Recensione

Mass Effect

Avatar

a cura di Raiden

Mass Effect è uno di quei titoli che per definizione rientrano nella categoria dei giochi di ruolo, ma sarebbe alquanto limitativo definirlo in tal maniera, poiché l’ultima fatica della BioWare, una delle software house più brillanti nel panorama videoludico degli ultimi anni, potrebbe, senza paura di esagerare,essere considerata un’esperienza di vita, una commistione di generi straordinaria che ben convive nell’universo che gli sviluppatori sono riusciti a ricreare. Molti avrebbero voluto essere qui a scrivere la recensione al posto mio, molti avrebbero voluto “mettere un voto” a questo gioco, come se fosse facile. Ebbene, valutare Mass Effect è quanto di più difficile mi sia capitato negli ultimi tempi e, credetemi, di esperienza ne ho, non fosse altro che gioco da tanti anni (ne ho 23 …mmm… si sono 22 anni che gioco, e non sto scherzando…). Come per altri titoli (non invidio il collega che ha scritto l’articolo su Super Mario Galaxy, tanto per citarne uno) è piuttosto difficile descrivere con un voto un titolo così sofisticato, così bello e poetico, così nuovo e fresco e allo stesso tempo di stampo classico per quanto riguarda gli elementi tipici del gioco di ruolo. Ci siamo, adesso mi verrete a dire che sto esagerando, che sono prolisso e che sto cercando di allungare il brodo edulcorando la recensione e riempiendola di frasi smielate e ovazioni per un titolo che già sembrava un capolavoro annunciato fin dalla sua prima presentazione. Ma credetemi, è d’uopo, ogni tanto, perdersi in chiacchere, al fine di prepararvi a ciò che affronterete giocando a Mass Effect.

Diamo vita al nostro eroeIniziamo subito a giocare. Possiamo decidere se cominciare la nostra avventura nei panni del tanto pubblicizzato John Shepard, il bellone (o quasi) che la BioWare ci mette a disposizione come personaggio predefinito, oppure potremo creare un nostro alter ego virtuale, un individuo che ci somigli, o un protagonista che sia totalmente diverso da noi, magari del sesso opposto. In questo caso ci troveremo dinanzi ad un discreto editor per la creazione del nostro personaggio, non curato nei mnimi dettagli ad essere onesti (poche sono le capigliature a disposizione, chi volesse creare un tipo con i capelli lunghi rimarrà deluso e manca anche la personalizzazione del fisico), tuttavia i risultati, con un po’ di impegno e applicazione, potranno anche essere soddisfacenti. Dopo aver dato vita al nostro eroe potremo decidere l’origine del nostro beniamino selezionando tra Terrestre, Colono o Spaziale. Ognuno ha una sua storia, e così il Terrestre è un orfano cresciuto sulla Terra, il Colono è cresciuto su Mindoir, una colonia nello spazio, lo Spaziale è invece un valoroso figlio di due membri della Marina dell’Alleanza che vuole tenere alto l’onore dei suoi genitori. Con questa possibilità di scelta, BioWare ci mette a disposizione una storia da narrare, qalcosa che ci permetta di avere una testimonianza sul passato del nostro eroe, adesso non più tanto anonimo. Ci toccherà quindi selezionare il profilo psicologico che più ci aggrada, fra quello del Superstite, dell’Eroe di guerra e dell’Implacabile. Il primo è un sopravvissuto a una missione pericolosa, il secondo ha ricevuto medaglie e riconoscimenti per il suo valore in battaglia e il terzo è una fredda, cinica, brutale e spietata macchina da combatimento. A seconda della nostra scelta avremo più o meno abilità nell’intimidire i nostri interlocutori e i vari personaggi e nemici che incontreremo nel prosieguo dell’avventura e con cui avremo modo di interagire. Non poteva mancare la specializzazione del nostro eroe, da scegliere tra sei categorie, di cui tre “pure” (soldato, ingegnere, adepto) e tre “miste” (incursore – una via di mezzo tra il soldato e l’ingegnere, sentinella – abile sia come adepto che come ingegnere, ricognitore – con tutte le capacità dell’adepto e del soldato). A seconda del tipo di specializzazione selezionata cambieranno i modelli di corazza da indossare, le armi da possedere, le abilità da apprendere e via dicendo.

