Recensione

Mace Griffin Bounty Hunter

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a cura di Freemark

Gli amanti dell’azione pura si troveranno a proprio agio con questo titolo della Warthog: Mace Griffin è un gioco senza troppe pretese, ma che sa regalare delle ore di sano divertimento a chi vuole dedicarsi a un fps in cui non serve ragionare ma è indispensabile avere i riflessi pronti e il dito sul grilletto… se rispondete a questi requisiti, fatevi sotto, c’è una galassia in subbuglio che vi aspetta!

Un po’ di storiaPartiamo dalle fondamenta del gioco, ovvero la trama. Mace Griffin da questo punto di vista non è troppo carente, naturalmente fatte le debite proporzioni: ricordate che parliamo di un fps in cui conta l’azione, e non di un gioco di ruolo. Detto questo, la storia del nostro cacciatore di taglie parte in un anno imprecisato del futuro, quando l’esplorazione spaziale ha portato all’incontro tra tre razze: quella umana, quella dei grossi e potenti Jaldari e quella degli intelligenti e infìdi Valleakani. Le corporazioni hanno iniziato a spartirsi le immense fette dei pianeti colonizzati, lasciando all’esercito e ai gruppi d’elite come i Rangers il compito di mantenere sicure le frontiere. E’ proprio su una nave di Rangers che il gioco ha inizio, e dove facciamo la conoscenza del soldato Griffin e della sua squadra. Contattati da un segnale di Sos, i Rangers fanno rotta verso la nave in pericolo e la raggiungono solo per trovarla silente e semi distrutta. Qualche scambio di battute tra il comandante e i membri della squadra, e si decide di passare all’azione, saltando a bordo della nave per scoprire qualcosa di più… e qui entra in gioco Mace Griffin, incaricato di procedere da solo verso alcuni settori particolari. Durante tutta la lunga e piacevole introduzione, fino alle prime parti del gioco, avrete sicuramente una sensazione di deja vu: Mace Griffin in effetti paga ampio dazio, perlomeno nella prima parte del gioco, a Alien vs Predator 2: le scene con la squadra di rangers rievocano molto chiaramente quelle con i marines di AvP2, e in effetti una sensazione simile la si respira girando per la nave, anche se in termini di suspense e atmosfera Mace Griffin ovviamente non può certo reggere il confronto. A parte questo, muovendo i primi passi sull’astronave vi accorgerete che è tutt’altro che abbandonata: strani individui, forse pirati, si aggirano fucilando senza pietà i membri dell’equipaggio e cercando di sabotare e distruggere tutto ciò che a tiro. Da bravo soldato, Mace si getterà nella mischia e la sua sopravvivenza dipenderà ovviamente dalla vostra abilità con armi di vario genere (principalmente, per ora, pistole, fucili e mitragliatori con lanciagranate -proprio come quello di avp2). La missione proseguirà fino al punto in cui Mace si accorgerà che la nave sta per saltare in aria, e disobbedendo a un ordine ben preciso di mantenere la posizione, fuggirà causando la morte dei suoi compagni… indirettamente, perché al termine della missione vi renderete conto che tutta la situazione è stata una gigantesca farsa messa in atto da un complotto segreto di cui non conoscete il mandante. E’ proprio qui che il gioco vero e proprio ha inizio: la Corte Marziale dichiarerà il soldato Griffin colpevole di tradimento e lo spedirà per 10 anni in carcere, al termine dei quali il nostro eroe farà la sua ricomparsa sulla scena. Ma le cose sono cambiate, i Ranger non ci sono più e ora la galassia è dominata dalle corporazioni, mentre i problemi vengono risolti in modi ben poco ortodossi -ma molto redditizi da parte dei Bounty Hunters… i cacciatori di taglie.E per Mace, un ex soldato ed ex detenuto che ha ancora sulle labbra il sapore della vendetta verso chi lo ha incastrato, unirsi ai cacciatori diventa una scelta obbligata.

