Recensione

Marvel vs Capcom 2

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a cura di Folken

Dopo l’arrivo su XBLA e PSN della versione HD di Super Street fighter 2 Turbo, in molti speravamo che Capcom ripetesse l’operazione di aggiornamento e porting di un altro dei suoi capolavori a due dimensioni. Richiesto a gran voce da migliaia di appassionati, il prescelto fu Marvel vs Capcom 2 che, grazie al lavoro di Foundation 9, può ora godere di una seconda giovinezza sulle console HD in questo porting diretto dalla mitica versione della mai troppo compianta Dreamcast. Ma può veramente un titolo con quasi dieci anni sulle spalle avere ancora qualcosa da dire in un panorama video ludico così affollato e iper-vitaminico come quello odierno?

Non chiamatelo Street FighterA differenza di molti altri picchia duro, in questo Marvel vs Capcom 2 è stato tralasciato qualunque tentativo di proporre una trama, così che quello che vi ritroverete installato scaricando il pacchetto da Xbox Live è un gioco di lotta in due dimensione senza troppi fronzoli e con ben 56 personaggi tra cui scegliere. Selezionata per metà dal mondo Capcom e per l’altra metà da quello Marvel, la rosa di combattenti selezionabili è ampia e varia e non scontenterà proprio nessuno, grazie alla presenza di alcuni tra i più famosi X-men, come Wolverine, Ciclope, Rouge, accompagnati tra gli altri da Spiderman, Hulk, Magneto. Dall’altro lato della barricata possiamo invece trovare i più amati dal mondo di Street Fighter, quali Ryu, Ken, Cammy, Chun-li o da altri classici della casa giapponese, come Jill di Resident Evil o Megaman e molti altri. Gli sviluppatori hanno inoltre deciso di rendere disponibile da subito ogni personaggio, eliminando il classico sistema di sbloccaggio che premia il portare a termine la modalità principale. Dal menu di gioco, completamente ridisegnato per l’occasione, avrete ben poche possibilità di scelta, ovvero in singolo giocatore potrete affrontare in sequenza sette scontri nella modalità arcade, allenarvi e mietere record di punti nello “score attack”. È anche presente una corposa opzione multiplayer, tramite la quale scontarsi con avversari umani sia sulla stessa console che online, partecipando anche alla classifica globale. La risicata lista di possibilità avrebbe sicuramente tratto giovamento dall’inclusione di qualche modalità in più, ma visto il prezzo e la tipologia di gioco non ci si può troppo lamentare. Ma veniamo ora alla parte centrale di questo adattamento, ovvero il sistema di combattimento su cui poggia tutto il gameplay. La prima grossa differenza con Street Fighter e compagnia è evidente sin dalla selezione del personaggio, che vi richiederà di sceglierne ben tre, così da formare un party. I controlli sono simili alla tradizione Capcom, con la differenza che avrete a disposizione due pugni e due calci anziché tre, in quanto i due tasti rimanenti servono a richiamare i vostri compagni di squadra così da effettuare mosse particolarmente devastanti o semplicemente per farvi aiutare nel caso siate in difficoltà. Centrale è la concatenazione di combo, dalla più basilare sequenza di pugni e calci, fino ad arrivare a devastanti combinazioni di super mosse per arrivare, a detta del tutorial, all’impressionante cifra di cento hit. Altra particolarità è l’estensione del terreno di scontro anche sull’asse verticale, così che vi capiterà più volte di scambiarvi attenzioni col vostro avversario sospesi a mezz’aria. A controllare la vostra capacità di attacco sarà una barra in basso, l’indicatore Hyper Combo, che si potrà ricaricare fino a cinque volte e verrà consumato in base alla potenza della mossa eseguita. Uno qualsiasi degli innumerevoli tutorial presenti su internet, stilati in questi anni da schiere di appassionati, dovrebbero darvi un’idea dell’alto livello di profondità di un sistema di combattimento immediato da apprendere ma talmente ricco di sfaccettature, da richiedere ore e ore di allenamento per poter essere padroneggiato completamente. Una completa guida inclusa nel gioco vi aiuterà all’inizio ad orientarvi nell’originale sistema ideato anni orsono da Capcom, mentre l’esaustiva modalità allenamento vi permetterà di mettere in pratica quanto appreso. Quando finalmente vi getterete nelle arene fieri delle tecniche apprese, l’intelligenza artificiale si rivelerà piuttosto ostica da affrontare con successo. Già a livello medio, riuscire ad arrivare all’ultimo avversario sarà un impresa non da poco. Il gameplay vecchia maniera farà infatti sicuramente la gioia dei fan del genere, ma intimorirà non poco le nuove leve.