Tutto cominciò così…La trama è piuttosto intrigante e gli amanti della sci-fi troveranno pane per i loro denti proseguendo nel gioco. Cercheremo di riassumerla in breve facendo anche in modo di non rivelarvi nulla che possa togliervi la sorpresa di scoprire questo capolavoro poco per volta.E’ l’anno 2183. Shepard è stato scelto per arrestare l’avanzata delle forze armate di Saren, un ex agente Spettro dello stesso rango di Shepard che ha sciaguratamente adesso deciso di schierarsi contro l’umanità intera. Ovviamente il perfido Saren non potrebbe mai pretendere di far fuori l’umanità da solo, con le proprie forze, ma avrà l’appoggio di una forma di inteligenza artificiale, i Geth. In sostanza, il nostro obiettivo è quello di combattere questi Geth, anche se la trama completa non finisce qui e non si risolve certo con un semplice combattimento dell’umanità contro una forza aliena, ma preferiamo fermarci ed evitare di spoilerarvi altro.

Note preliminari (fa tanto manuale di istruzioni…!)E’ bene sin da subito essere chiari su un punto in particolare: Mass Effect non è uno sparatutto e non pretende neanche di esserlo. Mass Effect (la ripetizione è voluta) è un gioco di ruolo a tutti gli effetti e poco importa se si devono usare armi da fuoco in un gioco di ruolo che non è ambientato nel medioevo e la cui scelta degli strumenti di difesa non sia ricaduta su spade laser et similia per lasciare il posto a pistole, fucili e compagnia bella. Chi fosse stato deviato dai video distribuiti da BioWare durante la fase di sviluppo del gioco, potrebbe rimanere deluso scoprendo che Mass Effect non utilizza come fasi preponderanti i combattimenti con le armi da fuoco. E soprattutto gli amanti degli sparatutto puri potrebbero rimanere anche un pò con l’amaro in bocca per la macchinosità con cui si eseguono certe azioni durante le battaglie. In ogni fase di guerra ci saranno momenti di stallo, periodi di riflessione, poca tempestività nelle azioni e un combattimento potrebbe anche durare diversi minuti, e richiedere tattiche complesse e particolari che sicuramente non si confanno ad uno shoot’em up. E’ bene essere chiari, soprattutto in considerazione di quei giocatori che hanno intenzione di acquistare il titolo di BioWare e che non abbiano mai giocato ad un gioco di ruolo prima d’ora. Mass Effect è un gioco di ruolo classico, con la variante delle armi da fuoco. Nulla di più sbagliato sarebbe valutarlo in virtù delle sole fasi di combattimento che, lo ripetiamo, per i veterani di FPS e sparatutto in terza persona, potrebbero addirittura risultare macchinose, legnose e poco frenetiche. Cerchiamo dunque di valutare (ho già accennnato che è un compito difficilissimo) il gioco per quello che è: un GDR di stampo classico, con tutti gli elementi e le peculiarità di un GDR, con tutta la profondità di un GDR e con qualche elemento preso in prestito da altri generi, tra cui, il più palese, lo sparatutto, appunto.E’ vero anche, però, che i difetti nelle fasi di combattimento non mancano, come il sistema di puntamento, non precisissimo e sicuramente migliorabile, così come l’IA dei nemici, che poteva essere meglio calibrata. Certo è che se l’intenzione degli sviluppatori era quella di creare un gioco di ruolo con una fase sparatutto perfetta l’obiettivo non è stato completamente raggiunto, ma vero è anche che sarebbe riduttivo valutare un gioco di così vaste dimensioni per la sola modalità combattimento, comunque non indegna.

