Recensione

MX vs ATV: Untamed

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a cura di andymonza

Dopo quasi 10 anni di leadership nel settore di giochi ambientati nel mondo della corse offroad, anche Raimbow Studios fa il suo ingresso nella next gen, con MX vs ATV Untamed.Nel corso degli ultimi due lustri gli sviluppatori statunitensi si sono preoccupati di migliorare ed espandere sempre di più quella tradizione iniziata con Motocross Madness e continuata a lungo con la serie MX vs ATV, senza tuttavia apportare modifiche significative al gameplay; al di là quindi di un parco veicoli e specialità davvero mastodontico, e di una grafica aggiornata agli standard odierni, in Untamed non troveremo significative novità, bensì l’ulteriore consolidamento di una formula ormai ben conosciuta.

Buon fango non menteParlando di tradizione, la serie MX vs ATV si è sempre contraddistinta per l’eccezionale mole di eventi e veicoli a disposizione del giocatore, ed Untamed non è da meno: dalle più semplici moto da cross e quad, si potrà passare a dune buggies, golf carts e monster trucks; ogni categoria di veicoli sarà adeguatamente contestualizzata con circuiti consoni, sia indoor che all’aperto, e presenterà un feeling di guida personale ed a suo modo unico. I controlli, altro elemento da sempre distintivo della serie, presentano il familiare e pregevole approccio arcade condito con qualche elemento realistico. Sia che si tratti di competizioni freestyle, dove sono i tricks a contare, sia che si tratti di semplici gare di velocità, per eccellere occorrerà imparare a gestire adeguatamente i salti: la fisica marcatamente arcade che caratterizza il titolo permetterà infatti di proiettare i veicoli ad altezze notevoli, rendendo assolutamente indispensabile una buona gestione degli atterraggi. Affrontare le rampe di cui i circuiti sono costellati significherà padroneggiare la spiccata ritmica del gameplay, che richiederà al giocatore di caricare i salti tirando indietro l’analogico sinistro, per poi mantenersi in volo il più possibile spingendolo in avanti, allo stesso tempo mantenendo il veicolo in asse in fase di atterraggio; nel frequente caso di serie di rampe a distanza ravvicinata, occorrerà eventualmente ricorrere alla frizione poco prima del decollo, smorzando così la spinta, al fine di abbassare la traiettoria del salto ed atterrare nel punto desiderato. Per quanto tali meccanismi siano ben studiati, e risultino piacevoli anche durante la fase d’apprendimento, la gestione della fisica che li regola è fin troppo spesso approssimativa, e non risponde adeguatamente agli sforzi del giocatore; non sarà infrequente impostare un salto alla perfezione e finire cionondimeno con la terra in bocca, senza spiegazioni plausibili a confortarci. Se in una gara di velocità le posizioni perse in seguito ad una caduta potranno essere facilmente recuperate, a soffrire davvero di questi difetti è la modalità freestyle, dove i trick e le combo eseguibili in aria daranno punti solo in seguito ad un atterraggio corretto. In questo senso Untamed tradisce un po’ il giocatore, facendogli affrontare una curva d’apprendimento non facile senza poi gratificarlo con risultati appaganti. Anche l’intelligenza artificiale sembra remare controcorrente, i vostri avversari infatti si dimostreranno “cattivi” in maniera al limite dell’inverosimile, arrivando addirittura a mettere in secondo piano la loro gara pur di buttarvi fuori pista.

Blood in my mudNavigando i menu principali salta subito all’occhio come il team di Rainbow si sia prodigato per fornire al giocatore un ampissimo ventaglio di modalità single player. Tra campionati singoli, una vastissima modalità torneo e partite personalizzate, non si corre il rischio di annoiarsi.I singoli campionati godono di due new entries nel carnet: l’Endurocross è un evento indoor, una sorta di Supercross con l’aggiunta di un’inimmaginabile quantità di ostacoli in un trionfo di rampe, alberi, pozzanghere, e gomme. Arrivare in fondo ad un tale inferno sani e salvi non sarà facile, e nonostante gli ostacoli abbassino di molto la velocità media della corsa, essa resta comunque estremamente divertente proprio per la sua natura caotica. L’Opencross rappresenta invece l’apoteosi degli spazi aperti e punta su velocità decisamente più elevate, rappresentando un ottimo spunto di stacco e di relax nei confronti dele modalità più tecniche. Il cuore della modalità single player è tuttavia l’X Cross Tournament, che vi permetterà di concorrere in ogni modalità e con ogni veicolo che il titolo è in grado di offrire; un piazzamento tra i primi tre in un evento sbloccherà quelli successivi, e così via. Per quanto questa modalità sia completa e soprattutto molto longeva, c’è da tener presente che ogni singolo evento potrà contenere fino a quattro gare, a loro volta suddivise in due round; a fronte di prestazioni non sufficienti alla qualificazione, vi ritroverete a dover ricominciare tutto l’evento da capo, e non sempre questo vi sarà gradito.Questo difetto è solo la punta dell’iceberg di un problema che sta alla base di Untamed, ovvero una progressione lenta su tutti i fronti, a partire dalle gare a volte interminabili, che si estende a tutte le modalità single player, e fa diminuire drasticamente l’interesse del giocatore trascorse le primissime ore di gioco. Rainbow non è purtroppo riuscita a creare un senso di crescita ed appagamento consoni all’impegno che il gioco richiede, che nonostante i nove livelli di difficoltà iniziali è comunque elevato, e ciò rende la longevità potenzialmente inferiore a quanto sembra sulla carta.

