Recensione

Mario & Sonic ai Giochi Olimpici Invernali

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Che sia stata Sega la responsabile dell’ondata di freddo improvviso (e fuori stagione) che ha invaso l’Italia nelle ultime settimane? Da qualche giorno questa domanda starà rimbalzando nella testa di tutti gli utenti DS alle prese con la neve, il gelo e le discipline tipicamente invernali di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici Invernali, seguito dell’apprezzata raccolta di minigiochi ad ispirazione olimpica che ha preceduto la scorsa Olimpiade.Stavolta a sbarcare sul doppio schermo del portatile Nintendo ci sono anche Donkey Kong e Metal Sonic e la gamma di giochi con cui cimentarsi è tutta nuova, a tema con l’ambientazione dei giochi olimpici invernali di Vancouver, che si terranno tra il 12 e il 28 febbraio prossimi.Che l’ondata di freddo, sciarpe e guanti abbiano giovato a questo strano e colorato crossover Sega/Nintendo? Andiamo a scoprirlo.

Idraulici e porcospini sulla neveLe prime cose che vi balzaranno all’occhio saranno le novità introdotte in termini di modalità di gioco rispetto alla precedente iterazione del brand Sega: oltre alla canonica modalità free, in cui è possibile cimentarsi con una qualsiasi delle discipline olimpiche a nostra scelta (e ce n’è davvero per tutti i gusti, dalla combinata nordica al curling), dal menù principale si potrà accedere anche alle diverse modalità multigiocatore e, soprattutto, alla modalità “Avventura”, consistente aggiunta alla longevità e all’esperienza generale di gioco.Scegliendo questa opzione, il giocatore verrà lanciato in un’avventura con un pizzico di elementi da gioco di ruolo, in cui, battendo personaggi appartenenti tanto al mondo di Sonic quanto a quello di Mario, li inviteremo ad aggregarsi al nostro party, e potremo così sfruttarne le differenti statistiche in parametri quali velocità, forza e resistenza, permettendoci così di scegliere il personaggio che meglio si adatta all’evento da affrontare.La storia che sorregge questa modalità è infantile e pretestuosa, ma d’altronde Mario & Sonic è una raccolta di minigiochi di stampo sportivo (peraltro indirizzata anche alle famiglie e ai casual gamer) e non un acclamato gioco di ruolo: Bowser e Eggman, le due nemesi per eccellenza dei nostri impavidi eroi, hanno unito le forze per sabotare i giochi olimpici invernali e catturato tutti gli spiriti della neve, responsabili delle condizioni climatiche favorevoli allo svolgimento delle gare, lasciando il regno a secco di neve proprio alla vigilia della cerimonia di apertura delle Olimpiadi.Indovinate a chi toccherà mettersi sulle tracce dei cattivoni e recuperare gli spiriti della neve?Quello che invece risulta apprezzabile è che questa modalità non è presente nella versione per Wii, a testimonianza dell’attenzione rivolta al DS, evidente peraltro, anche nell’ampio utilizzo del pennino e nella precisione dei controlli via touch screen.Seppure completabile in poche ore di gioco, questa modalità permette di godere di dialoghi divertenti e scanzonati tra le due mascotte di Sega e Nintendo e mette in mostra un buon motore tridimensionale dedicato, visto che (purtroppo) non lo ritroviamo impiegato in nessuno dei minigiochi proposti dal titolo.Per progredire, ovviamente, sarà richiesto di affrontare i minigiochi disponibili anche nelle altre modalità in una successione non necessariamente lineare, visto che l’unico obiettivo è il raggiungimento di quattro cristalli di neve, necessari per accedere alla zona successiva del villaggio olimpico.Ancor di più che nella modalità classica, la curva di apprendimento è morbida e confortevole e propone sfide generalmente più che abbordabili, sporadicamente intervallate da missioni in cui, invece, bisognerà mettercela davvero tutta per arrivare sul podio.