Occorrono esperienza e abilitàAdesso che abbiamo chiarito la nostra posizione è bene proseguire con la descrizione del gioco, definendo il complesso ed articolato sistema dei punti esperienza.Questi punti sono guadagnabili in moltissimi modi. Uccidere un nemico, portare a termine una missione, parlare con qualcuno in particolare, sabotare alcuni contenitori per estrarne il contenuto (mediante una sequenza di tasti che appare su schermo), esplorare un luogo, osservare una locazione, mantenere un certo comportamento, operare una determinata scelta morale: tutte queste azioni (e ne sto sicuramente dimenticando qualcuna) faranno aumentare i nostri punti esperienza, i quali potranno poi essere utilizzati al fine di sbloccare determinati oggetti, determinate abilità. Queste ultime sono ripartite in diverse categorie e saranno più o meno sviluppate, già in partenza, a seconda del personaggio che avremo creato all’inizio del gioco.Nel nostro caso, abbiamo scelto un ricognitore, pertanto esso avrà maggiore dimestichezza nell’utilizzare le armi da fuoco e le capacità biotiche (una sorta di magia del futuro, l’equivalente delle abilità magiche dei giochi di ruolo tradizionali). Con i punti esperienza potremo aumentare di livello, partendo dal primo, man mano che andremo avanti nel gioco, e con l’esperienza aumenteranno anche il livello di salute e il numero di punti abilità ad essa connessi. Questi ultimi si utilizzano per migliorare e sbloccare vari parametri e per acquisire anche nuove abilità, dopo un certo numero di caselle da riempire. In virtù di ciò, se decideremo, per esempio, di riempire le caselle abilità dell’intimidazione, saremo poi più abili nell’intimidire gli altri e alla quinta casella sbloccata otterremo il 2% di abilità intimidazione in più. Ancora, riempiendo le caselle relative all’abilità con la pistola, potremo diventare talmente bravi a maneggiare una pistola da poter poi passare ad un’arma più pesante, come un fucile, un fucile d’assalto e così via. Vogliamo fare un altro esempio: agendo con i propri punti abilità guadagnati sulla deformazione, potremo aumentare le caselle riempite delle abilità biotiche fino a sbloccare una potente barriera che ci consenta di assorbire per noi un determinato quantitativo di punti prima che il nemico possa arrecarci un danno. Tutto ciò vale anche per gli altri membri del party, di cui ci potremo occupare in tutto e per tutto, amministrando anche i loro punti abilità e facendo aumentare anche la loro esperienza. Per i meno avvezzi a queste cose esiste anche la possibilità di distribuire automaticamente i punti guadagnati, semplicemente premendo il tasto Y nel menu con i parametri dei membri della squadra.Persino le armi sono potenziabili e anche i proiettili utilizzati da esse. Potremo ottenere proiettili radioattivi, antiuomo, chimici e tanti altri, in maniera tale da rendere la vita ancora più difficile ai nostri avversari.Il sistema delle scelte morali è piuttosto complesso e ben realizzato. Se i personaggi che incontreremo saranno consapevoli di trovarsi dinanzi una persona moralmente giusta e clemente sapranno prendersi cura di noi e guardarci con benevolenza. Se, viceversa, ci saremo guadagnati la fama di cattivi e spietati, allora potremo star certi che non tutti ci avranno in simpatia, ma aumenterà la nostra capacità di incutere timore verso gli altri.Ebbene, il carattere del nostro personaggio sarà influenzabile da ogni nostro atteggiamento per cui dovremo regolarci di conseguenza. A seconda del nostro comportamento potremo aumentare i valori di due barre, una blu, che indica un atteggiamento esemplare, e un’altra rossa, quella del rinnegato. Potremo in qualsiasi momento monitorare questi valori accedendo al menu.Ogni dialogo poi, sarà imperniato sulle nostre scelte, da effettuare di volta in volta. E’ come se tutto il gioco “attendesse” una risposta da parte nostra, in più circostanze, per andare avanti. Il giocatore è chiamato ad essere parte attiva del gioco e non subisce mai passivamente le azioni e gli eventi. Ogni nostra frase può avere un peso, anche enorme, su quello che può essere il nostro futuro nel prosieguo della storia. Anche se una parte delle azioni sono predefinite, e finiremo col compierle indipendentemente dalla nostra reazione, dovremo prestare parecchia attenzione alla frase pronunciata durante una conversazione, all’atteggiamento che assumeremo in qualsiasi circostanza e alla nostra condotta generale.

