Anteprima

Max Payne 3

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a cura di drleto

Londra – Tutti conoscono Max Payne, il tormentato poliziotto newyorkese eternamente sospeso tra sensi di colpa, vendetta e dipendenza da antidolorifici. Un antieroe rimasto nel cuore di tutti coloro che hanno vissuto le due intense avventure, giunte nei negozi all’alba del nuovo secolo, rivoluzionarie tanto nell’approccio narrativo quanto nelle meccaniche di gioco. Due storie intime, di solitaria e paranoica ricerca della verità da vivere tutte d’un fiato, in solitaria. Non tutti però sanno che Rockstar, storico produttore della serie, avrebbe voluto abbinare una componente multigiocatore al progetto originario, e solo la resistenza di Remedy Games, lo sviluppatore originale della serie, ha impedito alla casa della stella di mettere in atto i propri progetti.A distanza di circa dieci anni, prese in mano le redini della serie, i ragazzi di New York hanno potuto finalmente coronare i loro sogni, mettendo in pratica tutte le idee sviluppate in tutti questi anni di assenza dalle scene di Max.In esclusiva per voi siamo infatti volati a Londra, presso la divisione locale di Rockstar, dove abbiamo potuto provare con mano Max Payne 3, massacrando per qualche ora un pugno di colleghi europei e una gentilissima compagine R*.

Massimo sforzoCome è evidente da ogni lavoro che ne porta la firma, l’approccio Rockstar al multiplayer di Max Payne 3 non è originato dalla volontà di fornire un comparto multigiocatore semplicemente perché “così fan tutti”, ma è l’ennesimo passo, dopo GTAIV e Red Dead Redemption, verso la definitiva affermazione in questo ambito.L’obiettivo è infatti quello di portare tutte le principali caratteristiche della serie anche online. Obiettivo non semplice, dato che finora nessuno è riuscito ad implementare in maniera efficace il Bullet Time in partite multigiocatore, senza considerare che la narrazione, da sempre al centro delle vicende di Max, difficilmente si sposa con furiosi massacri. In Max Payne 3, inoltre, avremo un pieno controllo del nostro eroe, elemento che consente di sparare da qualsiasi posizione in cui ci troveremo, sia mentre staremo letteralmente volando da una finestra sospesa nel vuoto sia mentre, schiena a terra, cerchieremo di respingere i nostri avversari.Dopo diverse partite l’impressione è che i ragazzi di Rockstar siano riusciti a mantenere inalterati tutti questi elementi, adornando con essi un comparto multigiocatore già piuttosto solido e fluido (gli anglofoni userebbero il termine smooth) a distanza di diversi mesi dall’uscita. Andando con ordine, possiamo anticipare come la modalità competitiva di Max Payne 3 consentirà ad un massimo di 16 giocatori di sfidarsi all’interno di mappe ispirate alla storia di Max, in grado di modellarsi a seconda dei partecipanti, dilatando o restringendo la propria taglia, così da offrire un’arena dalle dimensioni sempre bilanciate. Al momento, oltre agli immancabili deathmatch e team deathmatch, è stata presentata Gang Wars, quella che con tutta probabilità sarà la modalità principale del gioco online. In poche parole si tratta di una playlist che si modellerà a seconda dei risultati ottenuti dalle due squadre durante le diverse manche. Ad unire una partita con la successiva ci penseranno le tipiche sequenze “a fumetto” di Max Payne 3, con una particolarità: al posto del poliziotto di New York, i protagonisti saranno i migliori giocatori della partita. Alla fine della playlist le due squadre si affronteranno in un Team Deathmatch finale, nel quale il punteggio di partenza sarà determinato dai risultati dei round precedenti. La rotazione delle diverse stipulazioni comprenderà ad esempio varianti di Cattura la Bandiera o Re della Collina, ma lo sviluppo dinamico della modalità potrebbe far sì che un giocatore particolarmente abile venga di tanto in tanto segnalato alla squadra avversaria, la quale otterrà un numero maggiore di punti abbattendolo. Un ulteriore elemento che dovrebbe aiutare a legare la modalità multigiocatore con quella in singolo, è l’aver utilizzato alcuni momenti topici della terza avventura di Max Payne come teatro per gli scontri online, facendo rivivere alcuni eventi del gioco da un punto di vista complementare a quello di Max. Senza considerare che a breve verranno annunciate nuove modalità, le quali vedranno protagonista lo stesso poliziotto. 