Il fascino della vecchia generazioneAppurato che a livello di giocabilità il lavoro di conversione è stato fatto con tutti i crismi del caso, lasciando inalterata la formula senza cercare di andare in contro alle generazioni meno avvezze alla vera difficoltà da hardcore gamer, vi è la questione tecnica. Sebbene fosse già noto dal giorno dell’annuncio, ribadiamo che gli autori della conversione non hanno attuato per questo titolo lo stesso lavoro di restauro di cui a potuto godere Super Street Fighter 2 Turbo HD Remix, limitandosi ad implementare alcuni piccoli, ma comunque graditi accorgimenti. Dal menu delle opzioni è infatti possibile selezionare un’opzione grafica che incrementa leggermente la pulizia degli sprite rispetto quanto visto nella versione Dreamcast. Inoltre è stato allargato il campo di gioco, così da poter adattare la grafica del titolo al 16:9 senza alterare la qualità della grafica. Per il resto è tutto come ve lo ricordate: personaggi realizzati in modo superbo, soprattutto per quanto riguarda il character design, animazioni ottime, fondali tridimensionali e tanta spettacolarità. In definitiva, sebbene tecnicamente innegabilmente vecchio, fa piacere notare come ancora oggi risulti gradevole all’occhio un gioco vecchio di dieci anni. Il sonoro è rimato a sua volta fedele all’originale, con un campionario di effetti affascinante nella sua semplicità (ma indubbiamente rimasto più indietro rispetto al resto) ed un repertorio di musiche jazz-fusion una più bella dell’altra. Se però doveste disprezzare il genere o semplicemente avere voglia di qualcosa di diverso, è possibile comunque personalizzare le musiche, selezionandole direttamente dal vostro hard disk. Ultima interessante opzione introdotta in questo adattamento è sicuramente l’online. Sebbene ridotto al minimo indispensabile per quanto riguarda il numero di opzioni, per un gioco di questo tipo c’è tutto ciò che vi serve: un buon net-code e tantissimi appassionati in giro per il mondo che non aspettano altro che massacrarvi.

– Altissima giocabilità

– 56 personaggi

– Immediato e profondo

– C’è anche l’online

– Grafica ancora godibile, ma non HD

– A quindici euro non è proprio regalato

– Piuttosto ostico per le nuove leve

8.0

Per una volta ci è risultato piuttosto semplice giudicare un titolo. Marvel vs Capcom 2 è un titolo dedicato agli appassionati di un genere apparentemente rimasto di nicchia, come quello dei picchia duro bidimensionali. Se è vero che all’orizzonte si intravedono il nuovo King of Fighters XII accompagnato da quel Blazblue degli Arc System che sta raccogliendo all’estero nuove schiere di fan, questo piacevole tuffo nel passato ci sembra infatti da consigliare a chiunque. Il titolo Capcom è capace di divertire tantissimo ancora oggi, sia contro l’agguerrita CPU che contro avversari umani, online o seduti sul divano con voi. La grafica è sicuramente old-gen, ma ancora gradevolissima come poche ma soprattutto la giocabilità, immediata e profonda allo stesso tempo non vi deluderà. Insomma, per 1200 MS, circa quindici euro, questo Marvel vs Capcom 2 è decisamente un acquisto obbligato, considerato anche il valore storico di un titolo sicuramente non famoso come Street Fighter, ma altrettanto valido in termini di divertimento.

Voto Recensione di Marvel vs Capcom 2 - Recensione


8