Nello Spazio e sulla TerraLa caratteristica principale di questo Fps è la sua doppia natura. Dopo essersi iscritto ai Bounty Hunters, Mace farà la conoscenza di Moscone (lo so, il nome è ridicolo), un alieno Valleakano che sarà più che felice di affidare incarichi alla nuova leva. Ma per prima cosa, si preoccuperà di fornirvi un’astronave, senza la quale non potreste muovervi dal pianeta su cui vi trovate. E qui si manifesta la doppia natura del gioco: ogni volta che riceverete una missione dovrete raggiungere l’obiettivo volando sull’astronave ed eliminando eventuali bersagli ostili. Non aspettatevi un simulatore spaziale alla Freelancer o X-Wing: si tratta per la verità di un gameplay molto semplice, direttamente tendente all’arcade, ma che servirà a spezzare più di una volta la monotonia del consueto e banale fps. L’azione oltretutto è particolarmente frenetica, e i colori della grafica rendono il tutto abbastanza divertente. Durante il gioco, poi avrete la possibilità di usare anche astronavi diverse dalla vostra, e di potenziare le armi (missili e cannoni) con i soliti upgrade. Purtroppo l’aspetto di “volo” si riduce sempre e comunque alla mera distruzione dei 10 o 11 caccia nemici in volo; è il prezzo da pagare per un gioco che, lo ricordo ancora una volta, nasce principalmente come titolo da Console, quindi con pochi comandi. Certo c’è da dire che, una volta scesi dalla nave, da questo punto di vista la situazione non cambia molto: Mace Griffin per quanto frenetico è e rimane per tutto il corso delle sue 12, lunghe missioni, un fps senza alcun fregio vero e proprio. Scopo di ogni incarico sarà fondamentalmente far fuori tutti gli avversari possibili, per raggiungere il pulsante tal dei tali o l’oggetto tal altro. Certo da background le cose sono un po’ diverse, e forse più interessanti: Moscone vi chiederà per esempio di introdurvi in una stazione coloniale per reimpostare il flusso di dati in una setta di cyber-religiosi (un po’ ridicoli, visto che girano con una maschera-monitor che mostra lo smile di felicità :-) o quello di tristezza quando muoiono!), oppure di proteggere un noto signore del crimine, o ancora di infiltrarvi su una stazione spaziale per farla saltare in aria… ma fondamentalmente l’antifona è sempre la stessa. Nel frattempo, ovviamente, si dipanerà sempre di più anche il mistero della vostra ingiusta accusa. Sono del parere che Mace Griffin sarebbe stato un titolo migliore se gli sviluppatori si fossero concentrati nel dare un’atmosfera un po’ più oscura e consistente al gioco; e meglio ancora, sarebbe stato meglio evitare la piatta linearità delle missioni. Non chiedo un secondo Starlancer (anche se trattandosi della Warthog… ;)), ma, avendo la possibilità di usare un’astronave, avrebbe avuto più senso dare anche ai giocatori l’opzione di scegliere i pianeti da raggiungere e fare quindi le missioni in ordine sparso. La realtà è invece che vi troverete ad affrontare una dopo l’altra una dozzina di missioni, tra l’altro molto lunghe, senza possibilità di scegliere in alcun modo.

La longevitàMenzione particolare merita appunto la curva di interesse del gioco. Difficile dare un voto esauriente sulla longevità di Mace Griffin: come abbiamo già visto le missioni sono poche (12) ma molto lunghe. Pensate che alcune di esse richiederanno oltre due ore per essere completate! Questo naturalmente può essere considerato da un certo punto di vista un vantaggio, ma dall’altro un grave difetto. Teoricamente la lunghezza delle missioni dovrebbe significare una maggiore profondità, con obiettivi diversi, varietà di nemici, scenari non troppo simili… purtroppo non sempre alla prova dei fatti Mace Griffin offre tutta questa diversificazione, perlomeno non nella stessa missione. In poche parole, rischiate di annoiarvi ben prima di arrivare al termine dell’incarico. Aggiungete che, in tipico stile console, non potrete salvare in qualunque momento ma dovrete rispettare i checkpoint stabiliti dal gioco. Alla fine di ogni missione e in appositi punti durante le stesse, i vostri progressi verranno automaticamente registrati: inutile dire che questo fattore unito alla lunghezza delle missioni gioca tremendamente a sfavore di un titolo che guadagnerebbe moltissimo dalla possibilità di “fare una partitella di qualche minuto per rilassarsi”. Giocare per pochi minuti significa dover rifare tutto la volta seguente, perché difficilmente avrete raggiunto il checkpoint. E’ infine totalmente assente l’aspetto multiplayer, e se da una parte è poco giustificabile per un fps moderno, tutto sommato sono del parere che sia meglio così. Abbiamo già abbastanza giochi con poco da offrire sulla grande rete, non c’è bisogno di aggiungerne altri.