Burst a movePad alla mano siamo rimasti sorpresi dal ritmo del gameplay di Max Payne 3. Grazie al controllo completo del nostro personaggio sparare sarà facile, divertente e veloce, con pochi tempi morti tra un’uccisione e il respawn. Per quanto ad una prima occhiata possa sembrare facile da padroneggiare, Max Payne 3 risulta già da subito più complesso e profondo del previsto, dato che, oltre alle mosse tipiche per uno sparatutto in terza persona online -spara, corri, copriti e ricarica- dovremo essere bravi a gestire lo shootdodge (il tipico tuffo al rallentatore di Max Payne). Questo può essere usato sia come arma offensiva per aggredire un avversario o saltare attraverso una vetrata, sia come mossa difensiva per allontanarsi velocemente dalla vista di un nemico, o magari sfuggire ad un’esplosione.Ulteriore varietà strategica è offerta dalle molteplici possibilità di customizzazione del proprio personaggio. Oltre a 3 configurazioni preconfezionate, avremo infatti 5 slot da personalizzare, in modo da creare il soldato più indicato per il nostro gioco. Oltre a poter equipaggiare fino a tra armi (due leggere per il dual wielding ed una a due mani) avremo la possibilità di indossare un accessorio per coprire il capo ed uno per proteggere il tronco, tre potenziamenti passivi, un oggetto da lanciare ed un’abilità attiva, chiamata Burst. All’interno della categoria Burst vengono racchiusi tutti i potenziamenti che è possibile acquistare avanzando nel gioco. Ognuno di questi miglioramenti ha un preciso effetto, che andrà ad esempio a rallentare la corsa e la capacità di recupero del nostro alter ego, obbligando dunque a scegliere se creare una sorta di carro armato su due piedi o un personaggio più agile e veloce, ma decisamente più fragile. Ogni Burst ha tre livelli di efficacia, determinati dal quantitativo di adrenalina speso per attivarsi. L’adrenalina si accumula tramite uccisioni, assist, vendette oppure frugando i cadaveri avversari alla ricerca di potenziamenti ed esperienza. Il più celebre tra questi potenziamenti è sicuramente il Bullet Time, ossia la capacità di rallentare il tempo. Per implementarlo in maniera efficace in una partita multigiocatore i ragazzi di Rockstar hanno pensato di applicarlo su colui che lo attiva e su tutti i giocatori all’interno della sua visuale. Questi ultimi, a loro volta, coinvolgeranno nel Bullet Time tutti i giocatori all’interno della loro visuale, in uno spettacolare effetto a catena. Un alone blu o rosso intorno allo schermo indicherà se colui che sta rallentandovi è rispettivamente un amico o un nemico, aiutandovi a decidere se sfruttare l’effetto rallentatore o provare ad uscire dalla visuale avversaria, in modo da riacquisire velocità e punire i nemici ancora intrappolati nella rete.Questo non è l’unico potere preso in prestito dalla serie di Max Payne, dato che la paranoia del protagonista, concetto alla base delle vicende, è stata tramutata in un’utilissima abilità che confonde la squadra avversaria, rendendo per qualche secondo indistinguibili i compagni di squadra dai nemici, attivando oltretutto il fuoco amico. Un concetto similare è stato utilizzato per Sneaky, che tramuterà il colore del vostro nome per alcuni secondi, confondendo in questo modo gli avversari, i quali potrebbero scambiarvi per un compagno. Un altro potere è l’Intuizione, che consente di individuare più facilmente i nemici, o Trigger Happy, che metterà a disposizione armi devastanti. Una buona suddivisione dei diversi poteri tra la squadra, oltre ad un utilizzo avveduto degli stessi, potrebbe consentire tattiche molto efficaci e di sicura soddisfazione.

Vendetta!Uno degli elementi che contribuisce a rendere frenetico il gameplay di Max Payne 3 è la Vendetta. Ogni volta che verremo uccisi due volte di seguito dallo stesso avversario potremo invocare la Vendetta. In questo modo sulla testa del nostro killer comparirà un bersaglio facilmente riconoscibile, che ci consentirà di ottenere quello che stavamo cercando. In caso di fallimento tutti i punti esperienza bonus che avremmo dovuto guadagnare verranno assegnati al nostro obiettivo. Oltre il danno, la beffa!Per incentivare antagonismi, ogni vostra morte verrà sottolineata da una breve schermata dove, ovviamente in stile fumetto, verrà mostrata la vostra umiliante posizione finale, un bersaglio sul quale saranno mostrati i colpi subiti ed ovviamente una foto plastica del vostro uccisore.

Tecnica e dintorniNonostante sia alla prima apparizione, il codice di Max Payne 3 mostra già un grado di maturità notevole, grazie ad un motore grafico solido e ad un net code altrettanto stabile, che ha consentito di giocare senza intoppi quali disconnessioni o crash. Lo sfruttamento intensivo delle capacità hardware di questa generazione di console (la prova è stata effettuata su Xbox 360) per la campagna in singolo giocatore si riflette necessariamente in un leggero downgrade grafico nelle partite online, un po’ più sporche rispetto alla controparte singolo giocatore. Niente di drammatico, anzi, il frame rate è sempre stabile e sono assenti imperfezioni quali pop up o texture mal caricate.Buono il design delle mappe: i ragazzi di Rockstar hanno imparato da Red Dead Redemption a mantenere contenuta l’estensione dei tetti delle case, così da evitare il dominio della mappa, oltre a segnalare i camper troppo insistenti, mostrandoli a tutti sulla minimappa e rendendoli un bersaglio molto appetibile. L’unico punto sul quale gli sviluppatori devono ancora lavorare sono i respawn point, elemento fondamentale per garantire fluidità al gameplay ed evitare frustrazioni nelle vittime, ora gestiti in maniera un po’ troppo casuale, non consentendo di scegliere la zona di rinascita o il rientro di squadra. Siamo inoltre curiosi di scoprire come verranno gestite le lobby online, elemento di forza delle precedenti produzioni, dove un gruppo di giocatori poteva ritrovarsi liberamente a chiacchierare, divertirsi o fare confusione, nell’attesa che qualcuno avesse voglia di organizzare un match un po’ più serio.

– Bullet time implementato in maniera intelligente

– Tante opzioni di personalizzazione

– Gameplay veloce e frenetico

– Forti legami con la storia principale

Rockstar vuole lasciare il segno anche nell’ambito del gioco online e con Max Payne 3 sembra essere sulla buona strada per farcela. Un gameplay veloce e fluido, mappe sempre bilanciate e tante opzioni di personalizzazione dovrebbero far la felicità sia di coloro che amano Max, sia degli irriducibili giocatori competitivi.

L’implementazione di un Bullet Time funzionale, il controllo continuo del personaggio, i luoghi riconoscibili e il particolare stile di narrazione rappresentano i legami che gli sviluppatori hanno voluto mantenere con la modalità in singolo giocatore, rafforzando il ruolo dell’online al fine di renderlo non solo una gradita opzione, bensì una parte complementare e fondamentale del pacchetto.