Recensione

Medal of Honor: Frontline

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a cura di Maxnikk

Lo sbarco in NormandiaIl GameCube si sta sempre più affermando come console molto indicata per i First Persone Shooter.Molti sono i capolavori attualmente disponibili per la console Nintendo come Timesplitters 2 e Metroid Prime (pur con tutti i distinguo del caso) ma, per quanto riguarda l’atmosfera, un posto di primissimo piano spetta senza dubbio a Medal of Honor Frontine che permette al giocatore di rivivere le battaglie per la libertà dell’Europa contro l’occupazione nazista.Medal of Honor Frontline è il primo episodio di questa celebre serie ad approdare su GameCube e vede come protagonista il tenente Jimmy Patterson che, sfruttando la confusione creatasi durante l’offensiva dell’Operazione Market Garden (realmente avvenuta), dovrà infiltrarsi nelle linee nemiche per cercare di rubare i progetti dell’Ala Volante Ho-IX, un veicolo a reazione nazista ancora in fase sperimentale.Si tratta di un nuovo tipo di arma dalla potenza devastante che, a quanto si dice, potrebbe addirittura sconvolgere le sorti della guerra qualora venisse impiegata. Per questo la missione del nostro tenente Patterson si presenta molto rischiosa e ricca di pericoli…

Solo contro tuttiCome abbiamo detto poco sopra Medal of Honor Frontline è uno Sparatutto in Prima Persona che innesta su fatti realmente accaduti una storia di fantasia, ma plausibile.Il gioco è articolato in 6 missioni suddivise in 20 livelli ognuno dei quali avrà degli obbiettivi da portare a termine che ci saranno spiegati nel briefing di pre-missione.Le missioni che dovremo completare sono variegate e vanno dal sabotaggio al disinnesco di bombe collocate su ponti dove si richiederà un approccio di tipo stealth e più ragionato.Purtroppo, nonostante ciò, il gameplay si dimostra troppo lineare e non presenta alcuna possibilità di scelta per il giocatore.Il tenente Patterson avrà a sua disposizione un ricco arsenale di armi originali della Seconda Guerra Mondiale (oltre 20) tra cui spiccano il fucile da cecchino Springfield, il lanciarazzi Panzershreck ed il classico fucile automatico Browning.

Problemi di intelligenza e di controlloI due punti sui quali il titolo EA segna il passo sono l’intelligenza artificiale dei nemici ed il sistema di controllo.Per quanto riguarda il primo aspetto non sono rare le occasioni in cui i nostri nemici assumeranno atteggiamenti quantomeno discutibili.Per esempio, ci capiterà di sparare ad un gruppo di tedeschi ed osservare che, dopo un iniziale “fuggi-fuggi”, tutti ritorneranno alla loro posizione iniziale pronti per farsi impallinare di nuovo…Probabilmente il basso livello di IA è strettamente connesso alla non eccessiva precisione del sistema di controllo che verte sull’utilizzo contemporaneo dei due stick analogici (quello di sinistra per muovere il personaggio e lo stick C per prendere la mira).Questa soluzione purtroppo non è ancora comparabile per precisione ed immediatezza con l’utilizzo combinato di mouse e tastiera proprio dei giochi su Pc e, di conseguenza, i programmatori hanno ben pensato di ovviare a questo problema calibrando decisamente verso il basso l’Intelligenza Artificiale dei nostri avversari.

Multiplayer per quattro giocatoriLa novità più eclatante che caratterizza la versione GameCube (e anche quella Xbox) rispetto alla controparte Ps2 è la presenza di una modalità multiplayer per 4 giocatori tramite split-screen.Purtroppo è presente solo una classica modalità “Deatmatch” ambientata in arene che sono solo delle frazioni tratte dalle mappe in single player e non sono state disegnate ex novo.Anche le armi sono quelle derivate dalla modalità singolo giocatore e non sono certo le più indicate per il gameplay frenetico che caratterizza gli scontri multigiocatore.

Grafica Per inquadrare alla perfezione la disamina relativa alla grafica di Medal of Honor dobbiamo tenere presente la versione GameCube altro non è che un porting diretto della versione Ps2.Di conseguenza non ci troviamo di fronte ad un gioco che è in grado di spingere fino in fondo le potenzialità hardware della console Nintendo.Questo si evince soprattutto a livello di texture che paiono non eccessivamente definite, soprattutto per quanto riguarda gli edifici e le ambientazioni esterne.Nonostante ciò i personaggi sono ben realizzati, sebbene le animazioni non siano oltremodo complesse, mentre abbiamo riscontrato alcuni casi di bad clipping e compenetrazione di poligoni con nemici uccisi che, in taluni casi, restano sospesi a mezz’aria, magari proprio attraverso un muro.Migliorato rispetto alla versione Ps2, invece, il motore grafico che si è dimostrato più fluido sebbene non ancora del tutto esente da occasionali rallentamenti nelle situazioni più concitate e con un maggior numero di poligoni su schermo.

SonoroSe c’è un aspetto in cui Medal of Honor eccelle questo è senza dubbio il comparto audio.La colonna sonora, composta da Michael Giacchino e orchestrata dalla Northwest Symphonia è una delle migliori che ci sia mai capitato di ascoltare in un videogioco d’azione.Apprezzabile, in particolare, il cambio di ritmo che caratterizza in maniera perfetta il cambiamento delle diverse situazioni di gioco, sottolineate dall’incedere potente e vibrante delle note.Anche gli effetti sonori sono di alto livello. Ogni arma ha un suono suo proprio che permette di distinguerla dalle altre e che ripropone fedelmente quello della controparte reale.Discorso analogo per tutti i suoni di contorno (la voci dei nostri commilitoni e quella narrante, i rumor delle battaglie e cosi via) che hanno l’indubbio pregio di contribuire non poco ad immergere l’utente nelle vicende narrate dal videogioco.Ricordiamo, infine, che Medal of Honor supporta egregiamente il Dolby Pro-Logic Sorround.

LongevitàLa longevità è un evidente tallone d’Achille del titolo EA che richiede meno di una decina di ore per essere completato in modalità “Normale” (non “Facile”).L’innalzamento ulteriore della difficoltà, purtroppo, porta con sé più note dolenti che positive.I nemici diventano a tal punto ostici da affrontare che il sistema di puntamento si dimostra decisamente più inefficace del solito costringendoci spesso e volentieri a ripetere determinati livelli un’infinità di volte.

Atmosfera coinvolgente

Musiche ed effetti sonori ottimi

Missioni varie e mai monotone

Gameplay molto lineare

Problemi di IA

Sistema di controllo migliorabile

Longevità non eccelsa

7.9

Medal of Honor Frontline è un First Person Shooter coinvolgente e caratterizzato da un’atmosfera impareggiabile.

La perfetta ricostruzione storica, grazie anche al contributo del capitano Dale Dye, vecchia conoscenza d Hollywood, unita ad un gameplay vario e mai monotono avrebbero potuto fare del titolo EA un vero capolavoro.

Purtroppo alcuni difetti nella realizzazione tecnica, i problemi sopraccitati a proposito dell’Intelligenza Artificiale dei nemici, il sistema di controllo ancora un po’ difficile da padroneggiare e una longevità non eccelsa, inficiano in maniera decisiva una valutazione globale che, comunque, non può che essere positiva.

Si ringrazia Colin per aver collaborato alla stesura di questo articolo.

Voto Recensione di Medal of Honor: Frontline - Recensione


7.9