PC

– Fox Engine ben ottimizzato

– Miglior rapporto qualità-prezzo rispetto a Xbox One e PS4

– Può durare anche 8-10 ore

– Missioni non proprio esaltanti

– IA nemica ancora poco convincente

– Mancano alcune opzioni grafiche

7.5

Abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo scoprendo che Metal Gear Solid V: Ground Zeroes su PC non ha dovuto affrontare un day one come quello di Assassin’s Creed Unity e di altre recenti (e problematiche) produzioni tripla A. Il gioco è fluido, ben ottimizzato e privo di bug e difetti davvero gravi e, cosa ancora più importante, non richiede dei PC ninja per essere giocato in Full HD con tutti i dettagli al massimo. Certo, per i 60 fps fissi qualche compromesso bisogna farlo, ma avercene al giorno d’oggi di titoli così ben ottimizzati al lancio.

Voto Recensione di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes - Recensione


7.5