Pennino olimpicoCome e più del precedente episodio, il titolo si lascia giocare con una facilità disarmante e il merito è del team di programmazione interno di Sega: i controlli, su tutto, sono la carta vincente di Mario & Sonic, se è vero che il gioco gode di un utilizzo capillare e intelligente delle potenzialità del DSi, dal pennino al microfono, rivelando una certa cura in fase di programmazione e calibrazione dei controlli e delle collisioni.Va ovviamente chiarito un aspetto, che comunque sarà ben noto a chi ha giocato con il capitolo precedente: non siamo di fronte ad un’accurata simulazione per cui, per quanto i minigiochi si sforzino di riprendere il più realisticamente possibile le varie discipline, lo scopo ultimo è far divertire il giocatore piuttosto che offrirgli un’esperienza rispondente in tutto e per tutto alla realtà.Detto questo, i summenzionati controlli sono impeccabili: in tutti i minigiochi, spaziando dalle gare di velocità a quelle di precisione, non abbiamo riscontrato imprecisioni significative, né le nostre prestazioni sono mai state inficiate da una risposta lenta o errata dei comandi impartiti, sia con la croce direzionale, sia con il pennino: giocare è sempre divertente e, per quanto non tutti i minigiochi siano riuscitissimi, il buon bilanciamento del livello di difficoltà e la varietà proposta riescono a tenere il giocatore incollato ai due schermi del DS a lungo.I controlli varieranno a seconda della situazione e saranno sempre immediati, e, in ogni caso, a soccorrere il giocatore è stato inserito un tutorial video, che manda in demo una gara “ideale” e la frammenta, mostrando come e quando premere i tasti per ottenere dal proprio atleta virtuale il meglio.A nostro parere, i giochi in cui è coinvolto il pennino, dal tiro al piattello alla discesa libera, sono quelli che danno maggiore soddisfazione, perché i controlli via schermo tattile danno un feedback gratificante, pur necessitando di qualche giro di prova in più e la precisione dei comandi impartiti via stylus fa il resto.In generale, comunque, la natura del gioco e la struttura che Sega ha scelto di dargli, favoriscono un approccio assolutamente rilassato, perfetto per riempire un viaggio in treno o un’attesa alla fermata dell’autobus, viste la possibilità di salvare in qualsiasi momento e i non più di 2-3 minuti richiesti per una gara singola in una qualsiasi delle discipline.Rispetto al gioco dello scorso anno, poi, aumenta sensibilmente la varietà di situazioni proposte e, in percentuale, quelle in cui è richiesto l’uso dello stylus in dotazione al DS, oltre ad un percettibile innalzamento del livello di difficoltà di alcune discipline, forse in seguito alle critiche sull’eccessiva semplicità riscontrata in precedenza.Il bello del gioco, se vogliamo, è proprio questa sua facilità nel darsi a tutti, casual gamers e vecchi volponi del videogioco, ma nel concedersi completamente solo a chi passerà diverse ore a fare pratica, senza abbattersi se finisce giusto un gradino sotto al podio, magari per un banale errore di concentrazione a pochi metri dal traguardo.

Olimpiadi ibrideA livello tecnico, il lavoro svolto è buono ma non eccezionale: nessuno si aspettava da una console portatile (peraltro con qualche anno di vita alle spalle) e da una raccolta di minigiochi una rivoluzione a livello grafico ma, soprattutto nelle gare ad alta velocità, la perdita di definizione è abbastanza consistente.Quando invece il motore di gioco si trova a dover gestire situazioni bidimensionali, come, ad esempio, la visuale adottata per lo sci di fondo, sembra perfettamente a suo agio, a ulteriore riprova della comprovata maestria nelle due dimensioni dell’hardware del piccolo portatile Nintendo.A conti fatti, il gioco va a posizionarsi nella media dei giochi graficamente gradevoli, con una palette di colori vivida come non mai, espressioni buffissime dei protagonisti e una più che sufficiente fluidità generale: nota di merito, invece, al già citato motore 3D della modalità “Avventura”: pulito, preciso, e senza sbavature di sorta (seppure mai chiamato a sforzi degni di nota).La commistione tra due e tre dimensioni fa il suo dovere, e le pretese di un target verosimilmente non troppo maturo dovrebbero essere più che soddisfatte.Discorso affine per l’accompagnamento sonoro, forse leggermente superiore a quello grafico grazie a motivetti perfettamente in stile olimpico e a arrangiamenti di temi già noti tanto ai fan del porcospino blu quanto a quelli deidue idraulici, doppiati, anche stavolta, con un notevole senso dell’umorismo.La longevità è anch’essa buona senza raggiungere picchi di eccellenza: pur non avendo potuto testare la modalità online, siamo rimasti molto soddisfatti dalla qualità e dalla velocità delle partite in multigiocatore locale, che solo in piccoli frangenti hanno accusato lag, che nulla comunque sottraevano all’esperienza di gioco.Giocato da soli, invece, nonostante la graditissima aggiunta della modalità “Avventura”, la durata di gioco non supererà la decina di ore, anche se va detto che in pochi passeranno interi pomeriggi con Mario & Sonic: la fruizione ideale di prodotti come questo è quella episodica, mordi e fuggi, in una sola parola, portatile, e, in quest’ottica, la qualità e la quantità di sfide che questo titolo saprà proporvi merita sicuramente un acquisto.

– Minigiochi divertenti e ben realizzati

– Con un amico praticamente infinito

– Ottimo sistema di controllo

– Destinato ad un target ristretto

– Basso livello di difficoltà

7.6

Per sfruttamento del pennino, godibilità dei minigiochi, varietà degli eventi e spensieratezza dei personaggi e delle situazioni proposte, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici Invernali è un titolo caldamente consigliato a tutti i possessori di un Nintendo DS.

La schiera di coloro che dovrebbero acquistarlo, tuttavia, si rimpicciolisce sensibilmente se si considerano coloro che non amano le discipline olimpiche invernali e quelli che da un gioco pretendono, prima di ogni altra cosa, un alto livello di sfida.

Intendiamoci: padroneggiare a fondo tutti gli eventi e salire sul gradino più alto del podio non sarà semplicissimo ma, in generale, il gioco metterà raramente alla prova le vostre abilità di videogiocatori, essendo pensato anche per i ragazzi e le famiglie.

Rimane una buona prova dei ragazzi di Sega e un prodotto ben confezionato, che in una gara olimpica, avrebbe probabilmente meritato un piazzamento d’onore, ma non l’agognata medaglia d’oro.

Voto Recensione di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici Invernali - Recensione


7.6