Punta, spara, nasconditi, scappaIl sistema di combattimento è l’elemento di questo gioco che più ha fatto discutere. Alcuni lo hanno trovato particolarmente azzeccato, altri solo una sorta di funzione accessoria utile per proseguire nel gioco ma non particolarmente ispirata. Personalmente, come già affermato, non voglio soffermarmi troppo sul combattimento, non in maniera tale da comportare un voto più basso di ciò che Mass Effect obiettivamente meriterebbe. I difetti ci sono e li abbiamo già descritti, cerchiamo adesso dunque di scoprire le caratteristiche peculiari di un così chiaccherato sistema di combattimento. Per cominciare, le armi si dividono in tre categorie: armi da fuoco (pistola, fucile, fucile di precisione, fucile d’assalto, granate), poteri biotici e abilità tecnologiche. Come già visto ognuna di queste categorie è potenziabile mediante punti abilità e ciascuna trova il suo impiego ideale in diverse fasi di gioco. Alla maniera degli sparatutto tattici (vedi Ghost Recon), potremo impartire diversi ordini ai nostri alleati, come recarsi in un determinato punto, attaccare, difendersi o mantenere la posizione. Potremo sfruttare le abilità biotiche per molteplici scopi, come ricaricare l’energia del team (si ricarica per tutti contemporaneamente, non solo per un singolo personaggio o solo per noi stessi) o per attaccare i nemici. Durante le fasi di combattimento tutto si svolge in terza persona, con la telecamera alle spalle della nostra controparte virtuale. Un mirino a forma di cerchio diventerà arancione se in corrispondenza di un nemico da far fuori, altrimenti rimarrà un cerchietto azzurro ad indicarci la presenza di un alleato. Come ulteriore ausilio per il sistema di puntamento, avremo a disposizione un triangolino rosso che ci indicherà l’area verso cui far convergere la nostra potenza di fuoco. La mira del nostro personaggio e dell’intero team non dipende soltanto dal gioco in sè, quanto piuttosto dal livello di abilità che i nostri membri avranno acquisito con le armi.Nella parte superiore dello schermo apparirà una pratica barra energetica relativa allo stato di salute del nemico, che si consumerà sempre più ad ogni nostro colpo. Il livello di difficoltà, selezionabile sin dall’inizio, è modificabile in qualsiasi momento dalle opzioni di gioco, in maniera tale da renderci la vita più agevole nel caso in cui non riuscissimo a superare un punto particolarmente ostico. Esiste la possibilità di richiamare un menu di scelta rapida sia per quanto riguarda le abilità (premendo il tasto RB), sia per quanto concerne le armi (tasto LB). Apparirà dunque un cerchio diviso in tre settori, tanti quanti i membri del team, che riporterà tutte le armi e abilità utilizzabili e selezionabili durante un combattimento dai vari personaggi del nostro party.

Gli oggettiOgni oggetto che troveremo dopo un combattimento potrà essere aggiunto al nostro inventario, venduto al miglior offerente oppure smantellato ottenendo omni-gel. Gli omni-gel sono le componenti tecnologiche che è posibile recuperare nell’ambiente di gioco. Esse permettono di effettuare operazioni di carattere elettronico o di decrittazione. Per mezzo dell’omni-gel, si può anche riparare il mako (il veicolo sul quale saremo a bordo durante le spedizioni sui vari pianeti) se esso avrà subito danni. A proposito dei pianeti e della loro esplorabilità ci sarebbe un capitolo intero da dedicare, ma noi cercheremo di essere concisi e di riassumere questa straordinaria funzione. Una volta a bordo della Normandy avremo l’opportunità di selezionare una destinazione sulla mappa della galassia. Da qui accederemo al complesso e vastissimo panorama dei pianeti da visitare. Alcuni pianeti saranno visitabili per procedere con le nostre missioni e fare così progredire il gioco seguendo la quest principale. Altri invece potranno essere visitati per portare a termine quest secondarie (che ci verranno affidate man mano che dialogheremo con i personaggi). Altri ancora saranno semplice oggetto di trastullo, nel caso in cui volessimo semplicemente spostarci da un posto all’altro e visitare nuovi mondi in un lampo. Prima di intraprendere un viaggio verso un pianeta, si può sempre decidere quale portare con noi dei membri del party a nostra disposizione.