Tecnicamente parlando…Poco da dire sul sonoro, se non che è generalmente piacevole ma con un solo, grande difetto: durante le scene animate, gli effetti sonori delle astronavi sono a dir poco terrificanti. Il rumore dei reattori, per intenderci, suona più o meno come lo stridio delle unghie su una lavagna, e non sto esagerando. Una pecca del genere è ben poco giustificabile tenendo conto che pregiudica gran parte dei dialoghi delle scene animate. Dal lato dei pro, in compenso, Mace Griffin vanta una partecipazione interessante nel cast dei doppiatori: Henry Rollins, una voce molto apprezzata soprattutto nel mondo dei videogames. Per il resto, soprattutto sul piano della colonna sonora, il sonoro è piacevole e solitamente adeguato.Discorso diverso per la grafica. Se siete fan dei motori ultra pompati e potentissimi, potreste rimanere delusi, ma personalmente trovo che l’aspetto visivo di Mace Griffin sia estremamente piacevole, forse un po’ carente solo sul piano dei meri effetti (esplosioni, luci e così via). Ma per il resto non ho lamentele da muovere, anzi sia la parte “spaziale” che la parte “terrestre” mi sembrano caratterizzate da un buon livello grafico, in linea con lo spirito del gioco e con l’idea di creare un gioco piacevole e non necessariamente riservato a computer da NASA.Sulla giocabilità, infine, il voto sale senza dubbio: ho sentito di alcuni giocatori che si sono lamentati dell’eccessiva sensibilità dei comandi (in effetti non regolabile), ma trovo che sia un voler cercare il pelo nell’uovo. La velocità di spostamento del nostro alter ego non solo è ben calibrata, ma rende alla perfezione il desiderio dei programmatori di creare un fps particolarmente rapido, immediato e frenetico, forse senza tanti fronzoli ma sicuramente molto adrenalinico.

HARDWARE

Requisiti Minimi Processore 1ghz Pentium III o Athlon AMD, o 1,4 ghz Duron o Celeron. 128 MB RamScheda video 32 mb compatibile con directx 9Scheda audio compatibile directx 9

Requisiti Consigliati Processore Intel Pentium IV o Athlon XP256+ MB RamScheda video con 64 mb compatibile directx 9Scheda audio compatibile directx 9

MULTIPLAYER

Nessuno

-Buona grafica

-Ottimo gameplay

-Frenetico

-Buona l’idea del doppio sistema di gioco

-Molto semplicistico

-Longevità discutibile

-Monotono

6.7

Insomma, che dire di Mace Griffin? Certamente non ci troviamo davanti a un capolavoro, ma neanche a un titolo da buttare. Gli amanti dei giochi per console si troveranno particolarmente a loro agio con questo titolo, mentre i puristi dei titoli per PC potrebbero rimanere delusi dalla mancanza di “finezze” (che poi tanto ‘finezze’ non sono). La longevità poco convincente potrebbe poi essere la molla pronta a tenervi lontano da Mace Griffin; ma non dimenticate l’ottima giocabilità e la piacevolissima grafica nell’esprimere il vostro giudizio. In definitiva, sono del parere che Mace Griffin non valga i 50 euro che costa, ma che potrebbe soddisfare gli amanti dei giochi d’azione sci-fi senza troppe pretese.

Voto Recensione di Mace Griffin Bounty Hunter - Recensione


6.7