Il mondo è bello perchè è varioLe ambientazioni presenti nel gioco si dividono concettualmente tra indoor ed all’aperto. Le prime sono come ci si aspetta più tecniche, e richiederanno una buona conoscenza dei tracciati; un solo errore a volte potrà rivelarsi decisivo. I circuiti all’aperto sono invece decisamente più variegati e veloci, e saranno senza dubbio in grado di regalarvi diversi brividi; ottima la varietà di superfici, che nella stessa gara può repentinamente passare da fango, a sabbia, ad asfalto, costringendo il giocatore ad adattare tempestivamente il proprio stile di guida.Alla grande varietà di veicoli guidabili, gli sviluppatori hanno pensato di affiancare anche un sistema di upgrade degli stessi, dove si potranno spendere i soldi accumulati vincendo i vari eventi. La sua natura è tuttavia più estetica che altro, e per quanto la personalizzazione di manopole e manubri possa essere piacevole per distinguersi online, la mancanza di un sistema di upgrade delle prestazioni si fa sentire.

La modalità online supporta fino a 12 giocatori su Xbox Live e, per quanto non prodiga di configurazioni, si rivela comunque solida ed appagante, e giova ulteriormente alla longevità. Ottima l’idea di mantenere i caricamenti “dinamici” già visti nel single player: mentre la vostra gara si caricherà, invece di annoiarvi come spesso succede, potrete allenarvi in un minicircuito indoor con qualche rampa di prova. Davvero notevoli sono i minigame, tra cui citiamo Snake, dove, con una strizzata d’occhio a Tron ed a Nokia, le moto lasceranno al loro passaggio una traccia, letale per chiunque vi rimarrà intrappolato.

Comparto tecnicoIl comparto tecnico è forse uno dei punti più deboli dell’intera produzione, con i picchi più bassi fatti segnare dalle textures, davvero poco definite ed abbondantemente spalmate sulle superfici. I modelli poligonali sono decisamente poco dettagliati, e l’effettistica inconsistente.La colonna sonora è molto varia e nel complesso piacevole, e presenta una collezione di pezzi non orginali che piaceranno soprattutto ai fan dell’emopunk e del rock leggero in generale.Gli effetti audio sono discreti ma non eccelsi, e qualche problema di equalizzazione tende ad appiattire il sonoro formando un tappeto in cui a volte si fatica ad ascoltare i giri del proprio motore.

– Eccezionale varietà nelle modalità single-player

– Multiplayer solido

– Minigame favolosi

– Grafica sotto la media

– Fastidiose imprecisioni nella fisica dei mezzi

– Performance tuning assente

7.0

Nel complesso, MX vs ATV Untamed si rivela un titolo vario ma non incisivo. Alla sua settima incarnazione, il concept di questa serie fa sentire il peso dei suoi anni, e l’urgenza di una svolta è palese ora più che mai. Anche il passaggio alla next-gen non si può considerare pienamente compiuto, dato che il comparto tecnico è decisamente carente su tutti i fronti. Fortunatamente, la varietà offerta dalle molte modalità single player ed il supporto online funzionale, permettono di consigliarne l’acquisto ai veterani della serie così come a coloro che sono in cerca di un titolo offroad racing longevo.

Se è vero che la formula non è cambiata, quantomeno si ripresenta arricchita e variegata per la gioia dei fans, ma che potrebbe non soddisfare chi cerca un prodotto dalla realizzazione grafica next gen.

Voto Recensione di MX vs ATV: Untamed - Recensione


7