Ah, però…hai capito BioWare!Senza ombra di dubbio Mass Effect stupisce per la sua grafica, sia nelle scene di intermezzo (numerosissime e mai noiose) che nelle altre fasi di gioco, dalle esplorazioni alle fasi di combattimento e ai dialoghi. In primis, ciò che si fa notare maggiormente è la cura maniacale riposta nelle animazioni facciali dei personaggi. I protagonisti, così come gli NPC, risultano tutti ben realizzati, di qualsiasi razza essi siano, con un occhio di riguardo per l’impressionante livello di dettaglio di alcuni alieni, le cui texture fanno gridare più volte al miracolo. Certo i difetti ci sono, poiché a fronte di una così buona realizzazione grafica era inevitabile scendere a compromessi. E così BioWare non è riuscita ad evitare alcuni bruschi rallentamenti, un framerate generale non molto alto (forse siamo sui 30 fps, con cali anche vertiginosi durante qualche combattimento). In generale poi, gli sviluppatori hanno fatto in modo di evitare i caricamenti pesanti prima di ogni missione, e ci sono anche riusciti, a condizione però che il giocatore sopporti i continui accessi al disco durante alcune fasi, talvolta fastidiosi. Da aggiungere anche il sapiente utilizzo del Depth of Field e del Motion Blur. Discrete le ombre, forse un tantino esagerate sui volti degli umani e più che sufficienti gli effetti di esplosione, sicuramente non memorabili.Per quanto riguarda il sonoro non c’è molto da dire. Un comparto audio degno delle migliori produzioni cinematografiche ha permesso di dar vita ad una gamma di effetti sonori “spaziali” tutti molto ben realizzati, ad un doppiaggio favoloso completamente localizzato (sono stati reclutati alcuni tra i migliori doppiatori italiani, molti li riconoscerete) e gli eccellenti Jack Wall e Sam Hulick hanno firmato l’imponente colonna sonora, composta da 37 pezzi, uno più struggente dell’altro, a partire dal tema principale, davvero evocativo e ricco d’atmosfera.Tra le “chicche” di cui tenere conto, le notizie che passano alla radio mentre siamo indaffarati nei nostri compiti, che corrispondono sempre ad eventi realmente accaduti, o che stanno avvenendo nel gioco; la spontaneità con cui i membri del nostro team intrattengono una discussione durante le fasi di rilassamento, affrontando argomenti anche del tutto estranei alla missione da affrontare; la possibilità di salvare in qualsiasi momento e la profondità dei dialoghi (con argomenti che vanno a toccare persino la vita privata di ogni personaggio, anche di quelli meno importanti), suggellano quella che può tranquillamente essere considerata un’opera d’arte. O quantomeno, nell’ambito dei giochi di ruolo.

– Un gioco di ruolo di indubbio spessore

– Ottima realizzazione grafica

– Alto numero di pianeti da esplorare

– Caratterizzazione degli ambienti e personaggi davvero esemplare

– IA migliorabile

– Qualche rallentamento e qualche caricamento in-game

9.3

Il panorama videoludico dell’ultimo periodo ci sta offrendo una varietà mai vista prima e una quantità di titoli impressionanti, uno più bello dell’altro. E’ difficile assegnare un voto a Mass Effect, specie considerando la mole di capolavori che la console di Microsoft è riuscita a ospitare ultimamente. Gli appassionati di giochi di ruolo classici troveranno in quest’ultima fatica di BioWare la risposta alle loro esigenze, la ventata di freschezza che mancava ad un genere attualmente abusato e fin troppo pieno di titoli da giocare.

Basandosi su una commistione di generi quasi perfetta, BioWare è risucita a regalare al mondo intero questa perla, che però potrebbe non ricevere il consenso di tutti i videogiocatori. Molti potrebbero criticare la coraggiosa scelta della software house di ambientare nel futuro un gioco di ruolo e di mescolarlo al genere sparatutto (con il quale, però, non pretende di competere).

Mass Effect è un acquisto obbligato per tutti, fosse anche solo per premiare il grandissimo impegno riposto nello sviluppo dai suoi programmatori. BioWare si conferma ancora una volta come sinonimo di estrema qualità. E anche stavolta, applausi e sipario.

Voto Recensione di Mass Effect - Recensione


9.3